SUD AMERICA
Commedia musicale in due atti di
Lara Mengozzi
I testi delle canzoni allegati al copione sono di Marco Versari e Stefano Bordiglioni
Le musiche originali sono disponibili su richiesta al compositore Marco Versari iscritto Siae
Personaggi:
Rocco, il taxista
Mario, un amico di Rocco
Giulio, un amico di Rocco
Rosalinda, la ragazza cubana (detta Rosa)
Esperanza, la nonna di Rosalinda
Maria, la mamma di Rosalinda
Gustavo, il fratello di Rosalinda
Barbara, la ragazza di Giulio
Elisabetta, la ragazza di Mario
Oscar, il nuovo fidanzato di Barbara
(I personaggi di Barbara, Elisabetta e Oscar possono essere interpretati anche dagli stessi attori che sostengono le parti di Maria, Esperanza e Gustavo).
L’azione si svolge tra Cuba e l’Italia
I ATTO
Il sipario si apre su una festa.
La scena è semicircolare. Al centro c’è la pista da ballo, delimitata da colonne. Assomiglia vagamente ad una giostra antica, ma sulla circonferenza vi sono le panche. Sul fondo un’immagine raffigurante i musicisti.
Ritmo e musica.
Al centro della scena Rosalinda sta ballando freneticamente col fratello Gustavo.
Nel locale poca gente, è mattina e sono rimasti solo tre italiani in vacanza.
Mario legge un giornale specializzato in investimenti finanziari, Giulio è molto modaiolo e super abbronzato, Rocco è un uomo di circa quarant’anni un po’ semplice.
Mentre i personaggi dialogano si abbassa il volume della musica che riprende nei momenti di pausa.
Gustavo – Balla balla balla, non ti fermare.
Rosa – Sono stanca. Andiamo a casa.
Gustavo – Ti stanno guardando. Non vorrai andartene proprio ora …
Rosa – Torneremo domani
Gustavo – Ma ti stanno spogliando con gli occhi….
Rosa – E allora?
Gustavo – E allora? E allora … forse abbiamo trovato il merlo … devo spiegarti proprio tutto?
Rosa – No …
Gustavo – Non eravamo d’accorso?
Rosa – Sì, lo so, ma adesso non ne ho più voglia.
Gustavo – Me ne frego! Guarda che i calli fanno male anche a me, ma avevamo un accordo: io ti aiuto a pescarne uno, e poi dividiamo
Rocco – Mica male quei due eh?
Mario – Come ci riescono?
Giulio – A far che?
Mario – A contorcersi in quel modo … dico è innaturale
Giulio – Ce l’hanno nel sangue …
Mario – Ah!
Rocco – Certo che la ragazza è …
Mario – Mamma, guarda come sculetta!
Rocco - … fantastica….
Giulio – Rilassati, quella non ti guarderebbe neanche se tu fossi l’ultimo uomo della terra.
Rocco – Grazie per la considerazione.
Mario – Beh, comunque è già impegnata.
Rocco – E con questo? Non lo sai che i cubani sono liberi.
Giulio – …. sì, prova a dirlo a Fidel
Rocco – Sono gente libera. Non si fanno tanti problemi come noi. Oggi si sposano, domani si lasciano. E’ una cosa normale. E’ tutto molto più semplice qua.
Giulio – Frena! Tanto quella con te non ci viene.
Rocco – Scommettiamo?
Mario – Cioè?
Gustavo – Senti secondo me li abbiamo stuzzicati abbastanza. Io me ne vado. Sei pronta per la scena madre?
Rosa – Sì.
Gustavo – ( facendosi sentire) Basta Rosa! E’ ora di andare a casa. E’ tardi.
Rosa – Ancora un ballo Gustavo, ti prego.
Gustavo – Ma è mattina. Lo sai che io devo andare a lavorare presto.
Rosa – Non ora Gustavo. Ancora non posso dormire, mi bolle il sangue.
Gustavo – Non insistere Rosa, io devo andare. Ma tu resta, se vuoi. Divertiti.
Rosa – Questa è una notte magica. Non si può dormire.
Gustavo – (sottovoce) Ciao, e cerca di non farteli scappare. (Esce)
Rosa – Va bene. (poi rivolta ai tre turisti) Non ce nessuno che vuole ballare con me? Ho ancora tanta voglia di ballare, ma sono rimasta sola. Tu, con la camicia a fiori, non vuoi ballare con me?
Mario – Chi, io?
Rosa – Sì, tu. Avanti…
Mario – no, non so fare … e poi che ne penserà il tuo amico?
Rosa – Italiani, vero?
Giulio – Sì.
Mario – Perché?
Rosa – La gelosia è una cosa da italiani.
Rocco – Visto?
Rosa – Comunque lui è mio fratello.
Mario – Ah!
Rocco – Ballo io.
Mario – Ma ..
Rosa – Amico, non te ne pentirai.
Giulio – Lascialo fare.
Rocco e Rosa ballano avvinghiati.
Rosa – Come balli bene.
Rocco – Sono andato a scuola di balli latini.
Rosa - Davvero?
Rocco – Sì, va molto di moda in Italia ….
Rosa – Bello…..
Rocco – E … si incontrano un sacco di donne.
Rosa – Quindi tu sei in cerca di donne….
Rocco – No! No, cos’hai capito?
Rosa – Ah, no? Non ti interessano le donne?
Rocco – Sì! Certo, certo! Volevo dire … certo che mi piacciono le donne, ma non corro dietro a tutte.
Rosa – Non ne hai bisogno
Rocco – Eh?
Rosa – Un uomo come te non deve mica correre per trovare una donna ….
Rocco – No, infatti …
Mario – Cosa staranno dicendo?
Giulio – Ma …?
Mario – Però la tirano per le lunghe….
Giulio – Infatti….. Senti, io non so te, ma io mi sono rotto ….
Mario – Che dici, ce ne andiamo?
Giulio – Vuole fare il latin lover? Che faccia, ma che non si aspetti che gli reggiamo il moccolo.
Mario – Hai ragione.
Giulio - E poi guarda, secondo me Rocco si sta facendo infinocchiare.
Mario – Dici?
Giulio – Dico, ma l’hai vista? E’ uno schianto. Te lo immagini Rocco che rimorchia una così?
Mario – E’ difficile.
Giulio – E comunque, non si fa così. Siamo venuti i vacanza insieme, per cui si deve dividere tutto … ti sembra bello lasciarci qua soli a guardare?
Mario – Come minimo dovrebbe chiederle se ha qualche amica.
Giulio – Esatto! Invece guardalo lì, come se la stringe, la sua conquista. Ma a me quella non me la racconta giusta. Guarda secondo me il fratellino li aspetta la fuori con un bel regalino ….
Mario – Cioè?
Giulio – Una botta in testa e via il portafoglio.
Mario – Beh, allora, dobbiamo restare!
Giulio – E perché? Noi l’avevamo avvertito, no? Lui crede di vincere la scommessa … Vedremo chi la vince.
Mario – Sai che hai ragione!
Escono
Rosa – Grazie per la compagnia, ma è tardi, devo andare a casa.
Rocco – Ma come, sei già stanca? Io mi sono appena scaldato.
Rosa – Devo andare a casa. Mia madre mi aspetta alzata.
Rocco – Ma non dicevi che non puoi dormire?
Rosa – E’ troppo tardi …
Rocco - … e che ti bolle il sangue …
Rosa – … e domani devo lavorare ….
Rocco – … e che questa è una notte magica …
Rosa – Sì, è magica, è magica perché ho incontrato te, ma … io sono solo una povera ragazza cubana….
Rocco - E con questo …?
Rosa – Basta, ti dico che devo andare! Non capisci? Abbiamo ballato, è stato bello, ma non potrebbe mai funzionare tra di noi …
Rocco – Ma io …
Rosa – Ti prego non insistere!
Rocco – No! Ma io non intendevo …
Rosa – Lo so come succede: voi arrivate, fate innamorare una povera ragazza cubana, le fate tante promesse, e poi ve ne andate …
Rocco – No, senti io non voglio che tu ti innamori di me …. io parto tra due ore ….
Rosa – Lo vedi che ho ragione?
Rocco – Sì, cioè, no! Insomma, non possiamo solo ballare un altro po’ … bere qualcosa insieme…
Rosa – Sì, e poi? Io non sono quel genere di ragazza, capito? Lo so che ci sono molte che lo fanno, ma io non sono così.
Rocco – Scusa, non intendevo…
Rosa – Io sono onesta, capito?
Rocco – Va bene, calmati.
Rosa – Ah, la mia povera mamma che mi aspetta a casa … cosa penserà di me?
Rocco - E cosa dovrebbe pensare?
Rosa – Ah, i miei poveri fratellini che mi aspettano a casa … cosa diranno di me?
Rocco – Ma cosa dovrebbero dire?
Rosa – Che sono una puttana!
Rocco – No! No calmati, dai!
Rosa – Sì, sono una puttana, perché sto qui sola con te, un italiano, alle cinque del mattino, in una balera …
Rocco – Ma non c’è niente di male ….
Rosa – Ah ah ah (piange)
Rocco – Dai, calmati, ti prego…. non fare così. Ti accompagno a casa?
Rosa – No!
Rocco – E allora che faccio, me ne vado?
Rosa – No!
Rocco – Senti, e se facciamo due passi?
Rosa – No!
Rocco – No, no, no, io allora me ne vado ….
Rosa – No! Aspetta ti prego… non può finire così.
Rocco – Ma finire cosa?
Rosa – Sì, lo so che per te io sono una delle tante … ma … dimmi che ti rivedrò….
Rocco – Credo proprio di no …
Rosa – Ah, ti prego, ti prego, non mi importa cosa dirà la gente, non mi importa cosa diranno i miei fratellini …
Rocco – Io non ci capisco più niente …
Rosa – Non capisci che mi sono innamorata di te?
