LA STRADA ALL'ALTEZZA DEGLI OCCHI

di

DONATELLA DIAMANTI


I

Seminterrato squallido arredato con poche cose. Una finestra larga e bassa lascia intravedere un marciapiede.
Pina, sola in scena, sta scrivendo una lettera. Si ferma un istante a pensare, quindi rilegge le ultime righe

PINA
… e allora se a Guido ci pensa lei è meglio [riprende a scrivere] che sicuramente saprà trovare una famiglia di gente che gli vuole bene [aggiunge, riprendendo a scrivere] e con i soldi…
[resta un istante a pensare, quindi commenta] "con i soldi" così non va bene… sarebbe meglio che si vede e non si vede, come quando uno parla un po' a mezza bocca… 
"cn i sldi"
… che capisci e non capisci, ma che però, se è una cosa che ti dovevi ricordare, te la ricordi. Ci faccio una riga sopra… ci faccio una riga sopra che sembra che l'ho cancellato, ma che però si legge… almeno lei pensa che io a soldi ci do meno importanza che al bene… [tira una riga sulle ultime parole scritte, guarda l'effetto che fa e sembra soddisfatta. Riprende a scrivere pronunciando lentamente le parole]. Grazie… 
Grazie di tutto e arrivederci.
[Alza nuovamente la testa dal foglio] Sì e quando ci rivediamo, se m'ammazzo? [cancella l'ultima parola e, indugiando un po', scrive] sia lodato Gesù Cristo [rilegge] ecco: grazie di tutto e sia lodato Gesù Cristo.
[Piega la lettera in quattro parti e la infila in seno, quindi si alza]
Addosso me la devono trovare… addosso [si avvicina al fornello a gas, apre un rubinetto e annusa] … no, così è troppo… lo faccio uscire piano piano: mi addormento e non mi accorgo di niente… [annusa di nuovo] è dolciastro il gas… dolciastro però rancido.
[si avvia verso la brandina e si sdraia] Fa schifo il gas! 
Speriamo che non mi accorgo di niente…
Ma, tanto, anche se mi accorgo di qualcosa, una volta che è finita è finita… e quindi [Resta alcuni istanti in silenzio, quindi si alza di scatto] 
La fotografia di Guido![rovista nella borsa, tira fuori una foto, torna alla brandina, appoggia la fotografia sul petto incrocia le mani, simile ad un morto in una bara. Resta in quella posizione in silenzio per un po', ma un pensiero improvviso la fa alzare di scatto e, seduta così com'è, inizia a parlare tutto d'un fiato] E se salta tutto per aria e io mi sfracello e rompo in mille pezzi che non ci rimane niente, solo unghie e capelli e qualche pezzo di carne qua e là, appiccicata ai muri crollati, quando la trova la suora la lettera di quello che deve fare e non fare per Guido?
Merda! Non so neanche levarmi dai coglioni… neanche quello so fare… [improvvisamente lo sguardo di Pina si porta verso la finestra; visibili fino alle ginocchia le gambe di un uomo: indossa pantaloni rosso vivo ]
Eccone un altro… ecco un altro stronzo, figlio di troia, che mi viene a pisciare contro il vetro… vattene via, vattene a schizzarlo da qualche altra parte il tuo piscio marcio o quell'uccello rattrappito te lo taglio! 
[Mentre Pina lancia la sua invettiva, lentamente l'uomo scivola lungo il muro esterno; dalla finestra vediamo dapprima le ginocchia piegarsi e poi a poco a poco il corpo dell'uomo cedere, fino a quando la sua faccia, una maschera tumefatta, non si schiaccia contro il vetro. Pina caccia un urlo]

Buio

II

In scena Pina e l'uomo che abbiamo visto scivolare lungo il vetro, adagiato sulla brandina. La finestra adesso è aperta. L'uomo, sulla quarantina, veste abiti coloratissimi e ha le dita inanellate. Pina, piegata su di lui, gli pulisce la faccia con un asciugamano. L'uomo si agita infastidito, ma non dice una parola. In un angolo una grande sacca da donna.

PINA
Fa male, eh? 

Non vuoi rispondere? E non rispondere, tanto lo so che fa male! 
E' che il sangue secca subito e quando secca, per levarlo lo devi grattare via.

L'uomo con uno scatto le allontana la mano

PINA
… Vedrai che dopo stai meglio… Non sei contento che dopo stai meglio?

L'uomo non risponde, sembra più infastidito, che grato.

PINA
Mi capisci ? … 
Mi capisci, ma non hai voglia di parlare, è vero?
O sei albanese? Dico albanese, perché marocchino si vede che non sei… Ma secondo me non sei nemmeno albanese, che prima là fuori ti lamentavi in italiano. "Ahi" magari può anche essere che non è italiano, ma hai detto "aiuto", e quello è italiano per forza!
E pensare che io mi credevo che pisciavi contro il vetro… Qui la notte qualche stronzo che mi piscia contro il vetro passa sempre… Se eri uno di quelli che mi pisciano contro il vetro, te lo tagliavo…

UOMO isterico
Ci mancava anche quello!



