Venerdì Santo 2002 

Elaborazione drammaturgica dal Vecchio e Nuovo Testamento 
per la messa in scena 
della 
Passione di Cristo 

a cura di 

ALBERTO TICCONI


Personaggi 

Gesù 
- discepoli di Gesù (apostoli) 
Pietro 
Giuda 
Giovani 
Andrea 
Filippo 

Giovanni Battista 
- discepoli del Battista 
Demone 
I° uomo 
II° Uomo 
III° Uomo
I° Scriba
II°Scriba
I° Fariseo
II° Fariseo
Una donna 

Marta 
Lazzaro 
Soldato del sinedrio 
Centurione 

Caifa 
Anna 
Zera 

Pilato 
Erode 

- Maria, madre di Gesù
- Maddalena 
- La Veronica 
- Pie Donne 

- Cireneo 

voci: 
--presentazione voce femminile 
-- lettori della preghiera (sette) voci maschili e femminili 
--dalla lettera ai Corinzi e agli Ebrei voce maschile e femminile 
--voce dal cielo voce maschile 
--voci dei demoni-tentazioni voci maschili distorte 
--narratore voce femminile 
--voce di Isaia voce maschile 
--il Magnificat voce femminile 
-- Beatitudini voce di Gesù 
ATTO PRIMO 

PRESENTAZIONE 

Ora assisteremo in assoluto silenzio all’incontro con il Signore, alla sua vita pubblica, ai suoi discorsi, al grandioso miracolo della sua presenza e allo svolgersi del giudizio. Poi al dramma del Gòlgota e, infine, alla sua resurrezione. 

Egli è il Figlio di Dio ed è venuto al mondo solo e soltanto per condurci alla nostra vera casa: alla Casa del Padre, che è nei Cieli. 

Davanti a Lui, in verità si separeranno le anime di luce dagli spiriti della notte; le pecore dai capri; coloro che sono chiamati al paradiso e coloro che sono soltanto i figli della vanità, dell’arroganza, della violenza e dell’inganno: stiamo parlando della progenie di Satana. 

Gesù è con noi ogni giorno, e lo sarà fino alla fine dei tempi. 

E’ presente nel povero e nell’affamato; nell’ammalato e nel reietto. Ma egli si renderà presente anche per mezzo di chi darà la propria voce e il proprio corpo al Signore dell’Amore. 

Così il Signore questa sera sarà “vivente” tra noi, poiché Egli è l’Emanuele, il “Dio con noi”. 

Invochiamo quindi il Consolatore, il Dono dell’Amore di Dio, il Dono di Gesù: lo Spirito Santo. 

Altri sette ragazzi si avvicineranno al microfono e reciteranno in coro la preghiera. 

CORO 
“Vieni, Spirito Santo, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. 
Vieni, luce dei cuori. 
… O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli. 
Luce d’eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio, 
… Purifica la mia anima perché illuminato dal tuo Amore 
… io possa vedere, sentire e toccare finalmente il Cristo, 
il Pastore dolcissimo dell’anima mia.” 

S. Paolo 
DallaLettera ai Corinzi 
11,7 
L’uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio. 
L’Uomo è immagine e gloria di Dio. 

11,11-12 
Nel Signore né la donna è senza l’uomo, né l’uomo è senza la donna; come infatti la donna deriva dall’uomo, così l’uomo ha vita dalla donna; tutto poi proviene da Dio. 
Nel Signore tutto proviene da Dio. 


Lettera agli Ebrei 
3,7-10 (Per questo, come dice lo Spirito Santo:) 

Per questo … 
oggi, se udite la Sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, il giorno della tentazione nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri mettendomi alla prova, pur avendo visto per quarant’anni le mie opere. Perciò mi disgustai di questa generazione e dissi: Sempre hanno il cuore sviato. Non hanno conosciuto le mie vie. 
Se indurite i vostri cuori non conoscerete le mie vie. 

Sal 110,4 
Coro Tu, Signore Gesù, sei sacerdote in eterno, 
alla maniera di Melchìsedek 

Ger 31,31-24 
Ecco vengono giorni, dice il Signore, 
quando io stipulerò con la casa d’Israele 
e con la casa di Giuda 
un’alleanza nuova: 

1 Cor 10,17 
…porrò le mie leggi nella loro mente 
e le imprimerò nei loro cuori; 
sarò il loro Dio 
ed essi saranno il mio popolo. 
Sal 110,4 
Coro Tu, Signore Gesù, sei sacerdote in eterno, 
alla maniera di Melchìsedek 
Solo tu, Signore, sei sacerdote in eterno. 

GIOVANNI BATTISTA 

GIOVANNI – Io sono Giovanni! Io non sono il Messia, ma soltanto colui che grida nel deserto. 
E alla gente di Galilea e della Giudea e del Giordano, che accorre per farsi battezzare e purificare nelle acque del fiume, ripeto senza stancarmi mai di preparate le vie del Signore, di raddrizzate i suoi sentieri perché Egli è alla porta. 
Fate voi dunque frutti degni di conversione e non crediate di poter dire: abbiamo Abramo per padre poiché vi dico che Dio può far sorgere i figli di Abramo anche da queste pietre. Ecco perché vi dico ancora: pentitevi; perché il Regno dei Cieli è terribilmente vicino. 
Razza di vipere, chi vi ha illuso di potervi salvare senza una vera conversione? Credete che il Re dei Re non sappia leggere perfettamente nelle profondità dei vostri cuori? Preparate invece le vie del Signore, ora, subito! 
E guai a voi peccatori, che non volete convertirvi, poiché sulla bilancia della vostra anima il denaro, il potere e la lussuria valgono infinitamente di più della vita stessa. Guai a voi che trascurate, storpiate, avvelenate e uccidete l’uomo, per i vostri sporchi interessi. 
Guai a voi che ricoprite cariche pubbliche senza essere veramente al servizio dell’Uomo. 
Non maltrattate, non estorcete, non corrompete e non fatevi corrompere, perché già la scure è posta alle radici della vostra vita, e l’albero che non fruttifica sarà semplicemente gettato nel fuoco! 
Io dico a voi tutti che Colui che verrà è mite come un agnello, ma ha in mano il ventilabro: pulirà la sua aia, raccoglierà il suo grano, e brucerà ogni scarto con fuoco inestinguibile. 
O voi che invece vi accostate e che battezzo con l'acqua di questo fiume io vi dico: Colui che viene dopo di me è infinitamente più potente di me: Egli infatti vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 
Ora se veramente il vostro cuore è nel pentimento ascoltate: rinnegate i vostri peccati; così che quest’acqua mondi il vostro spirito come purifica il vostro corpo. 
Cambiate la vostra vita e riprendete il colloquio con Dio, poiché Egli solo è la vera vita, e così facendo Egli vi darà finalmente un cuore e un’anima per la vita eterna. 
Venite; avvicinatevi. Io ti battezzo Giuseppe! Io ti battezzo... ecc. ecc. 