Rocco – Ah sì?
Rosa – Sì.
Rocco – Così subito?
Rosa – E’ stato amore a prima vista. Ed ora non m’importa più nulla. Tanto ormai sono svergognata.
Rocco – Accidenti, e chi se l’aspettava! Però! Dopotutto non sono così male! Chi l’avrebbe mai detto?
Rosa – Ti prego portami via con te …
Rocco - Chissà che ne diranno Mario e Giulio … eh! Eh? Come via? Cioè … in che senso, scusa?
Rosa – Via! Via di qui! Non importa dove! Basta che stiamo insieme!
Rocco - Un momento … non credi che dovremmo prenderci un periodo di riflessione?
Rosa – Un … cosa?
Rocco – Per conoscerci meglio …
Rosa – Ma non ce n’è alcun bisogno! Lo so che non mi capisci … povera me! Come sono sfortunata! (piange)
Rocco – Dai, non fare così … è solo che mi sembra troppo presto per parlare d’amore.
Rosa – L’amore arriva sempre all’improvviso, non lo sai?
Rocco – Sì, credo ….
Rosa – Vuoi dire che tu non provi nulla per me?
Rocco – Tu sei una bella ragazza ….
Rosa – E allora … che vuoi fare?
Rocco – Beh, io vado. Devo proprio andare, scusa. E tieni ecco, per il tuo disturbo (le dà dei soldi)
Rosa – Eh? No, aspetta …
Rocco – Ciao …. (esce velocemente)
Rosalinda viene raggiunta da Gustavo.
Gustavo – Sei rimasta sola… Che è successo?
Rosa – Niente … che deve essere successo?
Gustavo - Te lo sei lasciato scappare?
Rosa – Senti non rompere
Gustavo – Te lo sei lasciato scappare?
Rosa – Non sono affari tuoi
Gustavo – E invece qui ti sbagli: sono anche affari miei. Te lo sei lasciato scappare!
Rosa – No. Ci deve pensare. E’ un po’ timido.
Gustavo – Perdi dei colpi sorellina…
Rosa – E’ solo un po’ indeciso … ha bisogno di tempo …
Gustavo - Cominci ad invecchiare… non fai più presa come un tempo.
Rosa – Tornerà. E’ solo questione di tempo. Ti assicuro che non me lo lascio scappare, e comunque non è solo per una notte che lo voglio conquistare. Questo mi porterà in Italia, vedrai …
Rosalinda esce decisa. Gustavo ride sarcastico e si accende una sigaretta.
Gustavo (tra sé) – La porterà in Italia! Perché non sono nato donna? Comunque se lui la porta in Italia noi becchiamo l’assegno vitalizio dall’Italia. Niente male Rosa!
Gustavo canta “Billi la talpa”.
Rientra Rocco.
Rocco – Oh no! Se ne è andata …
Gustavo – Ehi amico chi stai cercando?
Rocco – Lo sapevo lo sapevo lo sapevo!!!!
Gustavo – Posso aiutare? Ehi, chi cerchi?
Rocco - Una donna … una bella ragazza.
Gustavo – Ah! Ti ha piantato in asso?
Rocco – Ma tu sei quello … scusa, mi spiace non volevo offendere nessuno …
Gustavo – Cerchi Rosa?
Rocco – Sì, volevo scusarmi, ma ora ci sei tu … è tutto a posto.
Gustavo – Giuro che non ti capisco.
Rocco – Sì, neanch’ io mi capisco.
Gustavo – Non ho mai visto Rosa in quello stato.
Rocco – Cioè?
Gustavo – Se ne è andata sconvolta….
Rocco – Davvero? Mi dispiace, mi dispiace ….
Gustavo – Sei un dritto, eh?
Rocco – Chi io?
Gustavo – Sai quanti mosconi le girano intorno?
Rocco – Eh …?
Gustavo – Ss sss ssss (ronzandogli intorno)
Rocco – Eh, cosa?
Gustavo – Non ti piace? Ss sss sss
Rocco – No! (alludendo a lui che gli ronza intorno infastidendolo)
Gustavo – No?
Rocco – Ho già detto che mi dispiace, non intendevo ferirla.
Gustavo – E’ innamorata.
Rocco – …si me l’ha detto …
Gustavo – E allora cos’è quella faccia? eh?
Rocco – Ma dico, che avete tutti quanti?
Gustavo – Perché?
Rocco – Senti per te è normale conoscersi il tempo di una salsa, cinque minuti e tac è sbocciato l’amore!? Ma per favore!
Gustavo – Amico, siamo a Cuba!
Rocco - Ho capito siete tutti pazzi.
Gustavo – Comunque non vorrai mica lasciarla così …
Rocco – Ma cosa stai dicendo? Io non la conosco ok?
Gustavo – Non è molto galante, no?
Rocco – Ehi, non cominciamo …
Gustavo – Io ci tengo molto che mia sorella sia felice …
Rocco – Non cercate di mettermi in mezzo va bene?
Gustavo – Metterti in mezzo? Io difendo gli interessi di Rosa!
Rocco – E non mi minacciare …
Gustavo – Ehi, ti sto facendo un favore!
Rocco – Lascia perdere, io me ne vado. Tanti saluti a Rosa …
Gustavo – Come vuoi. Le hai spezzato il cuore, amico, ma ti perdono. Scappa. Vattene pure. Tornatene in Italia, a casa tua in Italia dalla tua bella ragazza italiana … Dimenticati di noi. Ti sei divertito? Allegria!
Rocco – Che c’entra. Io domani torno in Italia, è vero, ma non sto scappando ..
Gustavo - Ti dimenticherai di Rosa di me, dei cubani fracassoni e invadenti ma …te ne pentirai!
Rocco – … e non c’è nessuna ragazza.
Gustavo – A no? E allora scusa, qual il problema?
Rocco – Infatti non c’è.
Gustavo – Resta.
Rocco – Restare?
Gustavo – Ah, io ti ho capito! Sei un tipo romantico, ma mi piaci. Anche noi cubani siamo sentimentali sai?
Rocco – Ah sì?
Gustavo – Sì. Io ti ho capito! Tu hai bisogno di tempo. E hai ragione. Non si può mica parlare d’amore, di matrimonio, così su due piedi …
Rocco – Matrimonio? Di quale matrimonio stiamo parlando?
Gustavo – Io ti ho capito, e ti do ragione. Tu vuoi conoscere meglio Rosa. Ok accordato. Da quando il babbo è morto sono io che decido per lei, e sta bene, mi stai simpatico. A proposito, io mi chiamo Gustavo.
Rocco – Piacere Rocco.
Gustavo – Rocco, un nome caliente. Ah, ti piacerà Rosa. E’ una che ci sa fare …
Rocco – Senti Gustavo … aiuto! Io … come faccio a spiegartelo…. Rosa mi piace, ok, ma devo tornare a casa mia, perciò non prenderla come un fatto personale …ma il mio posto non è qui.
Gustavo – Tu mi offendi, lo sai? Ti sto offrendo mia sorella su di un piatto d’argento, e tu mi dici no?
Rocco – Mi dispiace ma devo andare …(esce)
Mentre esce incrocia Rosalinda.
Rocco – Ciao … (velocemente)
Rosalinda lo guarda uscire
Gustavo – Accidenti!
Rosa – E’ tardi voglio andare a casa.
Gustavo – E vai, chi te lo impedisce.
Rosa - Non c’è più nessuno. Sono a piedi.
Gustavo – Fatti dare un passaggio dalla tua conquista. Ma ricordati da dove vengono i tuoi bei vestiti, il profumo, il rossetto ….
Rosa – Potrei anche farne a meno.
Gustavo – Sì, e come no!
Rosa – E tu ricordati da dove vengono le tue sigarette americane.
Gustavo – Da qui? (indica il suo basso ventre)
Rosa – Porco. E smettila di dire a tutti che sei mio fratello. Mia madre non ti ha partorito.
Gustavo – Va bene, sorellastra, allora ti saluto, chiamami quando si divide. Ciao. (esce)
Rosa – Ciao.
Musica. Rosa canta “Rinascerò”. Cambio scena.
La balera ruota. Sul retro l’immagine di una strada a cui è stata attaccata la sagoma di un autobus enorme carico di persone. (Si tratta di immagini di persone). L’ autobus sporge in avanti di circa un metro in modo da rendere possibile agli attori fingere di salirvi usando lo spazio esistente fra la finta strada e il finto autobus, e una scaletta con relativo ballatoio opportunamente posizionati sul retro.
R – Maledetta sanguisuga. Mi sta addosso come un condor su una carogna. Ma questa volta glielo faccio vedere. Stavolta il merlo me lo spenno da sola. Basta! Preparo la valigia; voglio prendere su quella che la nonna ha portato dall’esilio in Nicaragua. Quella di pelle con le cerniere rotte. Mi ricorderà casa mia. Questa volta me ne vado. Se l’affare mi va in porto io qui non invecchio. Adesso vado a casa e faccio la valigia. E cosa ci metterò dentro? La collana di corallo della mamma, una conchiglia di un paguro per sentire il rumore del mare, dicono che l’Italia sia un paese di mare, ma non credo che sia come qui, le maracas di nonno Tonio tanto se ne stanno in un angolo a prendere polvere e invece a me potrebbero servire, magari potrei trovare lavoro come ballerina … due abiti vecchi, un paio di scarpe … tutta robaccia! Che schifo! Che schifo di vita! Domani di nuovo al residence a pulire cessi e a raccattare le saponette vecchie dei turisti! Basta qui proprio non invecchio! Quel merlo è anche carino, non fa schifo come gli altri, perlomeno non mi ha ancora messo le mani addosso!
Voci dall’autobus – Ehi Rosa, come mai tutta sola? Dove te ne vai?
Rosa – Che v’importa!
Voci – Nessun pollo stasera?
