VENDESI 

atto unico di

NINO D’AGATA




Personaggi in ordine di entrata:

ENZO
MARIA (fidanzata di Enzo)
GIOVANNI
RITA (moglie di Giovanni)

La scena è composta da un salotto. Si deve avvertire da alcuni oggetti che è la casa di una persona anziana con mobili in stile anni ’60. e che ha militato nell’Arma dei Carabinieri. A destra un caminetto. A lato del caminetto una finestra e, sotto, un mobile con sopra un telefono. A sinistra due porte: la prima, in fondo, immette nella cucina, l’altra, più verso il proscenio, nella camera da letto. Sul tavolinetto del salottino un piatto con delle bucce di mela.
Si apre la porta della stanza da letto. Appare Enzo, sui trentanni. Si ferma sulla soglia fumando. Ha la camicia fuori dai pantaloni e le maniche rimboccate. Si aggiusta la camicia, guarda dentro la stanza da letto e chiude piano la porta come per non svegliare qualcuno che riposa in camera. Si avvia verso il tavolinetto, prende il piatto e si avvia verso la cucina. Suona il telefono. Ha un attimo di esitazione, rimette il piatto sul tavolinetto e risponde.

- Pronto? / Ah, buongiorno./ Tutto bene. Lei?/ Si, è di là, nella stanza da letto./ Beh, tanto è questione di tempo: prima o dopo, sempre in un letto si va a finire, no?/ Io sto qui fino a mezzogiorno, ho chiesto due ore di permesso al supermercato./ Noo, ho detto che dovevo fare una visita medica! Stia tranquillo, non lo sa nessuno…a parte Armando, un collega…Armando è uno fidato, eh?…Quello non parla neanche sotto tortura, stia tranquillo… e, comunque gli ho detto che lei mi ha prestato la casa per un incontro… particolare, si, ma di lavoro.../ Si, che avevo intenzione di lasciare il supermercato e, siccome non volevo rischiare di essere visto, non si sa mai…/ Certo che ci ha creduto!...Oh, signor Genovese, Armando non è proprio una volpe, eh…/ A Maria? Ma lei scherza! Se avessi raccontato questo a Maria, quella avrebbe cominciato a sospettare, per carità! No, no, non sa niente./ Certo che può richiamare…/ Come “disturba”, questa è casa sua!/ Si, magari non prima delle undici e mezza, per avere il tempo di…/ Appunto!/ Va bene, ci sentiamo dopo…La saluto.

Riprende il piatto. Suonano alla porta. Guarda l’orologio un po’ sorpreso, rimette il piatto dove stava e va ad aprire. Fuori sentiamo queste battute fra Enzo e una ragazza:


