Ti amo da morire

di

Nicola Pegoraro



Scena 1 interno appartamento tavolo centrale con 4 sedie, a sinistra porta di servizio (camere bagno ecc) a dx porta di ingresso. Suona il campanello e Mirka, in accappatoio con i capelli raccolti in un asciugamano avvolto come una di turbante. Si appresta ad arrivare.

Mirka- arrivo, solo un attimo, chi è? sono in accappatoio..
Vittoria- sono io, Mirka, non ti preoccupare, so fatta come te…. quasi, non mi spavento no…
Mirka- (apre la porta) vieni avanti Vittoria, mettiti comoda. Mi stavo preparando per Salvatore.
Vittoria- adesso che ti guardo bene non so mica proprio fatta come te. Magari una volta..
Mirka- il tempo passa per tutti , bevi un caffe?
Vittoria- no lascia perdere passavo par fare una chiacchierata, come va col tuo nuovo amico, il tutore della legge (si siede) A quanti sei arrivata? Ormai non riesco più a contarli.
Mirka- ma cosa dici, sono solo amici, che idee ti sei fatta
Vittoria- io mi so fatta le idee, tu i tuoi amici
Mirka- Gente che conosco, niente di serio.
Vittoria- ho capito, niente di serio, insomma una capriola e poi di nuovo in piedi e via.
Mirka- che volgare, sei venuta a farmi la morale?
Vittoria- io farti la morale? Casomai è invidia. E dopo dirmi che sono volgare, che quando mi racconti dei tuoi amanti si raddrizzano i peli delle gambe da quello che mi dici. i numeri che mi racconti non li ho mai fatti, al massimo li gioco al lotto.

Scena 2 entra Cristina al telefono, lei lavora su una chatline

Cristina- (imita una tigre) grrr, si adesso sono io che ti mordo, grrr
Vittoria- Cristina ma stai bene?
Cristina- (a Vittoria ) scusami sto lavorando sono al telefono con Tremal Naik (al telefono) si domami, sei il mio domatore, no, no… la frusta no, la frusta no..
Vittoria- Tremal Naik, ma chi frequenta?
Mirka- così si paga gli studi, giochini telefonici, il telefono è dell’agenzia poi lavora da casa e non rischia niente.
Cristina- (a Mirka) posso andare in centro con la bici? (al cliente) o sii, cosi, così mi piaci con le carezze, bravo, piano, no, non li, no lì nò birichino, allora, si o no? No no, tu continua. (a Mirka) Allora?
Mirka- si vai pure
Cristina- si, si, si, così mi piace ti meriti una bacio (manda un bacio a Mirka) bravo si puoi continuare anche da solo, a domani domatore ohhhh. (chiude) bene ed anche questo è fatto
Vittoria- scusa Cristina ma quanti sono che ti chiamano?
Cristina- beh questo lo chiamo Salgari, va matto per la Malesia, poi c’è Pipino il breve
Vittoria- credevo che il papà di Carlo Magno fosse morto…
Cristina- no non è il re, si chiama Giuseppino, si fa chiamare Pipino
Vittoria- il breve cosa centra?
Cristina- centra, centra…. (esce)

Scena 3 Cristina esce

Mirka- cambiamo discorso, dimmi cosa fai qua?
Vittoria- sapessi, sapessi, sono così demoralizzata.
Mirka- Vittoria, cosa succede?
Vittoria- lo sai che il mio Arturo non stava tanto bene
Mirka- si me lo avevi detto.
Vittoria- ecco poverino, ieri mattina continuavo a chiamarlo e niente, non veniva. Ogni mattina da 15 anni la prima cosa che vedevo era lui e alla sera l’ultimo saluto era per lui. Per 15 anni…

Scena 4 Suonano alla porta entra Giovanna amica in carne di Mirka

Mirka- scusa Vittoria, Salvatore, sei tu?
Giovanna- no MirKa sono Giovanna
Mirka- (apre la porta) ciao Giovanna, accomodati, ti presento Vittoria una mia amica
Giovanna- (entra Giovanna in tuta da ginnastica sformata) piacere, Giovanna, mamma mia ma che faccia da funerale, cosa succede?
Vittoria- proprio, funerale è la parola giusta (scoppia a piangere) il mio Arturo, stamattina non è venuto a saldarmi, dopo 15 anni.
Giovanna- ma cosa è successo, e chi è questo Arturo.
Vittoria- è morto capito, e adesso sono da sola, non ho più nessuno che mi vuole bene, povero Arturo, povero Arturo.
Mirka- Vittoria, coraggio Vittoria noi ti siamo vicine
Giovanna- mi dispiace signora Vittoria mi dispiace, ma come è successo?
Vittoria- penso sia stato un infarto, alla sua età può capitare.
Giovanna- le mie più sentite condoglianze, davvero col cuore.
Vittoria- mi voleva così bene, era così fedele
Giovanna- proprio una brava persona
Vittoria- davvero una brava persona, parole sante, e pensare che era sano come un pesce, mai una volta che saltasse di fare i suoi bisognini, regolare come un orologio.
Mirka- vero, lo vedevo anch’io dal balcone, tutti i giorni alla stessa ora e stesso albero
Giovanna- non capisco bene, cosa intendete dire stessa pianta, non capisco…
Vittoria- era fatto così, si affezionava anche alle piante.
Giovanna- mai sentito prima una cosa così
Mirka- davvero Arturo era unico, mi mancherà molto, mi piaceva coccolarlo
Giovanna- come lo coccolava, ma da quanto tempo eravate insieme?
Vittoria- da quando era piccolo, fin da piccolo lo tenevo in braccio, che bello che era
Giovanna- ma cosa era un nano suo marito?
Vittoria- marito? Non parlavo mica di mio marito, parlavo di Arturo, il mio cane. Mio marito, magari fosse toccato a lui… e invece è toccato ad Arturo… poverino. E adesso sto informando le mie amiche, faremo una cerimonia in suo ricordo, mi farebbe piacere che venisse anca lei signorina.
Giovanna- signora, sono sposata anch’io.
Vittoria- e suo marito come sta?
Giovanna- beh, si, sta bene.
Vittoria- sono contenta per lei perché è importante ricevere amore, affetto e avere uno che ti fa compagnia..
Giovanna- adesso che ci penso quasi quasi a vado a comprarmi un cane anch’io.
Vittoria- vi lascio in pace, adesso vado a casa dire on rosario per Arturo e mi accontenterò di trovare Giovanni che mi aspetta.
Giovanna- Giovanni è il gatto?
Vittoria- magari, è mio marito che è anche in salute come se non bastasse. Arrivederci signora l’aspetto alla cerimonia.
Mirka- povero Arturo, aveva un pelo così bello… aspetta Vittoria, e come faccio per le ciocche dei capelli?
Vittoria- non preoccuparti, adesso vado a casa e lo raso così ti fai la scorta.
Giovanna- scusa Mirka e cosa ne fai del pelo di un cane morto?
Mirka- lo regalo ai miei amici.
Giovanna- ma che gente frequenti?
Vittoria- ma no, siccome domandano sempre una ciocca di capelli per ricordo, se dà una ciocca ogni volta che la chiedono la nostra amica resta calva vero?