Rosa – Fatevi gli affaracci vostri!
Voci - Rosa stasera va in bianco! Uu Uuuu
Voci – Lasciatela stare non vedete che è triste?
Voci – Oh, sì, quanto è triste povera Rosa … (intonano una canzone)
Rosa – Non me la passo peggio di voi!
Voci – Dai, salta su, non vorrai tornare a piedi?
Rosa – Va bene fatemi posto, stronzi!
Una musica allegra accompagna l’apparente tragitto dell’autobus.
Nel frattempo entrano in proscenio Rocco e suoi amici che discutono tra loro trascinando le valigie.
Mario – Finalmente si parte, sono stufo di mangiare patate americane.
Giulio – Io invece resterei ancora: vorrei abbronzarmi di più. Che ne dici ho preso un bel colore?
Mario – Ma se sei bruciato!
Giulio – Macchè. Secondo me non ci crede nessuno che sono stato a Cuba due settimane.
Mario – Sì, ma non stenteranno a credere che dopo due settimane a Cuba torniamo a casa in bianco.
Giulio – Quello non lo devono sapere.
Mario – A parte Rocco, che invece ha fatto centro!
Giulio – Un momento, non mi risulta che abbia concluso un bel niente neanche lui!
Mario – Perché è timido!
Giulio – Sì, quando si è trovato al dunque … (simula il pianto)
Mario – (lo imita)
Rocco – Avete finito voi due?
Giulio – No, abbiamo appena cominciato, vero Mario?
Mario – Perché? Non ti stai divertendo?
Rocco – No. Smettetela di parlare di me come se io non ci fossi.
Mario – Dovremo pure parlare di qualcosa …
Giulio – Come sei permaloso.
Rocco – Fate un po’ come vi pare.
Giulio – Dì un po’ Romeo dove hai messo la tua Giulietta?
Rocco – Sai cosa penso Giulio? Io credo che vi bruci.
Giulio – No, è solo che non è stato molto amichevole da parte tua scaricarci lì a bordo pista mentre stringevi la tua bella.
Mario – Infatti.
Rocco – E cosa avrei dovuto fare scusa?
Mario – Chiederle se aveva delle amiche.
Giulio – Esatto.
Rocco – Lascia perdere. Guarda che quella è tutta matta.
Mario – E poi cos’è questa storia che non vuoi raccontarci come è andata…
Giulio – Insomma noi abbiamo il diritto di sapere!
Rocco – Ma se vi dico che non è successo niente.
Giulio – Lo vedi è timido!
Mario – Sì. Lo sai che ti facevo meno stronzo.
Rocco – Ma è vero.
Giulio – Ah!
Mario – Guarda che la scommessa non vale se non ci racconti i particolari.
Rocco – E va bene, siamo andati giù al molo. C’erano delle onde alte dieci metri, lei si stringeva forte a me, e poi (parafrasando il ritornello della canzone “Magia o follia”) “I pesci volano il Sole gira; è tutto vero tutta una magia; gli uccelli nuotano, i fiori ballano …”
Giulio – Ehi, ma che vai dicendo?
Rocco - Dai spicciamoci, siamo in ritardo per il volo.
Giulio – Rocco, guardami bene in faccia. Non è vero quello che penso, dimmelo.
Rocco – Cosa?
Giulio – Che non è vero quello che penso.
Rocco – Cos’è un indovinello?
Giulio – Mario, secondo te?
Mario – Secondo me è cotto.
Rocco – Eh? Cosa?
Giulio – Non è possibile, Rocco, ti sei innamorato!
Rocco – No! Cosa dici?!
Giulio – Rocco, ti sei innamorato!?
Rocco – Ti dico di no.
Giulio – E’ la prima regola: non innamorarsi. Sono tutte puttane, non lo sai?
Rocco – Questo non è vero.
Mario – E’ cotto.
Giulio – Ascoltami bene: quella ti vuole fregare, mi capisci? Non puoi innamorarti di una così!
Rocco – Guarda che ti sbagli. E’ una brava ragazza.
Giulio – Per fortuna che partiamo tra due ore. Sennò saresti stato fregato.
Rocco – Ha detto che mi ama.
Giulio – Lo ama!
Mario – Strategie d’investimento! Lo sai cosa sono? Le ragazze qui sono esperte nella materia. Lo sai quanti fidanzati ha quella sparsi per il mondo?
Rocco – Hai solo dei pregiudizi, fai solo delle supposizioni. Non la conosci per niente.
Mario – Non mi serve conoscerla per sapere che quella ti vuole spennare.
Rocco – Non mi ha chiesto soldi.
Giulio – E’ furba.
Rocco – Siete solo invidiosi. Comunque se ti fa piacere le ho detto di no.
Giulio – Bene, allora torniamo a casa e non pensarci più.
Mario – Ecco l’autobus. Svelti che lo prendiamo al volo.
Giulio – Sbrigati Romeo!
Rocco – La smetti di chiamarmi Romeo?
Mentre Giulio e Mario saltano sull’autobus, Rocco canta “Magia o follia” poi sale anche lui.
Mario - Permesso, permesso …
Giulio – Ehi, fate posto!
Mario – Ma guarda chi si rivede! (alludendo a Rosa)
Rosa – Ciao Rocco.
Rocco – Rosa, che ci fai qui?
Rosa – Stavo andando all’aeroporto per cercare te.
Rocco – Davvero? E perché?
Rosa – Volevo salutarti e chiederti scusa. Sono stata troppo invadente e … frettolosa.
Rocco – Sì, infatti.
Rosa – Beh, scusa, sai noi sud americani siamo fatti così…
Rocco – Non c’è problema.
Giulio – Rocco, non mi presenti la tua amica?
Rocco – Sì, certo. Rosalinda questo è Giulio.
Giulio e Mario si mettono tra Rocco e Rosa
Mario – E Mario
Rosa – Piacere.
Giulio – Tu sei la ragazza che ballava con Rocco ieri sera!
Rosa – Infatti.
Giulio - Che peccato non esserci conosciuti prima. Sai noi partiamo tra due ore.
Rosa – Sì, lo so.
Mario – Magari avremmo potuto uscire tutti e quattro insieme e con qualche tua amica.
Rosa – Che peccato….
Rocco – (A Mario) Ti vuoi fare da parte?
Mario – Scusa!
Rocco – Vorrei salutare Rosa se non vi dispiace
Giulio – Stiamo calmi, ok? E non metterci troppo, siamo quasi arrivati. (Si allontanano).
Rocco – Scusali, sono due bisonti. Dove eravamo rimasti?
Rosa – Sei stanco? Hai la faccia stanca.
Rocco – Sì. Non ho dormito per niente.
Rosa – Nemmeno io.
Rocco – Mi hai fatto fare tardi.
Rosa – Mi dispiace.
Rocco - Comunque … non dicevi sul serio, no?
Rosa – Eh?
Rocco – Certo, che non dicevi sul serio …
Rosa – Ma … cosa …
Rocco –Una bella ragazza come te che si mette con uno come me …
Rosa – Ah! Beh, sì, lo ammetto, forse ho esagerato un po’ … però ero sincera quando ho detto che mi piaci.
Rocco – Davvero?
Rosa – Sì. Anche se è vero, è troppo presto per parlare d’amore.
Rocco – Infatti.
Rosa – Se avessimo potuto conoscerci meglio, magari …
Rocco – Eh, sì, magari …
Rosa – Ma tu devi partire, no?
Rocco – Eh, sì, devo partire.
Rosa – Già. Che peccato.
Rocco – Dici?
Rosa – Ma perché parti? Non ti piace Cuba?
Rocco – Se mi piace? E’ bellissima. Che dici? Ma devo tornare a casa.
Rosa – Hai famiglia?
Rocco – Solo mia madre.
Rosa – E allora?
Rocco – Come allora?
Rosa – Che fretta hai di tornare …
Rocco – Beh, c’è il lavoro ..
Rosa – E che lavoro fai?
Rocco – Il taxista
Rosa - Se ci fossimo incontrati prima, magari …
Rocco – E sì, magari …
Rosa – Dai resta!
Rocco – No, è impossibile.
Rosa – Mica per sempre … solo qualche giorno.
Rocco – Ma …
Rosa – Ti ospito a casa mia…
Rocco – No, io non credo sia una buona idea.
Rosa – E perché no? Che vuoi che sia … Dai resta! Dai resta! Dai resta!
Reprise della musica allegra che accompagna l’autobus.
Mario e Giulio proseguono. Rocco e Rosalinda scendono dall’autobus e li salutano.
Cambio scena. La scena ruota mostrando l’interno della casa di Rosa.
Un tavolo e qualche sedia, una sedia a dondolo di paglia.
In casa la mamma e la nonna di Rosa.
La nonna sta confezionando sigari. La mamma sta preparando la cena.
Nonna – E così tu vuoi prendere la nostra Rosa.
Rocco – Ah! Veramente io ..
Rosa – Nonna, ti ho detto che è solo un mio amico.
Nonna – Già, già ,già … vuoi un sigaro?
Rocco – No, grazie, non fumo.
Nonna – Non fuma?
Rosa – Hai capito bene, non fuma.
Nonna – Che razza di uomo.
Rosa – Nonna, la finisci?
Nonna – Tuo nonno Tonio lo diceva sempre….
Mamma – Basta! Vecchia brontolona, non offendere il nostro ospite. Rosa, non mi presenti il tuo amico?
Rosa – Mamma, lui è Rocco.
Rocco – Piacere.
Mamma – Rocco? Avevo un fidanzato con questo nome, un vero rubacuori.
Rocco – (risatina di circostanza)
Rosa – Mamma che ci prepari per cena?
Mamma – Non so. Se mi avessi avvertito che portavi un ospite mi organizzavo.
Nonna – Certo, avrebbe comprato caviale e champagne!
Rosa – Nonna …
Nonna – Lo so devo stare zitta. Ma tu non devi andare a lavorare?