Gesù è tra la gente e Giovanni lo vede. 

- Tu!? Tu sei il Cristo! Tu sei il mio Signore! E Tu vieni a me? Ma sono io che ho bisogno del tuo perdono; del tuo battesimo, e tu vieni a me? 

GESÙ - Giovanni, lascia stare per ora: il nostro tempo sta per compiersi. Facciamo che i segni si succedano ai segni e che sia adempiuta ogni giustizia. 

Vengono liberati alcuni colombi 

VOCE DAL CIELO – Questi è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. E voi tutti, ascoltatelo. 

Gesù è battezzato e Giovanni subito, lentamente, si allontana. 

BATTISTA - Egli è già qui, fra noi. L’attesa sta per terminare. Ascoltate, ascoltate le sue parole: gustate il suo pane e dissetatevi alla sua fonte. Egli è già qui fra noi e cancellerà ogni peccato. 

TENTAZIONE DEL DEMONE 

Compare il demone in scena ma parlerà al Cristo solo telepaticamente, diverse voci sono nella sua 
voce. 

NARRATORE - Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: 

VOCE DEI DEMONI – Oh, Gesù il Nazareo, ascoltami: tu sai che l'uomo ha fame, che l’uomo è nudo. Sai bene che l’uomo muore nel fango della sua stoltezza. E anche tu hai fame, forse molto più di tanti uomini di questa terra. Ebbene, se tu sei veramente il Figlio di Dio, allora comanda a queste pietre che diventino pane. 

GESÙ - Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo. 

VOCE DEI DEMONI – Hai ragione, la fame a volte si può sopportare: e ciò è specialmente vero per il Figlio di Dio. Comunque, hai vinto. Hai ben superato la prova. 
Vieni con noi, allora. Vieni sulla montagna più alta, vieni; Figlio dell'Altissimo, e guarda le meraviglie della terra. 
Guarda le nazioni e i continenti; gli eserciti, le ricchezze e i domìni. 
Ebbene noi ti daremo tutta la potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle nostre mani e noi la diamo a chi vogliamo. 
Basterà solo che ti prostri leggermente davanti a noi e tutto sarà tuo. 

GESÙ - Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai. 

VOCE DEI DEMONI – Ascoltaci, Gesù il Nazareo, il sole brucia sulla tua pelle e il tempo trasforma il tuo corpo. 
O figlio dell'uomo guarda invece noi: le mani, il nostro volto e i nostri piedi. Lasciati glorificare, anche tu, invece. 
Ora ti porteremo sul pinnacolo più alto del tempio. Ecco! Ecco! 
Ora che sei qui, e tutto è ai tuoi piedi, poiché tu sei il Figlio di Dio, vogliamo darti ciò che meriti e di cui hai diritto: vogliamo regalarti un piacere enorme. 
Buttati giù. 
Buttati giù. 
Buttati giù, poiché sta scritto, “Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano, e ti sosterranno con le mani perché il tuo piede non inciampi". E godrai infine della loro obbedienza, del nostro rispetto e della tua Gloria. 

GESÙ - Basta Satana! Non tentare il Signore Dio tuo. Solo il Padre è la vera gloria. Egli solo è la gioia dei viventi e la vita dei risorti! Il Padre mio celeste è Gloria oltre ogni tempo e ogni spazio. Ora va via Satana! Vate retro!! Sprofonda nell'abisso oscuro della tua stolta vanità. 

Il demone si allontana gemendo e Gesù lascia cadere la sua veste dimessa 

(a questo punto Gesù mostrerà una veste bianchissima) 
Sul palcoscenico prendono posto due scribi. 

GESÙ - (alla folla) Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino. 
Nel deserto avete incontrato Giovanni: egli è forse un uomo avvolto in morbide vesti? E’ per caso un dottore forbito o un oratore sublime? Niente di tutto questo. Forse è un profeta? Si! 
Egli è più che un profeta: tra i nati di donna infatti non c’è nessuno più grande di lui, eppure il più piccolo del regno di Dio è più grande di lui. 
Ed ora siete qui. Ma io vi dico che qui, in verità, voi siete venuti soltanto per toccare una corona di spine. 
Una corona di spine tinta di sangue. Poiché questa è la gloria della verità in questo mondo. 
Un mondo, ahimè! retto ancora e soprattutto dalla brama della lussuria, della ricchezza e del potere. 
Ma, sappiatelo, se uno di voi è nell’abbondanza e non rende disponibile la sua ricchezza per il bene del prossimo il suo destino è nelle mani di Satana. 
Poiché, credetemi, la vostra vita non dipende dai vostri beni, ma dalla carità che è nei vostri cuori. Potete forse fermare i giorni e il percorso del sole nel cielo? 
Potete aggiungere un minuto alla vostra vita? Voi non potete farlo. 
Nessuno su questa Terra lo può fare, anche quando gli sembrerà di farlo e lo crederà. 
Ma se invece la vostra vita è nella carità e i vostri occhi si apriranno alla luce di Dio allora la vita per voi sarà nell’Eternità, e ogni porta sigillata davanti a voi si schiuderà. Non lo sapete che se voi avrete fede quanto ad un chicco di senape potrete dire alle montagne di spostarsi ed esse obbediranno? 

Gesù sale sul palcoscenico e prende uno dei rotoli della legge dalle mani di uno dei due scriba. 

- Lo Spirito del Signore è su di me; 
per questo mi ha consacrato con l'unzione, 
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio; 
per proclamare ai prigionieri la liberazione 
e ai ciechi la vista; 
per rimettere in libertà gli oppressi, 
e predicare un anno di grazia del Signore. 

Oggi quest’attesa si è compiuta! Si è compiuta in me: nel Figlio dell’Uomo che voi ospitate tra voi, in questa sinagoga. 

Tumulto e proteste di molti 

I° SCRIBA – Ma questo non è il figlio di Giuseppe e di Maria? Non è forse nato a Betlemme? Io conosco bene i suoi parenti. 

GESÙ – Tu conosci chi nasce nella carne, ma puoi dire lo stesso di chi nasce nello Spirito? 