Scena 5 entra Cristina

Cristina- Scusatemi, ( a Mirka) per caso hai visto il casco per la bici? (suona il telefono) Scusatemi.. (risponde tutta melensa) sii, o ciao amore ma questo è un brutto momento sto per farmi la doccia
Giovanna- non mi abituerò mai al lavoro di tua nipote.
Cristina- ma certo che sono tutta nuda ohhh sporcaccione adesso apro l’acqua calda (fa dei gesti per farsi aiutare e tutte e tre imitano il rumore dell’acqua) ecco senti come scroscia e adesso entro metto il sapone sulla spugna e comincio a strofinare si ecco le spalle e adesso, pronto? Pronto?? Pipino? (esce)
Vittoria- adesso ho capito perché lo chiami il breve.. va bene posso andare a casa, arrivederci.

Scena 6 Vittoria esce.

Giovanna- Mirka non finisci mai di stupirmi.
Mirka- dai raccontami, come sta andando con tuo marito?
Giovanna- insomma, ho fatto come hai detto, ma niente da fare, telecomando e calcio, adesso anche con il pc , è sempre su sto facebuco… Io per lui non esisto.
Mirka- prova a stimolarlo, cerca di cambiare vestiti, dimagrire.
Giovanna- Ci sto provando guarda qua. (alza la tuta e si vede che è tutta avvolta con pellicola trasparente)
Mirka- e sta roba che cos’è?
Giovanna- ho letto che in questa maniera il corpo suda e quindi dimagrisci.
Mirka- ma chi è stato a dirtelo?
Giovanna- il commesso al supermercato, dopo che me lo ha detto ho comprato 20 rotoli.
Mirka- mi sa che è un commesso furbo.

Scena 7 entra dalle camere Cristina nipote di Mirka vestita con pantaloncini corti, zainetto e casco, bici in mano pronta per uscire.

Cristina- allora vado in centro, mi trovo con gli amici
Giovanna- ma vai via così, se ti trovi con i ragazzi bisogna che ti vesti in modo diverso.
Cristina- noi giovani siamo attrezzate (apre lo zainetto e tira fuori un paio di scarpe tacco 12 e un mini vestitino che mostra a Giovanna) visto, siamo piene di risorse.
Giovanna- capito ‘sta gioventù. Ma ci stai dentro? Io un vestito così lo adopero come slip…
Cristina- arrivo in centro dalla mia amica, in due minuti mi cambio e divento quello che i maschi vogliono.
Giovanna- cioè?
Cristina- ehhh (sorrisetto malizioso)
Giovanna- ahhh ( a dire “ho capito”)
Mirka- ma soprattutto, ti ricordi?
Cristina- certo zia, sempre e solo quello che voglio io. Vado Ciao ciao

Scena 8 esce Cristina

Mirka- mia nipote, è diventata grande.
Giovanna- beata gioventù, e tua sorella ha messo la testa a posto o è sempre uguale?
Mirka- cosa vuoi, dopo il divorzio dal primo marito ha provato a sposarsi con il secondo, ma continuavano a litigare, poi, grazie a dio è morto, neanche un anno. Adesso sta con uno che è appassionato di cani. Ne ha 6.
Giovanna- 6 cani, ma che razza di cani sono?
Mirka- credo doberman o una roba del genere, cani da guardia comunque, Ma Cristina non vuole saperne di restare là.
Giovanna- immagino, 6 cani da accudire, chissà quanto mangiano e prr non parlare di quanto digeriscono. Ma chi è che li segue?
Mirka- per quello si arrangia lui, mia sorella non fa niente, solo che adesso lui è all’ospedale, ha avuto un malore e lo hanno ricoverato. Ormai dovrebbe tornare sono più di 5 giorni che è via. So che adesso è mia sorella che porta da mangiare a quelle povere bestie.
Giovanna- ma cosa mangiano?
Mirka- carne, carne di prima scelta, lui è un po’ fissato. Pensa, i cani sono dentro dei recinti con gli sportelli comandati elettricamente. Lui arriva, mette la carne nelle ciotole davanti ai cani, apre gli sportelli e i cani
Giovanna- i cani si buttano come facoceri nella carne e i si ingozzano come coccodrilli
Mirka- no, qui viene il bello, i cani devono uscire e sedersi vicino alla ciotola, solo al suo comando iniziano a mangiare e se non fanno così gli porta via la carne
Giovanna- i cani sono fedeli, affettuosi, obbedienti sempre contenti di vederti e allegri, mangiano tutto e non si lamentano mai, l’uomo giusto dovrebbe essere così.
Mirka- però i cani non hanno la carta di credito.
Giovanna- parole sante, e tua sorella come si trova?
Mirka- non tanto bene, sai vorrebbe addestrare anche lei
Mirka- lei è un po’ stanca perché deve sempre pulire le bestie, e sono 6 bestie
Giovanna- 7 bestie, ti sei dimenticata dell’uomo.
Mirka- non sono tutti uguali, però è vero che si assomigliano molto. Ma tuo marito ti aiuta?
Giovanna- Una volta ho provato a fargli fare una lavatrice al mio uomo, mi ha detto “come devo lavare la maglietta?” “cosa c’è scritto?” “Lacoste”
Mirka- mia sorella continua a cercare l’uomo perfetto, lei lo vorrebbe sensibile ed intelligente…

Si guardano e scoppiano a ridere

Mirka- bene, vado a cambiarmi che arriva Salvatore. (si cambia fuori scena vestito rosso)