Rosa – No, oggi ho detto che non vado.
Mamma – Comunque qualcosa mi inventerò, non temete qualcosa si mangia.
Rocco – Non si preoccupi signora, non voglio disturbare.
Mamma – Nessun disturbo, caro. E non chiamarmi signora. Io mi chiamo Maria. Comunque Rosa mi aiuterà, è brava in cucina, sai? Tu mettiti comodo e … riposati.
Rocco – Grazie.
Nonna - E così sei italiano.
Rocco – Sì. Sono di Ravenna.
Mamma – Ho avuto un fidanzato italiano una volta.
Rosa – Mamma …
Mamma – Non preoccuparti cara, è stato prima di conoscere tuo padre.
Nonna - Mia figlia ha avuto molti fidanzati prima di conoscere Gabrio.
Rosa – Gabrio era mio padre.
Rocco – Ah.
Mamma – Mi spezzò il cuore sai?
Rocco – Cos …?
Mamma – Quell’ italiano, non lo scorderò mai, aveva certi occhi azzurri grandi, enormi, in fuori, che ti guardavano dentro, io degli occhi così non li avevo mai visti. E i capelli? Biondi, lunghi …
Rosa – Mmm..
Mamma – Diceva che mi avrebbe portato con sé in Italia, ma un giorno non l’ho più visto. Eh, promesse da marinaio.
Rocco – Era un marinaio.
Mamma – Più o meno. L’ho aspettato per tanto tempo, ma lui non è più tornato. Ogni volta che arrivava una nave giù al porto io ero lì.
Nonna – Sì, a rimorchiare …
Mamma – Ma lui non si è più visto. E così ho dovuto allevare mio figlio da sola.
Rocco – Un figlio?
Mamma – Sì, uno dei miei figli. I figli sono importanti sai, i figli sono la cosa più importante.
Rocco – L’ha lasciata con un figlio in arrivo?
Mamma – Sì. Ho sempre detto a Rosa di non credere agli uomini, ma lei vuole fare di testa sua.
Rocco – Ma, non siamo tutti così.
Mamma – Dici?
Rocco – Certo, io per esempio non l’avrei mai fatto.
Nonna – Vedremo …
Rosa – Basta voi due, lasciatelo stare.
Mamma – Stiamo solo facendo conoscenza. Rosa mi ha parlato molto bene di te, ma io voglio sempre toccare con mano. Gli italiani non hanno una buona reputazione qui sai?
Rocco – Ah no? E perché?
Mamma – Vengono solo a cercare avventure, e questo non è bello. Le ragazze cubane sono molto ingenue e ….
Nonna – Senza soldi.
Rosa – Nonna!
Mamma – E si fanno abbindolare facilmente.
Nonna – Per fortuna Rosa non è così ingenua.
Mamma – Rosa è una ragazza molto delicata e sensibile…
Rocco – Comunque noi siamo solo amici.
Mamma – Certo! Lo so. Ma non si sa mai, da cosa nasce cosa, e bisogna essere preparati.
Rosa – Non fare caso a mia mamma, non vede l’ora che io mi sposi perciò …
Mamma – Hai l’età giusta. E’ ora che ci pensi.
Rosa – Ma se non ho ancora incontrato l’uomo giusto …
Mamma – A volte bisogna saper guardare …
Nonna – Bisogna accontentarsi….
Mamma – Bisogna avere fiuto …
Nonna – Bisogna usare le esche giuste ….
Rosa - Va bene, ho capito. Andiamo a preparare la cena. Ma tu lascialo in pace.
Nonna – E chi te lo tocca.
Rosa – Non fare caso a lei non è normale.
Nonna – Guarda che ti sento.
Rosa – Ed è anche una gran bugiarda.
Nonna – Fammi posto caro, ho bisogno di riposare un po’.
Rocco – Sì, certo.
Nonna – Senti, io non voglio farmi gli affari tuoi, ma, mi dici che ci sei venuto a fare qui?
Rocco – Rosa mi ha invitato….
Nonna – Non c’è niente di buono qui per te. E’ meglio che te ne vai subito.
Rocco – Capisco …
Nonna – No, invece. Tu non capisci niente. Io mi chiamo Esperanza. E lo sai perché mi chiamo così?
Rocco – No.
Nonna – Quando sono nata io mio padre sperava nella bontà del futuro per gli uomini di questo paese, credeva che il destino degli uomini sarebbe stato la libertà, l’ uguaglianza, la pace … Ma si sbagliava. Gli uomini hanno il cuore marcio. Perciò il mio nome è una burla. Non c’è speranza negli uomini, non c’è speranza nel mio paese. Sono un branco di ladri, di furfanti, di imbroglioni. Ucciderebbero per un paio di jeans. E tu che ci fai qui? Cosa credi di trovare?
Rocco – Pensavo di prolungare la vacanza tutto qui.
Nonna – Che vuoi fare con Rosa?
Rocco – Niente!
Nonna – Rosa ti ha messo gli occhi addosso. E’ una puttanella come sua madre, ma non voglio che soffra, ci siamo capiti?
Rocco – Certo.
Nonna – Tieni, prova uno di questi. (gli dà un sigaro)
Rocco – Io non credo…
Nonna – Ascoltami bene. Non farai fatica a conquistarla ma farai fatica a tenerla.
Rocco – Ah …
La nonna si appisola e comincia a russare. Entra Gustavo
Gustavo – Ehi là, chi si rivede!
Rocco – Gustavo.
Gustavo – Mi fa piacere che tu sia restato.
Rocco – Anche a me.
Gustavo – Hai già conosciuto la nonna …
Rocco – Sì.
Gustavo – E’ una vecchia rivoluzionaria. E’ quasi un cimelio storico. Comunque non ne avrà ancora per molto.
Rocco – Ma cosa dici?
Gustavo – E’ per colpa di quelli come lei che ci troviamo così adesso. Comunisti di merda.
Rocco – E’ solo una povera vecchietta.
Gustavo – Già. Tu non hai capito come si vive qui, vero? Non dirmi che credi veramente che Cuba sia il paese del ballo e della felicità. Sai quante volte ho tentato di scappare verso la Florida?
Rocco – No, io non credo che siano tutte rose e fiori ma …
Gustavo – Tre volte in barca … manca poco che ci rimango secco. Gli americani ci hanno preso solo fino a quando gli servivamo, ma ora basta. Hanno chiuso. E noi restiamo qua a mangiare patate, quando ci sono, e a sognare la libertà.
Rocco – Mi dispiace.
Gustavo – Ti dispiace! Ti dispiace. Sai cosa me ne faccio io delle tue scuse.
Rocco – Ma non è colpa mia.
Gustavo – No. Non è colpa di nessuno. Non è mai colpa di nessuno. Ma qualcosa lo puoi fare.
Rocco – E sarebbe?
Gustavo – Sposare Rosa, per esempio.
Rocco – Ah … ricominciamo!
Gustavo – E’ una brava ragazza. Non credi che meriti qualcosa di più dalla vita?
Rocco – E dovrei sposarla per questo?
Gustavo – Mi sembra un ottimo motivo.
Rocco – Ma non per me.
Gustavo – Anzi non ne vedo di migliori.
Rocco – Ma non per me. Se credi che sia venuto fin qua per farmi incastrare da una …
Gustavo – Una?
Rocco – Senti … comunque non sono affari tuoi.
Gustavo – La gente si sposa per una infinità di ragioni molto meno nobili, non credi?
Rocco – Non io. E comunque non ho intenzione di sposarmi.
Gustavo – No? Io ho già avuto quattro mogli, e sei figli, e sono più giovane di te. Tu cosa aspetti?
Rocco – Credi davvero che io mi sposerei con Rosa? Guarda che l’ho capito benissimo cosa state cercando di fare tutti quanti. Vi sembro davvero così ingenuo? Non sono venuto a Cuba per trovar moglie, ma per divertirmi. Perciò fatemi divertire e smettiamola di parlare di matrimonio.
Gustavo – Quelli come te sono la razza peggiore. Agnellini di fuori ma bestie dentro.
Rocco – Forse ha ragione la nonna, è meglio che me ne vada subito.
Gustavo – Che hai? Ti ho messo paura? E’ facile fare la voce del padrone quando si ha tutto dalla vita. Sei venuto a divertirti? Prego accomodati. Ritiro tutto. Qui è uno sballo vedrai. E’ tutta una festa! Dalla mattina alla sera! (in preda all’esaltazione)
Rientra Rosa con una pentola fumante.
Rosa – La cena è servita.
Gustavo – Bene! Era ora!
Rosa – Avanti prendete posto a tavola. (poi a Gustavo) Ma che succede?
Mamma – Nonna, che fai dormi ancora? Lo sai che ti fa male, poi la notte ci tieni tutti svegli.
Rocco – Si è appisolata.
Mamma – E’ una tragedia.
Rosa – La notte poi diventa sonnambula.
Rocco – Forse dovreste portarla da un medico.
Gustavo – Ah ah, buona questa!
Nonna – (risvegliandosi) Guardate che vi ho sentito.
Mamma – Beh, e non è forse vero che vai in sonnambulo?
Rosa – E’ anche divertente…
Gustavo – E a volte si mette a parlare con i morti ….
Rocco – Ah …
Gustavo – Scusa, ti ho spaventato?
Rocco – No, no, io non ci credo a queste cose.
Rosa – Non ci credi? (insieme a sua madre)
Mamma – Non ci crede?
Nonna – Devi crederci invece, non c’è niente di strano …
Gustavo – (ride)
Nonna – E non c’ niente da ridere. Noi siamo animisti.
Rocco – Ah, e che vuol dire?
Nonna – La vita è ovunque, e i morti sono sempre con noi.
Gustavo – Amen.
Rocco – Buona questa zuppa.
Rosa – Grazie.