ENZO Maria?! Che fai qui?
MARIA E tu? Che fai qui? Posso entrare… o “disturbo”?
ENZO Entra, entra…
Entrano in scena.
ENZO Scusa, ma… come hai fatto a…
MARIA Sono passata dal supermercato.
ENZO Armando!!
MARIA Mi ha detto che avevi un incontro di lavoro importante.
ENZO Animale!
MARIA (secca) Non doveva dirmelo?
ENZO No!
MARIA Perché?
ENZO (molto imbarazzato) Doveva essere una sorpresa, ecco perché!
MARIA Una sorpresa? Va bèh, ormai sto qua. Me la puoi dire, no? Che lavoro è?
ENZO Che lavoro è? Sempre lo stesso: cassiere al supermercato… Però in una ditta più “ grossa”… Altra paga… Insomma, meglio.
MARIA E questa casa?
ENZO E’ del signor Genovese… Lo conosci, no? Me l’ha prestata…
MARIA Per un incontro di lavoro?!
ENZO Eh! Si tratta di un altro supermercato, Maria! Se mi avesse visto qualcuno, sai com’è… Magari con questi non ci mettiamo d’accordo… perdo il posto che ho e poi noi…(sorridendo forzatamente) come ci sposiamo, eh?
MARIA E non potevi andare da loro?
ENZO (spiazzato) No… da loro?... No…
MARIA Perché?
ENZO (arrampicato sugli specchi) Eh, per lo stesso motivo… Mi vedono uscire da un supermercato, mi vedono uscire da un altro! Poi che raccontavo che ero andato a fare la spesa?
MARIA (guardando il piatto con le bucce di mela) E questa persona…quando dovrebbe arrivare?
ENZO Fra poco! Anzi, guarda, non è per mandarti via, ma…
MARIA Non posso restare?
ENZO Ma dai! Mi faccio trovare con la fidanzata a un incontro di lavoro, come se avessi bisogno…di conforto, dai!
PAUSA
ENZO Ma cos’è? Non mi credi?
MARIA Uno si fa prestare una casa per un incontro di lavoro per non essere visto!? Ma cos’è, spionaggio industriale?
ENZO Ma che spionaggio!
MARIA Le case si prestano, di solito, per un altro genere di incontri!
ENZO Ma tu pensi che…?
MARIA Oh, mi prendi per scema? Che cosa fai qui?
ENZO Te l’ho detto, sto aspettando una persona.
MARIA Quindi sei solo?
ENZO Vedi qualcun altro, qui?
MARIA Che c’è lì? (indicando la camera da letto)
ENZO La camera… da letto…
MARIA Posso vederla?
ENZO Perché?
MARIA Sono curiosa!
ENZO Senti, Maria, lo so cosa stai pensando…
MARIA Ma, dai? Perspicace!
MARIA SI AVVIA DECISA VERSO LA CAMERA DA LETTO
ENZO Ferma! Non entrare!
MARIA Perché?
ENZO Una questione… di principio! A settembre ci sposiamo… e tu ti devi fidare! Il nostro rapporto è basato sulla fiducia, l’abbiamo sempre detto, no? Ecco, questa può essere una bella prova di… fiducia.
MARIA Fiducia?! E perché non mi hai detto che venivi qui, allora?
ENZO Te l’ho detto, volevo farti una sorpresa.
MARIA Se è per questo me l’hai già fatta!
ENZO Senti, Maria…
MARIA No, senti tu! O mi fai entrare da questa porta (indicando la camera da letto) o io esco da quell’altra! (indicando l’uscita) E non mi vedi più!
ENZO Bella frase! Cos’è “Beautiful”?
MARIA (dopo un tempo) E va bene, divertiti!
MARIA ESCE DI SCENA SBATTENDO LA PORTA DELLA CAMERA DEL SALOTTO
ENZO (portando la voce) Ti devi fidare! Poi ti spiego!
PAUSA
MARIA (rientrando in scena decisa) E no!! Io devo sapere, se no impazzisco! Allora?
ENZO Allora, che?
MARIA (sedendosi sul divano) Mi chiedi fiducia? Bene. Io da qua non mi muovo, invece! Quando arriverà questa persona io me ne andrò! A che ora deve arrivare?
PAUSA 
ENZO (guardando l’orologio) E va bene! Va bene! Non è vero dell’incontro di lavoro, era un a bugia! Però non è quello che pensi tu! Ma… non te lo posso dire lo stesso!
MARIA Ma perché??
ENZO Perché ho promesso di non dirlo!
MARIA A chi hai promesso?
ENZO Il signor Genovese non vuole che si sappia…
MARIA E lo credo!!
ENZO Senti, io sono qui da solo!!
MARIA Benissimo, allora fammi entrare in quella stanza!!
ENZO Ti dico che non c’è nessuno e tu mi devi credere!
MARIA Mi hai detto già una bugia, mi dici che la verità non me la puoi dire perché il signor Genovese non vuole che si sappia non so che cosa, mi dici che non c’è nessuno un quella stanza però non mi ci fai entrare… e io ti devo credere?!
ENZO (dopo un tempo) Esatto.
MARIA Bene. Ti voglio dare una possibilità: io farò il giro delle altre stanze, per farti riflettere; quando avrò finito entrerò in quella (indicando la camera da letto), senza chiedere permesso!
MARIA ESCE DI SCENA, LA SENTIAMO CAMMINARE
ENZO (portando la voce) E secondo te noi dovremmo impiantare un matrimonio con questo clima? Credo che dovremo riparlarne, Maria.
PAUSA
ENZO (appoggiato allo stipite della porta della camera da letto) Già mi vedo rientrare la sera dopo il lavoro con mezz’ora di ritardo perché mi sono fermato al bar e te che mi aspetti col muso davanti alla pasta fredda che avevi preparato con tanto amore col sughetto che mi piace tanto! Oh, Dio! Sembra una pubblicità!
PAUSA
ENZO Oppure ricevere una telefonata dopo cena da un amico e cogliere nel tuo sguardo il sospetto che mi sia organizzato un incontro… “particolare”.
MARIA (rientrando in scena) E allora?
ENZO (indicando) C’è ancora la cucina.
MARIA (calma) Allora?
ENZO Certo che non ti conoscevo sotto questo aspetto. Ti stai rivelando… diversa.
MARIA Anche tu, te lo assicuro! Allora?
ENZO (deciso) Allora siediti!! Non mi piace il tuo comportamento! Fino ad oggi non c’erano stati di questi problemi, mi pare!
MARIA Fino ad oggi non mi avevi mentito! Mi pare!
PAUSA
ENZO Senti! Quello che accadrà oggi in questa casa può essere importante per noi, ma non importantissimo! E’ una piccola cosa di fronte a quello che tu mi stai rivelando!
MARIA E che ti sto… rivelando, io?
ENZO La tua sfiducia!
MARIA Ma che…
ENZO (interrompendola) Aspetta! Oggi è questa cosa qua, domani un’altra e poi un’altra ancora! Io non voglio passare la vita a giustificare tutto quello che faccio! Se devo preoccuparmi ogni volta che parlo o faccio qualcosa, in qualche modo, io mi sento in trappola!
MARIA Cioè, secondo te, io dovrei stare zitta e buona per qualunque cosa succeda?! E’ questo che vuoi?
ENZO Io non ho detto questo! Non fare finta di non capire! Ho detto che non si può decidere di vivere insieme portandosi appresso la sfiducia, il sospetto e tutto il resto! Ti ho appena detto che qui non accadrà niente di quello che pensi e tu mi devi credere!
MARIA Ammetterai che è un po’ difficile crederti visto come stanno le cose?
ENZO Lo ammetto. Ma proprio qui sta la fiducia, no?
MARIA Senti, adesso basta! Mi sono stufata!
MARIA SI AVVIA VERSO LA CAMERA DA LETTO
ENZO Sei sicura di voler entrare?
MARIA Siii!!
ENZO Allora te lo do io, l’ultimatum! Se entri… fra noi è finita!
MARIA (allibita) Stai scherzando?!
ENZO No! Guarda, ammettiamo che lì dentro ci sia qualcuno! Ho detto “ammettiamo”! Ammettiamo che ci sia una ragazza mezza nuda, come nei film. Potrebbe essere una cosa senza importanza per me, un attimo di… sbandamento. Tu sai che io ho deciso di vivere con te, ho scelto te, no? Bene, che cosa fai? Mi insulti? Mi lasci? Per una cosa di pochissimo conto? Pensi che sarebbe un comportamento da persona intelligente? Cancellare tutto quello che abbiamo costruito fra noi per un attimo di sbandamento? Ecco, se tu entri in quella stanza può succedere tutto questo, se non entri ti sarai conquistata ancora di più la mia stima, sarebbe un atto straordinario di fiducia da parte tua… Senza contare che potrebbe essere vero quello che ti ho detto e, cioè, che lì dentro non c’è nessuno.
PAUSA
ENZO vuoi ancora entrare?
MARIA ESITA
