UN VIAGGIO PER DOVE…

atto unico di

Luca Giacomozzi




(Note: il palco dovrà rappresentare uno di quei luoghi senza tempo e surreali; un vecchio posto abbandonato, con rottami, immondizia, un materasso vecchio, etc. In proscenio, sul lato destro, c’è una piccola gabbia di ferro con al suo interno un piccolo palloncino bianco. Grande importanza per la rappresentazione è data alla scelta delle musiche).

(Sam è in scena sdraiato con la schiena appoggiata alla gabbia e gli occhi chiusi).

JON (Da fuori) Sam?… Sam?...Sammy?
SAM (Seduto in terra) Sono qui.
JON (Entrando) Indovina cosa ho visto qui dietro vicino all’acquitrino?
SAM Non ricordarmi l’acquitrino, sto cercando di dimenticarlo.
JON Perchè?
SAM (Evitando la domanda) Cosa hai visto?
JON Una vecchia costruzione abbandonata. Sai di quelle costruzioni in legno, piccoline, con il tetto spiovente.
SAM Ha il tetto spiovente?
JON Aveva…perché ora non c’è più.
SAM Come non c’è più?
JON Non c’è più.
SAM Allora come fai a sapere con certezza che era spiovente?
JON Lo immagino. (Jon, con estrema sicurezza, osserva gli oggetti sparsi per il palco, movendosi con estrema disinvoltura). Ma guarda che razza di posto. Devono essere anni che nessuno passa di qui, che ne pensi Sam?

(Sam è seduto a terra, visibilmente confuso).

SAM (Dopo un intenso silenzio) Jon, non riesco a capire.
JON Cos’è che non riesci a capire?
SAM Perché.
JON Non devi capire perché.
SAM Tu lo hai capito?
JON Ho smesso di farlo.
SAM Perché mai?
JON Non ci sarei mai riuscito.
SAM Devo confidarti una cosa.
JON Cosa?
SAM (Incerto) Beh…. Ecco, credo non sia stata una buona idea.
JON Quale Sam?
SAM (Quasi irritandosi) Come quale?… Quella di fuggire.
JON Prima o poi avremmo dovuto farlo.
SAM “Prima o poi”!!
JON Meglio prima.
SAM Forse è stato troppo prima.
JON Cos’è, non sei convinto?
SAM No, che c’entra….
JON Sam, sei troppo insicuro.
SAM No, non sono insicuro.
JON Si che sei insicuro.
SAM Ti ho detto di no, Jon.
JON Lo credi davvero?!
SAM Si…(incerto) no… non lo so.
JON Lo vedi che sei insicuro... Sam, devi essere più convinto di te stesso. Dovresti diventare più deciso, più cinico, più forte.
SAM Tu credi convenga?
JON Convenga cosa?
SAM Fare quello che stiamo facendo.
JON Ossia?!
SAM Andare, fuggire da questa realtà… lasciare tutto.
JON Tutto cosa?
SAM Tutto quello che abbiamo.
JON Tu pensi che abbiamo veramente qualcosa?
SAM Ora non ricominciare. Non ti sopporto quando fai così, mi confondi, mi agitati…(con un sorrisino amaro tra sé) Poi dice che sono insicuro. (Quasi attaccando Jon, alzando la voce) E’ colpa tua se sono così.
JON (Da parte sua rimane estremamente calmo) Così come?
SAM Così come mi vedi. Sei tu che mi rendi insicuro. (sempre alterato.)
JON Spiegati meglio.
SAM (sempre agitato) Si tu, con quelle tue domande. Con quel tuo atteggiamento. Con quella tua ironia.
JON (un po’ ironico) Quale ironia?
SAM Questa… l’hai riconosciuta?
JON Riconosciuta che?
SAM La tua ironia… lo fai sempre. Sembra che tu ti diverta a prendermi per il culo.
JON No che non mi diverto.
SAM (Arrabbiatissimo) E allora perché continui a farlo.
JON Fare cosa?
SAM Cazzo Jon, perché non capisci….(quasi piangendo) Ho paura.
JON Hai solo bisogno di riposare un po’.
SAM Ho paura.(tra sè)
JON Vedrai che tra poco passerà.
SAM Ho paura. (c.s.)
JON (Iniziando quasi una riflessione a voce alta) In fondo io ti capisco sai…(con una punta di amaro) Forse, qualcosa l’abbiamo veramente lasciato.
SAM Ho paura (c.s.)
JON Però, non so. Ho come la sensazione che quello che troveremo sarà più di quello che abbiamo perso.
SAM Ho paura. (c.s.)
JON (tra sé) Anche se mi domando se abbiamo perso veramente qualcosa? (si rivolta a Sam) Che ne dici Sam?
SAM Ho paura. (c.s.)
JON (Con improvvisa convinzione) Ma si… Nulla di quello che troveremo potrà esser peggio di quello che non abbiamo più. Non sò cosa mi stia succedendo. Sarà l’euforia per aver detto addio a tutto, per aver sbattuto quella cazzo di porta… non lo so, però mi sento eccitatissimo. Ti rendi conto Sam?! Pur essendo consapevole che tra poco questa mia gioia svanirà sono felice. Come te lo spieghi?
SAM E’ una condizione naturale.
JON Quale?
SAM Quella nella quale ti trovi.
JON E’ stato come il momento che aspettavo da sempre. Quello dal quale fuggivo per paura di fuggire. Quella sensazione che ho sempre cercato di allontanare dalla mia mente.
SAM Secondo me stiamo sbagliando.
JON Perché dici questo?
SAM Non lo so. Ho una strana sensazione. Voglio dire, io non ho la tua grinta, la tua euforia… il tuo coraggio.
JON Fra poco arriverà, non aver fretta.
SAM Jon, non è facile lasciar tutto. Rinnegare il passato, il presente. Sputare in faccia a tutti la tua rabbia, il tuo odio… io non odio nessuno Jon.
JON Non c’è niente di strano in questo.
SAM Perché non odio nessuno?
JON (Quasi sorridendo) Non è che si debba odiare per forza qualcuno.
SAM Forse neanche amo nessuno.
JON Non ci pensare adesso.
SAM Mi fa paura tutto questo. Voglio dire, come si può non provare nessun sentimento?
JON Tu hai paura.
SAM (Con un piccolo sorriso) Bel sentimento.
JON Ti dà la certezza di esser vivo.
SAM Voglio odiare qualcuno Jon.
JON Non ti conviene.
SAM Allora voglio amarlo.
JON Neanche questo ti conviene.
SAM Perché?
JON Perché ci sono solo io qui.
SAM (Lo guarda) Hai ragione, non mi conviene.
JON (Dopo una piccola pausa) Hai fame?
SAM Non lo so.
JON Non sai se hai fame?
SAM Ci devo pensare.
JON Sei stanco?
SAM Come uno che si è fatto venti chilometri a piedi. 
JON (sorridendo) Hai reso l’idea.
SAM Ma tu come fai a camminare ore ed ore senza stancarti mai?
JON Ho il mio segreto, ma non posso dirtelo.
SAM Non puoi?
JON Un giorno lo scoprirai.
SAM Si fosse poi fermato qualcuno, che so, una macchina, un camion, un pulmino di un centro anziani.
JON Beh! Qualcuno si è fermato.
SAM Si, quel cretino con la moto da corsa.
JON Secondo me era un tipo simpatico.
SAM Secondo me era un deficiente. Come pretendeva che salissimo in tre su quella motocicletta?
JON Potevi almeno apprezzare il suo gesto.
SAM Infatti l’ho apprezzato? L’ho anche ringraziato.
JON Si, dopo avergli detto di ripassare se si fosse comprato un City-car.
SAM Senti Jon, ma esattamente dove stiamo andando?
JON Via.
SAM Si, ho capito, ma dove?
JON Ha qualche importanza?
SAM Perchè? Non deve averla? 
JON Non stiamo fuggendo per raggiungere una meta. Stiamo solo scappando.
SAM (Allarmato) Stiamo scappando?
JON Forse scappando non è il termine adatto.
SAM Chi ha paura scappa.
JON “Scappa” non è la parola giusta.
SAM Io non voglio avere paura… Torniamo indietro Jon.
JON Sei impazzito. Non possiamo più farlo.
SAM Questo non me l’avevi detto.
JON Cosa non ti avevo detto?
SAM Che il nostro sarebbe stato un viaggio senza ritorno. Che una volta partiti non saremmo più potuti tornare indietro.
JON La vita è così Sam. Non puoi mai tornare indietro.
SAM Jon, se tu me l’avessi detto io…
JON (Lo interrompe) Tu cosa?! Non saresti venuto? Saresti rimasto lì a marcire in tutto quel buio.
SAM Anche qui è buio Jon.
JON Si, lo vedo. Ma tra poco raggiungeremo la luce.
SAM Non voglio farlo.
JON Ma cosa dici…(Incoraggiandolo) La luce Sam. Vedremo una luce talmente forte che ci toglierà il coraggio di parlare. 
SAM Ho paura Jon.
JON Paura di cosa?
SAM Della luce.
JON E del buio nel quale vivevi? Di quello non avevi paura?
SAM No, di quello no. Avevo imparato a conviverci.
JON Farai lo stesso anche con la luce.
SAM Non voglio iniziare un’altra volta. Sono stanco.
JON Ti arrendi Sam?
SAM Ho detto che sono stanco.
JON Non puoi fermarti adesso. Ora non sei ne prima, ne dopo. Non sei più quello che eri e non sei ancora quello che sarai.
SAM Ho paura, Jon.
JON Ma ci pensi Sam, avremo la possibilità di iniziare da capo.
SAM Da capo vuol dire rinnegare tutto.
JON Tutto cosa?
SAM Tutto Jon, tutto.
JON Cos’è tutto?
SAM Tutto q uello che ora non ho più.
JON Quello era tutto?
SAM Si.
JON Tutto quello che potevi desiderare?
SAM Si.
JON Tutto quello che possa esistere su questa fottuta terra?
SAM Si. Jon . (alzando la voce)
JON (Alterandosi) E allora che cazzo ci fai qui Sam?
SAM Non lo so…(sconfitto) Non lo so più.
JON Non lo sai?
SAM No.
JON E allora te lo dico io. Tu sei qui perché volevi fuggire da quello che tu chiami “il tutto”. Perché dentro di te sentivi una strana sensazione. La stessa che provo io. Quel desiderio di vedere un colore diverso, di sentire un suono che non sia sempre lo stesso. Quella voglia di vedere nuovi paesaggi, di sentire un altro odore. La voglia di conoscere Sam.
SAM Conoscere cosa?
JON Non lo so…però qualcosa.
SAM (Dopo un intenso silenzio) Chi siamo Jon?
JON Chi siamo chi?
SAM Noi, chi siamo?
JON (Banalmente) Siamo due.
SAM Due come?
JON Due.
SAM Due speciali, due come tanti altri, due dei quali nessuno sente la mancanza o due indispensabili?
JON Siamo due Sam, due.
SAM Ho capito, siamo due come tanti altri...Non siamo indispensabili.
JON Nessuno è indispensabile per gli altri.
SAM E per se stessi?
JON Non lo so… (con una punta di ironia) Forse, si potrebbe fare a meno anche di quello.
SAM E allora che senso avrebbe tutto?
JON Sam, questo non è tutto
SAM Beh! Chiamalo come vuoi. Ma sai dirmi che senso avrebbe?
JON Potrebbe anche non aver senso. Ci hai mai pensato?
SAM Avrebbe senso farlo?
JON Lo stesso che avrebbe non farlo.
SAM (Dopo una piccola pausa) Tu per me sei indispensabile.
JON Io sono indispensabile per chiunque.
SAM Alle volte ti guardo e non riesco a capire.
JON Cosa?
SAM Se sono io che sono particolarmente stupido o tu che sei fortemente intelligente.
JON (Sorridendo con modestia) Su Sam non dire così…non penso di essere fortemente intelligente.
SAM (Se lo guarda deluso) Grazie.
JON (Con leggerezza) Prego.
SAM (dopo una pausa) Jon?
JON Dimmi.
SAM Tu sei felice?
JON Tu?
SAM Non me lo sono mai chiesto. Mi spaventa l’idea.
JON Ti spaventa non essere felice?
SAM No.
JON Ti spaventa esserlo?
SAM No.
JON E allora cos’è che ti spaventa?
SAM Mi spaventa il pensiero di non riuscire a trovare una risposta.
JON Ma ha senso cercare sempre una risposta?
SAM E per questo che ci poniamo domande.
JON Beh! Bisogna porsi per forza tutte queste domande?
SAM A me la cosa diverte.
JON Ti diverte?!
SAM Si.
JON Ti diverte fare domande alle quali non riuscirai mai a rispondere?
SAM No, quello no. Mi domando solo cose alle quali sono sicuro di riuscire a rispondere.
JON Ma che senso ha farlo?
SAM Potrebbe anche non averlo. Ci hai mai pensato Jon?