Scena 9 Mirka esce

Giovanna- Salvatore, ma scusa e con Roberto, il tuo amante?
Mirka- Roberto, il mio ex amante. Ho iniziato il trattamento.
Giovanna- il trattamento, il tuo famoso trattamento a che punto sei?
Mirka- qualche messaggino, ma solo per cose importanti, non per cose personali.
Giovanna- giusto e poi vi incontrate?
Mirka- ancora sì, ma solo su luoghi pubblici, un caffè, massimo un aperitivo.
Giovanna- e lui insiste ancora o ha capito?
Mirka- cosa vuoi, è un uomo, ci vorrà del tempo, ma capirà
Giovanna- e poi la cura come funziona?
Mirka- beh tra un po’ gli dirò che ho un nuovo lavoro, che non sono più a casa, che non riesco più ad incontrarlo neanche per un caffè….
Giovanna- alla fine quanto può durare questa cura?
Mirka- cosa vuoi, Roberto era anche simpatico, con lui applico lo scivolo lungo, anche sei mesi, ma dipende, dipende da lui.
Giovanna- certo, questi uomini non capiscono niente, ma anche tu dirghi basta, non voglio più vederti, mi ha stancata?
Mirka- ma perché? Lui lavora in banca, può venire utile per un prestito o anche una pensione integrativa, con i tempi che corrono.
Giovanna- sei un mostro. Immagino che Salvatore sia capitato per caso oppure è opera dei tuoi calcoli anca lui?
Mirka- sai avevo preso una multa e sono andata dal prefetto per discutere è ci siamo incontrati alla macchina del caffè e poi da cosa nasce cosa…
Giovanna- e la multa?

Scena 10 rientra Mirka

Mirka- (ritorna dentro vestita) Eccesso di velocità e volevano togliermi 5 punti dalla patente. Volevo conciliare
Giovanna- così tu hai conciliato… a domicilio e la multa…
Mirka- sparita. Ma è anche un bell’uomo, mi piace e poi si, magari può essere utile, non si sa mai. Allora vieni in crociera con me o no?
Giovanna- magari il mio uomo mi lasciasse, pidocchio come è, non vuole, non mi lascia.
Mirka- e tu corrompilo, cerca di stimolare tuo marito, vai a correre, fai qualcosa, proponigli un corso di ballo, una cosa romantica
Giovanna- corso de ballo, mio marito non balla neanche col fuoco di S. Antonio… L’unico modo per stimolarlo è rubargli il telecomando. E adesso vado a fare una corsetta.
Mirka- ottimo, vai a fare una bella corsa così ti metti in forma.
Giovanna- si e con tutta questa pellicola fondo come un panetto di burro al sole.

Scena 11 esce Giovanna poi entra Cristina furente Cristina sporca e dolorante

Mirka- bene finalmente sola, devo prepararmi prima che arrivi Salvatore.
Cristina- fetente, stronzo, pirata della strada, deficiente, figlio di un triceratopo bastardo
Mirka- ma cosa ti è successo?
Cristina- un testa da trota mi ha mezzo uccisa con la macchina.
Mirka- ma dove, come ha fatto?
Cristina- niente, stavo scendendo per via Bandiera, vicino all’incrocio con via Garibaldi, arrivo all’incrocio e un testa da trota col Mercedes bianco mi passa davanti senza rispettare lo stop. Ho frenato per non andargli addosso, e sono caduta.
Mirka- lui si è fermato?
Cristina- Lui fermarsi, col pippero che si è fermato, ha strombazzato ed è andato via.
Mirka- ma ti sei fatta male?
Cristina- male, poca roba, qualche striscio ed una botta, e tanta rabbia. Classico uomo senza cervello che pensa di essere figo solo perché ha il macchinone. Per fortuna mi sono presa la targa, me la sono scritta CX323YZ, chiamo la motorizzazione e mi faccio dare l’indirizzo.
Mirka- e poi cosa fai?
Cristina- (titubante) niente, voglio solo vederlo in faccia, il trota. Adesso vado a sistemarmi intanto.
Mirka- ma muoviti che tra poco arriva Salvatore, pensavo di prepararmi ed uscire con lui.
Cristina- ci metto poco, un attimo e finisco.

Scena 12 Salvatore bussa alla porta.

Salvatore- (bussano piano alla porta) cucciolina, batuffolino...
Cristina- (guardando stupita Mirka) ma che cosa sta dicendo?
Mirka- gli piace chiamarmi così..
Salvatore- cricettino amoroso, mi apri la porta che c’è il tuo cucciolone peloso?
Cristina- cucciolone peloso... ma che gente frequenti?
Mirka- visto con chi lavori non puoi dirmi così.
Salvatore- MIAOOOO, MIAOOOO, non senti il tuo gattone che vuole entrare??? Perché non mi rispondi?
Mirka- ma certo che ti rispondo ciupi ciupi, eccomi che arrivo.
Cristina- ossignore santissimo....
Salvatore- senti come è contento il micione, adesso fa le fusa RRRRRRRRR MIAOOOOO RRRRRRRR
Cristina- le fusa no, vado a cambiarmi.... sti uomini come sono caduti in basso.

Scena 13 Cristina va in camera Mirka apre la porta ed antra Salvatore vestito tipo guardia del corpo. (è un ispettore della digos)

Salvatore- micio, micio miao, volevi farmi soffrire, o volevi sentirmi fare le fusa RRRRRRR
Mirka- caro il mio micione, ma quante fusa fai, vieni qui a casetta tua e fatti coccolare

Salvatore si mette carponi a comincia a camminare verso Mirka, chiude la porta con un colpo di gamba.

Salvatore- rrrrrrr, miaoooo, miaooooo
Mirka- micio micio miaooo

Non vista Cristina fa la faccia schifata guardando Mirka che si scusa a gesti con lei e la invita a sparire. Salvatore adesso si accuccia ed imita il gatto che si lecca le zampe e si liscia il pelo. Cristina non resiste e compare in scena. Mirka la guarda arrabbiata