ENZO (suadente) Lo vedi che non sei poi così sicura? E sono 
certo che la tua testolina sta riflettendo su quello che ti ho detto. “Entro o non entro: questo è il dilemma!”
MARIA (dopo un tempo) Vaffanculo te e Amleto!
MARIA ENTRA NELLA CAMERA DA LETTO. PASSANO ALCUNI SECONDI. RIENTRA VISIBILMENTE TURBATA.
MARIA E… quella?
ENZO (freddo) Quella…Cosa?
MARIA Che ci fa quella… sul letto?
ENZO Quello che vedi. Adesso che vuoi fare?
MARIA Sedermi…
ENZO (sarcastico) Stai male?
MARIA Stavo meglio prima…
ENZO Te l’avevo detto di non entrare.
MARIA Che significa… quella?
ENZO Un capriccio, una scommessa..
MARIA Un capriccio?! A momenti ci resto e tu…
ENZO (interrompendola) Te l’avevo detto di non entrare!
MARIA Ma come potevo immaginare che ci fosse una cassa da morto?
ENZO Una bara, prego.
MARIA Oh, Dio! Ma… chi è morto? Il signor Genovese?
ENZO Quasi.
MARIA Che vuol dire “quasi”?? C’è qualcuno lì dentro?
ENZO (allusivo) No… per il momento.Vuoi andare a controllare?
MARIA (isterica) Nooo!!
ENZO Calmati!!
MARIA Mi vuoi spiegare che ci fa una bara lì dentro? E, soprattutto, che c’entri tu?
ENZO Veramente non dovrei spiegarti niente e buttarti fuori! Ma… forse una qualche spiegazione te la devo… se non altro per lo spavento.
MARIA E allora spiegami!
ENZO Vuoi un po’ d’acqua?
MARIA Si… grazie…
ENZO (andando in cucina) L’unica stanza che ti sarebbe servita non l’hai visitata: la cucina! Cucina abitabile… in una casa di quattro stanze… balconata! In centro! (dandole un bicchiere con l’acqua) Ti piace questa casa?
MARIA Che c’entra la casa?
ENZO C’entra, c’entra!
MARIA Con la bara?
ENZO E con tutto il resto.
MARIA E qual è il resto?
ENZO Siamo noi… il signor Genovese…
MARIA (quasi urlando) Oh, Dio! Mi vuoi spiegare??
ENZO Devi calmarti, però!
MARIA Sono calma, dai!
ENZO Allora, (guardando l’orologio) facciamo presto…Potrebbe arrivare da un momento all’altro.
MARIA Chi?
ENZO Il morto.
MARIA NON REAGISCE ALLA BATTUTA E LO GUARDA FISSO. 
ENZO Va bene, scherzavo.
MARIA (calmissima) Chi deve arrivare?
ENZO No, no, cominciamo dall’inizio, dal signor Genovese.
MARIA Che ha fatto?
ENZO Niente. Un mese fa è andato a fare delle analisi e gli hanno detto che aveva, al massimo, qualche mese di vita. Ora, siccome non ha parenti e vive da solo…
MARIA Ma non mi hai detto che ha una figlia?
ENZO Si, ma è come se non ce l’avesse. Pare cha abbiano litigato tanti anni fa e non si sono più visti, da allora. Insomma, vive da solo, per cui, sapendo che doveva morire si è comprato…
MARIA La bara.
ENZO E che bara! Di lusso: maniglie in ottone, interni di raso… Il cuscino… Hai presente…?
MARIA No. Non ho presente. Mi fanno impressione queste cose: E tu lo sai benissimo!
ENZO Si, ma io te l’avevo detto…
MARIA (interrompendolo) Me l’avevi detto di non entrare! Ho capito! Vai avanti!
ENZO E non fare quella faccia, dai! Ti faccio ridere: dice che era un’occasione, era in offerta, gli hanno fatto lo sconto! (ride)
MARIA NON RIDE
ENZO (continua a ridere) No, mi viene in mente il supermercato: “Prendi tre e paghi due”… oppure: “ Offerta del mese: una bara con lapide in omaggio se muori entro il mese!” (ridendo) E dai, ridi!
MARIA Non mi viene. Andiamo avanti, per favore.
ENZO Va beh! Insomma, dopo una settimana di… angoscia, il medico richiama il signor Genovese e gli dice tranquillamente che, al laboratorio, avevano scambiato le analisi, che le sue erano a posto e che stava benissimo! Ma, sai che, poveraccio, quando glielo hanno detto, per poco non gli viene un infarto e muore sul serio? Ti rendi conto?
MARIA Mi rendo conto.
ENZO Appena saputo che non... doveva morire, il signor Genovese, per la gioia, decide di fare un viaggio! E dice che se lo deve pagare con i soldi spesi per la bara! E sai perché?
MARIA No, perché?
ENZO Perché dice che lui… è come se fosse morto veramente e poi è rinato…Aspetta, com’è che ha detto?... Ah! Che i soldi che dovevano servire per “l’ultimo viaggio”, li avrebbe spesi per il primo, visto che lui non mai viaggiato. Solo… solo che c’è un problema: la bara.
MARIA Cioè?
ENZO Non la rivogliono indietro!
MARIA Come mai?
ENZO Che ne so… forse era in saldo!
MARIA E dai!
ENZO Insomma, non la vogliono!
MARIA E allora?
ENZO E allora… la vuol vendere privatamente… Solo che lui, poveraccio, non se la sente di… trattare… con persone
che… Mi capisci, no?
MARIA (cominciando a intuire) No, non capisco.
ENZO Gli fa impressione…
MARIA Gli fa impressione.
ENZO Eh.
MARIA (tirata come una molla perché ha capito) E… allora?
ENZO E allora… siccome con mio padre sono molto amici… Insomma, mi ha chiesto se volevo farlo io…
MARIA (alzandosi di scatto) E tu hai…
ENZO (interrompendola) Aspetta!! Doveva essere una sorpresa!
MARIA Bella sorpresa!
ENZO Aspetta! Lasciami finire! Il signor Genovese, dopo questa 
storia, si è messo un po’ paura.
MARIA In che senso?
ENZO Nel senso che ha deciso di non stare più da solo e così è 
andato a vedere una casa di riposo… che, però, costa molto e con la sola pensione non ce la fa… e, allora, ed è questa la sorpresa, affitta questo appartamento che ha quattro-stanze-quattro, in centro! E a chi lo affitta? A me! Per quanto? 500 euro al mese!!... Se gli faccio questo piccolo favore!
PAUSA 
MARIA E a te non fa impressione fare questo “piccolo favore”?
ENZO No, non mi fa impressione.
MARIA Vendere una bara… non ti fa impressione?
ENZO No.
MARIA Ma tu… approfitti…. di qualcuno… che muore!
ENZO Ma che “approfitto”! Se non la comprano da me, la 
compreranno da un’altra parte!
MARIA Ma come fai? Come a fai a… contrattare, a parlare di 
soldi su qualcuno che…
ENZO (interrompendola) Ma non devo mica parlare col morto, 
io! Verrà, spero, qualcuno che avrà un parente che… E’ un affare come un altro! Ma, poi, scusa, non ho capito: ti fa schifo una casa di quattro stanze?
MARIA Ma non è questo!
ENZO E allora? Sarà che c’ho passato trentanni nella stessa 
stanza con due fratelli, non per colpa dei miei genitori, per carità… insomma, a me piacciono le case grandi! I nostri figli, se possibile, dovranno crescere in un casa grande e siccome un’occasione come questa chissà se ricapiterà mai, non mi fa nessuna impressione! Ma, scusa, questo se ne va nella casa di riposo, ci fa il contratto, una volta entrati, ma chi ci sposta più da qua? Ti rendi conto?
MARIA Prima era il “signor Genovese”, ora è diventato “questo”.
ENZO Ma che dici?
MARIA Niente. Comunque… non riesco a pensare che…
ENZO Ma tu non devi pensare a niente, faccio tutto io! Ecco, 
guarda: fai conto che, invece di essere al supermercato,
io sia, per un giorno, rappresentante di…
MARIA Di casse da morto?
ENZO Esatto! Che poi (ridendo) qualcosa in comune c’è: al 
supermercato che faccio?
MARIA LO GUARDA FISSO
ENZO Sto alla cassa per vendere! Qui sto per vendere la cassa! 
Carina, eh?
MARIA RESTA IMPASSIBILE
MARIA E come farai… a venderla?
ENZO Come? Qui scatta il genio! Nel modo più semplice: ho 
messo un annuncio sul giornale!
MARIA E te l’hanno pubblicato!
ENZO Certo! Oh, Dio, la prima volta non mi hanno creduto,
ho dovuto portare il signor Genovese, e siccome lui è un ex…coso…
MARIA Ex morto.
ENZO Ex maresciallo dei Carabinieri! Insomma, l’hanno 
pubblicato.
MARIA E che hai scritto?
ENZO Eh. Ho scritto: “Non è uno scherzo!”
MARIA Perché?
ENZO Ma, intanto, perché non è uno scherzo e poi perché salta 