(Si sente un improvviso rumore).

JON Cosa è stato?
SAM Non lo so, però proveniva da là. (indica il punto dal quale Jon è entrato).
JON Vado a vedere.
SAM Ma non hai paura ad andare solo?
JON Vuoi venire con me?
SAM Per carità. Non ho il coraggio per farlo. 
JON (Uscendo) Sam, Sam, Sam…(Da fuori) Ma tu hai paura di tutto?
SAM (Semplicemente) Si,di tutto…Perché si vede molto?
JON (Da fuori) Tu che dici?
SAM Non lo so. Penso di avere tanti dubbi, tante insicurezze; però credo di essere sincero con me stesso. Vedo i miei difetti, i miei limiti. So quali sono…Mi dirai che il problema è che non faccio nulla per migliorarmi. (fa un piccolo sorriso) Sono come qui ciccioni che leggono le diete mentre mangiano.
JON (Rientrando) Tutto a posto, non era nulla.
SAM E quel rumore cosa è stato?
JON La costruzione in legno.
SAM Quella senza tetto spiovente?
JON Ora non ha neanche la porta, è crollata.
SAM Sta cadendo a pezzi.
JON E’ colpa del tempo. Nel momento in cui dai meno attenzioni ad una cosa, inizia a distruggerla.
SAM Un po’ come i rapporti tra le persone.
JON Cioè?
SAM Quando inizi a dare maggiore attenzione a te stesso e meno alla persona che hai accanto, il tempo inizia la sua distruzione.
JON Della persona?
SAM No, del legame. (Pensandoci) A volte mi fa paura.
JON Non pensarci adesso.
SAM Non posso non farlo.
JON Ci sono io qui con te.
SAM E’ proprio per questo che non posso non pensarci. Mi fa impazzire l’idea che il tempo possa distruggere tutto.
JON Questo non…
SAM Si lo so, questo non è tutto. Però la nostra amicizia per me vuol dire tanto.
JON Sam.
SAM Tu hai vissuto con me ogni istante della mia vita. Ti ho sempre confidato tutto. Per te sono anche andato contro le persone che avevo accanto. I parenti, gli altri amici, le ragazze.
JON Sam.
SAM (Il racconto lo rasserena) Ti ricordi quella moretta che avevamo conosciuto sulla spiaggia?
JON Me lo ricordo.
SAM Era troppo carina. Alta, capelli ricci, occhi verdi…Sembrava la “Venere del Botticelli”
JON La Venere del Botticelli non ha gli occhi verdi.
SAM (Secco con un po’ di rabbia) L’hai fatta scappare. (pensandoci) Secondo me gli piacevo pure. Però te l’ho presentata e tu me l’hai fatta scappare. Ma che cavolo gli hai detto per farla correre via in quel modo?
JON (Semplicemente) Piacere Jon.
SAM Mi hanno sempre detto che dipendere da te per me era un po’ come una malattia. Ma sai che ti dico?
JON Cosa?
SAM Sono contento di essere malato… Ecco, sono un malato contento.