Cristina- oh buon giorno, immagino lei sia l’uomo di cui tanto mi parla mia zia.
Salvatore- miaa.... mi auguro proprio di si, mi scusi ma sto cercando una lente.... oh eccola, (finge di trovarla e di mettersela sull’occhio e salta in piedi con gesto atletico) piacere, sono Salvatore.
Cristina- piacere sono Cristina la nipote di Mirka, ma non si disturbi, rimanga pure a terra
Salvatore- lei dovrebbe sapere quanto spesso sono costretto a strisciare a terra
Cristina- perde spesso le lenti?
Salvatore- magari signorina, magari. (in tono eroico) il mio è un lavoro duro, sempre in giro per il mondo a caccia di delinquenti e malviventi, terroristi che minacciano la nostra società e anche a caccia di sadici aguzzini di inermi fanciulle come lei che solo la forza a la dedizione di persone coraggiose e determinate come me tutela e difende. Sa che lavoro faccio?
Cristina- Superman?
Mirka- ma no, lavora alla digos.
Cristina- alla digos?
Salvatore- ebbene si sono della Divisione Investigazione Generali e Operazioni Speciali. Ma silenzio, sono sotto copertura, nessuno lo deve sapere ne va dalla vita e della morte di centinaia, forse migliaia di persone. Noi viviamo nell’ombra, una vita morigerata a tutela della sicurezza nazionale. Soffriamo in silenzio per il bene di tutti. Costretti al silenzio ed al segreto. Una vita clandestina. (suona il suo cellulare, lui risponde fingendo una telefonata in codice) Scusate, il dovere mi chiama: pronto, si, qui aquila della notte (tappando il microfono) il mio nome in codice
Cristina- ahh
Salvatore- sei tu fenice azzurra? (tappando il microfono) è il mio collega. Pronto, no non hai sbagliato numero, no, non ho bevuto, (tappando il microfono) sono codici di verifica per non scoprirsi. Dimmi sono operativo, si, mi fermo, si faccio io (tappando il microfono) presto, prendete carta e penna.
Cristina prende un blocco ed una penna e si appresta a scrivere.
Salvatore- allora, latte 1 litro, zucchero, 6 uova, cacao amaro, mascarpone, caffè, savoiardi (sussurrando al telefono) ma cara meglio i Pavesini ( chiudendo il microfono) cara è il mio capo
Cristina- capo?
Salvatore- e che capo, una bestia..(al telefono) ve bene, savoiardi, d’accordo e il nome dell’operazione?
Cristina- (leggendo la lista) ma è un tiramisù...
Salvatore- tiramisù, va bene agli ordini, operazione tiramisù. Ecco vedete, noi lavoriamo per codici, tutto cifrato, nessuna possibilità di capire le nostre strategie, il nemico è sempre alle porte (suona il telefono) Si cara, al centro commerciale, si a dopo si cara. Come dicevo sempre parole in codice. l mio è un lavoro in bilico con la morte ci vuole sangue freddo
Cristina- e un buon colesterolo... va bene, ora devo andare, Mirka per cortesia, ti ricordi quella cosa di prima? La motorizzazione non mi da nulla, sono dati privati...
Mirka- dammi la targa, ci penso io.
Cristina- allora vado via, ti lascio sola in compagnia del nostro eroe.
Salvatore- non si preoccupi, Mirka è in buone mani
Cristina- ne sono certa e mi raccomando con il tiramisù se lo divori, Mirka se suona il cellulare non rispondere per piacere. Ciao

Scena 14 Cristina esce

Mirka- Salvatore, cucciolone
Salvatore- si Mirka?
Mirka- quanto tempo abbiamo prima dell’operazione Tiramisù?
Salvatore- non preoccuparti, il mio è un lavoro imprevedibile.
Mirka- ma allora vieni qui cucciolone, micio micio
Salvatore- miao miao
Mirka- ma perché non mi fai un bello spettacolo solo per me…. Ti dice niente questa musica??
Mirka accende lo stereo e si sente nove settimane e mezzo. Salvatore inizia uno spogliarello imitando il classico strip del film alla fine rimane in mutande calzini e maglietta e si avvicina gattone a Mirka che gli benda gli occhi… Suonano alla porta.
Mirka- via, via, ecco prendi la tua roba e va di la, e non toglierti la benda capito?
Salvatore- agli ordini ammagliatrice miao, miao (bendato e con i vestiti in mano esce, uscendo batte contro la porta) MIAOOO!

Scena 15 esce Salvatore entra Roberto

Mirka- eccomi
Roberto- (con un mazzo di fiori) Mirka oooh Mirka, non ci vediamo più non ci sentiamo più Mirka oh Mirka
Mirka- ciao Roberto (indifferente prende i fiori di Roberto) o grazie
Roberto- Mirka non ce la faccio più tu eri il sole del mio mattino (legge sbirciando da un biglietto) e tuoi occhi come stelle che illuminano la mia notte mia notte, perle nell’azzurro dell’oceno
Salvatore- (da dietro la porta miagola) miao
Roberto- cosa hai detto?
Mirka- non sono stata io ma il gatto, di la, dicevi?
Roberto- (rileggendo ma ha perso il segno) i tuoi occhi perle, no stelle nell’azzurro illuminato dell’oceano della notte
Salvatore- (da dietro la porta miagola) miao
Roberto- ancora sto gatto, insomma
Mirka- poverino si vede che soffre..
Roberto- anche lui soffre anche lui ti desidera…
Salvatore- miao
Roberto- anch’io sono ai tuoi piedi, anch’io come lui, uniti nella sventura (si aggrappa alle caviglie di Mirka)
Mirka- Roberto, su non esagerare..
Salvatore- miao
Roberto- miao, miao
Salvatore- (credendo sia Mirka) miaoooo, frrrrrr, miaoooo
Roberto- miaoooooo
Mirka- mamma mia che gattamento… adesso basta, zitto
Roberto- miao? Miao….
Salvatore- frrrr
Mirka- ma Roberto siamo rimasti buoni amici, perché fai così, perché non accetti la mia amicizia..
Roberto- non mi basta! Voglio di più, voglio tutto e se non ti concederai faro un gesto supremo
Mirka- ma cosa dici, dai non esagerare…
Roberto- mi uccido, giuro che mi uccido, e la mia morte resterà nel tuo cuore, il nero del mio lutto lo farà diventare buio. Capirai quanto ero importante per te, quando sarò morto ti accorgerai che ti manco e allora riderò, ho come riderò…
Mirka- non lo farai
Roberto- e si che lo farò
Mirka- invece non riderai
Roberto- perché tornerai mia…. O che gioia..
Mirka- non tornerò tua, non posso
Roberto- certo che tornerai ed io ti bacerò, rapidissimo e vorace.
Mirka- no, non potrai
Roberto- lo farò
Mirka- non lo farai
Roberto- lo farò
Mirka- sarai morto
Roberto- perché?
Mirka- lo hai detto tu che ti ucciderai e che da morto riderai, ho come riderò… ma non potrai
Roberto- beh può darsi ma sappi che se esiste una vita dopo la morte io la passerò ridendo perché mi sono ucciso solo per farti soffrire…

Suona il cellulare di Cristina Roberto lo afferra e risponde

Roberto- Eccolo che ti chiama, il tuo nuovo amante vero?
Mirka- lascia stare il telefono capito
Roberto- perché cosa nascondi, pronto? Come devo fare la tigre e non l’elefante? Ma scusi lei chi è? Mi vuole domare, ma con chi crede di parlare? La perla di Labuan? Mi scusi io non sono la perla di Labuan e neanche il pirla di Mompracen ha capito e la smetta di ansimare per cortesia, no, non può chiamarmi Sandokan non sono il suo tigrotto della Malesia ha capito? E lasci stare Yanez chi è sto Yanez??
Mirka- da qua (toglie il telefono e lo spegne)
Roberto- ma chi frequenti chi era al telefono?
Mirka- uno che ha sbagliato numero.