I° UOMO - Signore, io so bene invece che tutti ti cercano. So che tutti vogliono una tua parola. So anche che tanti sono stati guariti da te. Ora ti prego, guardami, io sono malato e la mia vita è alla fine, però so anche che se tu vuoi io guarirò. 
II° UOMO – Signore, Signore! la mia anima è nel tormento. Ogni giorno qualcosa dentro di me mi opprime e la disperazione mi assale, e non so’ darmene ragione alcuna. Come posso guarire? 

GESÙ – (al Secondo Uomo) Figliuolo, la tua anima langue perché è gravata dalle tue impossibilità e dai tuoi peccati. Ebbene io ti dico che se tu vuoi e se sei veramente pentito per essi, i tuoi peccati saranno tutti rimessi. (Gesù impone le mani al Secondo Uomo) 

II° UOMO – Signore!? All’improvviso sento la mia vita leggera, e piena di luce. Grazie, Signore. Grazie!! 

I° SCRIBA – Perché costui parla così? Ciò è bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo? 

GESÙ – Perché pensate così nei vostri cuori? Ditemi! Che cosa è più facile: dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Guarisci dalla tua malattia e torna a casa? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, tu, (al lebbroso) se vuoi, guarisci dalla tua malattia, poiché io lo voglio! 

I° UOMO – Signore… Signore! Io… io… Io sono guarito, sono guarito!! 

II° SCRIBA – Maestro, qualcuno ci ha riferito che mangi e bevi in compagnia di pubblicani e peccatori. E’ vero? 

I° SCRIBA – Non credo ai miei orecchi! 

GESÙ – Ma, secondo la vostra sapienza, sono forse i sani che hanno bisogno del medico o invece i malati? Io, in verità, non sono venuto qui per chiamare i giusti ma i peccatori. 

I° FARISEO - Maestro, allora spiegaci: perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi? 

GESÙ – Vedete? Bene ha profetizzato Isaia di voi, ipocriti: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono solo precetti di uomini.” Guai a chi non crede ma guai, e infinitamente di più, a chi serve Dio e non lo ama. 

I° FARISEO - Ma Rabbi, i tuoi discepoli predicano e operano di sabato, non puoi negarlo. Non è forse vietato dalla nostra legge? E osservare la legge di Dio non è invece amare Iddio stesso? 

GESÙ – E voi rispondete prima alle mie domande. Se il vostro asino cade in un fosso nel giorno di sabato voi non andate e lo tirate fuori ad ogni costo, e infine lo riportate nella stalla? E allora, sepolcri imbiancati, è più importante un asino o fare la volontà di Dio in spirito e verità, cosa questa che sola da la vita eterna? 

II° FARISEO – Maestro, ti scongiuro, in verità perché sei qui? dico, tra noi? 

GESÙ – Tu vuoi una risposta alla tua vita che nasca fuori di te? Ma la vera risposta è soltanto nel vostro cuore. E per questo: voi per che cosa dite che io sia qui? Perché voi siete qui? 

III° UOMO – Rabbi, veramente le tue parole ci danno consolazione. Solo stare vicino a te ci inonda di pace. Sei forse tu la consolazione che Dio ci ha promesso? 

GESÙ – Figlio, tu dici bene: ma la vera consolazione non è solo l’amore? e il vero amore non viene solo da Dio che è il solo a poter amare in modo perfetto? E l’amore del Padre mio è o non è infinità carità e misericordia? Ma il Padre mio è anche perfetta giustizia. Io sono venuto in questo mondo anche per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi. 

II° FARISEO – Siamo forse ciechi anche noi? 

GESÙ – Seppiatelo: se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane. 

UNA DONNA - Signore, la tua parola è così forte che giunge fino nel più profondo del mio cuore. Per questo io ti chiedo: quante volte dovrò perdonare al mio fratello? Quante volte dovrò perdonare se qualcuno pecca contro di me? Fino a sette volte? 

GESÙ – No! Io non ti dico fino a sette volte, figlia: io ti dico fino a settanta volte sette; e se occorre ancora di più, infinitamente di più, perché l’amore è l’unica ragione della nostra vita. Ma nello stesso tempo, per la vostra stessa libertà, se non vivrete per l’amore renderete la vostra vita cosa vana, e come tale essa sarà gettata nel fuoco eterno in quanto sarete giudicati da come giudicherete!! 

LAZZARO
Una donna entra in scena correndo e gridando. 

MARTA - Maestro, Maestro. Che cosa è successo! Se tu fossi stato con noi, Lazzaro non sarebbe morto. Se ci fossi stato tu il male non lo avrebbe spento. Ed ora che faremo? 

GESÙ - Donna perché piangi? Lazzaro dorme, e presto si sveglierà. 

MARTA - O Gesù mio, io lo so che nell’altra vita si risveglierà, ma ora è morto. E’ morto. Nella sua tomba già i vermi aggrediscono il suo corpo, e presto sarà ossa e polvere. 

GESÙ - Io ti dico che dorme. Dove lo avete deposto? 

MARTA - Vieni o Maestro. Anche se ormai non c’è più niente da fare. Niente. 

GESÙ - Poiché il Signore è signore dei vivi e non dei morti, ti comando: svegliati; esci dal tuo giaciglio e vieni alla luce. LAZZARO, VIENI FUORI! 


La parete che chiude la tomba di Lazzaro crolla, Lazzaro rivestito di bende esce fuori. 
La donna gli corre incontro e lo sorregge, accorrono altre donne. 
Dopo un po’ il gruppetto va via... Gesù si dilegua tra la folla. 
Poi Gesù viene raggiunto dagli apostoli e ha inizio l’ingresso a Gerusalemme. 

NARRATORE – Prima Parte 

La resurrezione di Lazzaro echeggiò tra tutte le genti, e Gesù il Nazareno operò molti miracoli; incredibili prodigi avvenivano per la sua parola. 
E così un uomo che era stato cieco dalla nascita fu condotto dai ferisei ed essi gli dissero: “Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia”. Ed egli gli rispose: “Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla”. Ed essi: “Sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a noi?” E subito lo cacciarono via. 
Gesù seppe che lo avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse”Tu credi nel Figlio dell’uomo?” Egli rispose: “E chi è, Signore, perché io creda in lui?” Gli rispose Gesù: Tu lo hai visto: colui che parla con te è proprio lui”. Ed egli disse: “Io credo, Signore!”. Ed egli gli si prostrò innanzi. 