subito all’occhio, incuriosisce…
MARIA Eh, già, perché ci potrebbe essere qualcuno che, incuriosito dall’annuncio si compra una cassa da morto, così, per fare un investimento!
ENZO Ma che c’entra?
MARIA Niente. Allora?
ENZO Allora: “Non è uno scherzo! Vendesi bara in ottime 
condizioni”, parentesi, “cassa da morto. Affare. Rivolgersi Via Albenga, 4, interno 8, dalle 10 alle 12”.
MARIA Perché “parentesi, cassa da morto”?
ENZO Perché se avessi scritto solo “bara”, tutti avrebbero 
pensato a un errore di stampa!
MARIA Cioè?
ENZO Non ci arrivi, eh? Togli la “a” alla parola bara: cosa resta?
MARIA Bra.
ENZO Come “bra”! La “a” finale! Rimane: “Vendesi bar in ottime condizioni”! perciò ho specificato “cassa da morto”. Lo so
potevo solo mettere “cassa da morto”, però fa impressione…
MARIA Invece “bara” è più allegro!
ENZO Ma non è più allegro! Però… non so, è più… poetico.
MARIA Com’è che non hai messo il telefono?
ENZO Te ne sei accorta, eh? Non l’ho messo, e qui scatta il 
genio, per evitare scherzi! Così chi ha veramente interesse viene di persona.
PAUSA
ENZO Allora?
MARIA Allora, che?
ENZO Che dici?
MARIA Niente.
ENZO Oh! A settembre ci sposiamo! E staremo qui, in questa casa! Lo capisci?
MARIA E dormiremo di là, dove c’è la “bara in ottime condizioni”!
ENZO Senti, non cominciamo con queste stupidaggini,eh? 
MARIA Lo saranno per te! Io devo fare i conti con la mia… 
sensibilità!
ENZO Ma, dico, è un anno che cerchiamo una casa! E’ un anno 
che mi tormenti! Appuntamenti, giornali, caparre… Abbiamo rischiato di lasciarci per la “casa”! Adesso la trovo, miracolosamente, grande, a un prezzo incredibile, e tu devi fare i conti con la tua “sensibilità”?!
PAUSA
ENZO (ripensando) Aspetta! Tu mi stai accusando di cinismo?!
MARIA Non ti sto accusando di niente! Solo che io non… non sono convinta! Prima hai detto che non si può vivere insieme portandosi appresso la sfiducia; sarò stupida, ma non riesco a portarmi appresso l’idea che in quella camera, su quel letto, c’è stata una cassa da morto e che, grazie alla morte di qualcuno… noi… Non ci riesco…
ENZO Ho capito. Va bene. Allora sono cinico e non me ne frega niente di chi comprerà quella bara! Io non ci posso fare niente! E’ la vita! Ogni giorno c’è qualcuno che muore…e uno… che trova una casa!
PAUSA
MARIA Forse hai ragione tu.
ENZO Oh, finalmente! 
MARIA Si, hai ragione tu: dovremo riparlarne del nostro 
matrimonio.
ENZO Che vuoi dire?
MARIA Voglio dire che…
SUONANO ALLA PORTA. C’E’ UN ATTIMO DI IMBARAZZO
ENZO Deve essere… (guardando Maria e cercando approvazione)
ENZO VA AD APRIRE. SENTIAMO QUESTE BATTUTE:
UOMO Buongiorno. Sono venuto per l’annuncio…
ENZO Buongiorno. Prego, si accomodi…
ENTRANO IN SCENA. L’UOMO HA QUARANTACINQUE ANNI, VESTE 
SCURO CON POCA CURA E HA L’ARIA MESTA.
ENZO (presentandola) Maria.
UOMO (dandole la mano) Piacere. Ferretti.
ENZO Ha avuto problemi a trovare la casa?
UOMO No… conosco questa zona.
MARIA Io vado.
ENZO Non resti?
MARIA Ho da fare. (all’uomo) Buongiorno.
UOMO Buongiorno.
ENZO (all’uomo) Mi scusi…( fa per accompagnare Maria)
MARIA No, non c’è bisogno. So la strada.
ENZO Sei a casa nel pomeriggio?
MARIA Perché?
ENZO Ti telefono.
MARIA Ah… Forse.
MARIA ESCE. SI SENTE LO SCATTO DELLA SERRATURA DELLA PORTA.
ENZO Prego, si accomodi…
UOMO (sedendo sul divano) Grazie. Bella casa… Ci vive da solo?
ENZO Ehm…per il momento, si… Sono fidanzato e fra poco, se …se va tutto bene, farò il “grande passo”.
UOMO Con la signorina…?
ENZO Si… Maria.
UOMO Molto carina.
ENZO Grazie. Lei è sposato?
UOMO Da quasi dieci anni.
ENZO Ah…
SQUILLA IL TELEFONO 
ENZO (un po’ sorpreso) Mi scusi… (risponde) Pronto?... Ah… ssi.
(ancora più sorpreso) Si… è arrivato… (all’uomo) Sua moglie…
UOMO (molto sorpreso) Ah…Grazie…
ENZO GLI PASSA LA CORNETTA
UOMO Pronto? / Si, però tu non tu non puoi fare così! Io… (a Enzo)
Senta, mi scusi…ci può lasciare soli un attimo?... Siamo in un momento un pò… Poi le spiego… Abbia pazienza…
ENZO Ma si immagini… capisco perfettamente… Senta, lo vuole un caffè?
UOMO Grazie.
ENZO VA IN CUCINA E CHIUDE LA PORTA.
UOMO (irritato) Che c’è? / Senti, io non ti capisco! Che vuoi fare? Mi telefoni a scuola, mi fai chiedere un permesso, ti vengo a prendere, arriviamo qui e mi dici che mi aspetti al bar! Adesso vuoi venire? / No, e allora? / C’è solo un ragazzo!/ Ma tu sei pazza!/ Ma perché?/ No, non l’ho ancora vista!/ Ma io non me ne intendo! Lo sai che odio le macchine!/ Ma, poi, che macchina è? / Una “Duna”?!/ C’è scritto almeno di che anno è?/ Senti, rileggimi l’annuncio. / Va bèh… vendesi…/ anno? / ’89! Chissà com’è! / Mille euro, si questo me lo ricordo, trattabili…/ Via Albenga 4, interno 8, dalle 10 alle 12./ Ma certo che sono all’interno 8!/ Guarda che ci ho già parlato! A proposito, questo non ha messo il telefono e non capisco perché, ma tu come hai fatto ad avere il numero?/ E te lo danno con l’indirizzo?/ Comunque, adesso che devo fare? / Resti lì? / Va bene, ciao. Oh, io non ci capisco niente di macchine, eh? Poi non ti lamentare!
POSA IL RICEVITORE E SI AVVIA VERSO LA CUCINA. 
UOMO (bussando piano) Senta? Ho finito.
ENZO (dall’interno) Quanto zucchero?
UOMO Uno. Grazie.
ENZO RIENTRA CON LA TAZZINA SENZA VASSOIO.
ENZO (porgendo la tazzina) Mi scusi, ma non trovo il vassoio…
UOMO Ah, non si preoccupi, anch’io a casa mia non trovo mai 
niente…e si che è piccola! Questa è bella grande… Mi piacerebbe una casa come questa… Oh, Dio… magari con un altro arredamento…Non si offenda,eh, però… sa di vecchio, lei è giovane… Mi scusi, ma io sono molto schietto… proprio non riesco a dire cose che non penso.
ENZO Non si preoccupi, non mi offendo, anzi, capisco che le può sembrare un po’ strano trovare me, qui, per…
UOMO (non capisce, ovviamente)
ENZO No, dico… l’annuncio…
UOMO Ah… No, perché?
ENZO (un po’ sorpreso) Ah… No, così…
UOMO Senta, a proposito dell’annuncio… mi scusi per prima… Siamo venuti insieme con mia moglie, solo che…non sta molto bene, anzi, per la verità… sta molto male e non se l’è sentita di salire, è rimasta giù al bar.
ENZO Mi rendo conto perfettamente… Ma, scusi, come ha fatto sua moglie ad avere il numero di telefono? Io non l’ho messo sull’annuncio.
UOMO Con l’indirizzo. Ma lei perché non l’ha messo? Di solito…
ENZO Ma, sa, per evitare scherzi. Mettendo solo l’indirizzo, ho 
pensato, chi ha veramente interesse viene di persona. Difatti lei è qui, no?
UOMO Beh, si… anche se, in effetti, dovrebbe esserci mia moglie, qui… visto che serve a lei.
ENZO (imbarazzatissimo) Ah…Ma… perché?...Sa già…che…?
UOMO Cosa?
ENZO Che… le può… servire?
UOMO Ah, lei ne è certa! Io ho cercato di dissuaderla. Dico, hai 
tirato avanti fino a adesso, che fretta c’è? Quando sarai 
veramente sicura di averne bisogno, ci penserai, no? 
ENZO (esita) Certo…
UOMO Sto sbagliando?
ENZO No, è che è…curioso…
UOMO Che cosa?
ENZO Ho un…un amico che si è trovato, più o meno, nelle stesse condizioni e poi, invece, non…Magari anche sua moglie… chi lo sa? 
UOMO (afflitto) No, guardi, non c’è speranza.
ENZO Ma…se non sono indiscreto…sua moglie… che cos’ha?
L’UOMO INDICA COL DITO LA TESTA, COME PER DIRE “E’ PAZZA”CHE 
ENZO TRADUCE IN “TUMORE AL CERVELLO”.
ENZO Oh, mi dispiace. Immagino sarà giovane sua moglie?
UOMO Si, infatti, tornando al suo annuncio, mia moglie ha 