Suona il telefono di Roberto

Mirka- non rispondi, è per te, magari è Salgari
Roberto- scusa, si chi c’è, certo direttore, sicuro ora arrivo, tra poco sarò li, non si preoccupi.. (chiude)
Mirka- il tuo capo?
Roberto- (noncurante) no la banca, ho fatto la pensione integrativa
Mirka- ma butti via i soldi
Roberto- perché?
Mirka- ti devi uccidere o te ne sei scordato?
Roberto- comunque adesso devo andare, ma non preoccuparti, tornerò, tornerò e la farò finita o come la farò finita e sono proprio curioso di vedere se riderai al mio funerale (apre la porta ed esce)
Mirka- ma non potrai vedermi (sulla porta verso Roberto mentre se ne va)

Scena 16 Roberto esce rimane Mirka da sola

Salvatore- miaooo???
Mirka- o mio dio il gatto, Salvatore

Scena 17 Suonano alla porta entra Vittoria

Mirka- e chi è adesso
Vittoria- sono io Mirka, ho sentito miagolare, hai comprerato un gatto?
Mirka- magari, diciamo che me lo sono trovato in casa.
Vittoria- e che razza è?
Mirka- come tutti i maschi, bastardo. Comunque se mi prometti di non parlare te lo faccio vedere ma devi stare in silenzio capito?
Vittoria- che gatto delicato si spaventa par le voci nuove poverino. Ma è grosso?
Mirka- sarà sugli 80 kg.
Vittoria- ma che razza di incrocio è?
Mirka- micio, miciomicio vieni dalla tua padroncina dai

Scena 18 entra Salvatore miagolando ed imitando il gatto

Vittoria- a Maria santissima!!!
Mirka- le fa cenno di tacere, Mariasantissima che bel micione, vieni dalla tua padroncina che ti fa le coccole..
Salvatore- miao frrr
Mirka comincia a grattare le orecchie a Salvatore poi chiede a Vittoria di farlo per lei mentre va a truccarsi. Vittoria gratta il gatto sulla pancia, dietro le orecchie poi lo cavalca ecc. Alla fine entra Mirka truccata

Mirka- ma caro il mio bel micione ma quanto sei bravo
Salvatore- si ma sto micione vorrebbe fare micio micio con la sua gattina… miciomicia..
Mirka- sch! Sch! Sch! non parlare, il mio micione non parla vero?

Suonano alla porta

Mirka- oh micione, corri in camera che adesso è arrivata un’altra persona via corri.

Scena 19 entra Giovanna in tuta bella pimpante e Bruno suo marito vistosamente affaticato.

Giovanna- (correndo) cara Mirka crederai ai tuoi occhi, Bruno è venuto a correre con me, è da una vita che continuo a dirgli di alzarsi dal divano e di correre con me, finalmente oggi si è deciso, Bruno, Bruno
Bruno- (distrutto, rosso e sudato) eccomi, eccomi, ma fermati un attimo ciao Mirka acqua datemi acqua..
Mirka- ma signor Bruno sta bene, è sicuro di stare Bene?
Giovanna- certo guarda che mio marito ha una tempra che non ti dico, vero caro?
Bruno- (col fiatone) ohhh, cosa vuoi che sia per me due chilometri di corsa, una passeggiata, acqua, per piacere acqua…
Vittoria- ha un aspetto che mi ricorda quello di Arturo prima di tirare le gambe
Bruno- come, chi è Arturo, e perché tirava le gambe, e a chi??
Giovanna- è un maestro di stretching vero Vittoria e bravo anche.
Vittoria- guardi come tirava le gambe lui, non lo ho più visto fare.
Mirka- allora signor Bruno, perché non lascia che Giovanna venga in crociera con me, dai pensi due settimane tutte da solo
Bruno- niente da fare, la femmina sta bene in casa vicino a suo marito.
Giovanna- e l’uomo sta bene accanto alla sua donna e non su per la televisione a rimbambire.
Bruno- io guardo la televisione per informarmi e non per rimbambire
Giovanna- allora vuole dire che sei rimbambito anche senza guardarla.
Mirka- ma dai Bruno, una piccola crociera per mantenersi in forma
Bruno- ma quale crociera, in giro per il mondo solo per spendere soldi. Può correre con me e si mantiene in forma a gratis
Mirka- complimenti signor Bruno, anche lei vuole mettersi in forma, una corsetta poi una bella doccetta
Giovanna- e no, mio marito non si accontenta mica di due kilometri vero caro?
Bruno- èèè? Ma io veramente
Giovanna- noo, lui vuole fare tutto il percorso che faccio io vero caro?
Bruno- beh insomma magari on po’ meno.
Giovanna- ma se continui dirmi che sei in grado di starmi davanti anche senza allenamento vero?
Bruno- certo, io sono on uomo, gli uomini sono forti come rocce, adesso ti faccio vedere, due giri vero, solo due però seno ti stanchi troppo…
Vittoria- ma signor Bruno è sicuro, magari le conviene prendere fiato prima
Giovanna- ehh no cara, troppo facile, Bruno è on uomo orgoglioso non cede davanti al nemico e lui è di sicuro più forte di me che sono una donna, vero bruno?
Bruno- certo, non so mica una mammoletta io, i chilometri li frantumo come il mandorlato
Mirka- ma è sicuro che le faccia bene?
Bruno- certo, anca se non si direbbe io sono un atleta nascosto, (respiro affannoso) sono in grado di fare tutto e meglio quello che fa una donna (respiro affannoso) e sono qua per dimostrarlo. Acqua per piacere acqua
Mirka- eco signor Bruno, beva pure ( passa una bottiglia)