Gustavo – Che ne dici nonna, facciamo vedere a questo miscredente come parli con i morti?
Nonna – No.
Gustavo – Perché no? Seconda me merita un dimostrazione …
Nonna – Senti, non sono mica una radio che basta sintonizzarsi sul canale e …
Gustavo – Sei troppo modesta. Ma noi sappiamo che se vuoi puoi farlo in ogni momento. (con tono lievemente minaccioso) Vero mamma? Diglielo anche tu.
Mamma – Infatti, mamma. Non capisco perché tutte queste resistenze …
Rocco – Non vi disturbate, per me è lo stesso.
Gustavo – E invece io insisto. Nonna ricordati da dove viene la sbobba. Non credi di dovercelo … almeno questo….
Nonna – Non mi minacciare, sai!
Gustavo – Perché altrimenti ….?
Rosa – Su, smettetela voi due. La nonna ha ragione. Lo farà solo se se lo sente.
Mamma – Lo farà e basta.
Gustavo – Infatti.
Mamma – Rosa, Rocco, aiutatemi a sparecchiare per favore.
Rocco – Con piacere. (escono)
Nonna – Cosa ti sei messo in testa?
Gustavo – Non l’hai ancora capito? Il ragazzo ha bisogno di una spintarella, non ti pare?
Nonna – E dagliela tu!
Gustavo – Senti vecchia comunista lo vuoi capire che io sono stufo di questa miseria … quindi cerca di collaborare, altrimenti ….
Nonna – E’ la seconda volta che mi minacci, ma non credere di farmi paura. E’ un povero sciocco, non c’è bisogno di agitarsi tanto.
Gustavo – Io voglio essere sicuro.
Nonna – E credi davvero che Rosa ci aiuterà una volta concluso l’affare?
Gustavo – Deve farlo.
Nonna – Allora, sei più sciocco di lui.
Rosa Rocco e la mamma rientrano
Rocco – Che ne dici, andiamo a fare due salti?
Rosa – Certo!
Gustavo – ( alla nonna) Avanti vecchia mummia, ora sta a te.
Nonna – Sei scemo.
La nonna cade in trans, ha il tremito e diventa sonnambula.
Gustavo – Nonna, stai calma. Ecco fatto, glielo dicevo io di non agitarsi tanto.
Rocco – Cosa? Ehi, ma che succede?
Rosa – Oh no! Ancora!
Mamma – E’ la nonna. Si mette a parlare dei suoi parenti morti, si emoziona, e loro arrivano a consolarla.
Rocco – Cosa? Ma che dice?
Rosa – Niente, non preoccuparti.
Rocco – Ma le succede spesso?
Rosa – Ogni tanto.
Gustavo – Solo quando è nervosa, o quando ci sono guai in vista.
Mamma – Presto, presto, bisogna preparare il rito.
Rosa – Lascia perdere mamma.
Rocco – Il rito?
Mamma – Quando la nonna è in questo stato diventa veggente. Puoi chiederle ciò che vuoi. Lei legge il futuro. Non sei curioso di saperlo?
Rosa – No, non voglio mamma. Non questa volta.
Gustavo – Ehi, la nonna dà spettacolo. Non è male dopotutto.
Mamma – Nonna parla, chi sei spirito guida?
Gustavo – E dai, non farti pregare!
Nonna - … l’italiano …
Mamma - … è buono…
Gustavo – L’italiano?
Nonna – Deve andarsene.
Rocco – Oh, beh, non c’è problema.
Mamma – No! Lasciala finire! Non è vero nonna che devi finire?
Gustavo – Certo!
Nonna – L’italiano deve tornare al suo paese con Rosa.
Rocco – Eh?
Mamma –Visto?
Gustavo – Lo dicevo io!
Rocco – Un momento! Scusate, io non capisco … chi è questo spirito guida?
Mamma – E’ lo spirito del marito morto.
Rocco – E come fa a dire queste cose?
Mamma – E’ uno spirito!
Gustavo – Sccc!!!
Rosa – Basta ora!
Mamma – Continua nonna.
Noanna – Rosa non deve più stare qui, lei è svergognata.
Rosa – Nonna smettila subito!
Nonna – Rosa è incinta.
Rocco – Eh?
Rosa – Nooo
Gustavo – Cerca di non … sbagliare troppo nonna, ascolta bene …
Noanna – Rosa ancora non lo sa, ma presto sarà incinta …. molto presto …
Gustavo – Ok nonna, basta così.
Nonna – Sento che lo spirito vuole parlare ancora …
Rocco – Non penserete che io creda a tutto questo! Rosa diglielo anche tu, sono ridicoli!!
Rosa – Non preoccuparti, tra poco avranno finito.
Nonna – Ah, eccolo eccolo!
Rocco – Ma che fa?
Nonna – Posso avere il mio bicchiere di rhum?
Gustavo – Vacci piano nonna, eh?
Rocco – Ma non è per lei è per lo spirito.
Gustavo – A già.
Nonna – L’italiano non è cattivo.
Rocco – Meno male …
Nonna – L’italiano sarà un buon marito per Rosa e la porterà via di qui in Italia con lui e presto avranno un bambino, altrimenti …
Rocco – Altrimenti?
Nonna – La maledizione si abbatterà su questa casa e seguirà anche l’italiano fino al suo paese.
La nonna si spegne. La mamma finge di cadere svenuta.
Rocco – Alla faccia degli oroscopi! Questa sì che è una previsione. Beh, vi ringrazio per l’ospitalità ma credo che tornerò subito in Italia.
Gustavo – Cosa? Dico, non hai sentito cosa ha detto lo spirito?
Rocco – Ho sentito sì, e per questo me ne vado subito.
Rosa – Non te ne andare Rocco, posso spiegarti tutto.
Gustavo – La maledizione si abbatterà su di noi e su di te!
Mamma – Poveri noi! Saremo segnati.
Rocco – Stammi lontano! Pussa via non mi toccare! Lo spirito non ha mica fatto il mio nome, con tutti gli italiani che vengono a Cuba non parlava certo di me.
Rosa – Rocco ha ragione, lasciatelo stare.
Gustavo – Ehi, ma tu da che parte stai?
Rocco – E poi Rosa non mi sembra il tipo della ragazza tutta casa e chiesa perciò ….
Rosa – Ti ringrazio di cuore.
Rocco – Non c’è di che.
Rosa – Se pensi che io sia una poco di buono allora faresti bene ad andartene subito …
Rocco - …. non sono mica così scemo … e poi la storia del bambino ….
Rosa – Noi avremo un bambino … un giorno, è tutto vero. Scommettiamo?
Rocco – Dici?
Rosa – Mi dispiace se la mia famiglia ti ha scioccato. Ma qui siamo a Cuba. Certe cose qui esistono. Ma tu non ci pensare, noi siamo molto arretrati, voi europei non potete capire, non ci pensare.
Rocco – Dici?
Rosa – Certo. Vieni, andiamo a ballare.
Escono insieme da casa avanzando sul proscenio. Rocco e Rosa cantano e ballano “Spettri”.
FINE I ATTO
II ATTO
La scena raffigura una strada.
Rocco – Dai Rosa adesso puoi dirmelo cos’è questa storia del bambino?
Rosa – Te l’ho detto dimenticala, non ci pensare più.
Rocco – E’ vera?
Rosa – No.
Rocco – A me puoi dirlo, non devi vergognarti. Chi è stato? Uno di quei sporcaccioni che vengono a Cuba solo per ….?
Rosa – Rocco, per favore … cerca di capire, mia nonna …
Rocco – Lo so come succede, che ci sono dei porci che lo fanno e ti chiedo perdono per la categoria … ma tu ora devi dirmi la verità …
Rosa – Ma te l’ho detto …
Rocco – Devi liberarti di questo peso…
Rosa – Ma …
Rocco – Liberati, avanti dillo, io sono svergognata … io
Rosa – No … io…
Rocco – Vedrai che starai subito meglio. Io sono svergognata, avanti io sono svergognata …
Rosa – No no non è vero niente!
Rocco – Non preoccuparti metteremo a posto ogni cosa. Io sono svergognata …
Rosa – Io sono stupita!
Rocco – Non stupita! Svergognata svergognata. (sillabando)
Rosa – Svergognata!!!! Ok ok.
Rocco – Lo vedi, ce l’hai fatta. Come ti senti ora?
Rosa – Stanca.
Rocco – Certo. Ovviamente, si capisce, nel tuo stato … ma ti senti anche più leggera, no? E dai, non vuoi darmi questa soddisfazione. Dì io mi sento più leggera. Più leggera….
Rosa – Sono una piuma, ma adesso finiamola ok?
Rocco – Ok. Scusa mi sono lasciato prendere. Sai lo facevo sempre con il mio analista …
Rosa – E cos’è?
Rocco – Il medico del cervello.
Rosa – Andavi da un medico del cervello?
Rocco – Non fare quella faccia, non c’è niente di strano. Il cervello è un organo come un altro e a volte ha bisogno di cure. Non bisogna avere dei pregiudizi.
Rosa – Ah, e ti è servito?
Rocco – Cosa?
Rosa – Andare da quel medico, ti ha fatto bene?
Rocco – Certo, sto molto meglio ora.
Rosa – Ok, allora cosa intendi fare per me?
Rocco – Vuoi andare da lui anche tu?
Rosa – Ma no! Dicevo per il bambino.
Rocco – Non è anche ginecologo.
Rosa – Ma cosa dici?!
Rocco – Direi che ti serve un ginecologo, più che uno psicologo. Ma in questo campo mi trovi un po’ impreparato.
Rosa – Rocco, cosa intendi fare con me!?
Rocco – Non saprei, sai anche il mio analista me lo dice sempre: il mio problema principale è che non so prendere delle decisioni …
Rosa – Mi stai prendendo in giro? Hai detto che mi avresti aiutata!