NARRATORE – Seconda Parte 

Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: 



INGRESSO IN GERUSALEMME 

CORO - Osanna! Osanna! Osanna! 
Benedetto colui che viene nel nome del Signore! 
Osanna nel più alto dei cieli 

Isaia (35,1-14) 
CORIFEI - I°- Si rallegrino il deserto e la terra arida, 
esulti e fiorisca la steppa. 

- II°- Come fiore di narciso fiorisca;
sì canti con gioia e con giubilo.

- III°- Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saròn.

CORO - Osanna! Osanna! Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Osanna nel più alto dei cieli. 

CORIFEI - I°- Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.

- II°- Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.

- III°- Dite agli smarriti di cuore:
“Coraggio! Non temete;

- IV°- Ecco il vostro Dio,
giunge la giustizia.
La ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi.

TUTTI - Egli viene a salvarci”.

CORO - Osanna! Osanna! Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Osanna nel più alto dei cieli. 

Gesù è giunto nel tempio – palcoscenico – ma molti mercanti con le loro mercanzie lo occupano 
tra schiamazzi e risa. 
Gesù rovescia i banchi e caccia i mercanti. 

GESÙ – Ecco! Ecco che la casa del Padre mio è resa abominevole. Fuori! Fuori! Fuori dalla casa del Padre mio! E’ scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”, e voi ne avete fatto una spelonca di ladri! Fuori dalla casa di Dio! 

II FARISEO – Rabbi!? Dicci con quale autorità fai queste cose o chi è che ti ha dato questa autorità. 

GESÙ – Vi farò anch’io una domanda, ipocriti: Il battesimo di Giovanni veniva dal Cielo o dagli uomini? 

NARRATORE – Allora essi discussero fra loro: “Se diciamo “dal cielo”, risponderà: “Perché non gli avete creduto?”. E se diciamo “dagli uomini”, tutto il popolo ci lapiderà, perché è convinto che Giovanni è un profeta”. Risposero quindi di non saperlo. E Gesù disse loro: 

GESÙ – Nemmeno io vi dico allora con quale autorità faccio queste cose”. (poi rivolto alla folla dice) Ecco la parola che il Padre mio vuole che voi ascoltiate: E’ giunto il tempo che la pietra che i costruttori hanno scartata, divenga testata d’angolo! Chiunque cadrà su questa pietra si sfracellerà e a chi essa cadrà addosso lo stritolerà, poiché ha detto il Signore al mio Signore: siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici come sgabello ai tuoi piedi. Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta. Quindi state bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso. Vegliate e pregate ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo. 
Ma soprattutto ricordatevi quanto vi dico: guardate questi bambini; guardateli! Ebbene, se non vi convertirete e non diventerete come questi bambini, nessuno di voi entrerà nel Regno dei Cieli e non potrà neanche porsi al mio cospetto. Infatti se il vostro cuore non sarà come il loro cuore voi non entrerete. Se il vostro spirito non sarà semplice e puro come il loro per le porte del Paradiso resteranno sbarrate in eterno. 

DISTRIBUZIONE DEL PANE

- Ora, poiché il Figlio di Dio è signore anche del corpo e non solo dello spirito che sia dato pane al mio popolo. 

Distribuzione del pane da parte dei discepoli.

Discorso al popolo

GESÙ - Presto il Figlio dell’uomo si siederà sul trono della sua gloria. 
E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sua sinistra. 
Io già da ora dico a quelli che staranno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato; nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 
Perché in verità vi dico: ogni volta che avete fatto una di queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. 
Ecco il mio corpo, toccatelo, datemi le vostre mani, toccate le mie vesti, poiché presto non lo potrete fare più. 
Esso sarà immolato per voi. 
(per travolte almeno toccando le persone del pubblico)Che la vostra fede porti la gioia e la consolazione nelle vostre vite e nel vostro spirito; per voi e i vostri cari. 
(a Pietro e Giovanni) Andate a preparare per noi la Pasqua, perché possiamo mangiare. 

Gesù è ancora tra la gente per permettere che siano toccate le Sue mani e gli apostoli si preparano 
per l’ultima cena 

Figliuoli carissimi, ora portate i vostri occhi al cielo e dal profondo del vostro cuore, e rendendo grazie a Dio, ripetete con me:

“Padre nostro che sei nei cieli
sia santificato il tuo nome;
venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione 
ma liberaci dal male.

La preghiera sarà ripetuta, se necessario.

Ora Gesù è fra gli apostoli, davanti a lui c’è il pane e tre boccali: quelli esterni li distribuirà 
mentre il terzo lo terrà per se 
Luca 22,15…- 34
- Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel Regno di Dio. 
- (prende il calice) 
- Prendete e distribuite tra voi, poiché vi dico: da questo momento non berrò più il frutto della vite, finché non venga il Regno di Dio. 
- (poi prende il pane, rende grazie, lo spezza e lo da loro) 
- Questo è il mio corpo che è dato per voi; prendete e mangiatene tutti. 
- (poi, dopo aver mangiato, prende il calice e…) 
- Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi. 
- Prendete e bevetene tutti. Fate questo in memoria di me. 
- (Gesù prega) 

Ma ecco che la mano di chi mi tradisce prende del pane e del vino sulla nostra mensa. 
Il Figlio dell’uomo se ne va, secondo quanto è stabilito: ma guai a quell’uomo dal quale è tradito. 

Tumulto tra i gli apostoli.

Giuda, quello che devi fare fallo presto! 
(Giuda esce immediatamente)
Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io preparo per voi un regno, come il Padre l’ha preparato per me, perché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno. Per questo ho pregato per voi. E soprattutto per te, Simone, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto conferma i tuoi fratelli.

PIETRO – Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte.

GESÙ – Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi. Io vi conosco tutti. Eppure farò di voi il mio gregge. Tutto mi è stato dato dal Padre mio, e ciò mi è stato rivelato. 

Gesà si immerge dolorosamente nella preghiera

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Gesù si fa’ portare dell’acqua e un asciugamano 

Ora io laverò i vostri piedi affinché facciate la stessa cosa fra voi stessi, poiché chi vuol essere il primo sia l’ultimo; chi vuole essere re si faccia servo e chi vuole salire la vetta dell’amore scenda nelle infinite valli della carità. 
PIETRO – Signore, non sia mai detto che tu lavi i miei piedi! Io non lo permetterò! 

GESÙ – Pietro, Pietro, se non ti farai lavare i piedi non entrerai nel mio Regno. 

PIETRO – Signore, allora non solo i piedi ma tutto il mio corpo dovrai lavare. 