PINA soddisfatta 
Lo dicevo io che eri italiano!

UOMO
E fa piano!

PINA
Più piano di così…! 

L’UOMO, tenta un movimento e lancia un urlo

PINA 
Vedrai che c'hai qualche costola rotta! 
Le costole si rompono quasi sempre quando uno lo menano… C'era uno che conoscevo che l'hanno ammazzato a forza di botte, però gliel'hanno date che non si vedeva e infatti, a parte che era morto, sembrava normale… 
Bianco… ma normale… 
Perché, secondo come te le danno, non si vede… A te, te l'hanno date che si vede, però non t'hanno ammazzato, lui invece non si vedeva niente, però era morto… così non ha potuto nemmeno essere contento del fatto che non si vedeva niente…

UOMO, alzandosi a fatica
Che ore sono?

PINA
E che ne so? Sta giù, che ti fa male…

UOMO
Non mi fa male, voglio andare via… dimmi che cazzo di ore sono… 

PINA
E non te lo posso dire che ore sono; quando passano a lavare la strada, allora te lo posso dire, perché allora è mezzanotte, perché è a mezzanotte che passano, ma la strada non la lavano tutte le notti, la lavano il lunedì…

UOMO, tentando ancora di alzarsi
Ahi, merda!

PINA
Sta giù! il lunedì, il mercoledì e il venerdì, e oggi è martedì e allora non te lo posso dire che ore sono, ti posso dire che è notte, ma quello lo vedi anche da te… E comunque anche quando lavano la strada il piscio contro il vetro ci rimane lo stesso, anzi è anche peggio, perché s'impasta con gli schizzi dell'acqua e allora io quasi quasi preferisco se è martedì, giovedì, sabato o domenica… 
Per il vetro voglio dire, perché per il resto tutti i giorni sono uguali! [guardando l'uomo] Se vuoi ti vado a cercare un dottore…

UOMO
Non ho bisogno di un dottore, ho bisogno che stai zitta! 

PINA
Ti fa male la testa? 

UOMO
No! Sì… mi fa male la testa, sì…

PINA
E le costole ti fanno male? Perché se ti fanno male le costole… allora può essere che ti fa male la testa perché ti fa male la testa, ma può anche essere che ti fa male la testa perché ti fanno male le costole… Perché le costole rotte fanno così male, che il dolore arriva alla testa e fa male anche quella… E secondo me, te le costole ce l'hai rotte… 

L'uomo la guarda infastidito

PINA 
Va bene sto zitta… 

I due restano in silenzio per alcuni istanti. L'uomo si guarda intorno.

UOMO, fra lo schifato e l'isterico
Che posto di merda!
Come fai a vivere in questo posto di merda?

PINA
E chi te l'ha detto che ci vivo? Io magari ci muoio. E comunque, la conosci quella canzone che dice: dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior? Fa così [canta] dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior…
Quand'ero piccola c'era uno che conoscevo, il marito di quella che mia mamma c'andava a stirare, che mi guardava e mi guardava; una volta, che giocavo seduta per terra nel corridoio, s'è piegato, m'ha preso il mento con due dita, così… [fa il gesto] poi mi ha tirato su la testa e me l'ha cantata… 
Dopo mia mamma non mi c'ha più portato con lei… Diceva ch'era un porco, però cantava bene… a differenza di un altro che conoscevo, che era porco uguale, però era stonato.

UOMO
Da dove vieni?
PINA
Dal letame… Sono un bel fiore, secondo te? 

UOMO
Boh? … Sì, sei un bel un bel fiore…

PINA
No, non è vero, non sono un bel fiore - sta giù, altrimenti il sangue non si ferma - perché se ero un bel fiore non stavo qua… stavo in un bel giardino se ero un bel fiore, o in un bel vaso. E invece vengo dal letame, ma non sono un bel fiore… e quello sarà stato anche intonato, ma cantava stronzate… 
[toccandolo] Te sì, te sei un bel fiore…

UOMO, togliendole la mano 
Sta ferma…

PINA ride

UOMO, irritato
Perché ridi?

PINA
Mi sembri l'ape di uno che conoscevo… 
L'aveva tinta di certi colori che non la potevi guardare… COLORI AL FOSFORO! C'aveva una macchia di verde su una portiera, precisa la tua camicia e anche il colore dei tuoi calzoni da qualche parte su quell'ape c'era… Non mi ricordo dove, ma c'era.
Bagliore, la chiamava! 
Il giorno che non è andata più, se ne è fatto quasi una malattia… 
Diceva sempre: “io a Bagliore, nonostante che è un'ape, ci voglio più bene che a Benito”… che poi Benito sarebbe stato il cane, che lui lo riempiva di calci, ma comunque… 
[guarda l'uomo per cercare consenso]
Ti sei offeso? 
Guarda che Bagliore era bella… Davvero! Lo dicevano tutti che era bella: per essere un'ape era bella… 

UOMO con sarcasmo
Ah sì? Allora grazie per il complimento! … 

PINA
… in tutto 'sto casino non ci siamo nemmeno presentati… [tendendo la mano] Piacere, io mi chiamo Pina!