Bruno afferra la bottiglia ma Giovanna lo ferma subito

Giovanna- ma no Bruno bere adesso, dopo continui a sudare
Bruno- lasciami bere, ho sete.. (prova a bere)
Vittoria- (lo ferma) non beva che le fa male, Giovanna stia attenta che non faccia un po’ troppo stretching…
Bruno- ma io ho sete (prova a bere)
Mirka- (lo ferma e porta via la bottiglia) basta così adesso che non le faccia male

Si sente miagolare da fuori scena

Salvatore- miaooo, miaooo
Mirka- o mamma mia mi sono scordata di Salvatore
Bruno- Salvatore e chi è?
Mirka- il mio gatto, miao, miao
Salvatore- miao, miao, miao
Bruno- madonna cosa ha che continua così?
Vittoria- eee, è un gatto in calore..
Bruno- beh se fossi in lei, signora Mirka lo farei castrare, gli fanno un taglietto e poi ha finito tutti i suoi problemi.
Giovanna- e già, è quasi on peccato che si possa fare solo con gli animali..
Bruno- cosa vuoi intendere?
Giovanna- niente, niente, dai su basta riposarsi che abbiamo altri 10 kilometri da fare…
Bruno- ma sei matta??
Giovanna- ma no un uomo o una donna?
Bruno- un uomo
Giovanna- allora cosa sono 10 km par te?
Bruno- una roba…
Giovanna- indimenticabile vero caro? Dai mostrami quanto forte sei, dai, corri, dai…
Bruno- Arrivederci signore.
Mirka- vuole una bottiglia d’acqua?
Bruno- (si illumina) grazie, grazie
Giovanna- no dopo ti pesa lascia stare
Mirka- hai ragione Giovanna, comunque signor Bruno quando vuole un bicchiere d’acqua per lei c’è sempre.
Giovanna- dai Bruno andiamo che ti raffreddi
Bruno- arrivederci.
Mirka- (chiudendo la porta) arrivederci.
Vittoria- credo sia meglio dire addio… a proposito, vado via anch’io, ci vediamo dopo che mi racconti, e basta bere acqua…

Scena 20 escono tutti, rimane solo Mirka

Mirka- gattone, dove sei, micio micio…
Salvatore- (esce in piedi on po’ arrabbiato) micio micio, basta, mi sto stufando, vengo a trovarti per poco tempo e devo fare il gatto, ma insomma…
Mirka- hai ragione micetto, Salvatore mio, dai vieni qua..
Lo prende di schiena verso il pubblico e si mette la testa di Salvatore nel petto e si apre la giacchetta del vestito
Mirka- Sei contento adesso micione mio, cucciolotto caro (lo spinge a sedersi e si siede sopra di lui)
Salvatore- cara cara la mia miciona che più che una miciona sei proprio una bella
Mirka- no, non dire altro…
Salvatore cominciai a stringere Mirka e a baciarla sul collo cercando di parlare mentre la bacia

Mirka- caro il mio poliziotto, ma posso chiedere una cosa al mio cucciolone?
Salvatore- mmmamm mmermmto
Mirka- come? (lo stacca)
Salvatore- ma certo.. (e la stringe nuovamente)
Mirka- tu sei bravo vero?
Salvatore- mmsi
Mirka- e faresti un favorino alla tua gattina vero?
Salvatore-mmertmmo
Mirka- ma è una cosa difficile, non credo che tu possa riuscire..
Salvatore- (punto nell’orgoglio) difficile, per me niente è difficile.
Mirka- (alzandosi e sistemando il vestito) vedi mi è capitato un fatto curioso, ieri ho visto passare una macchina guidata da una mia vecchia compagna di scuola e mi farebbe piacere ritrovarla
Salvatore- e dov’è il problema?
Mirka- ho solo il numero di targa ma non so chi chiamare…
Salvatore- ma micia, chi sono io?
Mirka- Salvatore… perché?
Salvatore- appunto sono il tuo Salvatore, dammi la targa e ammira. (si alza e chiama la centrale) Pronto centrale, si ciao sono Salvatore, matricola 05676100, dovrei identificare un automezzo sospetto, ho il numero di targa, CX323YZ, come, lo spelling, va bene allora C come Como, X come… x sulla schedina, hai presente 1 2 X della schedina? No 1 e 2 non sono numeri, solo la X, cosa 10 in romano? Io ho solo detto X, i numeri solo in arabo? Ma io non so dire i numeri in arabo, ha come sempre, cioè 123 sono numeri arabi? Non lo sapevo, ho capito. Va bene rifacciamo allora C come Como, o comò se preferisci, ho fatto la battuta (guardando Mirka) non non faccio lo spiritoso, mi scusi, si C come Como, si il lago, non non sono mai stato in ferie, lei affitta una casa, ci penserò. Allora C, si si, giusto e poi c’è la X come ( rivolto a Mirka) X come?
Mirka- xilofono
Salvatore- x come xilofono, come in che provincia? Si chiedo, scusa ma Xilofono fa provincia?
Mirka- no è uno strumento
Salvatore- non è una città, è uno strumento. (a Mirka) mi chiedono se è arabo?
Mirka- non so se è arabo
Salvatore- non credo sia arabo, si ripeto, allora Como, xilofono e i numeri sono 32, no non sono 3 due sono solo due numeri, si il 3 ed il 2 poi un tre, si sono numeri arabi poi c’è la Y di… Mirka Y di ?
Mirka- yeti
Salvatore- si Y di yeti, va bene, non esiste lo yeti, si lo so la Skoda ha fatto lo yeti, non so se la macchine è dello yeti, scusa della scoda. Allora Como xilofono 323 yeti e Z, questa la so, Z come Zorro, va bene. Allora per ricordare la targa possiamo dire che a Como suonano lo xilofono in 323 mentre uno yeti rincorre Zorro, capito?
Mirka- scusami, posso farti una domanda?
Salvatore- ma certo
Mirka- ma voi fate parte di un corpo scelto?
Salvatore- noi siamo i migliori
Mirka- che fortuna…..
Salvatore- (al telefono) come avete l’indirizzo, bene. Si l’ho scritto, bene, grazie alla prossima, no non ho il piano ferie, si il lago mi piace, mi fai un buon prezzo? Si hai la mia matricola, va bene ci sentiamo, ciao. Mirka, ecco qui il tuo indirizzo e adesso merito una ricompensa?? (consegna l’indirizzo a Mirka)