Rocco - … ho paura di scegliere e ho paura del fallimento…
Rosa – Basta! Ci rinuncio!
Rocco – Ma stavolta … (parlando a se stesso) Ce la posso fare … ce la posso fare …. ce la posso fare (sillabando)
Rosa - Sei tutto scemo.
Rocco – Rosa!
Rosa – Eh!
Rocco – Rosa, vuoi sposarmi?
Rosa – Cosa?
Rocco – Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta! E non è stato difficile! Vuoi sposarmi Rosa? Eh? Lo so che non è una decisione facile e non voglio metterti fretta …
Rosa – Sì!!! Sì!!!
Rocco – Però! Hai deciso in fretta, complimenti!
Rosa – Domani! Ci sposiamo domani e poi partiamo, ok? Devo andare a casa a dirlo alla mamma e a Gustavo e alla nonna!!!! (esce correndo)
Rocco – E io che faccio? Che dici vengo anch’io? Vuoi sposarmi Rosa? Si. E adesso?!!! (esce correndo dietro a lei)
Gustavo canta “Lacrime di fate”.
La scena ruota e raffigura ora l’interno dell’aeroporto. Sul fondo una grande doppia porta che porta alle piste.
Rosa e Rocco entrano in scena dalla porta di fondo.
Rosa è vestita con un vistoso abito da sposa. E’ raggiante. Rocco è vestito come un turista con souvenir e macchina fotografica al collo. Non sembra molto felice.
Rosa – Che bello! Siamo arrivati finalmente. Guarda ci sono i tuoi amici che ci aspettano. Ehi voi, siamo qui, ciao! Ehi, da questa parte!!
Rocco – Cerca di calmarti, cerchiamo di non dare spettacolo.
Rosa – Si può sapere cos’è quel muso lungo? E’ da quando siamo partiti che non fai che brontolare.
Rocco – Te l’ho detto, non mi va che ti sei voluta tenere quel vestito.
Rosa – Perché? Non ti piace? E’ bellissimo.
Rocco – E’ un po’ troppo vistoso, non ti pare?
Rosa – Beh, io non vedo il problema … Ehi, ciao Mario … Giulio!!! Siamo qui!
Mario – (Vedendoli a Giulio) Che mi venga un colpo, guarda un po’ chi s’è portato dietro Rocco.
Giulio – Non ci posso credere! Lo dicevo io che si faceva incastrare. Che pollo! E che polla! Dì, l’hai vista?
Mario – L’ho vista sì. Forse non è così scemo come sembra….
Giulio – Ma cosa dici? Trombarla sì, ma sposarla … mai!
Mario – Ma tu che ne sai? Guarda io penso che forse ha fatto bene. Forse è la ragazza giusta per lui. Lo sai che non ha mai avuto successo con le donne, e dicono che queste sud americane siano molto pazienti, buone e servizievoli … altro che le nostre ….
Giulio – Non sai niente. Lo sai o non lo sai che non conoscono il concetto di fedeltà? Credi che siano come noi?
Mario – Tu sei tanto bravo ma intanto la tua Barbara ti ha piantato per quel mollaccione della palestra.
Giulio – Chi te l’ha detto? Guarda che non è vero niente.
Mario – A no?
Giulo – No. L’ho piantata io.
Mario – Ah, e per questo le stai sempre dietro dovunque vada ?
Rocco – Oh no, vengono dalla nostra parte. Spicciamoci ad uscire.
Rosa – Perché? Io voglio salutarli.
Rocco – Io no. Sono antipatici, preferisco non incontrarli.
Giulio – Eccoli che arrivano! Guarda com’è vestita lei!
Mario – Santissimo …
Giulio – Ciao Rocco! Finalmente ti si rivede! Ti davamo per disperso!
Rocco – Ciao Giulio, come va?
Mario - Ehi Rocco non ti sei dimenticato dei tuoi amici, no?
Rocco – Ma va!
Rosa – Piacere ragazzi, vi ricordate di me? Sono Rosa.
Giulio – Certo che mi ricordo. Ciao Rosa.
Mario - Beh, e non sei solo!
Giulio – Accidenti Rocco, non ti si può lasciare da solo un momento che subito ne combini una delle tue …
Rocco – Già.
Mario – Ciao Rosa, quindi Rocco ti ha convinta a fare un viaggetto in Italia.
Rosa – No, non è un viaggio.
Rocco – Certo che è un viaggio, Rosa, cerca di capire …
Rosa – Ma no ….
Rocco – Ma sì … tu non capisci ancora bene l’italiano …
Rosa – Ah. Beh, comunque glielo dici tu o glielo dico io …
Mario e Giulio – Cosa?
Rocco – Eh?
Rosa – Non glielo vuoi dire?
Rocco – Beh, io …
Rosa – E cosa intendi fare, tenermi chiusa in casa per tutta la vita?
Rocco – Non ti scaldare subito, ho solo bisogno di un po’ di tempo. Devo ancora abituarmi all’idea, e devo preparare il terreno.
Rosa – Va bene, allora glielo dico. Rocco ed io ci siamo sposati.
Mario e Giulio – No!!! Ma davvero? Congratulazioni! Rocco, che sorpresa! E così hai trovato una che ti ha messo le manette.
Rocco – Ma no, lasciate che vi spieghi. Lei era nei guai. Aveva bisogno di una mano … Tanto questo matrimonio in Italia non è valido …
Rosa – Cosa?
Mario – Credo che ti sbagli.
Giulio – Infatti. Perché non dovrebbe non essere valido?
Rocco – Perché …
Rosa – E’ valido! E’ valido e basta. Smettila di scherzare, Rocco. Allora andiamo a casa?
Rocco – Ma non bisogna fare dei documenti? Dei certificati? Qualcosa insomma …
Mario – Ma scusa Rocco, io non ti capisco, hai la donna più desiderabile del mondo e vuoi disfartene?
Giulio – E’ proprio vero che chi ha il pane non ha i denti!!! Rocco che si è ammogliato! Ancora non ci credo. Qui bisogna festeggiare. Che ne dite se andiamo al Las Vegas?
Rosa – E cos’è?
Mario – Una discoteca, qui vicino.
Giulio – Chiamo un po’ di amici.
Rocco – Lascia stare, non è il caso.
Rosa – Beh, a me piacerebbe.
Mario – Hai sentito la tua mogliettina vorrebbe fare due salti.
Giulio – Allora si va.
Rosa Giulio e Mario cantano “Un lampo d’amore” con qualche intervento di Rocco. Poi escono.
La scena ruota. Sul fondo l’entrata del “Las Vegas”. La porta del locale è sovrastata da una enorme insegna al neon.
All’entrata del Las Vegas c’è la fila fuori. In fila ci sono già Elisabetta, Barbara e Oscar.
Rosa e i tre uomini entrano in scena (dalla prima quinta ) a bordo dell’auto scassata di Mario
Giulio – Meno male che siamo arrivati … temevo che avremmo dovuto spingere …
Mario – Sei sempre a lamentarti …
Rosa – E’ questo il Las Vegas?
Rocco – Sì.
Rosa – Carino.
Giulio – Non è ora che la cambi questa vecchia bagnarola?
Mario – Sì, e me li dai tu i soldi?
Giulio – Uno come te ha bisogno di soldi! Dico, il genio della finanza! Ti basta un buon investimento, e te ne compri dieci, cento … e magari una la regali anche a noi. Vero, Rocco?
Rocco – Magari …
Mario – Sì! E come no!?
Rosa – (a Rocco) Andiamo?
Rocco – Non ne ho voglia … sei proprio sicura?
Mario – (a Giulio) Senti, vuoi piantarla con sta storia della finanza …?!
Giulio – E tu quando hai intenzione di dirglielo? (Poi rivolto a Rocco) Ma guardali i due piccioncini! Ah, l’amour! L’amour!
Rosa – Non vuole entrare, Giulio, dai convincilo tu!
Rocco – Ma Rosa …
Mario – (sempre a Giulio) Lo vedi, è così felice ora …
Giulio – Proprio per questo è il momenti giusto. Sopporterà meglio il colpo, ti pare?
Mario – Ma non dire cazzate! Ti rendi conto? Sto per dire al mio migliore amico che ho perso tutti i suoi soldi giocando in borsa …
Giulio – Avanti! Sìì uomo! Rosa! Vieni piccolina, ti porto a ballare.
Rosa – (senza aspettarli) Beh, io intanto vado.
Giulio – Rosa? Rosa! Aspettami! (a Rocco) Ah, guarda che Mario ha qualcosa da dirti …
Rocco – Sì?
Mario – Eh? No, niente …lo sai com’è fatto Giulio, non la finisce mai di parlare.
Rocco – Ah… (resta assente e depresso in disparte)
Giulio – (a Mario) E’ il momento giusto, dammi retta… Sono curioso di sapere cosa ne penserà Rosa di questa improvvisa e inaspettata povertà del suo caro maritino! Eh, che ne dici?
Mario – Che vuoi che dica?
Rosa raggiunge l’entrata della discoteca. Giulio si ferma per un po’ a parlare con Mario, poi si avvia verso Rosa. Mario si mette a lucidare l’automobile. Rocco resta appoggiato sul cofano pensieroso.
Rosa – (leggendo l’insegna) “Las Vegas”. Da dove si entra?
Elisabetta – Mettiti in fila.
Barbara – Guarda questa che vuole infilarsi …
Oscar – Non cominciare subito a litigare.
Rosa – In fila?
Elisabetta – Certo! Ehi non sei mai stata in discoteca … ?
Oscar – Ma non lo vedi che è straniera?
Barbara – E com’è vestita …
Elisabetta - … mi sembra un abito da sposa ….
Barbara – Infatti…
Rosa – Quanto ci mettono ….
Elisabetta – Stai aspettando qualcuno?
Rosa – Sì, mio marito.
Barbara – Lo vedi, è un abito da sposa.