JON (Dopo un silenzio) Sei stanco Sam?
SAM Forse….(Dopo un brevissimo silenzio) Jon?
JON Dimmi.
SAM Tu pensi di essere più forte di me?
JON Tu cosa pensi?
SAM Penso che siamo diversi.
JON Siamo tutti diversi a questo mondo.
SAM Mi terrorizza questa cosa. 
JON Quale cosa?
SAM Il pensiero di avere davanti a me una persona e non riuscire a capire realmente chi sia.
JON Tu vorresti capire troppe cose. 
SAM Sai qual è un’altra cosa che mi spaventa?
JON No, cosa?
SAM Vedere le persone cambiare.
JON (Con un riso amaro) Le persone non cambiano.
SAM Hai presente quando incontri qualcuno dopo tanto tempo e non lo riconosci più?
JON Probabilmente non l’avevi mai conosciuto.
SAM A volte capita anche con le persone che vedi tutti giorni. Le persone cambiano Jon… e forse è meglio così.
JON Meglio di cosa.
SAM Meglio di fingere di essere un qualcosa che non si è.
JON Sam, secondo te le persone cambiano perché sono stanche di fingere?
SAM Non lo so… non lo so perché cambiano… però mi fa paura. 

(Sam si siede a terra. Jon si guarda intorno e raccoglie un vecchio vinile dal terreno, si siede anche lui e dopo averlo spolverato con il braccio inizia a passarci sopra la punta del dito in modo circolare, come se fosse la testina di una piastra. Si sente una leggera musica. Jon continua il suo movimento con il dito. Dopo un po’ Sam si alza, si avvicina rapidamente a Jon e gli sposta il dito dal disco. La musica si interrompe immediatamente.)

SAM Sono stanco Jon.
JON Stanco di cosa?
SAM Di stare qui, in questo posto. E’ buio, c’è troppo silenzio. Ti prego andiamocene.
JON Ora non possiamo andar via.
SAM Perché no?!
JON E’ notte, rischieremo di perderci.
SAM (Piangendo si aggira nervosamente sul palco) Cazzo, cazzo, cazzo… Perché sono venuto? Io non sono fatto per queste cose. Dovevo rimanere lì. Jon guardati intorno, non c’è nulla qui, solo silenzio, silenzio, silenzio. Perché tutto questo silenzio?
JON E’ qui per essere ascoltato.
SAM Il silenzio non si ascolta.
JON Dovresti imparare a farlo.
SAM Mi mette paura.
JON Non può farti nulla.
SAM E’ vuoto il silenzio.
JON E’ per questo che lo temi?
SAM Io non lo temo.
JON Lo hai detto tu.
SAM Ho detto solo che mi mette paura.
JON Non può metterti paura una cosa così sincera.
SAM Il silenzio non è sincero.
JON E’ qui per te.
SAM Non lo voglio, mandalo via.
JON Potresti pentirtene… Se imparassi ad apprezzarne ogni piccola sfumatura smetteresti di temerlo.
SAM Io non lo temo… mi fa solo paura, (brevissima pausa) come tutto del resto. (pausa) Perché parli con me Jon?
JON Siamo amici, no?
SAM E’ per questo che parli con me?
JON Mi piace parlare con te.
SAM Dobbiamo dirci qualcosa della quale non possiamo fare a meno?
JON Non so, dovrei pensarci.
SAM Che senso hanno i nostri discorsi?
JON Sono discorsi.
SAM Privi di senso?
JON Credo che tutto abbia un senso.
SAM Tutto?
JON Quasi tutto…insomma, gran parte di quello che ci circonda ha un senso.
SAM E tu riesci sempre ha trovare il senso delle cose che fai?
JON Dipende.
SAM Però continui a farle.
JON (alzando le spalle) Abitudine.
SAM Di che cosa sono fatti i nostri discorsi Jon?
JON Parole.
SAM Parole?
JON Si parole.
SAM Parole vuote?
JON Parole Sam…Pericolose parole?
SAM (sorridendo quasi a volersi rassicurare) Le parole non sono pericolose.
JON Sei convinto di quello che dici?
SAM Certo…forse… non lo so.
JON Cosa credi?
SAM (Incerto) Beh! Credo... credo che le parole non siano pericolose, forse lo è il significato che gli attribuiamo.
JON Cosa vuoi dire?
SAM Voglio dire che le parole sono solo un mezzo.
JON Un mezzo?
SAM Si, il mezzo. Il mezzo indispensabile per esprimere una propria emozione, un proprio stato d’animo, un proprio pensiero…una propria paura.
JON Le parole sono pericolose Sam.
SAM Forse hai ragione…Sai, qualche notte fa ho fatto un sogno. (tra sé sorridendo) Le parole. (poi a Jon) Parlavo. Parole, tante parole. Ero solo, ero solo e continuavo a parlare. Le parole erano belle, avevano un bel suono, ma io non riuscivo a capirle... Ho avuto paura.
JON Probabilmente non avevi nulla da dire.
SAM No, qualcosa ce l’avevo…però non riuscivo ad esprimerlo.
JON Ed ora?
SAM Ora cosa?
JON Riesci ad esprimere quello che senti?
SAM La paura? Beh, quella mi si legge in volto.
JON Riesci ad esprimerla a parole?
SAM (lentamente) Pa-u-ra.
JON Le parole sono pericolose Sam.

(Jon è calmissimo. Sam si muove nervosamente.)