UOMO, senza prendere la mano che Pina gli tende
… che volgarità! E' un nome da cavalla! 

PINA risentita
… io di cavalle che si chiamano Pina non ne ho mai conosciute … E comunque, se ti schifi tanto quella è la porta!

UOMO
Schifare mi schifo, ma… non è vero che non sei un bel fiore…

PINA, dolcemente 
Lo vuoi fare anche se c'hai le costole rotte?

UOMO
Ma che costole rotte…

Pina allunga una mano verso l'uomo e gliela preme con violenza sul costato, l'uomo scatta come una molla emettendo un gemito. 

UOMO
Ma va a fa 'n culo!
PINA
Hai visto che sono rotte? Comunque, se lo vuoi fare, si può fare lo stesso… Lo facciamo piano piano… 
Lo so fare bene io… Piano piano, lo so fare… che le costole te le dimentichi.

UOMO
Io non voglio fare proprio niente!

PINA
E allora perché mi dici che sono un bel fiore?

UOMO
Per farti stare zitta! 
No, lo dico perché è vero… 

Pina lo guarda interrogativa

UOMO
Non sei brutta! [le prende il mento fra le dita, nel modo in cui Pina prima aveva raccontato, Pina lo lascia fare]
Fatti vedere! [le esamina il viso attentamente] Certo, c'è parecchio da risistemare, ma non sei brutta! 
[le prende una mano e ha un moto di dissenso, ma buffo] Si va in giro con queste unghie smozzicate, secondo te? 
[fa un movimento brusco] Ahi!

PINA 
Hai male?

UOMO
E sì che ho male! Se dico ahi, vuol dire che ho male! Prendi un bicchiere! E prendi un bicchiere, t'ho detto… 

PINA
Hai sete? Ti posso dare dell'orzata; me l'ha regalata la suora.

UOMO
Orzata? Oh mio Dio! 
Sento la crisi di nervi che si avvicina minuto dopo minuto… 
Non ho sete, devo farti vedere una cosa.
Lo prendi sto bicchiere o no?

PINA lentamente si alza, prende un bicchiere, ancora lentamente torna indietro e lo porge all’uomo.

UOMO esaminandolo
Sapevo che non mi avresti portato un calice di cristallo, ma cazzo, almeno dammene uno che non sia rotto!

PINA fermamente convinta di quello che dice
… e questo infatti non è rotto!

UOMO indispettito
… come no? Guarda qua! guarda bene! Lo vedi? 

PINA
… e che sarà mai? per un pezzetto di vetro che manca!

UOMO
Un bicchiere, se gli manca un pezzetto di vetro, si dice che è rotto! E per farti vedere quello che voglio farti vedere, un bicchiere rotto non va bene! 

PINA resta immobile davanti al letto

UOMO
… non mi dirai che non ne hai altri? 

PINA
Se ti schifi tanto, quella è la porta!…

UOMO
Lascia perdere! Te lo faccio vedere con questo!

PINA conciliante
Altrimenti c'ho un vasetto… c'erano i cetrioli sottaceto… la suora li fa speciali i cetrioli sottaceto… E’ di vetro no? E' come un bicchiere, no?

UOMO
Un vasetto! La scena madre con un vasetto mi fa fare!
Prendilo! Ma perché stai lì impalata a guardarmi? prendi il vasetto svelta!
… Ahi! Mi fai agitare…

Pina prende il vasetto di vetro, vuoto, con il coperchio 

UOMO, strappandole il vasetto di mano
Da qua! [porgendole il coperchio] Tieni questo…

PINA senza prendere il coperchio 
Adesso che cosa fai? un gioco di prestigio? 

UOMO
O cazzo, mi fai sentire una maestra d'asilo! Ma che gioco di prestigio… tieni il coperchio e guarda me… 

L'UOMO assume una posizione provocante e comincia a passare le dita intorno al bordo del vasetto con fare sensuale. Quindi porta la mano alla bocca, passa l'indice attorno alle labbra con fare voluttuoso e lo lecca

PINA
Si sente ancora l'aceto dei cetrioli?

L' UOMO la fulmina con un'occhiata e continua il suo gioco, tornando ad accarezzare il bicchiere

PINA guardandolo interrogativa
… e non succede niente, però!