Scena 21 entra Cristina

Cristina- zia dov’è l’ amigos della digos
Mirka- vai via (Salvatore scappa) è appena andato via (a gesti le fa capire che è ancora lì) a proposito ecco una cosa che devo darti (consegna l’indirizzo a Cristina)
Cristina- bene, bene proprio quello che volevo, il maiale
Mirka- e adesso cosa fai?
Cristina- Non preoccuparti, intanto prendo una cosa (esce)

Scena 22- entra Salvatore

Salvatore- (si sta rivestendo) ma insomma è un porto di mare sto posto, micia, mi sto stancando io mi rivesto (esce)

Scena 23 ritorna Cristina con una tanica in mano

Mirka- ma cosa hai in mano?
Cristina- una tanica, perché?
Mirka- lo vedo che è una tanica e cosa ci vuoi fare?
Cristina- metto un po’ di benzina....
Mirka- per fare?
Cristina- sai cosa mi piace del maiale? Il Barbecue!!
Mirka- fermati, dove credi di andare to lo do io il barbecue..

Scena 24 Cristina esce, Mirka la segue ed entra Roberto

Salvatore- bene, facciamo la grigliata, ehi dove siete andate, Mirka, Mirka
(si gira e vede Roberto) scusi ma lei chi è, come si permette di entrare a casa mia?
Roberto- come scusi, questa è casa sua, ma va e da quando?
Salvatore- ma lei chi è, cosa vuole, stia attento che lei non sa chi sono io
Roberto- Certo che so chi sei, Tremal Naik, ti ho scoperto, Grrr, ti piace la tigre vero? O Preferisci l’elefante? (barrisce).
Salvatore- come scusi? Ma che sta dicendo?
Roberto- signor lei non sa chi sono io. Sorpreso vero? Si sono io Sandokan, quello di prima, le vorrebbe la perla di Labuan, invece no. Stasera fai il pirla di Mompracen capito.
Salvatore- non veramente non ho capito molto
Roberto- so chi sei caro il mi Salgari.
Salvatore- Salgari? E chi è?
Roberto- non facci il tonto. Io c’ero prima di lei e ci sarò dopo che lei se ne sarà andato, caro il mio, come si chiama di nome?
Salvatore- Salvatore
Roberto- Va bene Salvatore Salgari. Caro il mio SS, io sono il suo passato ed il suo futuro, rispetto a lei sono così avanti che se mi giro vedo il mio passato, lei è una parentesi, caro SS, una virgola, al massimo un punto e virgola e poi torno io. Io sono la storia lei è punteggiatura!!
Salvatore- ma chi si crede di essere, un professore di italiano? Ma che storia è questa?
Roberto- la sua storia, la sua ed anche la mia. Solo che io sono la storia e lei è una virgola. E’ triste essere solo una virgola vero? Io sono Roberto, quante volte ha sentito il mio nome in questa casa?
Salvatore- mai, non so chi sia lei
Roberto- quante volte mentre abbracciava la mia Mirka sentiva sussurrare il mio nome? Roberto, quante volte ha sentito Roberto?
Salvatore- davvero non ho mai sentito il suo nome
Roberto- nemmeno per sbaglio?
Salvatore- mi dispiace, mai sentito.
Roberto- nemmeno nel sonno, Mirka a volte parla nel sonno, Roberto, su mi dica la verità, non abbia timore.
Salvatore- mio caro signor Roberto si vede che la sua storia non è così interessante come crede.
Roberto- lei mente sapendo di mentire. Caro SS non ci casco lei è un bugiardo, ipocrita, bastardo, lei è solo un mio sostituto temporaneo.
Salvatore- Roberto lei è pazzo.
Roberto- si forse è vero, sono pazzo, pazzo di passione e se lei non mi dice la verità io mi ammazzo, qui davanti a lei.
Salvatore- no, lei non si ammazza davanti a me proprio per niente.
Roberto- (affrontandolo) certo che mi ammazzo, signor punteggiatura io mi ammazzo davanti a lei.
Salvatore- lei non si ammazza le dico (affrontandolo) e sa perché? Perché sono io che la ammazzo (tira fuori la pistola d’ordinanza e la punta sulla gola di Roberto) le sparo e la faccio esplodere quella faccia, così poi sì ci sarà una bella storia da raccontare.
Roberto- non è giusto prima mi ammazzo io e poi mi ammazza lei.
Salvatore- non posso, no posso ammazzare uno che si è ucciso
Roberto- solo perché non ne ha il coraggio
Salvatore- ma come faccio ad uccidere un morto, lo vuol capire che non posso?
Roberto- dettagli, se io mi sparo e lei mi spara mentre cado potrebbe uccidermi mentre mi ammazzo, capito. Dica la verità, lei non vuole ammazzarmi, come può ammazzare uno che non conosce?
Salvatore- in effetti ha ragione, piacere io sono Salvatore lei è…
Roberto- Roberto, piacere
Salvatore- bene Roberto, adesso la conosco e quindi posso ammazzarla, vede non è difficile. Siediti, siediti ho detto, (lo siede su una sedia poi lo ammanetta) Ecco qui bravo e adesso ti leghiamo… per cortesia tieni qui ( passa la pistola a Roberto che la tiene in mano mentre Salvatore lo lega, la gag è con Roberto che aiuta Salvatore a legarlo)

Scena 25 entra Augusta mamma di Cristina

Augusta- Mirka, Mirka, scusatemi ho visto la porta aperta
Roberto- signora esca, esca di qui, tra poco succederanno cose brutte, lei non deve assistere
Augusta- ma cosa succede mai, non è mica morto nessuno
Salvatore- non ancora ma adesso lo sto per ammazzare
Roberto- non lo ascolti, io mi sto per uccidere
Augusta- (per niente preoccupata) non preoccupatevi per me, fate pure i vostri giochini, una cortesia però, Mirka sapete se è in casa?
Salvatore- eravamo insieme ma è appena uscita con sua nipote Cristina.
Augusta- peccato dovevo spiegarle una cosa importante, come posso fare adesso…
Roberto- gentile signora se potessi andrei volentieri a cercare Mirka, ma questo cafone mi ha legato, perché sa che questo signorino crede di essere il padrone di casa, invece è solo un piccola punteggiatura…
Salvatore- ma basta (ed infila in bocca a Roberto un fazzoletto) sta zitto, vado io a cercare Mirka, non si preoccupi tra poco arriva.
Augusta- grazie molto gentile.