Di nuovo Gesà si immerge nella preghiera 

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GESÙ – Ma ora è vicino il mio tempo e voi qui sarete scandalizzati per me. Infatti il pastore sarà percosso e disperse le sue pecore. 

Gesù con un cenno dice agli apostoli di avviarsi con Lui. 

NARRATORE - Detto questo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove c’era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli. 

Gesù copre con un mantello più scuro la candida veste 







ATTO SECONDO 

NARRATORE - Gesù è nell’orto degli ulivi. Tra poco si raccoglierà in preghiera, come ogni giorno. 
Ma questa volta sarà anche diverso: la sua umanità sentirà tutto il peso degli eventi che stanno per avvicinarsi. 
La sua e la nostra umanità quasi vacillerà; ma l’immenso legame con il Padre renderà anch’essa forte. 
Egli suderà sangue e il suo cuore tremerà, ma ciò, che a un primo facile giudizio, è solo il momento della debolezza del Cristo, si erge invece come la via più elevata e umana che Dio ci ha donato per capire e seguire e amare l’opera del Maestro dei Maestri. 

ORTO DEGLI ULIVI 

GESÙ - Padre, è giunta l’ora, glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che Tu gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano Te, l’unico vero Dio e colui che hai mandato; il Cristo. Io ti ho glorificato sopra la terra compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te in quella gloria che avevo presso di Te prima che il mondo fosse. Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e gli hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscite da te ed hanno creduto che tu mi hai mandato. 
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più del mondo, essi invece sono del mondo ed io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come Noi. 

A questo punto Gesù si rivolge verso i suoi discepoli e si accorge che sono addormentati. 

- Pietro, Giovanni, Giacomo, perché dormite? Avevo detto di vegliare con me durante la preghiera. 

I discepoli si riprendono dal torpore e Gesù torna a pregare. 

- L’anima mia è triste fino alla morte; Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io ma come vuoi Tu! Lo spirito è pronto ma la carne è debole. Padre mio se questo calice non può passare da me senza che io lo beva sia fatta la tua volontà. 

(Per la seconda volta Gesù si volge verso i discepoli, i quali dormono ancora.) 

- Non siete stati capaci di vegliare con me. Dormite pure, perché non può la vostra veglia sottrarmi all’avverarsi delle scritture. Ecco, chi mi tradisce è ormai vicino.



GIUDA E I SOLDATI 

GIUDA - Salve, Maestro! 

Giuda si avvicina a Gesù e lo bacia 

GESÙ - Giuda, con un bacio tradisci il Figlio di Dio. 

Giuda fugge. Gesù ai soldati - Chi cercate? 

SOLDATO - Gesù il Nazareno. 

GESÙ - Sono io. 

Appena pronuncia queste parole i soldati indietreggiano e cadono a terra. 

- Chi cercate?

SOLDATO - Gesù il Nazareno.

GESÙ - Vi ho detto che sono io, se dunque cercate me lasciate che questi se ne vadano.

Pietro aggredisce con la spada uno dei soldati 

- Rimetti la spada nel fodero, Pietro, perché chi di spada ferisce di spada perisce.

SOLDATO - Arrestatelo!!

Gesù è arrestato dai soldati e condotto con una corda al collo e le mani legate verso 
il giudizio.

NARRATORE - Allora il distaccamento e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù; lo legarono e lo condussero prima da Anna e Zera, poi da Caifa sommo sacerdote.












ATTO TERZO

NARRATORE - Dalla casa di Caifa Gesù, infine, fu condotto nel pretorio dove, all’alba, Pilato gli uscì incontro.

DAVANTI A PILATO

CENTURIONE - Procuratore, costui è Gesù il Nazareno. 

Da alcuni soldati viene introdotto Gesù, seguito da Caifa e Anna, ed altri del sinedrio.

PILATO - Che cosa abbiamo contro quest'uomo? Quale prova? Voi sapete che per condannare a morte un uomo ci vogliono delle accuse vere e gravi? 
ANNA - Procuratore Pilato, di certo sappiamo che quest'uomo va dicendo per tutta la Giudea e la Galilea di essere il Cristo; il Messia. 
PILATO – Ebbene? 
CAIFA – E ciò è grave bestemmia. 
PILATO - Ma questo rientra solo nei vostri problemi, non nei miei. 
CAIFA – Ha bestemmiato gravemente! Ha affermato tra l’altro, davanti a moltissimi testimoni, di essere il Figlio di Dio. 
PILATO – Così io dovrei condannare a morte un uomo perché ha detto di essere il Figlio di Dio!? Ma ha anche ucciso? Ha aggredito qualcuno dei miei soldati? Ha rubato o ferito un vostro sacerdote? Qualcuno di voi può provare di esser stato almeno offeso? Vi chiedo: sulla base di cosa posso giudicare quest'uomo? 
CAIFA - "Se è reo di morte chi bestemmia contro Cesare, quest'uomo ha bestemmiato contro Dio". 
PILATO – Vedo che non volete comprendere! I fatti di dottrina sono di competenza delle vostre autorità religiose: io sono un soldato romano. 
ANNA-ZERA - Quest’uomo deve morire. 
PILATO – Potrei essere anche d’accordo, ma con ragioni, accuse e prove consistenti. Perché mai, allora, quest’uomo dovrebbe morire? 
CAIFA - Le sue predicazioni, rivolte a immense moltitudini, finiranno ben presto per sollevare il popolo, e creare problemi non solo a noi ma anche a Roma, dato che, tra le altre cose, si è definito Re. E molti già lo considerano tale. Questo è anche un vostro problema, procuratore Pilato. 
PILATO - Re?! Si è definito re. Ma re di cosa? Ha per caso un esercito? Centurione cosa puoi dire a tal proposito? 
CENTURIONE – Non siamo riusciti a dimostrare legami concreti con zeloti o con altre bande armate, signore. 
PILATO – Già. E allora non possiamo metterlo a morte. 
ANNA - E’ stato sentito dire che avrebbe distrutto addirittura il tempio e lo avrebbe ricostruito in tre giorni. 
PILATO – Il tempio? Sentito dire!? A parte la fantasia, il vostro tempio non è ancora un problema romano. 
CAIFA - Già! Ma la gente crede vere le fantasie, specialmente se sorrette da incredibili miracoli; e da questo potrebbero alimentarsi sommosse e tumulti. 
ANNA-ZERA – Inoltre c’è qualcuno che può anche testimoniare di diverse sue incitazioni a non pagare i tributi a Cesare. 
PILATO – Gesù il Nazareo, non senti le accuse? Questa in particolare è un’accusa che si può considerare grave. Perché non rispondi? 
GESÙ - Io ho solo e sempre detto di dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio. 
PILATO - Ma tu sei o non sei il Re dei Giudei? 
GESÙ - Dici questo da te o solo perché altri te lo hanno riferito sul mio conto? 
PILATO - Io non sono Giudeo. E’ la tua gente e i sommi sacerdoti che ti hanno consegnato a me. Qui mi riferiscono che predichi a molte persone su argomenti insidiosi anche per la pace romana. Che hai un tuo regno; hai forse anche un tuo esercito segreto, addirittura? Allora, è vero tutto ciò? 
GESÙ – Io ho semplicemente annunciato la verità, e il mio Regno non è di questo mondo; poiché se fosse di questo mondo i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato a te; ma il mio regno non è di quaggiù ed il mio esercito è composto da angeli. 
PILATO – Angeli? Un esercito composto da angeli!? Caifa io sono impreparato a combattere contro un esercito del genere. Con quali armi ci si può difendere da un angelo? Ascolta. Vuoi dirmi per caso che sei il re di qualche luogo lontano nei cieli? 
GESÙ - Tu lo dici. 
PILATO - E tu credi realmente che sia così? Tu credi anche, affermando queste cose, che qualcuno ti creda? E tu stesso affermando ciò sei convinto di dire la verità? 
GESÙ - Per questo io sono nato e per questo io sono venuto in questo mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque ascolta la mia voce sta dalla parte della verità ed è nel mio Regno. 
CAIFA - Bestemmiatore! Cosa altro dobbiamo ancora ascoltare. La sua colpevolezza è nella sua follia. 
PILATO – Tacete! Fatemi capire! Tu parli di verità, ma che cos’è la verità? Che cos’è per te la verità? Rispondi; cos’è la verità? 
Io… Per quest’uomo non riesco a trovare nessun appiglio per il quale, secondo la legge romana, possa essere condannato a morte. Voglio comunque venirvi incontro: in prigione abbiamo Barabba. Quindi io vi chiedo: volete che sia liberato: Barabba o Gesù? 
CAIFA - Non costui, ma Barabba! 
ANNA - Chiedete la liberazione di Barabba. 
ANNA-ZERA – Forza! Chiedete la liberazione di Barabba. 