Rosa – Bello, eh?
Elisabetta – Decisamente fuori moda, cara. E poi scusa se te lo dico, il bianco ti sbatte. Avresti dovuto scegliere il rosa pallido.
Rosa – (interdetta) Ah beh al mio paese di usa il bianco…
Oscar – Da dove vieni?
Rosa – Da Cuba.
Elisabetta - Tra l’altro è il colore di punta di quest’estate. Non come l’anno scorso che andavano tutti quei colori acidi …
Barbara – A me piaceva quel giallo limone …
Elisabetta – Sì, ma non te lo puoi permettere. Sta bene solo alle secche.
Barbara – Già. Non me lo ricordare, devo ancora tirare giù un paio di chili prima dell’estate.
Elisabetta – Io ho già cominciato la dieta. E la prossima settimana vado a farmi aspirare un po’.
Barbara – Davvero? E da chi vai? Quanto spendi?
Elisabetta – Non tanto, e poi guarda qualunque cifra pur di togliermi tutta questa cellulite.
Barbara – Hai ragione, ma quest’anno ho già fatto la rinoplastica.
Elisabetta - Bisognerebbe vincere all’enalotto!
Oscar – Una volta ci sono stato a Cuba. Gran bel paese, belle ragazze, e poi musica, allegria …
Rosa – Sì, è vero. (dicendo a Giulio) Ehi sono qui!
Barbara – Certo se vincessi all’enalotto mi rifarei tutta e poi andrei a fare uno di quei provini in televisione per diventare velina o letterina, o che ne so io.
Elisabetta – Ma non hai più l’età.
Barbara – Ho venticinque anni … io non credo…
Elisabetta - Rassegnati, siamo già vecchie per quello.
Barbara – Lo so. E il nostro destino è lavorare in uno stupido ufficio per tutto il resto della vita.
Oscar – Cos’è che farai tutto il resto della vita?
Barbara – Mica come quelle là. Feste, soldi, fama, successo, amanti …
Elisabetta – Certo che per loro la vita è più comoda.
Oscar – (a Rosa) Hai sentito? Non ci far caso le ragazze qui non sono mai contente. (poi a Elisabetta) Ma si può sapere cosa ti manca?
Elisabetta – Sognare. Uscire un po’ dagli schemi ….
Barbara – E un buon conto in banca.
Elisabetta – Ovviamente.
Oscar – Eh! … le ragazze cubane sono fatte di un’altra pasta! Non stanno sempre a lamentarsi come loro, vero?
Rosa – Non lo so …
Barbara – E tu che ne sai? Tu non sai niente. Te ne stai sempre in palestra a tirar su pesi.
Oscar – E’ il mio hobby. Che dovrei fare, scusa?
Barbara - Non hai ambizioni.
Oscar – Oh beh! Se fossi come te! (si volta offeso)
Rosa – (tra se) Cosa fanno quelli, laggiù.
Elisabetta – Mi sa che il marito si è già dimenticato di te.
Rosa – No io non credo …
Barbara – Potrebbe anche essere, non credere di aver fatto un gran affare sposando un italiano. Calcio e macchina, solo questo gli interessa.
Elisabetta – Ma quello è Giulio!!
Barbara – Ah sì, è proprio lui…
Elisabetta – E laggiù ci sono anche Mario e Rocco. Che hai a che vedere con loro?
Rosa – Quello laggiù è mio marito!
Elisabetta e Barbara – Chi quello?
Rosa – Quello.
Elisabetta – Non quello alto e bello, vero?
Barbara – Non quello abbronzato, vero? (sovrapponendosi a Elisabetta)
Oscar – Ma che te frega, scusa?
Rosa – Perché li conoscete?
Elisabetta – Sì. Quello è il mio fidanzato!
Barbara – E quello è il mio ex! (indicando Giulio che ha raggiunto il gruppo) Ciao Giulio.
Giulio – Ciao a tutti.
Rosa – E quello è Rocco, mio marito.
Elisabetta e Barbara – Rocco?
Giulio – Ragazzi vi presento Rosa la ragazza cubana di Rocco.
Rosa – La moglie …
Giulio – Già, è vero,la moglie. Che strano non riesco proprio a dirlo: la moglie … ma mi ci abituerò.
Barbara – Per forza sei allergico a quella parola….
Rosa – Davvero?
Giulio – Sì sì è verissimo! Appena sento parlare di matrimonio mi riempio di bolle blu.
Barbara – Sei sempre il solito buffone.
Giulio – Certo che siete strane voi donne, dite sempre che cercate un uomo che vi faccia ridere, e poi quando lo trovate … deve essere un campione di serietà …
Barbara – No, è solo che con te o si muore dalla noia, o si ride a crepapelle.
Elisabetta – Smettetela voi due, litigate più ora di quando stavate insieme …
Oscar – E’ quello che dico anch’io.
Barbara – Non mi lascia mai in pace …
Giulio – Povera ragazza! Lo sai cosa voglio fare? La prossima volta che vado a Cuba mi porto a casa una bella ragazza anch’io, così avrò risolto i miei problemi.
Oscar – Non è una cattiva idea. (ride)
Giulio – Di certo, sono meno viziate delle nostre.
Barbara – Senti chi parla. Hai più di trent’anni e stai ancora in casa con la mamma.
In lontananza si sente la musica proveniente dall’interno della discoteca.
Rosa – Si sente la musica!
Oscar – (a Barbara) Balliamo? Ho voglia di ballare. Facciamo una salsa?
Barbara – Ok. Ma stretta stretta, lo sai, come piace a me.
Giulio ( tra sé) – E poi sarei io quello che provoca.
Rosa – Questa musica mi ricorda il mio paese.
Rosa canta “Troppo semplice” mentre Barbara e Oscar ballano avvinghiati.
Finita la musica restano tutti a parlare e a ballare, mentre in proscenio
Rocco – Mario, sei il mio migliore amico e vorrei che tu fossi il primo a saperlo … sai… Rosa … a Cuba … i cubani … i turisti …
Mario – Anch’io Rocco, in effetti, vorrei parlarti un momento. Sei rientrato così presto che …
Rocco – Beh, sai, quando succedono certe cose … tutto il resto passa in secondo piano.
Mario – Sì. Quindi devo dedurre che sai già tutto.
Rocco – Certo. Sono stato il primo a saperlo. Perché? Ma tu che ne sai?
Mario – Non credevo che certe notizie viaggiassero così veloci …
Rocco – Beh … ma cosa vuoi dire, scusa?
Mario – E immagino che se ne parli già in giro …
Rocco – Spero proprio di no.
Mario – Ti capisco, ma tanto non c’è niente da fare. Bisogna rassegnarsi all’idea. Oh, finché stai attento, non rischi, ti accontenti, e magari fai anche qualche centro giusto, sei bravo! Ma quando ci caschi nessuno è disposto a darti una mano.
Rocco – Io non la vedo così tragica.
Mario – No? Sei sportivo!
Rocco – E comunque non è mica stata colpa mia.
Mario – Lo so. Lo so. E non sai quanto mi dispiace, Rocco, credimi!
Rocco – Grazie. Comunque io sono felice … Rosa è una brava ragazza …
Mario – Eh sì, è brava … e immagino che tutti diano già la colpa a me …
Rocco – Eh? Cosa?
Mario – Ma vorrei dirti che non ci sei cascato soltanto tu, sai … è stato un affare di dimensioni colossali.
Rocco – Cioè? Ma cosa stai dicendo?
Mario – Io ce l’ho messa tutta per togliermi dall’impiccio, capisci, ma…
Rocco – Un momento, un momento … Vuoi dire che sei tu quello che …
Mario – Credevo che lo sapessi.
Rocco – No.
Mario – Ma come no! Mi sembra ovvio, scusa. Comunque guarda c’erano invischiati in troppi e si sapeva che andava a finir male.
Rocco – Come hai potuto! Tu! Come hai potuto!
Mario – Rocco stai calmo, l’hai detto tu che la situazione non è così tragica! Ti rimboccherai le maniche, vedrai, ricomincerai tutto daccapo.
Rocco – Certo, per te è facile…
Mario – Ti assicuro che non è così. Io mi sento tremendamente in colpa…
Rocco – E fai bene! Sei un porco! Sei un traditore!!! Povera Rosa!
Mario – Non esagerare ora …
Rocco – Credi che esageri!?
Mario – Porco, traditore … ehi, sono io, sono Mario ….
Rocco – Povera Rosa! Povero bambino!
Mario - … e anche Rosa lavorerà, e … c’è anche un bambino?
Rocco – Certo! Cosa credi che lei se ne sia disfatta come avresti voluto tu?
Mario – Eh? Cosa?
Rocco – Ce l’ha ancora in grembo, e nascerà qui i Italia!
Mario – Rosa aspetta un bambino?
Rocco – Sai che ti credevo meno cinico? Povera Rosa che fatica deve essere stata per lei fingere di non conoscerti! Ti ha rimosso dalla mente per cercare di sopravvivere, e tu ora vuoi pure infangarla insinuando che non si sa chi sia il padre! Ma ora basta! Basta! Hai capito!? Ora glielo chiediamo a Rosa chi è i padre di questa povera creatura ….
Mario – Ma di che parli? Ma che dici? Rosa è incinta e tu credi che io sia il padre?
Rocco – Rosa? Rosa?!
Mario – Ma ti sei bevuto il cervello?!
Rocco – Rosa! Vieni qui un momento per favore.
Mario – Questa è spaziale!
Rosa – Che c’è. (si avvicina)
Rocco – C’è Mario qui che vorrebbe dirti una cosa.
Rosa – Ah.
Rocco – Avanti diglielo.
Mario – Cosa?
Rocco – Che sei uno stronzo maledetto e che le chiedi scusa per averla abbandonata con tuo figlio in grembo.
Mario e Rosa – Cosa?