JON (Dopo una pausa) Cos’hai Sam? Sei nervoso. 
SAM (I suoi gesti evidenziano il suo nervosismo) Lo faccio vedere così tanto? 
JON Le cose sono due…O sei bravissimo a farlo vedere o sei incapace a nasconderlo.
SAM Non riesco a stare fermo.
JON Vuoi che faccia qualcosa?
SAM Hai un’idea?
JON (Ci pensa) Che sò… potrei spararti ad una gamba…
SAM Jon. (Quasi riprendendolo)
JON Oppure legarti ad un albero appeso a testa in giù.
SAM Non credo che sia una buona idea. Mi andrebbe il sangue al cervello e morire.
JON Hai ragione, non è una buona idea…A testa in su?
SAM Preferisco tenermi il mio nervosismo, grazie.
JON Come vuoi. Però non dire poi che non ti ho voluto aiutare.
SAM (Si avvicina alla bicicletta e si guarda allo specchietto del manubrio) Guarda come mi sono ridotto. Non sembro neanche io. (Specchiandosi) Mamma mia che faccia, sono orribile.
JON Oddio!! Bello non sei mai stato.
SAM Guarda questi pantaloni come sono rovinati.
JON E’ colpa tua perché non hai mai pensato di comprarne un paio nuovi.
SAM Guarda che questi erano nuovissimi, prima che finissimo tutti e due dentro quella cavolo di palude.
JON Non era una palude, era un acquitrino.
SAM Che fai predi per il culo?
JON Non mi permetterei mai.
SAM Eh! Non ti permetteresti mai però intanto lo fai sempre.
JON Non dire così perché non è vero.
SAM Ah! Non è vero?! Allora devo arrivare alla conclusione che non hai una buona memoria.
JON Forse non avrò una buona memoria…
SAM (Lo interrompe) Non ce l’hai no, altrimenti ti ricorderesti di tutte le volte che lo fai, di tutte le volte in cui mi hai fatto fare la figura del coglione…
JON Io?
SAM (ironico) No io!... Ti sei dimenticato di quello che succede ogni volta che usciamo insieme, ogni volta che andiamo al cinema, a teatro, al ristorante? 
JON (con un sorrisino) Al ristorante.
SAM Mi fai sempre fare la figura dell’obeso. (tra sé) Obeso io. (a Jon) Per colpa tua che ordini, ordini devo passare io per ciccione. Ma ti rendi conto?! Tu mangi ed io mi devo giustificare con i camerieri. E’ assurdo, è come se tu bevessi e poi dicono che io sono un ubriacone.
JON Ma che t’importa dei camerieri?
SAM Mi importa perché mi sento in dovere di dargli una spiegazione.
JON Sono loro a chiedertela?
SAM No, ma che significa…mi guardano in quel modo.
JON Ti guardano?
SAM Si, mi guardano e ridono…forse per compassione.
JON (seriamente) Non mi piace che la gente provi compassione per me.
SAM Ma che c’entri tu. E’ di me che provano compassione.
JON E perché?
SAM Non lo so. Forse perché devo sopportare uno come te.
JON (Privo di modestia)Beh! Non sono poi così male…(seriamente)E poi non dimenticare che per te sono fondamentale. Lo hai detto tu.
SAM Jon?
JON Dimmi Sam.
SAM Secondo te, domani che giorno sarà?
JON: Che c’entra questa domanda?
SAM Domani che giorno sarà?
JON Sarà un giorno.
SAM Sembrano tutti uguali questi giorni.
JON Sono tutti uguali.
SAM Sono tutti diversi… Non mi riconosco più.
JON Le persone non cambiano Sam.
SAM Sono a metà ormai. Non posso più tornare indietro e non so se avrò la forza di andare avanti.
JON Non puoi rimanere qui per sempre.
SAM Vorrei non esser mai stato qui.
JON Avresti voluto essere ancora là?
SAM Avrei voluto non essere. Forse avrei avuto meno problemi.
JON Arriverai Sam. Tu arriverai.
SAM Dove siamo Jon?
JON In viaggio.
SAM In viaggio per dove?
JON Per la libertà, per il domani… per vivere.
SAM Perché abbiamo bisogno di viaggiare per vivere?
JON E’ così, se non riesci più a farlo stando fermo.
SAM Io forse ci riuscivo.
JON Ci riuscivi? E allora perché sei qui?
SAM Perché non era quello che volevo. Non era quello che avevo sempre desiderato… forse, perché non riuscivo a vivere… (dopo una pausa) Cosa mi manca Jon?
JON Non posso saperlo.
SAM Su che strada stiamo camminando?
JON E’ una strada.
SAM Per quanto tempo sarà tutto?
JON Questo non è tutto.
SAM Perche?
JON E’ così.
SAM Ho paura Jon…ho paura.

(Si sente una dolce musica. Sam si addormenta sulle ginocchia di Jon. La musica accompagna le parole di Jon).

JON (Tra se) Stiamo viaggiando, così come il tempo, seguendo il nostro percorso senza ritorno. La paura, l’euforia, la gioia e il silenzio accompagnano i nostri passi, lenti ed eterni. Così le parole, unite e casuali dei nostri discorsi. Così le paure, le sue (riferendosi a Sam) e quelle di chiunque sia in viaggio come noi. E poi i suoni, questa dolce melodia che accarezza i pensieri, sfiorando i ricordi, quelli che fanno male, quelli che vorresti cancellare per sempre o che vorresti non aver mai vissuto. Quei ricordi con i quali ti scontri ogni giorno e che voltando l’angolo della quotidianità sei costretto ad affrontare… Stiamo fuggendo da loro, dal silenzio sordo di quegli istanti, e forse… anche da noi.

(Lentamente si abbassano le luci. La musica continua in sottofondo. Terminata la musica si alzano le luci. Sam e Jon sono sdraiati. Sam è senza scarpe. Ad un certo momento Jon alza la testa come se qualcosa lo avesse turbato. Inizia lentamente ad annusare. Si alza in piedi, continuando ad annusare gira per il palco, fino a quando trova dietro una specie di cespuglio le scarpe di Sam e capisce quale era la fonte di quello strano odore. Prende le scarpe e si avvicina a Sam; le lascia cadere violentemente in terra e Sam si sveglia di soprassalto).

JON Tu vuoi la mia morte.
SAM Ma che dici Jon? Mai al mondo.
JON Non senti niente?
SAM Cosa dovrei sentire?
JON Un odore nauseante.
SAM (Annusa) No, non lo sento.
JON Strano, perché questo odore proviene dalle tue scarpe.
SAM Ah!(sorridendo) Per questo non lo sentivo… ormai ci sono abituato.
JON La prossima volta avvertimi… così mi preparo psicologicamente.
SAM Scusami Jon.
JON Scusami un cavolo. Saranno venti giorni che non te le cambi.
SAM Domani fanno un mese.
JON (Lo prende fortemente in giro) Davvero? Auguroni!! Adesso capisco.
SAM Cosa?
JON Come hanno fatto ad arrivare li dietro.(Indica il posto dove le ha raccolte) Dopo un mese che non te le toglievi hanno iniziato a camminare da sole.
SAM Ho sognato Jon.
JON (ancora infastidito) Mm! Sono contento.
SAM Osservavo.
JON Cosa?
SAM Me stesso. Il sogno… ero io che osservavo me stesso parlare.
JON Riuscivi a capirlo?
SAM Non volevo capirlo, volevo solo osservarlo.
JON Cosa hai provato?
SAM Sicuramente paura.
JON Perché?
SAM E’ strano sai. Hai come la sensazione di non conoscerti affatto.
JON Tu credi di conoscerti?
SAM (Non volendo rispondere) Non lo so, non mi interrompere…(continuando il racconto) Tutto sembrava più difficile. Fuori dal tempo. Irreale.
JON Il sogno è irreale.
SAM Si, ma questo era talmente irreale da sembrar vero.
JON Apparenza.
SAM Cos’è l’apparenza?
JON Un qualcosa che sembra quel che non è.
SAM Anche un uomo che mente è apparenza?
JON Il sogno è apparenza.
SAM Tu sei apparenza?
JON Il sogno è apparenza.
SAM E i protagonisti di un sogno, sono apparenza?
JON Come il sogno stesso.
SAM Sembrava tutto così vero…ed era solo apparenza. 
JON Hai paura Sam?
SAM In ogni istante.
JON Hai paura di osservarti?
SAM Ho paura di allontanarmi da me stesso.
JON Ti è mai capitato?
SAM Sempre…Quando parlo troppo. Lentamente perdo il senso delle cose. Inizio a separarmi da me stesso e a sentirmi parlare… Alle volte mi allontano così tanto che ho paura di non riuscire più a tornare…Riuscirò a tornare?
JON Riuscirai ad arrivare. 
SAM Dove?
JON Non pensare a questo... la cosa importante è che arriverai.