FOLLA - Barabba, Barabba. Liberaci Barabba. 

PILATO - Hai sentito? Questa è la tua gente, il tuo popolo, i tuoi sudditi? Ebbene la tua gente ti ha condannato. Non dici niente? Non rispondi!? Perché ancora non rispondi?? Basta! sia condotto da Erode. 

Gesù è portato via.

LE RINNEGAZIONI DI PIETRO

UN SOLDATO - Ho sentito che hanno arrestato il vostro nuovo grande profeta, Gesù il Nazareno. 
UNA DONNA – Non è possibile! 
UN SOLDATO – Si, è vero! E vogliono che Roma lo uccida, in quanto si proclama Figlio di Dio.
UNA DONNA - Io lo conosco, ho ascoltato le sue parole, e non capisco perché l'abbiano potuto condannare. 
UN SOLDATO - Chissà, nei suoi discorsi avrà toccato argomenti che non avrebbe mai dovuto toccare. Sicuramente ha infastidito eccessivamente i vostri sommi sacerdoti.

Entra in scena Pietro

UNA DONNA - Ehi, io ti conosco. Tu eri con il Nazareno.
PIETRO - Ti sbagli o donna.
UN SOLDATO - Aspetta, anch’io mi ricordo di averti visto tra i suoi discepoli.
PIETRO - Non è vero. Io quell’uomo non lo conosco.
UNA DONNA - No, io non mi sto sbagliando. Mi ricordo bene di te. Tu eri con Gesù.
PIETRO - Vi ho già detto che quell’uomo non lo conosco. Non lo conosco. Non lo conosco!!! 

Pietro fugge.

DA ERODE

CENTURIONE - Maestà', questi è Gesù, arrestato dai soldati del sinedrio e che il procuratore romano vuole sia da voi esaminato.
ERODE - Quest'uomo è Gesù? Bene. Le mura della mia reggia hanno risuonato del tuo nome molte volte. Sono contento di averti finalmente qui. 
Non poche volte ho desiderato addirittura di averti a cena quale mio gradito ospite, ma non mi sarei mai aspettato che tu vi giungessi in catene. 
Quindi tu sei Gesù. Se non ho sentito male di te si dicono cose mirabili. 
E’ vero che fai miracoli portentosi? che molti cechi hanno riavuto la vista e che storpi e ammalati di ogni genere siano guariti, solo per le tue parole? 
Si è fatto molto rumore per niente o è tutto vero? No, no, no, intorno al tuo nome si è detto troppo perché sia solo fantasia, e noi crediamo che tu sia davvero molto, molto bravo. 
Puoi farci assistere a uno dei tuoi prodigi? Ecco, questo vaso in bronzo, che ti costa, fammelo diventare in purissimo oro. 
Non chiediamo molto, in fin dei conti. Ma perché non rispondi? Centurione, per che cosa è stato arrestato quest'uomo? 
CENTURIONE - Il sinedrio dice che è un bestemmiatore e sobillatore di popolo.
ERODE - E Pilato? 
CENTURIONE - Il procuratore chiede un vostro parere, maestà. 
ERODE - Sono veramente lusingato. Dovrò fare una visita di cortesia al nostro procuratore. Però che cosa devo esaminare? 
E’ un uomo; se è un bestemmiatore come potrei dirlo, non parla neanche? 
Tuttavia non credo che lo sia. Sicuramente potrebbe essere un profeta. Sei forse un profeta? Hai conosciuto il Battista? Sei forse la sua reincarnazione? 
O forse sei solo un mago? Allora, sai trasformare i metalli in oro? Ma che cosa vuoi farci vedere, infine? 
Centurione, quest'uomo non parla, non fa’ nulla: cosa posso e devo esaminare? 
Portatelo via; non ho tempo da perdere per queste assurdità. Date solo i miei caldi saluti al procuratore Pilato. 