insistito: “Valla a vedere, valla a vedere…”, ma io non ce 

la vedo proprio mia moglie!

ENZO Beh, immagino che…

UOMO Posso capire una persona anziana…come quelli che 

tengono il cappello!

ENZO Il cappello?!

UOMO Si! Quelli che non se lo tolgono mai: a casa, in 

macchina… anche quando muoiono: col cappello!

ENZO Senta, io volevo dirle che… si, insomma, mi rendo conto 

che, per lei, non deve essere piacevole venire qui 

a…trattare… per sua moglie, poi…

UOMO Guardi, le sembrerà strano, io… Senta, possiamo darci del 

“tu”? Lei è giovane, ha una faccia simpatica!

ENZO Ma certo! Mi chiamo Enzo.

UOMO Io Giovanni. Ecco, Enzo, non è che per me non è 

piacevole: è una rottura di scatole! Per me è un fastidio

avere a che fare con questa… “cosa”! Perché, in fondo, 

che cos’è? E’ un oggetto! Io adoro tutto quello che ha a che 

fare col sentimento, con l’essere umano… con tutto ciò che 

è vivo!! Questa è una cosa “morta”, inerte, capisci? 

Guarda, Enzo, a me l’idea di stare chiuso lì dentro mi fa 

impazzire! Piuttosto mi ammazzo!! Che poi non sei tu a 

decidere come e dove andare! Neanche questo!

ENZO COMINCIA A SOSPETTARE CHE ABBIA QUALCHE ROTELLA FUORI 
POSTO.

ENZO Veramente…

UOMO La macchina! E’ la macchina che ti porta!

ENZO La macchina?!... In che senso?

UOMO Il traffico!

ENZO Il traffico?!

UOMO Milioni di macchine che decidono il tuo destino, la tua vita 

e la tua morte!

ENZO Macchine?!... Ah, ma tu stai parlando della…della 

macchina… funebre?

UOMO (sorpreso della complicità insperata) Bravo!! Esatto! La 

macchina funebre! Infatti sei quasi sempre costretto ad 

andare a passo d’uomo!

ENZO E, beh, ma è normale!

UOMO (ormai infervorato) Tutti i giorni un enorme processione! 

Un enorme funerale! In tutte le strade, piccole, grandi, a 

senso unico, a doppio senso, dei lunghissimi cortei 

funebri! E sai chi accompagnano?

ENZO (titubante) Il…morto…?

UOMO (deciso) No! Il moribondo!!

ENZO Moribondo?!

UOMO Si, perché sei ancora vivo quando vai a infilarti negli 

Innumerevoli cimiteri disseminati in tutte le città: negozi, 

scuole, fabbriche, bar: è lì che vai a morire ogni giorno a 

poco a poco!

ENZO (esterrefatto) Senti… io capisco il tuo stato d’animo, però, 

mi pare una visione un po’ troppo pessimistica la tua… 

Non devi prenderla così…

UOMO Pessimistica?! Io mi ci diverto! Io rido!

ENZO Veramente non mi pare che ci sia da ridere:

UOMO Ma come, no?! Uno sta lì, dentro la macchina, qualcuno 

sente anche la musica…

ENZO La musica?! Ma non credo che…

UOMO Ma, si…perché la musica, come ti inculcano dalla radio,

“ti accompagna”…

ENZO Ah… “ti accompagna” nel senso…

UOMO E tu stai lì che, praticamente, manco la senti, e tutti gli

altri dietro con le facce tristi!

ENZO E, beh, un minimo di partecipazione…

UOMO Ma perché? Avete deciso volontariamente di… 

“partecipare”, come dici tu, a questo “funerale”? E allora 

sorridete, cantate…

ENZO Ma, come, “cantate”, scusa…

UOMO Ma perché, no? Una forma di esorcismo! Certi popoli 

cantano ai funerali, lo sai? 

ENZO Ho capito, ma non è nelle nostre tradizioni!

UOMO Perché siamo ,provinciali e ottusi! Perché dagli altri popoli 

prendiamo solo quello che è superficiale! Siamo 

provinciali e ipocriti perché quelli che stanno dietro con

le facce tristi, sembra che stiano lì, in fila, disciplinati, ma, 

in effetti, appena hanno un piccolo varco: “vruuumm”!! Ti

sorpassano velocemente per andare dove? Al loro piccolo 

cimitero!!

ENZO Ma, senti, ma dove li hai visti quelli che sorpassano… io 

non ho mai…

UOMO (interrompendolo) Eh, tu guardi con gli occhi dei tuoi 

anni! Te ne accorgerai quando arriverai alla mia età… 

Quando avrai fatto il tuo “68”… Anche lì, altri cortei,

processioni… Passiamo metà della nostra vita in fila,

sempre dietro a qualcuno o a qualcosa: a scuola, già da 

piccoli, in fila; al lavoro, nella lista del collocamento,

in fila; agli sportelli degli uffici pubblici, in fila; anche in 

vacanza, lo capisci?! Che è l’unica cosa che tu credi di

poter scegliere, ma non scegli nemmeno quella perché hai 

i giorni stabiliti! Dopo essere stato in fila per tutto l’anno 

per andare al lavoro, ti mettono in fila sulle autostrade per 

andare in vacanza! E ti fanno comprare la “Station 

Wagon” per andare quindici giorni in vacanza, e per tutto 

l’anno viaggi in una cassa da morto perchè è di moda!! 

Voglio morire!

ENZO (cercando di assecondarlo) Senti, a me non pare così 

catastrofica la situazione… Io capisco la tua angoscia ma,

del resto, che vuoi farci, rassegnati…

UOMO Rassegnarmi?! Ma tu scherzi! A me non mi fregano! 

Anche mia moglie ci ha provato! Lo sai cosa mi ha detto 

quando ha letto il tuo annuncio? “Perché non ne prendi una 

anche per te, che lo sai benissimo che ti può servire?”

ENZO Ma perché… tu pensi che…?

UOMO (allusivo) Non lo so… So che stanno cercando di 

Incastrarmi! Di convincermi che è “necessaria”! Ma io

Resisterò fino alla morte! E, in ogni caso, siccome 

voglio… “partecipare” a modo mio, al “funerale”…

vado a piedi!

ENZO Oh, lo vedi che cominci a ragionare? E’ giusto, anche per 

rispetto…

UOMO Al limite prendo l’autobus!