(Sam inizia a fissare le proprie scarpe)

SAM (Dopo una pausa) Riflettevo sai?
JON Su cosa?
SAM Sulle scarpe.
JON Per il loro odore?
SAM Gli uomini, quelli che camminano tutta una vita fissando la punta delle proprie scarpe. Perché lo fanno?
JON Probabilmente per la paura di guardare in faccia il mondo.
SAM Non credo che sia per questo.
JON Non lo credi?
SAM No. Credo che sia più un desiderio di guardarsi dentro. 
JON Dentro?
SAM Si, c’è un mondo anche dentro di noi. 
JON E’ lo stesso mondo.
SAM Non è lo stesso. E’ più vasto,senza confini, senza limiti definiti. E poi è inesplorato.
JON Perché inesplorato?
SAM Per paura, sempre lei. Jon, noi stiamo fuggendo dal nostro passato, da quella parte di mondo nella quale abbiamo sempre vissuto, per raggiungere un’altra parte di terra dove iniziate tutto da capo.
JON Non pensi sia una cosa giusta?
SAM Penso che i fantasmi che vediamo qui li incontreremo in qualunque altro luogo nel quale stiamo pensando di andare….Che senso ha farlo?
JON Desiderio di scoprire.
SAM Cosa? 
JON Un qualcosa di nuovo.
SAM Del quale prima o poi ci stancheremo? Perché mai dovremo farlo?
JON Perché siamo vivi.
SAM Forse domani raggiungeremo qualcosa. Riusciremo anche ad afferrarla, ma poi lentamente diventerà abitudine e così sentiremo il desiderio di partire nuovamente, e sarà sempre così. (fissando Jon) Non possiamo fuggire per sempre Jon.
JON Ma noi siamo in cerca…
SAM (Lo interrompe bruscamente) Di cosa Jon? Non esiste quello che stiamo cercando. Non è intorno a noi che bisogna continuare a guardare.
JON E dove?
SAM Dentro. Solo dentro di noi potremo veramente trovare quello che cerchiamo. Una melodia mai suonata, una poesia mai scritta. Fuori non c’è nulla di più di quello che già abbiamo.
JON Non lo abbiamo più Sam.
SAM Lo so… ed è per questo che ho paura. (si sdraia a terra osservando il cielo)
JON (Dopo una pausa) Che cosa ti prende Sam? Non puoi arrenderti adesso, devi continuare a lottare.
SAM Non ho voglia di lottare.
JON Ma devi farlo.
SAM Per chi Jon?…E perché?
JON Se smetterai di lottare avrai perso.
SAM Jon, questa non è una competizione, è la vita.
JON E’ cos’è la vita Sam?
SAM Non lo so, dimmelo tu.
JON E’ una sfida, una sfida che non puoi perdere.
SAM (si alza in piedi) Una sfida? (alzando un po’ la voce).
JON Si. (con lo stesso tono di Sam)
SAM Una fottutissima sfida? (c.s.)
JON Si Sam. (c.s.)
SAM Una sfida che non possiamo perdere? (c.s.)
JON Proprio così. (c.s.)
SAM Bisogna lottare Jon. (c.s.)
JON Ben detto amico mio.
SAM Non voglio arrendermi, voglio combattere. (con entusiasmo).
JON Combatti Sam, combatti e arriverai.
SAM (Si calma improvvisamente) Combattere?
JON Già.
SAM E contro chi?
JON Contro tutto.
SAM Questo non è tutto Jon, lo hai detto tu.
JON (preso in contropiede) Bhe!!…. Devi combattere…(un po’ titubante).
SAM Perché Jon?
JON Perché…
SAM Non lo sai neanche tu… allora forse non ha un gran senso farlo. (si risiede per terra).
JON (Dopo una brevissima esitazione) Ma…si che ha senso farlo.
SAM Per chi Jon?
JON Per te stesso Sam. Per non diventare come tutti.
SAM Tutti chi?
JON Tutti quelli che non sono qui.
SAM E come sono questi “tutti”?
JON Diversi.
SAM Siamo tutti diversi.
JON Sam, loro hanno perso. Si sono fermati. Hanno smesso di lottare.
SAM Probabilmente non hanno mai iniziato.
JON Probabilmente. E’ per questo che sono ancora là; perché non hanno il coraggio di fuggire.
SAM Io non ho il coraggio.
JON Tu sei qui.
SAM Non dovrei esserlo.
JON Sei qui, ed è giusto così.
SAM Giusto per chi Jon? Per te, per sentirti meno solo. Per avere qualcuno da dominare? Qualcuno che faccia tutto quello che vuoi? E’ per questo che è giusto?
JON Io non voglio dominarti.
SAM Lo hai sempre fatto… Forse è anche per questo che a tutte le persone alle quali ti ho presentato non sei mai piaciuto.
JON Non gli sono mai piaciuto?
SAM No.
JON A nessuno?
SAM A nessuno.
JON Sei confuso Sam.
SAM E’ una vita che sono confuso. Non sono mai riuscito a capire quello che era giusto fare.
JON Ora lo hai capito.
SAM (Ignorando Jon) Ho sbagliato e forse sto ancora sbagliando. (a Jon) Non si finisce mai di sbagliare.
JON Sono esperienze.
SAM (Con un riso amaro) Esperienze… La prima volta lo accetti, è umano del resto. Poi c’è una seconda, una terza, una quarta, una quinta volta. E allora non lo accetti più, non ti va più bene, perché dici: “Cazzo, non può essere sempre così”. 
JON Ma forse adesso…
SAM (Ignorando ancora Jon) Il problema è più profondo. Sono io che non vado. E’ che non sono mai andato. Non ha senso fuggire dal proprio presente, non cambierebbe nulla.
JON Sam, io sono convinto che…
SAM (Ignorando Jon) Non sono un bastardo. E’ questo il mio problema. Non sono un bastardo.
JON Non è una colpa Sam.
SAM I bastardi non perdono mai. Sanno sempre quel’è la cosa giusta da fare, in ogni fottuto momento. Quelli come me invece, no. Hanno paura, sono insicuri e lo prendo sempre in quel posto, dai bastardi.(Sottolineando “dai bastardi”). (a Jon) Perché i bastardi non perdono mai?
JON Che vita fanno Sam?
SAM E quelli come me? Che vita fanno?
JON Sam, le cose cambieranno, stanne certo.
SAM Non cambierà mai nulla. Loro saranno sempre più bastardi ed io sempre più perdente.
JON Tu non sei un perdente.
SAM Non sono neanche un bastardo.
JON Non sei neanche un bastardo.
SAM E allora cosa sono?
JON Sei Sam. Solo Sam.
SAM Non mi basta più.
JON Hai molto di più di un bastardo tu.
SAM Cos’ho di più di un bastardo?
JON Provi qualcosa dentro.
SAM Paure? Insicurezze? Dubbi?…Questo ho di più di un bastardo?
JON Sei vivo Sam. Tu sei vivo.
SAM (Dopo una pausa) Jon?
JON Cosa c’è?
SAM Tu quante lingue conosci?
JON Per mi fai questa domanda?
SAM Quante lingue?
JON Inglese, Francese, Tedesco, Portoghese e Greco antico. 
SAM (Sorpreso) Cazzo.
JON Perché vuoi saperlo?
SAM Mi sarebbe sempre piaciuto conoscere tante lingue, cosi da poter capire quello che dice la gente di tutto il mondo.
JON Alle volte è meglio non capire.
SAM Oltre che conoscere altre lingue mi sarebbe anche piaciuto girare il mondo. 
JON Non è poi così bello.
SAM Girare il mondo?
JON No, conoscere tutte le lingue.
SAM Perché non è bello?
JON Perché rischi di capire tutto quello che la gente dice alle tue spalle.