Scena 26 Salvatore esce

Augusta- così lei è un caro amico di Mirka vero?
Roberto mugugna
Augusta- brava ragazza Mirka

Scena 27 entra correndo Giovanna raggiante

Giovanna- Mirka Mirka, ci sono riuscita, Mirka
Augusta- mi scusi ma Mirka non c’è, dovrebbe arrivare tra poco
Giovanna- non sto più nella pelle, finalmente posso andare anch’io in crociera con Mirka, ma lei chi è? (rivolta a Roberto)
Augusta- un amico di Mirka
Giovanna- salve
Roberto- saluta mugugnando

Scena 28 entra Vittoria

Vittoria- (con una sportina piena di peli del cane) permesso, scusate credevo di trovare Mirka, ho portato un po’ di… capelli

Scena 29 entra Cristina seguita da Mirka tutte e due sporche di fumo

Mirka- e adesso vai a lavarti, sarai contenta adesso
Augusta- ciao Cristina, ciao Mirka
Cristina- mamma ma cosa fai qua? Che bella sorpresa ed il tuo compagno dovè?
Augusta- poi ti spiego ma cosa fate ridotte così?
Cristina- è una storia lunga ma lui chi è?
Mirka- Roberto, ma perché sei legato?
Roberto- mugugna tentando di spiegarsi.
Mirka- si ma adesso stai zitto che dobbiamo parlare.

Roberto passa in secondo piano

Giovanna- Mirka scusami ma non sto più nella pelle, ho una notizia bellissima, posso venire in crociera con te, ti rendi conto.
Mirka- tuo marito ha cambiato idea vuole vedere il mondo?
Giovanna- no meglio è andato e vedere l’altro mondo.
Vittoria- le Americhe?
Giovanna- no ha tirato le cuoia, stavamo correndo nel parco, era tutto rosso e gli ho detto che non è più un ragazzo e che deve stare attento e non stancarsi.
Vittoria- e allora si è seduto?
Giovanna- macché è diventato bianco dalla rabbia, è scatto in piedi e si è messo a correre
Vittoria- e tu cosa hai fatto?
Giovanna- mi sono messa a correre di fianco a lui, è diventato rosso come un tacchino poi le vene della fronte sono diventate sempre più grosse, continuavo a dirgli “non hai più l’età per queste cose, è meglio che ti siedi” ma niente da fare, scuoteva la testa, ormai era diventato blu alla fine è caduto per terra. Aveva la bava alla bocca e gli occhi aperti.
Vittoria- morto?
Giovanna- (contenta) stecchito
Roberto- mugugna (nella scena è sempre più sconvolto)
Vittoria- anch’io Mirka sono venuta per dirti una cosa che mi ha sconvolta.
Mirka- cosa è successo?
Vittoria- ho scoperto una cosa di mio marito che mi ha fatto arrabbiare.
Mirka- e cosa?
Vittoria- sapevi che lui non sopportava più Arturo il mio cane, e continuava dire che sporcava in giro, non lo ascoltava mai. Beh in garage ho trovato una busta di veleno per i topi
Mirka- topi non me ne hai mai parlato.
Vittoria- infatti mai avuti topi a casa mia, Arturo li faceva scappare tutti. E’ stato mio marito a comperare il veleno senza dirmelo. Nella cella del frizer in cantina ho trovato una scatola con scritto polpette Arturo… e non le ho mica fatte io. Hai capito lui lo ha ucciso il mio Arturo, e’ stato mio marito, col veleno. Allora ieri sera gli ho fatto il ragù per il pasticcio che ghi piace tanto. Due porzioni ne ha mangiate prima di cadere a terra… poverino
Giovanna- chi tuo marito?
Vittoria- certo. Ero venuta a chiedere se mi aiutate metterlo a letto che non ci riesco da sola. Dirò che lo ho trovato morto nel letto. Un infarto mentre dormiva, capita, può capitare a tutti
Augusta- già capita ma voi perché siete tutte sporche?
Cristina- oggi uno mi ha tagliato la strada con la macchina, sono andata a trovarlo a casa sua, ho versato una tanica di benzina sotto la sua macchina e ho aspettato che ci andasse dentro. Poi è arrivata la zia.
Mirka- per fortuna, aveva dimenticato i cerini…. E tu come stai, il tuo compagno è tornato dall’ospedale? I cani stanno bene.
Augusta- i cani non ci sono più, purtroppo li anno portati via dopo la disgrazia.
Mirka- quale disgrazia?
Augusta- Hanno aggredito il mio compagno, il loro padrone. Sapete quanto era affezionato ai cani, continuava a parlare dei suoi cani, solo di loro. Anche a letto mentre lo curavo “come stanno? Mangiano? dagli carne fresca, lo sai che mangiano come lupi”. Per 5 giorni mostravo ai cani la carne fresca che lui comprava, la mostravo e la buttavo via. Al sesto giorno lui si è alzato, ha voluto portargli lui la carne. Ha fatto come sempre, ha aperto le gabbie e detto ai cani di stare seduti, ma questa volta loro non lo hanno ascoltato. Non sono rimasti seduti, volevano la carne. Lui allora ha nascosto i secchi per punirli. Non gli obbedivano. Allora per punizione voleva farli digiunare, ancora. E’ stato allora che Rolf gli ha morso la mano, poi Harro lo ha fatto cadere e dopo Prinz gli a morso la nuca poi sono arrivati anche gli altri Jako e Ajax. Ma io dovevo andare via, aprivano un negozio nuovo in centro. Quando sono tornata non c’erano più i cani e neanche lui. C’erano dei poliziotti e dei forestali. Peccato erano degli splendidi esemplari, i cani ed anche lui. Mi mancherà…
Cristina- mi spiace mamma
Augusta- del resto avete mai notato una cosa sui giornali?
Vittoria- cosa dovevamo notare?
Giovanna- non so di cosa parliamo?
Augusta- l’età, l’età degli uomini. Quasi tutti gli uomini muoiono prima delle mogli, è statisticamente provato le donne vivono più a lungo, e secondo voi è un caso?
Giovanna- ma allora sapete cosa vuol dire tutto questo?
Vittoria- cosa?
Augusta- Che possiamo andare tutte in crociera!!
Roberto- (mugugno terrorizzato tentando di scappare con la sedia)
Cristina- e di lui che ne facciamo?
Mirka- poverino Roberto, non preoccuparti. Lo sai che TI AMO DA MORIRE!!

fine