ENZO (irretito) No! L’autobus, no! Scusa, non è giusto!

UOMO (stupito) Perché?

ENZO Ma come?! Tua moglie… lì dentro…! Quelli dietro con le 

facce tristi che poi sorpassano…e tu prendi l’autobus? Non 

è giusto! Tu devi “accompagnarla”!

UOMO Ma ci sarà mia figlia…

ENZO Va bene, ma…

UOMO Che poi… Enzo, vuoi sapere la verità? La più terrificante 

verità? Mia moglie pensa che non l’abbia capito ma, io 

credo di essere qui… più per mia figlia che per lei.

ENZO Come?!

UOMO Da quando è cominciata questa… “malattia”, non c’è stata 

più pace. Dapprima volevano tenermela nascosta. Si sono 

alleate madre e figlia. Mia moglie, essendo malata, ha 

cominciato a inoculare piano, piano, a mia figlia l’idea che,

presto, (molto allusivo)molto presto, ne avrebbe avuto 

bisogno anche lei. Infatti, da strani movimenti, ho 

capito che mia moglie ne sta cercando un’altra. Capisci?

ENZO Ma… è terribile!

UOMO Ah, ma io gliel’ho detto a mia moglie: “ Ti vuoi 

“suicidare”? Beh, non ti permetterò di trascinare nostra 

figlia in questa follia!”

ENZO Suicidio?!

UOMO E dice che è colpa mia che sono insensibile! Che non 

voglio capire! Che non voglio adeguarmi alla situazione! 

Che è un processo, ormai, irreversibile! Che sono ancorato 

a principi e a romanticherie desuete! Che la realtà ci 

impone un cambiamento! Che non bisogna chiudersi ma 

uscire fuori dagli schemi precostituiti! Che io sono un 

pazzo visionario e che questo mio modo di vedere la vita 

ci porterà alla distruzione totale della famiglia e che 

potrebbe portare a qualche tragedia, come quelle che si 

sentono in televisione!! Ma che colpa ne ho se non 

sopporto questo mondo ipocrita, fasullo, dove conta solo il 

denaro, e in nome di questo, ci stanno distruggendo ogni 

cosa? L’aria, l’acqua, la terra, il mare: tutto inquinato! E, 

soprattutto, il cervello! Si, ci hanno inquinato… il cervello.

E noi siamo qui: tu a vendere… e io a comprare… per 

morire!

ENZO E’ LETTERALMENTE BASITO

UOMO Adesso è meglio che… concludiamo, altrimenti ci ripenso.

Vogliamo toglierci questo… dolore? Dove sta?

ENZO (come sopra) Che… che cosa?

UOMO Come, “che cosa”?

ENZO (molto incerto) Ah…si… certo…

ENZO SI ALZA MOLTO LENTAMENTE, FA UN PASSO E POI SI FERMA.

ENZO No, senti…scusa ma, io… non sono più tanto sicuro di 

volerla vendere… Ci sto ripensando… Mi dispiace…

UOMO (stupito) Ma… come mai?

ENZO Non lo so… mi rendo conto che… non è corretto, ma…

UOMO Senti, è vero che mia moglie è decisa a comprarla …e io 

non sono molto pratico di contrattazioni, però … Non è che 

vuoi alzare il prezzo?

ENZO No, no, per carità! Non pensarlo nemmeno, è che…

UOMO Pensi che ti possa ancora servire?

ENZO Ecco! No!! No…E’ che io…

IL SUONO DEL CAMPANELLO D’INGRESSO TOGLIE ENZO 

DALL’IMBARAZZO.

ENZO Deve essere un altro… per l’annuncio…

UOMO Un altro “moribondo”…

ENZO (dopo un tempo) Si, certo…Scusa un momento.

ENZO VA AD APRIRE. SENTIAMO QUESTO DIALOGO:

DONNA Buongiorno. Ho telefonato prima. Ci deve essere mio 

marito, qui.

ENZO (imbarazzatissimo, confuso)Ah…prego.. si accomodi, è di 

qua, venga…

ENZO RIENTRA IN SCENA SEGUITO DALLA DONNA CHE DIMOSTRA PIU’ 

DEI SUOI QUARANTANNI. E’ APPARENTEMENTE DIMESSA E VESTE 

SOBRIAMENTE.

UOMO Ti sei decisa, finalmente? Meno male che sei arrivata. Senti, 

io devo andare. Cerca di convincerlo tu, se proprio ci tieni,

perché pare che ci abbia ripensato. Ciao, Enzo. (gli da la 

mano) Resisti!

ENZO T’accompagno.

UOMO (alla moglie) Ancora sei in tempo! Sei sicura?

LA MOGLIE, CHE PER TUTTO IL TEMPO SI E’ GUARDATA INTORNO, LO 

GUARDA MA NON GLI RISPONDE.

UOMO (a Enzo) Lo dico a te che mi capisci: quella “cosa” sarà la 

sua morte!

L’UOMO ESCE DI SCENA ACCOMPAGNATO DA ENZO. SI SENTONO 

IN QUINTA QUESTE BATTUTE:

UOMO E’ stato un piacere.

ENZO (esitante) Anche per me.

LA DONNA, INTANTO SI E’ AGGIRATA NELLA STANZA E SI E’ 

FERMATA A GUARDARE ALCUNI OGGETTI SUL CAMINETTO.

ENZO RIENTRA IN SCENA,

ENZO Senta, signora, lei ormai è venuta e ha diritto a una qualche 

spiegazione. A me dispiace, ma… proprio per non farle 

perdere altro tempo, io… dicevo a suo marito, appunto… 

che ci ho ripensato. Mi scusi, ma…

DONNA Non si preoccupi, non mi serve più!

ENZO (sorpreso) No?! Davvero?!

DONNA Si.

ENZO Ma… allora vuol dire che lei… non…

DONNA Cosa?

ENZO Niente. Guardi, lei mi toglie un peso, signora! Ma, infatti, 

mi sembrava impossibile una cosa del genere!

DONNA Mi scusi ma, non capisco.

ENZO Capisco io, signora. Certo che suo marito, però…! Mi 

scusi ma, dire certe cose, in quel modo, poi!

DONNA Che ha detto?

ENZO (spiazzato) Beh… mi ha detto… mi ha detto che lui non 

sarebbe mai venuto… che serviva a lei, addirittura per…

per sua figlia…

DONNA Aah! Ma, sa. Non mi è servita fino a adesso, posso farne 

ancora a meno… almeno per qualche mese.

ENZO Qualche mese?! 

DONNA Purtroppo. Vede, mio marito è un po’… strano, se ne sarà 

accorto, no?

ENZO Abbastanza.

DONNA Lui parla, parla ma, in fondo, lo sa benissimo che, al punto 

in cui stanno le cose, non c’è più niente da fare. Cosa crede 

che non ne farei volentieri a meno?

ENZO Eh, lo credo!

DONNA Ma la vita è strana, è andata così… Pensi che io volevo 

fare l’archeologa! Mi hanno sempre affascinato le tombe.

ENZO Ah, si?

DONNA Ho visitato le tombe etrusche e… non lo so… mi sono 

sentita a mio agio… lontano dal mondo. Comunque, 

riguardo al suo annuncio, le dicevo, non mi serve più 

perché voglio fare una sorpresa a mio marito: ne sto 

comprando una nuova! Ho risparmiato per tanti anni e 

fra qualche mese, avrò la somma necessaria. E siccome

ho risparmiato sul suo stipendio, praticamente è come

se me la regalasse lui, capisce?