UOMO
E certo che non succede niente, se non ti sforzi di capire che cosa sto facendo …

PINA lo guarda interrogativa

UOMO
Le vedi le mie dita? 
Guarda il medio, guarda come accarezza sinuoso il bordo, lo vedi?
E l'indice? vedi come resta sospeso a mezz'aria… Languido… 
Questo è un gesto che si fa quando si vuole conquistare qualcuno; ma se lo fai con le unghie sudicie e smozzicate come le tue, mi spieghi chi conquisti? 
Prova! Poi magari ti faccio il manicure… 

PINA insiste nella sua immobilità

UOMO
Dai! E' facile! Immagina di stare seduta su uno sgabello, di fronte al bancone di un bar… Entra lui…

PINA
Lui chi?

UOMO
Lui!… Lui nel senso di uno che ti piace…

PINA
A me non mi piace nessuno! A me mi piace solo alla fine quando mi danno i soldi, che io poi li porto alla suora e lei li mette da parte per Guido… ma la suora si crede che io lavo le scale e anche Guido si crede che lavo le scale… Però non ne trovo tanti che mi danno i soldi e per la strada non mi piace andarci… perché per la strada ti devi far proteggere… altrimenti ti rompono le costole… e io i soldi me li voglio tenere… 
Ogni tanto chiamo dentro uno di quelli che mi pisciano contro il vetro… ma non mi piacciono e io per loro sono come un muro o un vetro che incontrano, solo che a me non mi pisciano contro… mi pisciano dentro… 
[si avvicina lentamente alla finestra] S'è messo a piovere… [tornando verso l'uomo] Da qui la pioggia è diversa da come la vedi quando stai a un'altezza normale… da qui la vedi proprio come la vedono i vermi la pioggia… o le lumache… perché da qui ce l'hai all'altezza degli occhi la strada e allora lo capisci che non è che la goccia rimbalza. Io pensavo che rimbalzava… invece la goccia si rompe e un po' schizza di qua e un po' schizza di là… 
Comunque la pioggia d'estate è bella… rinfresca! 
A te ti piace la pioggia d'estate?
[dopo averlo scrutato attentamente] Sei sicuro che non vuoi andare all'ospedale? 

UOMO
Ma che ospedale…! 
Adesso mi alzo e levo le tende… 
Sei stata gentile. Davvero! Ma l'ospite è come il pesce, dopo un po' puzza… 

PINA, come se si spaventasse all'idea di restare sola
No! No, aspetta! Se non ti schifi troppo, aspetta…

UOMO
Te l'ho già detto che mi schifo! devo vomitare per convincerti?

PINA
Aspetta almeno che smetta di piovere… 
[quasi a se stessa] E speriamo che di piovere non smetta mai! [ride imbarazzata]
Non me l'hai mica detto… come ti chiami


UOMO, con ironia
Principessa…

PINA
Scemo! è un nome da donna! 

UOMO
Io donne che si chiamano Principessa non ne ho mai conosciute! 

L’uomo resta in silenzio per alcuni istanti, quindi riprende a parlare

UOMO
Fa ridere eh?
Va bene, lo cambio! Cambio nome in tuo onore! Dimmene uno… Uno che ti piace.

PINA
Da donna? 

UOMO 
Anche da cavalla, se vuoi. 

PINA, cominciando a giocare con il barattolo di vetro
Non lo so… ci devo pensare… 

UOMO, guardando divertito Pina
Che cosa fai? 

PINA, mentre passa le dita attorno al bordo del vasetto di vetro
Faccio il gioco del bicchiere… 

UOMO
Sì, ma non puoi stare così ringobbita! Su con la schiena! Ecco così. E le labbra… guarda me… un po' in fuori… E ora l'indice alla bocca… e tirala fuori quella lingua… Ecco, così! Brava!

PINA
Anche te eri bravo, prima! Eri più bravo di me. Certo però io questo gioco non l'avevo mai fatto prima; dopo se m'impratichisco vedrai che ti batto! 

UOMO
Sì, però stai attenta: le cose che ti insegno le devi usare una volta sola, una volta sola e che sia quella giusta. Come i regali che fanno le fate… Ecco, io sto qui ancora per un po’ e ti faccio da fata! 

PINA
Magari mi fai da mago, no? C'hai già il nome da donna, anche le parti da donna vuoi fare?
UOMO
Fino a prova contraria sono quelle che mi riescono meglio…

PINA, con una sorta di malizia puerile
Io che eri finocchio l'avevo capito subito… solo che facevo finta di non averlo capito, perché mi dispiaceva se te ne accorgevi che l'avevo capito… [resta in imbarazzo] non volevo dire che mi dispiaceva che eri finocchio… 

UOMO
SONO finocchio! non “ERO”, SONO!

PINA
Sì infatti!
[cambiando argomento] A me se ti chiamassi Guido, mi piacerebbe… Non è da donna, ma mi piacerebbe…

UOMO
Guido?

PINA
Eh!

UOMO
E' un nome da cocchiere! Può andar bene fin che sto con te, che c'hai un nome da cavalla, ma fuori da qui che cosa ci faccio con un nome da cocchiere?