(Sam inizia a ride)

JON Che ti ridi? (Sam continua a ridere) Oh! Perchè ridi?! Sam?(Alterato) Sam, che cazzo ti ridi?
SAM Mi è tornato in mente un episodio.
JON E che fai ridi da solo? Raccontamelo così almeno ridiamo in due.
SAM Me l’ha raccontato un mio zio, il fratello più piccolo della madre di mio padre.
JON Tua nonna?
SAM No, mio zio.
JON La madre di tuo padre è tua nonna.
SAM Si però questa storia me l’ha raccontata mio zio.
JON Vai avanti.
SAM Questo mio zio aveva qualche problema d’udito. Allora sia la moglie, sia la sorella, sia i figli, sia…
JON Insomma tutti i parenti.
SAM Si tutti. Gli hanno consigliato di mettersi un apparecchio di quelli che amplificano i rumori.
JON Bell’idea.
SAM Pessima idea. 
JON Perché?
SAM Perché dopo una settimana mio zio si è tolto l’apparecchio e l’ha buttato fuori dalla finestra.
JON (Sarcastico) Bravo.
SAM Non ce la faceva più. Stava in salone e sentiva la moglie che lo criticava dalla cucina mentre lavava i piatti. Era una situazione insopportabile.
JON Visto, che ti dicevo? Certe volte è meglio non sapere come stanno realmente le cose.
SAM Hai ragione. La cosa peggiore che ti possa capitare è avere un’idea di una persona per tutta una vita e poi accorgersi che non hai mai capito nulla di lei. (Dopo una piccola pausa) Jon, ma quanto siamo sinceri noi due? (Jon non risponde) Jon?
JON Dimmi Sam.
SAM Quanto siamo sinceri noi due?
JON Perché me lo chiedi?
SAM E’ tutto vero quello che dici?
JON Riguardo a cosa?
SAM Tu sei sincero con me?
JON Non puoi dubitare di questo.
SAM Bisogna dubitare di tutto.
JON Non di tutto. A qualcosa dovrai pur credere?!
SAM E’ pericoloso credere.
JON Ne sei sicuro?
SAM Lo credo… e sto rischiando.
JON Sono sincero Sam.
SAM Ed io?
JON Tu cosa?
SAM Sono sincero?
JON Certamente.
SAM Tante volte vorrei non esserlo.
JON (quasi riproverandolo) Cazzo Sam, non puoi desiderare in ogni istante di essere diverso da come sei.
SAM Il mio non è un desiderio, è un sogno.
JON Perché lo fai?
SAM Perché il pensiero di non essere come sono mi rende felice.
JON Ma non poterlo essere ti fa star male.
SAM Il pensiero mi rende felice… (Dopo una breve pausa fissa Jon) Voglio tornare indietro.
JON E il tuo sogno? 
SAM Non potrei mai raggiungerlo.
JON Devi riuscirci Sam. Non rinunciare, ti prego… Tu puoi arrivare ad avere molto più di quello che hai, molto più di me, molto più di quello che tu abbia mai immaginato.
SAM (Tra sé, con un piccolo sorriso) Il mio sogno…Alle volte penso che sognare sia troppo rischioso. Sono arrivato anche a pensare che un sogno abbia un inizio ed una fine solo dentro di noi. Come se debba esistere solo nella nostra mente, nel nostro cassetto. Beh! Sicuramente li nessuno potrà mai venirli a danneggiare.
JON Non devi aver paura di aprire quel cassetto.
SAM Li dentro il mio sogno è al sicuro, lontano dal sorriso sarcastico della gente.
JON Ma così resterà solamente un sogno.
SAM Così resterà solamente il mio sogno….(dopo una pausa) Sai Jon, qualche giorno fa sono andato al mare.
JON Da solo?
SAM Si. Avevo voglia di fare un giro e così mi sono ritrovato alla spiaggia vicino al porto. Non c’era nessuno.
JON Ma che ore erano?
SAM Le tre di notte.
JON (Ironico) Strano che non ci fosse nessuno.
SAM E’ stato bellissimo. Il silenzio, la luce della luna che si rifletteva sopra il mare… E’ strano sai, ci sono delle situazioni, delle atmosfere, che apparentemente sembrano come tutte le altre, però riescono ad entrarti dentro in maniera più profonda.
JON Era il luogo nel quale ti trovavi a coinvolgerti.
SAM Ho fatto su e giù per quella spiaggia non so per quante ore….Ad ogni passo lasciavo un segno sulla sabbia ed è stato li che ho riflettuto.
JON Su cosa?
SAM Su come quello che avevo intorno era emblematico della vita. Voglio dire, quelle mie orme sulla sabbia erano un po’ come le esperienze di un uomo; come una traccia di un passaggio ed anche se il mare in un istante le cancella, quei segni ti restano dentro.
JON Come i ricordi.
SAM Poi sono rimasto affascinato dalla luce del faro.
JON Perché?
SAM Perché anche lì puoi trovarci la vita, con quella luce che va e viene, che credi di aver fatto tua e che invece hai solo perso per sempre…Ti passa davanti agli occhi quella luce per poco più di un secondo e per vivere la tua felicità devi imparare a cogliere tutto di quel graffio al cuore prima che sia troppo tardi.
JON E’ l’attimo che non devi lasciarti scappare.
SAM (Cambiando argomento)Che nave sono Jon?
JON Come?
SAM Che nave sono?
JON Ti senti una nave?
SAM Più che altro una zattera. Come sono le zattere Jon?
JON Instabili.
SAM (Tra sè come a conferma) Sono instabile. 
JON Però non affondano mai.
SAM Tu hai mai questa sensazione?
JON D’instabilità?
SAM Si.
JON Non saprei… alle volte però, mi sembra di essere al posto giusto nel momento sbagliato, oppure, nel posto sbagliato al momento giusto. (tra sè) Non so se è la stessa cosa.
SAM La sensazione è simile.
JON Cioè?
SAM (Ridendo) Non ci capisci un cazzo.
JON (Ridendo anche lui) Forse hai ragione.
SAM Di un po’, ma tu lo segui l’istinto?
JON Tu?
SAM Spesso. (a Jon) E’ un male?
JON E’ il tuo istinto.
SAM Già.
JON Ed ora cosa ti dice?
SAM Sta zitto, non parla.
JON Magari sta riflettendo?
SAM L’istinto?!
JON Beh!?
SAM (Si sente la sua commozione)Sai Jon, quando parlo con te provo una strana cosa.
JON Fastidio?
SAM No, una sensazione positiva. Mi sembra come se tu abbia in ogni istante la capacità di capirmi.
JON Ho imparato a conoscerti.
SAM Non è questo, è qualche cosa di più. Non so come spiegarti…
JON Non devi farlo, ho capito.
SAM (Dopo una piccola pausa) Oddio, ci sono delle volte che avrei una gran voglia…
JON Di abbracciarmi?
SAM No, di strangolarti.
JON Perché cosa ti ho fatto?
SAM Adesso niente. Però questo tua aria così pacata alle volte mi dà fastidio, mi rende insicuro.
JON Sam, tu sei insicuro.
SAM Forse hai ragione… A proposito d’insicurezza, ti ricordi il film che abbiamo visto l’altra sera?
JON (secco) No.
SAM Beh, proprio quello. Mi è rimasta impressa la frase del protagonista, quando ha detto che l’incertezza sembra essere l’unica cosa certa della sua vita. Non so perché, ma quella frase mi ha tranquillizzato.
JON Ti sei sentito meno solo.
SAM In che senso?
JON Nel senso che avrai pensato:”Allora lo vedi che non sono l’unico esaurito su questa terra”.
SAM Non è stato per questo…e poi cosa c’entra, quello era solo un film, non era realtà.
JON Alle volte è così sottile il limite tra realtà e apparenza.
SAM (dopo una breve pausa) Jon, ma secondo te, quanto conta il giudizio degli altri?
JON Conta.
SAM Di più o di meno?
JON Di più o di meno di cosa?
SAM Del nostro.
JON Meno, molto meno.
SAM Tu li ascolti gli altri?
JON Quando parlano.
SAM Io non ci riesco sempre.
JON Non riesci ad ascoltarli?
SAM No. Io vorrei, ma a volte non ce la faccio. Sto li, li guardo fissi negli occhi e sento anche le loro parole… ma non riesco ad ascoltarli.
JON Non ti interessa quello che dicono?
SAM M’interessa, m’interessa… ma non ci riesco. Loro parlano ed io ascolto me stesso. E più loro parlano e più io ascolto il mio silenzio. (dopo una pausa) Sono malato Jon?
JON (con un sorrisino) No, non sei malato.
SAM Perché ho tutti questi dubbi?
JON E’ naturale.
SAM Tutte queste paure?
JON Passeranno.
SAM Questo senso d’angoscia?
JON E’ normale Sam, devi solo trovare la strada giusta, tutto qui.
SAM E qual è la strada giusta?
JON Quella da seguire.
SAM Si, ma come faccio a capirlo?
JON In questo non posso aiutarti.
SAM Sono solo?
JON Non sei solo. Ci sono io.
SAM Puoi aiutarmi?
JON In questo no.
SAM Allora sono solo.
JON Ce la farai. Dentro ognuno di noi c’è il segreto per capire qual’è la strada da seguire.
SAM Io cerco sempre dentro di me, ma non l’ho ancora trovata.
JON Continua a cercare.
SAM Non la troverò mai.
JON Continua Sam. Sei qui solo per questo.
SAM Sono stanco Jon. Sono solo stanco.