ENZO Fra qualche mese…

DONNA Si… E’ un modo per farlo partecipare a quella che lui 

definisce la più grande tragedia della nostra famiglia.

Comunque, non voglio annoiarla con i miei problemi.

Come le dicevo… non sono qui per il suo annuncio…

Io… sono qui… per… (ha un mancamento)

ENZO (soccorrendola) Signora! Signora! Non faccia così! Si 

sistemerà tutto! Si appoggi a me! Venga! (la adagia sul 

divano)Ecco! Oh, Dio! Dove ho visto il liquore?

DONNA Là, vicino al caminetto…

ENZO (fa per avviarsi e si blocca) Come lo sa?

DONNA Conosco questa casa… Mi chiamo Rita Genovese.

ENZO Lei è la figlia…?!

DONNA Avrei dovuto dirglielo subito, mi scusi.

ENZO SI AVVIA LENTAMENTE A PRENDERE IL LIQUORE.

DONNA Lasci, non serve…

ENZO Serve, serve!

ENZO PRENDE UNA BOTTIGLIA DI LIQUORE DAL MOBILETTO VICINO AL 

CAMINETTO E NE BEVE UN SORSO.

ENZO (ripensandoci) Ecco perché ha il numero di telefono!

DONNA Vede, anche se ho deciso di comprarla nuova, per me era 

diventata un’abitudine leggere gli annunci, e così, quando 

ho letto il suo con questo indirizzo… Non so… mi è 

sembrato una specie di segno del destino.

ENZO Segno del destino?

DONNA Qualche tempo fa mi telefonò il dottore di mio padre, che 

mi conosce fin da bambina, per dirmi che mio padre

aveva pochi mesi di vita. Quando lo chiamai, mi disse

(piangendo) che non voleva vedermi neanche al funerale.

Abbiamo litigato tanti anni fa e non ci vediamo da allora.

ENZO Si, lo so.

DONNA Ah… E sa anche il perché?

ENZO No, non me ne ha mai parlato.

DONNA Insomma, poi il dottore mi richiamò e mi disse, per fortuna, 

che si erano sbagliati. Pensai di ritelefonargli, ma non ne 

ebbi il coraggio. Poi lessi l’annuncio… ed eccomi qua… 

volevo dirgli che ero felice che stava bene, però non sapevo 

come avrebbe reagito e, allora… mandai mio marito. 

Pensai che poteva essere una buona occasione la storia 

dell’annuncio per conoscersi loro due.

ENZO Ma, perché, non si conoscono?

DONNA Mio padre era terribile a quell’epoca. Mi controllava pure 

gli orari! Era sempre in servizio, anche a casa! Andavo 

all’Università e dovevo rientrare a casa entro una data ora e 

mi aspettava tutti i giorni affacciato dal balcone perciò, 

Giovanni, che poi è diventato mio marito, mi 

accompagnava all’angolo della strada. Un giorno ci vide, 

per combinazione, alla fermata dell’autobus, mentre ci 

baciavamo, la nostra vicina, che, tutta zelante, lo andò a 

raccontare a mio padre che, in passato le aveva fatto dei 

favori. Tornai a casa e lui cominciò a insultarmi: “puttana” 

di qua e “puttana” di là…”Chi è quello?!...Deve essere un 

comunista!” Sa, capelli lunghi, anni ’70… E un giorno 

decisi di presentarglielo, anche perché mi accorsi di essere 

incinta e noi… lo volevamo tenere. Ma avevo paura della 

sua reazione e così, quella mattina, prima di andare 

all’Università, gli lasciai una lettera dove gli spiegavo 

tutto…

ENZO E… suo padre?

DONNA Nella stessa mattinata fece cambiare la serratura della porta 

e mi lasciò la mia stessa lettera in portineria con scritto 

dietro: “Questa non è più casa tua.” Sembrava un film di 

Nazzari! Per fortuna mio marito aveva l’alloggio assegnato 

all’Università… Cominciammo a lavorare poi, lui, stava 

per laurearsi. I suoi ci aiutarono e… insomma, adesso 

abbiamo una figlia, lui insegna…

ENZO Suo marito insegna?!

DONNA Si, in una scuola elementare. Dice che preferisce i bambini 

che non sono ancora contaminati del tutto… 

ENZO Ah, ecco… E lei?

DONNA Io faccio la casalinga per forza. Oh, non è che non mi 

piaccia, ma avrei voluto laurearmi anch’io… Solo che è 

difficile con una figlia… e con un solo stipendio, neanche 

tanto alto…. E con un marito come Giovanni, chiuso 

dentro i suoi principi… sano, per carità, ma, fuori dalla 

nostra realtà familiare… A volte, mi creda, vorrei 

addormentarmi e… 

ENZO E…?

DONNA E risvegliarmi nella mia vecchia stanza, quella in fondo al 

corridoio, e “ripartire”… Invece mi sveglio in una casa 

piccola, adesso ancora più piccola dato che mia figlia 

comincia ad avere le sue esigenze e mi piacerebbe che, 

anche lei, avesse la sua stanza come l’ho avuta io alla sua 

età… Credo sia fondamentale, se possibile, avere, già da 

piccoli, una stanza propria.

ENZO Si, lo credo anch’io.

DONNA Mi sono chiesta spesso che senso ha vivere in questo modo.

ENZO Ma no, lei non deve pensare questo… C’è chi la casa non 

ce l’ha per niente e non può neanche progettarlo un 

matrimonio…

DONNA Ci vuole fortuna.

ENZO …L’occasione…(rendendosi conto della sua occasione) 

Cioè, volevo dire…

DONNA Lei l’ha avuta.

ENZO In che senso?

DONNA Con mio padre.

ENZO Cioè?

DONNA Questa casa… non abita qui, lei?

ENZO No! Cioè, si!... Da poco…

DONNA Magari a un buon prezzo… E’ in affitto, no?

ENZO Si… suo padre è stato molto generoso… almeno con me.

DONNA Infatti lo è. E molto, anche.

ENZO LA GUARDA UN PO’ STUPITO.

DONNA Si, lo so, da quello che ho detto non si direbbe…ma, io non 

ho detto tutto…Uno racconta sempre quello che gli 

conviene ma, non è giusto. Non è tutta colpa di mio padre

se non ci siamo più visti. Quando nacque mia figlia, il 

nostro medico glielo fece sapere e lui mi scrisse una lettera 

dove mi diceva che, se volevamo, forse potevamo provare 

a stare tutti insieme in questa casa e dimenticare tutto. Ma 

noi, io e mio marito, un po’ per orgoglio, un po’ per rabbia, 

un po’ anche perché, lo confesso, pensavamo che mio 

padre col suo carattere e… la sua età, poteva essere… un 

problema… In fondo, lui aveva la sua bella casa e noi la 

nostra vita… Non mi giudichi male, eravamo esasperati, 

con l’arroganza della gioventù… Non avevamo bisogno di 

nessuno, ci dicevamo, avevamo trovato un “buco” dove 

vivere ed eravamo partiti come pionieri per la grande 

avventura matrimoniale… E, così, non rispondemmo mai a 

quella lettera. (pausa) E’ strano…

ENZO Che cosa?