PINA, prendendo la fotografia di Guido 
[aggressiva] Ti sembra un cocchiere?
[sorridendo alla fotografia] qua stiamo nel refettorio… Ce l'ha fatta la suora… E’ di dicembre, per quello c'è l'albero di Natale. Adesso è già cresciuto, che non lo riconosci se lo vedi…
C'ha cinque anni. Fa i disegni… La suora dice che sono belli… Te ne intendi di disegni, te? Io non me ne intendo. Una volta ha disegnato una casa e poi il sole e il sole l'ha fatto più grande della casa, e poi l'ha fatto… come… come se ci fosse caduto sul tetto alla casa… allora io gli ho detto che non andava bene perché… perché così il sole la casa la schiacciava… però lui non l'ha voluto cancellare e a me m'è presa tristezza, un po' perché quella casa lì, mezza schiacciata dal sole, mi faceva impressione, un po' perché non l'ha voluto cancellare… Guido dà più retta alla suora che a me… 
E' bello eh?

UOMO
Non ti assomiglia…

PINA
Lo so! Ma è mio! Dà più retta alla suora che a me, ma è mio! Te non lo sai il bene che gli voglio io a questo collino, a queste manine… Gli voglio un bene così grande che il gioco del bicchiere io lo farei per lui, guarda… per averlo per sempre… 

UOMO fintamente scandalizzato
… Orrore! non è una cosa che si fa per i bambini! Ti arrestano… 

PINA
Anche a te ti ci vorrebbe un figlio! 

UOMO
Che volgarità! I bambini puzzano!

PINA, determinata
Guido profuma! 

In lontananza si sente il rumore di un tuono

PINA, entusiasmandosi come una bambina
Un tuono! a me i tuoni mi piacciono… D'estate mi piacciono… mi mettono felicità…
Hai detto che mi fai da fata… e allora chiamati Fata… 
Fata è un nome da donna no? E poi a me mi serve più una fata che un cocchiere… e se anche a te ti serve più una fata che una cavalla, magari si fa che mi chiamo Fata anch'io, però io non c'ho niente da insegnarti… 
Perché ti hanno picchiato?… 

UOMO
E' una storia lunga… non mi va di parlarne.

PINA
E' una storia… che… che avresti voglia di morire?

UOMO
Morire? Per quattro calci e un paio di cazzotti? No! Ci vuole altro per aver voglia di morire… ci vuole che non senti più niente, nemmeno la disperazione… e allora, siccome non senti più niente, vorresti non sentire più nemmeno il corpo… che è di troppo; perché quando non senti più niente, nemmeno la disperazione, che senso ha la bocca che si spalanca per sbadigliare o per ruttare, o un piede che ti prude o il cazzo che ti tira? Quando non senti più niente, tutto il resto è di troppo. E invece io sento ancora… e mi piace sentire. No, non ho voglia di morire. Mi girano un po' i coglioni, ma di morire non ho proprio voglia… 

PINA
Peccato! … Se avevi voglia di morire si poteva morire in due… Io di morire da sola mi sa che non c'ho il coraggio… Almeno se eri un assassino mi potevi ammazzare… A volte me lo immagino che entra un assassino e che mi ammazza… e siccome voglio morire dovrei essere contenta e invece mi prende la paura, così chiudo tutto e spengo la luce e non respiro più per non farmi sentire… Perché morire ammazzati non deve essere bello…

UOMO
Fortuna che i tuoni ti mettevano felicità.

PINA
A me mi piacerebbe se ti fermi a dormire. Io ti sto a guardare… mi piacerebbe… Se ti fermi ti lascio il mio letto. Io me ne sto sulla sedia…
Tanto di notte non dormo … a me il letto non mi serve a niente…

UOMO
Che tragedia vivente, sei! E perché non dormi?

PINA
Perché devo pensare… Mi faccio dei pensieri bellissimi! Se invece dormo, i sogni sono brutti… sogno che la suora si prende Guido e non me lo dà più e poi sogno che arrivano in tanti e tutti pisciano contro il vetro e il piscio riempie questa stanza e io ci galleggio per un po' e poi c'affogo…

UOMO
Dovresti pensare all'acqua verde… Fa bene pensare all'acqua verde prima di dormire… si sogna il mare calmo… che è meglio del piscio, te lo assicuro. Adesso ti sdrai qua e pensi a un grande mare d'acqua verde… Ti addormenti e quando non piove più io me ne vado…

PINA
No… io non mi voglio addormentare… E poi a me pensare all'acqua verde non mi riesce… 

UOMO
Prova…

PINA
Se penso all'acqua verde mi viene in mente la menta o il dopobarba… Il mare l'ho sempre visto celeste io … 

UOMO, interrompendola
La senti?

PINA lo guarda interrogativa

UOMO
La musica… la senti ? 

PINA
Io sento solo la pioggia e i tuoni… 

UOMO
… che fata sei se non senti la musica…?