(I due attori rimangono immobili in scena. Si sente il rumore del vento che soffia ed una lentissima melodia suonata al pianoforte. Dopo un po’ finisce la musica ed anche il rumore del vento.)

SAM Jon?
JON Dimmi Sam.
SAM Non sono più un bambino.
JON Fortunatamente no.
SAM Perché “fortunatamente”?
JON Perché i bambini piangono.
SAM Anche io piango.
JON Hanno paura a rimanere soli.
SAM Anch’io ho paura.
JON Vogliono sempre giocare.
SAM Io amo giocare.
JON Fanno la pipi a letto.
SAM Anch’i…(si interrompe). (Seriamente) Non sono più un bambino?
JON Sei un uomo.
SAM Lo sono mai stato?
JON Tutti lo siamo stati.
SAM Perché non lo sono più?
JON Sei un uomo adesso.
SAM E dov’è andato?
JON Chi?
SAM Il bambino che era in me.
JON Continua ad esistere, anche se spesso ce lo dimentichiamo.
SAM Non riesco a sentirlo.
JON Non puoi farlo, non dipende da te.
SAM Vorrei poterlo essere ancora un po’. In fondo non credo che sarebbe peggio di com’è adesso.
JON Non potrai mai allontanarlo da te.
SAM Vorrei sentirlo un po’ di più.
JON Perché?
SAM Per sapere da lui come sono andate a finire le cose.
JON Quali cose Sam?
SAM I sogni e i progetti che si fanno a quell’età.
JON Si può sognare ad ogni età.
SAM Loro hanno molto più di noi. Hanno l’ingenuità che noi abbiamo perso quando ci siamo allontanati da loro.
JON Anche loro diventeranno grandi.
SAM E perderanno tutto?
JON Come lo abbiam perso noi.
SAM Non dovrebbe essere così, non è giusto.
JON Le cose vanno così Sam. (si siede a terra)
SAM Non è giusto. (Sam si guarda intorno ed inizia a passeggiare nervosamente).
JON (Sdraiato a terra con gli occhi chiusi) Stai calmo Sam…stai calmo.
SAM Stai calmo…E’ una parola!! Non riesco a controllarmi. 
JON (Sempre con gli occhi chiusi. Parla con estremo distacco e lentamente) Dovresti rallentare un po’. Respira più lentamente… Alle volte sembra che la vita vada troppo veloce. Altre volte invece sembra che vada troppo lenta. Il trucco sta tutto lì, nel riuscire a mantenere il ritmo. Tu immagina di avere dentro di te un tamburo che detta il tempo ai tuoi passi. (Si sente il rumore di un tamburo) Riesci a sentirlo? Devi riuscire a farlo… Il segreto per non rimanere fregati è non camminare mai fuori tempo.

(Dopo pochi secondi il suono del tamburo svanisce e Sam si avvicina a Jon che è ancora sdraiato in terra con gli occhi chiusi).