DONNA Da ragazza non vedevo l’ora di andarmene da questa casa 

e adesso…

ENZO (un po’ preoccupato) Ci tornerebbe?

DONNA Non lo so… Anzi, lo so: si.

LA DONNA COGLIE NELLO SGUARDO DI ENZO UNA PREOCCUPAZIONE E

LO RASSICURA.

DONNA Non si preoccupi, non ho intenzione di crearle problemi e, 

comunque, mio padre non me lo chiederebbe più. Per lui 

sono morta e sepolta. (pausa) Lei… non sa dov’è ora?

ENZO No… dovrebbe essere in viaggio…

DONNA In viaggio?! E dove?

ENZO Non so… me l’ha detto mio padre.

SQUILLA IL TELEFONO CHE E’ QUASI UNA LIBERAZIONE PER ENZO

ENZO Mi scusi. (risponde) Pronto?/ Ah, è lei…/ Si, si… c’è 

una… signora… siamo ancora in trattativa…/ Si, non so 

ancora quanto tempo perderemo…/ Senta, facciamo così: 

dove si trova adesso? / Ecco, mi lasci il numero, appena ho 

finito la richiamo, va bene?/ Si… aspetti…/ (prende la 

penna e il taccuino vicino al telefono e scrive) Mi dica. / 

Si…/ si…/…nove, quattro. / Va bene, ci sentiamo fra un 

po’. Buongiorno.

DONNA Ah, ma non è sua la “Duna”?

ENZO Prego?

DONNA La “Duna”!

ENZO La “Duna?!

DONNA Non è una Duna 1600? Così c’era scritto!

ENZO Scritto dove?

DONNA Sull’annuncio! (cercando nella borsetta) Dove l’ho 

messo?... (tirandolo fuori) Eccolo…. Eh, si : (leggendo)

“Vendesi Duna 1600…”

ENZO Posso vedere?

DONNA Tenga. (glielo porge) L’ho sottolineato, a fondo pagina.

ENZO (prende il giornale e legge) Oh, Dio!... Non è possibile…

DONNA Che cosa?

ENZO Questo! Questo non è il mio annuncio!

DONNA Come, non è il suo annuncio?!

ENZO Hanno messo il mio indirizzo sotto un altro annuncio!!

DONNA E che macchina era?

ENZO Ma quale macchina! Tutto un altro articolo!

DONNA E che cos’era?

ENZO Ma si rende conto?! Hanno sbagliato! Ma come si fa? 

Come si fa?!

DONNA Va beh, può capitare…

ENZO Ma, come “può capitare”?! Uno mette un’annuncio per 

vendere una… una… Ma è pazzesco!!

DONNA Ma lei cosa vendeva?

ENZO Ma non ha importanza! E’… è allucinante!!

DONNA Ma, scusi… con mio marito di che avete parlato?

ENZO Suo marito?!... Ecco perché: “quelli che sorpassano… i 

cimiteri… le processioni! E lei… sua figlia, doveva 

accompagnarla… a scuola?

DONNA Ma, perché, dove dovevo…?

ENZO Ma lo sa che io ho passato mezz’ora di angoscia con suo 

marito?! Oh, Dio, non è possibile!

DONNA Guardi, io non ci sto capendo più nulla, comunque, mi 

dispiace per lei…

ENZO No, no, signora! Guardi, lei non può immaginare quanto io 

sia felice, strafelice di questo equivoco, creda… Forse ha 

ragione lei: deve essere un segno del destino… un segno 

del destino…

DONNA Sono… sono contenta per lei, allora. (guarda l’orologio)

A proposito di figli, ho promesso a Irene, mia figlia, che 

sarei andata a prenderla a scuola… (alzandosi) Comunque, 

segno o non segno, mi ha fatto bene rivedere questa casa.

Senta… volevo chiederle… quando vedrà mio padre…

Niente, niente, mi scusi ancora… Arrivederci.

LA DONNA PORGE LA MANO A ENZO CHE GLIELA STRINGE ANCHE 

CON L’ALTRA MANO PER FERMARLA.

ENZO Aspetti, aspetti! Solo un momento. Aspetti. Eh! Così 

nessuno ci guadagna niente in questa storia… Aspetti, si 

sieda… mi faccia pensare… Io, se non concludo l’affare 

non ottengo… quello che volevo… Lei non ha neanche 

rivisto suo padre! Eh, no, qualcosa bisogna fare… in 

piccolo, per carità, ma qualcosa possiamo fare… tutti, 

anche i più stronzi! Mi scusi, m’è scappato! Eh, no! Io 

mica ci credo ai segni del destino, però… Senta, quante 

stanze ha il suo appartamento?

DONNA (sorpresa) Casa mia? Due, più i servizi… Perché?

ENZO Allora, faccia una cosa: telefoni a questo numero!

ENZO STRAPPA IL FOGLIETTO DAL BLOCCHETTO DOVE AVEVA 

SCRITTO PRIMA IL NUMERO DI TELEFONO, E LO PORGE ALLA DONNA.

ENZO Questo signore, (ridendo) quello della “Duna”, forse la può 

aiutare… credo che abbia una casa grande da affittare.

DONNA Davvero? E… quanto chiede?

ENZO Questo dipenderà da lei… Se ci sa fare… forse non le 

chiederà tanto.

DONNA (sorpresa e confusa) Lei è molto… gentile. Ma è sicuro che 

l’affitta?

ENZO Ah, di sicuro c’è solo la morte!... Anzi, anzi, le dirò, a volte 

nemmeno quella! Senta, s’è fatto tardi anche per me, devo 

scappare! Faccia una cosa: (estraendo un mazzo di chiavi 

dalla tasca) qui ci sono le chiavi. Quando ha finito chiuda 

e le lasci in portineria! (dandole le chiavi) Arrivederci… e 

auguri.

ENZO SI AVVIA VERSO L’USCITA MA, PRIMA DI USCIRE, VIENE 

CHIAMATO DALLA DONNA.

DONNA Ma perché fa questo per me?

ENZO Lasci perdere, telefoni subito, invece.

DONNA Mi dica almeno che cosa vendeva, mio marito me lo 

chiederà.

ENZO (sorridendo) Una cassa da morto.

DONNA (sorridendo) Proprio non me lo vuol dire…

ENZO Telefoni! Ah, dica da parte di Enzo! Arrivederci!

ENZO ESCE DI SCENA MA, MENTRE LA DONNA COMPONE IL NUMERO, 

SI AFFACCIA ALLA PORTA. 

DONNA Buongiorno. Chiamo da parte di Enzo. Mi chiamo Rita 

Genovese…

SI BLOCCA DI COLPO PERCHE’ HA RICONOSCIUTO LA VOCE DEL PADRE. 

INTANTO ENZO E’ SCOMPARSO DEFINITIVAMENTE DI SCENA. SI SENTE 

LO SCATTO METALLICO DELLA PORTA D’INGRESSO. LA DONNA SI GIRA 

ISTINTIVAMENTE VERSO LA PORTA. MENTRE RIAVVICINA LA CORNETTA 

PER PARLARE SI ABBASSANO LE LUCI E LA VEDIAMO SOLO MUOVERE LE 

LABBRA PERCHE’ LE SUE PAROLE VENGONO COPERTE DA UNA MUSICA 

IN CRESCENDO. 

BUIO.




FINE