PINA
E perché… per essere una fata uno deve sentire la musica per forza? 

UOMO, facendole segno di tacere, accenna un motivo, come chi ascolta una musica e la accompagna piano piano; poi prende coraggio, canta a volume sempre più alto e si alza

PINA 
Sta giù! non ti puoi alzare!

UOMO
Ti insegno a ballare il mambo…

PINA
Sì, magari domani mi insegni… Sta buono!

UOMO
No, adesso! Ti voglio insegnare a ballare adesso… [una fitta di dolore lo costringe a fermarsi] Merda!…

PINA
Lo vedi? C'hai le costole rotte!

UOMO
Smettila di portare sfiga! Non ce l'ho le costole rotte…

PINA
C'hai ragione… la sento è bellissima… 

UOMO
Non è vero che la senti… 

PINA
Sì, invece la sento.

UOMO
Ma va a fa 'n culo! No non c'è. Sono tutte balle! 
Senti… adesso me ne vado…
PINA
Piove ancora… avevi detto che te ne andavi quando smetteva e piove ancora…
L'uomo sospira, forse non ha nessuna voglia di andarsene.

PINA
Ci sei mai andato con una donna?

UOMO
No, non ci sono mai andato con una donna, no.

PINA
Se vuoi ti faccio provare… se non ti schifi… ti faccio provare… Dopo magari ti piace… e allora se lo vuoi rifare mi dai qualcosa… anzi no, non mi dai qualcosa a me… ti do l'indirizzo e li porti alla suora… per Guido… 
Però non glielo dici che sono… per quello… Gli dici che glieli mando io e basta… e gli dai anche questa [prende la lettera che aveva nascosta in seno e si avvicina] non la leggere però, che mi vergogno [si fa sempre più vicina e accenna a spogliarsi] Solo se ti piace però mi dai qualcosa[l'uomo la ferma, dolcemente] 

UOMO
Lascia stare… 

PINA imbarazzata prende la lettera la rimette dove stava e si allontana. I due restano in silenzio

PINA
Ti ha dato fastidio che ti ho chiesto i soldi?

UOMO
No! Portami la mia borsa. Si gioca alle signore…

PINA ubbidisce docilmente: prende la sacca gettata a terra in un angolo

PINA
Ma che cosa ci tieni, i mattoni qua dentro? [porgendogli la borsa] ! Anche la borsa da donna… sei fissato proprio!

UOMO
Vieni qua… avvicinati…

PINA
Che cosa vuoi?

UOMO
Non ho cambiato idea! Voglio solo truccarti!

PINA
Non se ne parla proprio!

UOMO
Secondo me a Guido gli piaceresti di più, se andassi a trovarlo senza questi cerchi neri sotto gli occhi.

PINA
Tanto non ci torno più a trovarlo… 

UOMO
Sì che ci torni… 

PINA
Come fai a saperlo?

UOMO
Sono una fata… [iniziando a truccarla] le fate sanno tutto. 

PINA
Sei sai tutto, lo sai che se non mi vede più è meglio… o forse sono io che non lo voglio vedere più… perché lui disegna il sole che schiaccia le case… e io non so se è bene o se è male… 

UOMO
E' bene! Perché il sole è una bella cosa… [continuando a truccarla] Vedrai … vedrai che cosa diventi

PINA 
Il sole è una bella cosa… ma quella casa la schiacciava tutta però… 

UOMO 
Non ti muovere… 

PINA 
Perché ti hanno picchiato?

UOMO
Sta ferma… Non è una storia interessante…
PINA 
A me però mi interessa… 

UOMO
Dammi le labbra e sta zitta…
Perché chiudi gli occhi, non ti devo baciare, ti metto solo il rossetto… 

PINA
E un bacio no?… non me lo daresti un bacio…?

UOMO, esagerando la voce squillante
Un bacio a te? Orrore!

PINA
Ma quando parli devi fare sempre così lo scemo? Se mi baciavi, poteva essere la volta buona che mi trasformavo no?

UOMO
Ti trasformo senza baciarti… ti dispiace?

PINA
Un po'… 

Involontariamente urta la borsa, che cade a terra. Pina si china a raccoglierla. Nota una parrucca all'interno

PINA
E' tua? Non lo so se mi piaci con questa …

UOMO
Mica ci vado in giro… Ci faccio lo spettacolo


Mentre l’uomo pronuncia la battuta, Pina tira fuori la parrucca dalla borsa con un gesto brusco; alcune cose cadono: uno specchio, alcuni preservativi, cianfrusaglie e una siringa 

PINA, tenendo in mano un preservativo
La borsa ce l'hai da donna, ma dentro ci tieni anche le robe da uomo però! [raccogliendo lo specchio] Guarda, si è rotto… 

UOMO
Bene! Così per altri sette anni è merda…

Pina non lo ascolta più, solo adesso ha notato una siringa; la prende e la butta sul letto 

PINA, senza particolare enfasi
Vattene! Raccogli la tua roba e va via…

L'uomo la guarda esterrefatto

PINA
Va via! 