Rocco – Stai tranquilla cara, è tutto a posto. Vedrai che dopo che questo verme si sarà inginocchiato ai tuoi piedi e ti avrà chiesto scusa ti sentirai molto meglio.
Mario – Rocco, come devo dirtelo che non è vero!
Rocco – Osi ancora negare!
Rosa – Ma Rocco cosa stai dicendo?
Rocco – Non preoccuparti cara, non è colpa tua. Devi smetterla di considerarti colpevole. E’ lui che ti ha svergognata.
Mario – Ma non hai capito niente!
Rosa – Chi ti ha detto questo?
Rocco – E’ stato lui.
Mario – Ma non è vero!
Rocco – Anche se ora lo nega!
Rosa – Rocco non è vero.
Rocco – Ah no?
Rosa – No.
Mario – Lo vedi? Io non stavo parlando di Rosa, né di bambini, ma dei tuoi investimenti finanziari, stupido coglione!
Rosa – Tutto risolto, vedi? Vieni a ballare ora? ( ritorna dal gruppo)
Rocco – Dei miei investimenti? Cosa centrano i miei investimenti ora?
Mario – I tuoi investimenti, i tuoi soldi, e anche tutti gli immobili … è tutto andato, hai capito?
Rocco – Tutto andato in che senso?
Mario – In quale senso secondo te? Tutto finito! Caput!
Rocco – Vuoi dire che non ho più niente?
Mario – Sì, direi che questa potrebbe essere l’espressione giusta.
Rocco – Ma … ma io ti ammazzo! Io ti strangolo con le mie mani! Maledetto …
Mario – Rocco, calmati! Andiamo, su, non esagerare …
Rocco – … maledetto incapace! Ti ho affidato i miei risparmi, la mia vita!
Mario – Lo sapevi anche tu che è rischioso! E c’è stato un crack di dimensioni colossali ..
Rocco – Io ti ammazzo! Ti ammazzo …
Mario – E te l’ho detto, ci siete rimasti in parecchi … e non si poteva prevedere, né arginare …
Rocco – Ma le case! La mia casa almeno! Che ne hai fatto della mia casa?!
Mario – L‘ho venduta. Tu non tornavi mai .. e bisognava pagare i creditori …
Rocco – Hai venduto la mia casa?!
Mario – Sì, e guarda, ci sono ancora un paio di cambiali insolute … (gli lancia un blocchetto di cambiali)
Rocco – Sono rovinato! Sono rovinato! Sono al verde. Sono povero! Non ho più niente …. Voglio morire …
Elisabetta – (a Rosa) Ma che stanno facendo quei due laggiù? E’ da un pezzo che li aspettiamo.
Rosa – Niente parlano di finanza.
Elisabetta – Siamo alle solite. (poi a Mario) Ehi voi due! Che fate, non venite? Mario?!
Mario – Vengo …
Giulio – Rosa, lo faresti un ballo con me? (Rosa accetta di ballare con Giulio)
Elisabetta – Guarda che sono stufa di aspettarti!
Mario – Vengo! (poi a Rocco) Senti Rocco, cerca di calmarti, ok? Vedrai che si sistema tutto. Ora vado perché sennò quella mi ammazza sul serio. Arrivo … (Mario raggiunge gli altri)
Rocco – (tra sé) Voglio morire. (comincia ad armeggiare con i fili elettrici della batteria dell’automobile).
Elisabetta – (a Mario) Era ora che ti degnassi di raggiungerci.
Mario – Avevo un affare da risolvere.
Rosa – (mentre balla con Giulio) Tieni le mani a posto.(gli molla un ceffone)
Giulio – Come sei suscettibile ... si dice che voi sud americane siate calde e disponibili…
Rosa – Si dice male.
Barbara – Ehi vacci piano col mio Giulio, ok?
Oscar – Da quando te ne importa così tanto …
Barbara – E’ pur sempre il mio ex ragazzo.
Oscar – Beh, e che ci sto a fare io qui? Non voglio fare la figura del cretino.
Barbara – Smettila dai. E’ una storia finita. Entriamo?
Oscar e Barbara entrano.
Elisabetta – Comunque non hai il diritto di trattarla così, vero Mario?
Giulio – E’ solo un ‘extracomunitaria …
Mario – Non fare il cretino.
Elisabetta – Vieni Rosa, andiamo a divertici. Bisogna che ti dia qualche dritta per l’abbigliamento.
Mario – Ma lo sai che sei proprio stronzo?
Giulio – Ma dai, scherzavo! Ehi Rosa ti chiedo scusa, ok? E’ solo che proprio non mi spiego perché una bella ragazza come te si è messa con uno come Rocco. Ma guardatelo! Mario, si è messo ad aggiustare la tua bagnarola, che matto!
Rocco ha preso i due cavi della batteria e se li sta avvicinando alla testa. Elisabetta, Mario e Rosa entrano in discoteca.
Giulio – Ehi Rocco, lascia perdere, non c’è più niente da fare ormai. (si avvicina a lui)
Rocco – E’ vero, non c’è più niente da fare.
Giulio – Ehi, che stai facendo? Vuoi prenderti una scarica? (gli toglie gli elettrodi dalle mani) Non è il caso con quella bella mogliettina che ti ritrovi, no? (Rocco è basito e si muove come un automa) Sai, prima le ho messo una mano … L’ho fatto per te! Ho voluto verificare … E lei, non mi ha mollato un ceffone? Mica male! E’ meglio di molte ragazze che conosco. Tienitela stretta! Devo riconoscerlo, mi ero sbagliato su di lei. ( nel frattempo Rocco ha acceso il motore e si è sdraiato vicino al tubo di scappamento dei gas di scarico in procinto di metterselo in bocca) Ehi, ma che fai? Sei proprio deciso a metterla a nuovo questa carcassa? Beh, allora ti do una mano. Cosa devo fare? Do gas? ( si mette alla guida e dà gas; Rocco si mette il tubo in bocca non visto, ma il motore si ferma). Ecco fatto si è ingolfata del tutto. Come volevasi dimostrare. E adesso cosa si fa? Dammi retta, lasciamo stare. Certo che dopo quello che ti ha combinato Mario ti comporti da vero amico.
Rocco non gli risponde, guarda nel cruscotto.
Rocco – E’ finita la benzina.
Giulio – C’era da immaginarselo, così tirato com’è … mai una volta che faccia il pieno! “Sai Giulio ho poca benzina, forse è meglio se andiamo con la tua…”
Rocco - Aiutami a spingere. Sfruttiamo la pendenza.
Giulio – Non mi sembra il caso … ok, io però mi metto alla guida, Spingi tu, se proprio ne hai voglia!
Giulio si mette al volante. Rocco dà una spinta poi corre davanti all’auto e si sdraia a terra nel tentativo di farsi schiacciare.
Barbara – (affacciandosi dalla porta del locale) Giulio! Vieni dai, c’è la nostra canzone preferita!
Oscar – Dovevo capirlo subito che ero solo un diversivo. ( esce)
Giulio – Che succede?
Barbara – Dai, Giulio non farti pregare …
Giulio – Barbara, che sorpresa! E Oscar?
Barbara – Era noioso, non mi faceva mai ridere!
Giulio – Prepara le mascelle! Arrivo! ( mette il freno a mano giusto in tempo per fermare l’auto a pochi centimetri da Rocco) Scusami amico, ma non posso dirle subito di no. Ehi, che fai? Contempli il chiar di Luna?
Rocco resta lì sdraiato in preda allo sconforto. Giulio entra in discoteca con Barbara. Rosa invece ne esce.
Rosa – Rocco? Rocco? Ah, sei lì. Ma che fai? Guardi le stelle? Che romantico che sei! (Si sdraia anche lei vicino a lui) Però non è molto comodo qui. Senti, perché non andiamo a casa?
Rocco – Rosa, mi dispiace averti portato fin qui …
Rosa – No, no … è carino qui …
Rocco – Mi dispiace averti illuso.
Rosa – Rocco, tu non mi hai illuso, è tutto come pensavo. Andiamo a casa ora.
Rocco – Non ce l‘abbiamo più una casa.
Rosa – Come non abbiamo una casa?
Rocco – Rosa, ho perso tutto, sono povero.
Rosa – Stai scherzando?
Rocco – E non so come farò a mantenere te e il tuo bambino…
Rosa – Hai perso tutti i tuoi soldi e la tua casa?
Rocco – Sì.
(Rosa ride)
Rocco – Che c’è da ridere, scusa?
(Rosa continua a ridere)
Rocco – Non mi sembra tanto divertente.
Rosa – Sono venuta in Italia per fare la bella vita e mi ritrovo più povera che a Cuba.
Rocco – Se vuoi tornare a casa io ti capisco, tanto più con un figlio in arrivo …
Rosa – Ma non c’è nessun bambino!
Rocco – Ah no? Era una gravidanza isterica?
Rosa (ridendo) – Sì. Sì infatti.
Rocco – Quindi …. pensi di tornare a Cuba.
Rosa – No. Io resto. Mi piace qui.
Rocco – Ma che faremo?
Rosa – Si potrebbe … pulire i vetri delle automobili agli incroci …
Rocco – Mi sembra un’attività un po’ sfruttata.
Rosa – Vendere accendini sulla spiaggia?
Rocco – Il fumo fa male.
Rosa – Collanine allora, e anelli, portachiavi …
Rocco - Oppure potresti … (mima l’atteggiamento di una prostituta)
Rosa – No, quello no! Toglitelo dalla testa!
Rocco – Scherzavo!!
Rosa – Aspetta, potremmo …. (tira fuori dalla valigia che ha in macchina le maracas e la chitarrina del nonno portate da Cuba) … che ne dici?
Inizia la musica sulla quale Rosa e Rocco cantano e ballano “Chitarra e trombettina”.
Sul finire si uniscono a loro anche gli altri per i saluti finali.
SIPARIO