MONOLOGO DI PIETRO

Pietro ora è di nuovo in scena

PIETRO - Che cosa mi è successo? Ho avuto paura? Ho avuto paura e sono scappato come un fanciullo abbandonando e disconoscendo il mio Signore!? 
Ecco, ecco, di colpo, mi vedo come veramente sono: un nulla; un baratro di vigliaccheria. Che orribile desolazione. Perdona, maestro. Perdonami, Gesù. 
Dov'è finito quel coraggio di quando, al tuo fianco, percorrevamo tutto Israele? 
Ho avuto addirittura paura anche di una donna, quando tu, mistero invincibile, ci hai aperto le porte del Cielo. 
Ma io non posso starti lontano. E non voglio. 
Annientami Signore! Annientami, ma non scacciarmi, perché io mi aggrappo a te, supplicandoti e gridandoti di perdonarmi. 
Dove andremo Signore, tu solo hai parole di vita. 
Tu solo ci apri alla gioia vera. 
Tu solo ci porti la forza dell’amore di Dio. 
Tu solo ci hai mostrato il volto del Padre.

SECONDO INCONTRO CON PILATO 

PILATO – Centurione, sei di ritorno! Ebbene? 
CENTURIONE - Erode ve lo rimanda, signore, perché, dice, di non aver competenza su questo caso e che, comunque, non può giudicare chi non parla o non faccia assolutamente nulla. 
PILATO – Già!? Centurione, Fatelo flagellare, così forse si sazierà questa folla.
CENTURIONE - Sarà fatto, procuratore.
ANNA – Purtroppo il problema procuratore, crediamo, non si risolverà con qualche frustata. Se mi permettete insistere, la sua morte è una necessità politica: infatti è infinitamente preferibile che muoia uno e non molti. 

Gesù viene condotto via e truccato con il sangue che dalla testa gli cola sul volto, 
poi viene condotto in scena e fustigato sia sulle spalle che sul davanti.

PILATO - Ecco l’uomo! 

Gesù è accompagnato da due soldati

FOLLA - Sia crocifisso. Sia crocifisso. Sia crocifisso. (tumulto) A morte, a morte!

ANNA-ZERA - Vedete procuratore. Anche il popolo sa bene quello che è giusto fare, e Cesare stesso vuole che il popolo viva nella pace. Così come crediamo che voi, procuratore Pilato non vorreste mai mettervi contro Cesare, nostro re!?
PILATO – Ma guarda; Cesare, vostro re!? (a Gesù) E tu? Tu non parli? Neanche una parola!? Perché non vuoi darmi almeno qualcosa che possa salvarti? Tu Lo sai che ho il potere di condannarti e di liberarti?
GESÙ - Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall’alto. Chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande della tua.

FOLLA - Se liberi quest’uomo non sei amico di Cesare. Se liberi quest’uomo sei un nemico di Roma. 
PILATO – Quindi voi volete che faccia morire il vostro Re?

FOLLA - Noi non abbiamo altro re al di fuori di Cesare. 

PILATO – Lodevole questo vostro grande e improvviso attaccamento a Cesare. 

FOLLA - Noi non abbiamo altro re al di fuori di Cesare. 

PILATO – Sono addirittura commosso per il vostro entusiasmo. 
SOLDATO - Quali sono i vostri ordino procuratore? 
ANNA - Il suo sangue ricada pure su di noi e sui nostri figli.

FOLLA - Il suo sangue ricada pure su di noi e sui nostri figli.

PILATO – Non io!! Non io! Se voi avete deciso la morte di quest’innocente non riuscirete a coinvolgere anche me! Se voi lo avete giudicato colpevole non sarò io a macchiarmi le mani per la sua vita!! Io mi lavo le mani dal sangue di questo giusto; del vostro Re. 
CAIFA – Mi perdoni, procuratore; Lui ha detto di essere il Re dei Giudei non noi! 
PILATO – Quello che ho detto ho detto! 

Esce - (grido di donne – registrato –)

ANNA-ZERA - Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli.

Gesù è condotto al Calvario dopo esser stato caricato del patibulum

VFS femminile - Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota.

ATTO QUARTO

Gesù passa in mezzo alla gente pieno di sangue e con il Patibulum sulla schiena

1)Prima caduta

2)Incontro con la Maddalena

3)La Veronica

4)Seconda caduta

5)Incontro con le pie donne 






Giovanni 14,15-… 19
VOCE DI GESÙ - Figlie e Figli di Gerusalemme, se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivete. 

6) Terza caduta

7) Gesù passa davanti a Giuda

DRAMMA DI GIUDA

NARRATORE - Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e, gettate le monete d’argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi.

GIUDA - Cristo! Dove potrò posare i miei piedi dora in poi? 
Riconosco ora ciò che solo presagivo: veramente tu sei il mezzo di contraddizione per le nostre squallide esistenze. E il fuoco mi divora. 
E il rimorso mi azzanna come lupo rabbioso. 
Chi pecca contro una creatura qualsiasi ha dolorosi rimorsi ma chi si ostina contro di te l’inferno gli si accende immediatamente e violentemente dentro l’anima. 
Cristo! quando tu operavi miracoli e prodigi consideravi la possibilità di salvare anche me? 
Signore, perché hai permesso la mia sciagura? 
Perché non hai fermato la mia lingua, accecato i miei occhi, e bruciato il mio cuore? 
Ero veramente da gettare via? 
Giuda è veramente il verme più immondo che striscia sulla faccia della terra? 
Siiii! Lo sono. Ma perché Cristo non ti fermi un attimo; un attimo solo per regalarmi un tuo sguardo? 
Non voglio il tuo perdono, assolutamente! perché non lo merito ma guardami, almeno un po', guardami! 
Già! Tu… tu vai alla tua croce e morirai nella gloria; ma, Cristo, non credere che Giuda ti aiuterà ancora. 
Perché se sei veramente il Figlio di Dio come facevi a tenermi appresso senza avvisarmi: senza aggiustare un poco alla volta le mie vie perverse? 
E io sento ormai la vita uscirmi dalla carne, perché schifata del mio sporco e vomitevole peccato. 
Spegnimi, spirito immondo che danzi sulla mia pelle. 
Spegnimi e abbandonami! 
Abbandonami anche tu, ultimo sospiro cosciente. 
Se dev’essere morte e abominio che sia, ora. Subito!! 
Ma tu, o Salvatore del mondo, guardami. 
Guarda questo tuo discepolo, questo tuo seguace, bruciare nella tormenta della perdizione. 
Ne hai salvati tanti, è vero, ma questo no! Non lo hai fatto! Non lo hai fatto. 
Non lo hai potuto fare. 
(si impicca) 
AHHHH!! Cristo. 