UOMO sorpreso e quasi divertito 
Ma che cos' hai capito, oh?

PINA
Quello che c'è da capire ho capito, solo quello! Fata del cazzo!

UOMO
E certo! Fata del cazzo! perché? pensavi che contro quel vetro piscioso potesse sbatterci la faccia la fata turchina? O la Madonna magari? Eh?

PINA
Sì che lo pensavo! sì! Lo pensavo… ma io penso solo stronzate… stronzate penso…

UOMO
Senti… 

PINA
Sta zitto! Sta zitto che te non sai niente… niente di niente… 

UOMO
Neanche te sai niente, se è per questo… 

PINA
Nel cesso c'entrava sempre lui per primo… e dopo io… ma quella volta non usciva… a me mi sembrava che del tempo ne era passato anche troppo e lui, nonostante che lo sapesse che stavo male, non usciva… e allora mi sono avvicinata … e le gambe… le gambe erano contro la porta… e non potevo aprire… Vedevo il braccio, però … il braccio con la manica tirata su… che faceva un freddo cane, ma tanto lui non lo sentiva più… 
Non ci passavo io da quella fessura… e il cesso era così piccolo, che lui sembrava una marionetta in una scatola… quelle che se tiri su il coperchio, loro saltano fuori e ti fanno una pernacchia, e te le puoi vedere solo in piedi, ma te lo immagini lo stesso come ci stanno chiuse in quella scatola… Tutto dalla fessura vedevo… che era giusta giusta la misura di un gatto, perché i gatti si allungano… che non è normale come si allungano, eppure loro si allungano… e quella fessura era la misura di un gatto e… e del braccio di Guido…
Una fata sì, mi sarebbe servita… una fata o un santo… ma non c'era nessuno… solo Guido c'era che mi stava attaccato qui [porta la mano all'orlo del vestito e vi si aggrappa] qui mi stava attaccato e io, io magari potevo dirgli “non guardarlo, che di tuo padre poi ti posso dare altre fotografie. Non guardarlo, che qui è venuto troppo male”… E invece l'ho spinto contro la fessura e gli ho detto: prendila, sfilagliela da qual cazzo di braccio che mi serve a me adesso … questo gli ho detto…
E allora me lo sono meritato che me l'hanno portato via…
[ha uno scarto improvviso] 
Che cazzo gli è preso a questo tempo di merda, che non smette di piovere stasera…

UOMO
… ti si è sfatto tutto il trucco… 

PINA
… lasciami perdere…!

UOMO
… non ti posso lasciar perdere, io stanotte sono la tua fata e tu la mia… 

PINA
La mia fata uno come te?
… 
La mia fata …
[pronuncia la battuta con sarcasmo] E certo! Te la mia fata e io la tua…

Pina si avvicina alla finestra guarda fuori. Resterà accanto alla finestra per molto tempo.

PINA
Sai perché a me quando piove d'estate mi piace? Perché mi sembra inverno e l'inverno mi piace più dell'estate… La suora dice che è così perché sono sensibile… come Guido… La suora dice che Guido da grande farà il pittore, o il poeta… E meglio il pittore o il poeta secondo te? 
UOMO
Il poeta! Ci si sporca meno… e poi i colori puzzano… invece la poesia non ha odore … però se è bella gli odori te li fa sentire… io quand'ero piccolo scrivevo certe poesie…! E anche adesso le scrivo…
PINA
… da donna?
UOMO
Che cosa c'entra…
PINA 
…tutto da donna fai… pensavo che anche le poesie le scrivevi da donna…
UOMO
Le poesie sono unisex, tesoro!
PINA
Dimmene una…
UOMO
Crepa!
PINA
… e dimmela su…
UOMO
Te l'ho detta! Crepa! E' una poesia, fa così Crepa! E basta… L'ho scritta per uno che non valeva niente, valeva solo che crepasse!
Stai bene lì… contro la finestra. Sembri un quadro antico dentro una cornice.

PINA
E vorrà dire che girerò sempre con una finestra dietro la schiena… così magari quando mi chiedono quanto voglio, io gli posso rispondere: 200.000.000 stronzo, non lo vedi che c'ho anche la cornice?
Davvero valeva solo che crepasse ?

UOMO
Sì, solo quello!

PINA
E gliene hai scritte altre di poesie?

UOMO
Eh! 

PINA
Tante?

UOMO
Una al giorno…

PINA
Perché?

UOMO
Perché mi piaceva il suo cazzo… e il suo culo! CULO DRITTO… la conosci? Fa così [canta] …
La prima volta che l'ho visto stava in un bar con una baracca dai capelli giallo piscio… mi sono acceso una sigaretta e l'ho guardato: così [prede una sigaretta e l'accende. Pina lo guarda e lentamente chiude la finestra] allora lui ha detto, a voce alta … “qualcuno ha un cazzo che gli avanza? C'è una specie di finocchio qui che punta il mio… ma il mio non è uno sturacessi!” Hanno riso tutti, baracca compresa. Anch'io ho riso… ho riso e sono uscito…

PINA
E poi?

UOMO
Il giorno dopo era di nuovo lì… senza baracca però… Dopo mezz'ora stava appoggiato al frigorifero di casa mia a farsi succhiare l'uccello! 

PINA
Ma se il giorno prima stava con una donna…

UOMO
Quelli che il giorno prima stanno con una donna, il giorno dopo sono i migliori, tesoro! 

PINA
Te degli uomini ti innamori? 
Insomma… ti batte il cuore e tutte quelle cose lì? 
Ma proprio proprio, che ci piangi?

L'UOMO fa cenno di sì con la testa insistentemente

PINA
… e perché? Voglio dire… cosa ci trovi?

UOMO
Te che cosa ci trovi?

PINA
Io? Io ci trovo che un uomo a una donna gli dà sicurezza…no?…

UOMO
… anche a un uomo un uomo gli dà sicurezza…

PINA
A parte che a me sicurezza non me l’ ha data mai nessuno! A te?

UOMO
Neanche!

PINA
…forse quello giusto lo dobbiamo trovare ancora tutti e due…

UOMO
… forse!

PINA
… allora è meglio che da domani non ci vediamo più! perché metti che stiamo insieme per la strada e passa uno che è quello giusto… chi se lo piglia, poi?

UOMO
E chi vuoi che se lo pigli? Io! 

PINA
Più ti guardo e meno ti ci vedo con una donna, a te! 
[si ferma di colpo] Non senti niente?

UOMO
Sì… sembra… sembra gas…

PINA
No… quella è la puzza che c'è qua dentro… La musica, dico io… la senti?
C'è, stavolta c'è davvero… [comincia a canticchiare la musica che l'uomo aveva cantato poco prima] 
La sento!
Peccato che c'hai le costole rotte! mi piaceva se mi insegnavi a ballare!

UOMO
E piantala con 'sta storia delle costole rotte… sono più elastico di una pancera… e poi ci sono abituato io a ballare anche quando non ne ho voglia. La vuoi vedere la Mangano? Ti faccio vedere la Mangano… Te non sai nemmeno chi è, scommetto… ma io te la faccio vedere lo stesso… Mambo prima, si gira: motore, azione… vai!

L'uomo inizia a ballare, mostrando i passi a Pina, che lo imita goffamente. Ballano per un po', quindi ridendo si buttano sul letto. 

UOMO
Senti ti devo dire una cosa… la siringa… [continua a ridere] non è mica per quello sai? E' per la malattia… perché io… [ride ancora di più] ho una malattia che… che su una checca come me fa morire dal ridere… ho il diabete… ti sei trovata una fata diabetica… [continua ridere] 

PINA, ridendo ripete
Una fata diabetica… [smette di ridere] e certo… e chi poteva sbattercela la faccia contro quel vetro piscioso?

Restano in silenzio. Pina prende la mano dell'uomo e se la porta alle labbra. Restano così alcuni istanti.

PINA
Se mi innamoro di te, mi innamoro di un uomo o di una donna?

UOMO
Ti innamori di me…

Non piove più…

PINA resta in silenzio

UOMO
Allora torno a casa…

PINA 
Sì… 

UOMO
Una volta che passo da queste parti ti vengo a trovare… 

PINA
Sì… se non ti schifi troppo…

UOMO, sorridendo 
Schifare lo sai che mi schifo… ma mi piace avere la strada all'altezza degli occhi… perché capisci tante cose… capisci che non è vero che la pioggia rimbalza e capisci la fatica che fanno i vermi o lumache a schivare gli sputi e i piedi… che essere schiacciati dai piedi non è certo come essere schiacciati dal sole…

Fa per alzarsi, poi ci pensa un attimo, prende dei soldi dalla borsa e glieli porge. Pina lo guarda

UOMO, imbarazzato, cercando di sdrammatizzare
Se non ci si aiuta fra colleghe…

PINA rifiuta con un gesto 

UOMO
Allora diciamo che è perché mi hai fatto provare e mi è piaciuto…

PINA
Lascia perdere… 

Mentre pronuncia la battuta prende due sigarette una la mette fra le labbra dell'uomo e una fra le sue

PINA
Mi dispiace…

UOMO, in difficoltà, prendendo l'accendino
Va bene! va bene… fumo questa e me ne vado.

PINA, guardandolo, mentre appoggia la sua mano sulla mano dell'uomo che sta per accenderle la sigaretta
Mi dispiace… Davvero! Ma io di morire da sola non c'ho il coraggio…

L'UOMO la guarda e mormora un impercettibile
Lo so.

Insieme, le due mani accendono l'accendino. Un bagliore accecante e un'esplosione. Buio. 




FINE