VERSO IL CALVARIO

VOCE DI GESÙ - Padre, mio; le carni mi bruciano, il respiro mi manca; questa croce è pesante. Il vento si è assopito e la notte mi sussurra un lamento. Come siamo, e come saremo. Il dolore mi assale. Padre è giunta l'ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio Glorifichi te. Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Che conoscano te, l'unico vero Dio. Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare. Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato; Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te. Io prego per loro, non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. Padre santo, custodiscili nel tuo nome, perché siano una cosa sola, come noi!

ATTO QUINTO

SUL GÒLGOTA
NARRATORE - Gesù sale il Calvario. La sua croce sono i nostri peccati ed Egli non l’abbandona, per amor nostro. Prendiamo esempio da Simone di Cirene: aiutiamo il nostro Signore a compiere la salvezza di tutti.

Voci Fuori Scena, maschili -ISAIA (55,1-11)

I° Voce
O voi tutti assetati venite all'acqua,
Io stabilirò per voi un'alleanza eterna,
Ecco l'ho costituito testimone fra i popoli,
principe e sovrano sulle nazioni.
Ecco tu chiamerai gente che non conoscevi;
accorreranno a te popoli che non ti conoscevano
a causa del Signore, tuo Dio,
del Santo di Israele, perché egli ti ha onorato:
II° Voce
Cercate il Signore, mentre si fa' trovare,
invocatelo mentre è vicino.
L'empio abbandoni la sua via
e l'uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
I° Voce
Perché i miei pensieri non sono i vostri,
le vostre vie non sono le mie vie.
Quando il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie., 
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
...Cosi sarà la parola
uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata.
SULLA CROCE

VFS femminile - Gesù è crocifisso sul Gòlgota, e con lui altri due; uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù nel mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: “Gesù il Nazareno, il re dei Giudei.” Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove era crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritto in ebraico, in latino e in greco. I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: “Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei”. Rispose Pilato: “Ciò che ho scritto ho scritto”.

GESÙ – Padre, Padre. Non mi abbandonare in questo momento. Stammi accanto! Stammi accanto; come non mai. Padre mio, perdona loro. Perdona loro, che non sanno quello che fanno.
CAT.LAD.- Se tu sei il Figlio di Dio... Se tu sei il Figlio di Dio, scendi dalla croce; salva te stesso e salva anche noi.
BUON LAD.- Taci, tu! Taci! Neppure qui temi Dio, pur subendo lo stesso supplizio? E noi ben giustamente: perché riceviamo ciò che meritano le nostre azioni; ma costui che cosa ha fatto di male. Signore, signore ricordati di me quando sarai giunto nel tuo Regno.
GESÙ - Figlio, figlio mio, in verità ti dico, oggi stesso.... oggi stesso sarai con me in Paradiso.

VFS femminile - Gesù guarda sua madre che piange ai piedi della croce e le rivolge parole accorate.

A Maria, sua madre, ai piedi della croce.
- Donna....
VOCE DI MARIA - Figlio!?
GESÙ - Mamma... questa notte durerà poco. Questa notte sarà come il sospiro del vento.
V. DI MARIA - Figlio.

(dal Pianto della Madonna, di Jacopone da Todi

GESÙ - Mamma, dove sei venuta? Stando qui mi dai ferite mortali, e il tuo pianto mi uccide prima del tempo; tanto è accorato.
V. DI MARIA - Figlio, mio caro; chi ti ha torturato? Chi ti ha condannato? Chi da me ti ha allontanato? Io non voglio più restare se tu te ne andrai.
GESÙ - Mamma, perché ti lamenti? Io voglio che tu rimani; e di questi miei amici madre e guida diventerai. 
V. DI MARIA - Figlio mio, non dire questo che con te voglio morire. Da qui non mi stacco se con te non mi porterai.
GESU’ - Madre, dolce sposa dell’Altissimo Nostro Amore, il tuo cuore trafitto presto sarà consolato. Ora ti affido nelle mani di Giovanni, il mio eletto: sia esso il tuo nuovo figlio, e in lui tutti gli uomini di questo mondo. Giovanni, ecco mia madre; prendila nella tua carità, e abbine pietà che il suo cuore ormai ha spezzato. . 

A Giovanni, che è accanto a Maria

- Giovanni, ecco tua madre. 
(pausa)
Ho sete. Ho sete.

Un soldato avvicina una spugna imbevuta di acqua e aceto sulla punta della sua lancia

Padre, Padre, Padre mio, ora tutto è compiuto. 
Papà mio, papà mio, nelle tue mani rimetto il mio spirito.

Nelle tue mani rimetto le vite di tutti questi miei figli e fratelli.
Io li voglio santi, tutti, poiché per loro io sono venuto, e se essi moriranno 

con me… con me rinasceranno.
Padre, Padre mio, papà mio... Ahhhh!!

NARRATORE - Gesù, chinato il capo, spirò. 

Gesù muore; tuoni e fulmini riempiono il cielo. 

Silenzio 

Musica 
Nel momento più doloroso per una madre, nel momento che infinite e cruente lame di sofferenza trafiggono il suo cuore, noi siamo certi che anche in quel momento, l’anima immacolata di Maria eleva il suo sublime ed infinito lamento d’amore. 
Lo eleva nell’accettazione totale e mansueta della misteriosa Volontà del Padre, nella rassegnazione trascendente della sua Potenza; 
lo eleva nell’abbandono incondizionato, tra i silenzi, il vento e le lacrime del Gòlgota, a Dio, nostro Creatore. 

VFS – (IL MAGNIFICAT) - "L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio 
salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. 
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. 
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente, Santo è il suo nome, di generazione in 
generazione la sua misericordia stende su quelli che lo temono... 
Ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati...” 
Ha aperto la misericordiosa porta del suo cuore a tutti i popoli della Terra ... 

ATTO SESTO 

RESURREZIONE 

NARRATORE - Maria di Màgdala stava, invece, vicino al sepolcro e piangeva. Intanto si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduto l’uno dalla parte del corpo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: “Donna, perché piangi? Rispose loro: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto”. Detto questo si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi. 

Dal buio la figura di Gesù, vestito di bianco e illuminato con moltissima luce, si 
erge dall’alto di una collina o da una parte posta in alto. 



VOCE DI GESÙ - 

“Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli. 
Beati gli afflitti, perché saranno consolati. 
Beati i miti, perché erediteranno la terra. 
Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati. 
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. 
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. 
E beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. 
Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.” 

E beati tutti voi che ascoltate le mie parole, che camminate lungo i miei sentieri e che riponete il vostro cuore nel mio, poiché voi abiterete con il Padre; e il Suo Regno non avrà mai fine.


F I N E