SAM Jon?
JON Dimmi Sam? (sempre con gli occhi chiusi).
SAM Posso picchiarti?
JON (Apre gli occhi) Cosa?
SAM Ho detto. Posso picchiarti?
JON Ho fatto qualcosa che non va?
SAM No.
JON Allora perchè vuoi picchiarmi?
SAM (Alzando le spalle) Così.
JON Come sarebbe a dire “così”?
SAM Eh! Così. Ho bisogno di sfogarmi.
JON E devi sfogarti su di me?
SAM Ci sei solo tu qui.
JON Ma invece di picchiarmi, non sarebbe meglio parlare un po’?
SAM Stiamo sempre a parlare. Mi sono stancato. Voglio picchiarti.
JON (si alza in piedi) Sam, capisco il tuo stato d’animo, ma non ho molta voglia di essere picchiato da te.
SAM Non ti farò male, sta tranquillo. Voglio solo sfogarmi un po’.
JON Vuoi sfogarti?
SAM Voglio sfogarmi.
JON Guarda, li in fondo c’è un vecchio materasso, perché non ti sfoghi con quello? (il materasso è in un angolo del palco).
SAM Con quello non mi diverto.
JON Perché?
SAM Perché quello non può reagire. Che senso ha farlo? Vincerei sicuramente.
JON E non sei contento?
SAM Combattere contro un qualcosa che non può difendersi non mi entusiasma. (pausa) Però lo farò lo stesso. (Sam da un cazzotto al braccio di Jon e si dirige verso il materasso ed inizia a picchiarlo).
JON Non riesco a capire questo tuo improvviso bisogno di violenza.
SAM (Continuando a picchiare il materasso) Non ti capita mai?
JON Cosa?
SAM (c.s.) Di avere il desiderio di sfogare la rabbia che hai dentro.
JON Si, ma non mi sono mai messo a prendere a pugni un materasso.
SAM (Si ferma e guarda Jon) Guarda che me l’hai detto tu.
JON Beh! Meglio lui che me.
SAM (Riprende a picchiare il materasso) Tu cosa fai per sfogare la tua rabbia?
JON Parlo.
SAM (c.s.) Tu parli sempre. Parole, parole, sempre parole. Hai sempre qualcosa da dire…beato te.
JON Perché beato me?
SAM (c.s.) Perché sai sempre quello che è giusto dire.
JON Non sempre.
SAM (c.s.) Quasi sempre.
JON Non direi.
SAM (c.s.) Spesso.
JON Non così spesso.
SAM (Smette di picchiare il materasso) Beh! Sicuramente più di me. (riprende a picchiare il materasso) Avrei voluto sai?
JON Voluto cosa?
SAM (C.s.) Aver vissuto in un’altra epoca.
JON Un’altra vita?
SAM (picchiando il materasso) No, la stessa vita, ma in un’altra epoca… sarebbe stata diversa.
JON Sarebbe stata la tua vita.
SAM (c.s.) Sarebbe stata diversa.
JON Perché dici questo?
SAM (c.s.) Perché è un desiderio che ho sempre avuto.
JON Cosa ci sarebbe di tanto diverso?
SAM (c.s.) Non lo so, però l’idea mi affascina.
JON Non potrebbe mai avvenire.
SAM (c.s.) E’ un’idea Jon, solo un’idea.
JON Un’idea irrealizzabile.
SAM (c.s.) Non puoi togliermela.
JON Non voglio farlo… Però è irrealizzabile.
SAM (c.s.) Lo so, ma continuerò a sognarla.
JON Che senso ha farlo?
SAM (c.s.) Mi da la possibilità di immaginare e ne ho bisogno.
JON Tu sei qui Sam, non desiderare di essere altrove.
SAM (c.s.) Io non sono qui Jon.
JON Si che lo sei. Stiamo parlando.
SAM (c.s.) Non basta per poter dire che sono qui.
JON Saresti disposto Sam?
SAM (c.s.) Disposto a far cosa?
JON A rinunciare al tuo futuro per vivere un passato diverso?
SAM (c.s.)Guadagnerei molto di più.
JON E cosa perderesti?
SAM (c.s.) Non lo so.
JON Perderesti la possibilità di vedere come sarà domani.
SAM (c.s.) E come sarà mai?! Come quest’oggi; come lo ieri che ho vissuto. Giorni che si susseguono uno dopo l’altro. Cosa c’è da vedere di tanto interessante?
JON Potresti vedere quello che sarai e non quello che avresti potuto essere.
SAM (Si ferma) Sai un’altra cosa che ho sempre desiderato di essere?
JON No, cosa?
SAM Un artista.
JON Un artista?
SAM Si, uno scrittore, un pittore oppure un musicista. 
JON E perché?
SAM Loro hanno nelle proprie mani la possibilità di disegnare una nuova realtà. Sono loro a scegliere i colori, le parole o i suoni che accompagnano ogni immagine.
JON Puoi farlo anche tu…con la tua realtà.
SAM Come sarà la strada davanti a me?
JON Sarà una strada.
SAM Sarà in salita?
JON Le strade di domani sono sempre in salita.
SAM Tutte le strade sono in salita?
JON Tutte.
SAM Cammino sempre Jon su queste strade. Ma c’è una cosa che ancora non riesco a capire.
JON Cosa?
SAM Perché per quanto io possa camminare, per quanto possa sforzarmi di capire, avrò sempre davanti a me una strada in salita? Cos’è che dovrebbe darmi la forza di continuare a salire?
JON La curiosità.
SAM La curiosità di cosa?
JON Di vedere cosa c’è al di là di quella salita, dopo quel monte. La curiosità di poter scoprire il panorama che si vede da lassù.
SAM Potrebbe anche deluderci.
JON Potrebbe, ma se smetterai di salire non lo saprai mai.
SAM (Con una punta d’ironia) Mm! Ti immagini che sensazione. Uno cammina tutta una vita su questa strada del cazzo e poi arrivato su rimane pure deluso.
JON Non è importante quello che si vedrà una volta arrivati lì, ma il cammino fatto per raggiungere quel posto.
SAM Si potrebbe vivere senza Jon?
JON Senza cosa?
SAM Senza parlare di tutto questo, senza porsi tutte queste domande?
JON Quasi tutti lo fanno.
SAM E stanno meglio?
JON Stanno lì.
SAM Ho paura Jon… ancora una volta ho paura. 

(La musica segna il passare del tempo)

SAM E l’amore Jon?
JON Come l’amore?
SAM Cos’è l’amore?
JON (con un piccolo sorriso) Non abbiamo abbastanza tempo per capirlo,stanotte.
SAM Abbiamo tutta la vita.
JON Probabilmente non basterebbe neanche quella.
SAM Sai a cosa stavo pensando?
JON A cosa?
SAM Alle storie che finiscono. Sai quelle storie lunghe, intense, quelle alle quali non saresti in grado di segnare un confine. Proprio quelle storie, quelle che pensi non possano mai finire, improvvisamente si rompono, si chiudo, diventano per sempre passato. Cosa si prova dopo Jon?
JON Dolore, rabbia, nostalgia, tristezza…
SAM Odio?
JON Si, forse anche un pò d’odio. Perché me lo chiedi?
SAM Pensavo ad una storia che ho letto qualche giorno fa. Parlava di due giovani che vivevano proprio una di quelle storie senza fine. Improvvisamente l’amore finì e i due si lasciarono per sempre.
JON Cos’è che ti ha colpito?
SAM Quello che lui provò dopo.
JON Perchè?
SAM La cosa strana è che inizialmente lui non provò nulla, solo indifferenza, indifferenza capisci?! Lui era stato con lei per un sacco di tempo e provava solo indifferenza. Da un lato gli faceva anche rabbia questo sentimento d’indifferenza, forse non avrebbe voluto provarlo, non lo so, però era triste per questo. Poi, dopo qualche tempo, non so come, iniziò ad odiarla. La odiava, la odiava ma era contento.
JON Contento?
SAM Si, perchè l’indifferenza lo spaventava. Non riusciva a capire come dopo tutto il tempo passato insieme lui provasse per lei solo indifferenza, come se non l’avesse mai conosciuta. Invece odiarla lo faceva sentire vivo e forse faceva sentir vivo anche il ricordo di quell’amore.
JON Hai mai sofferto per questo Sam?
SAM (Evitando la domanda) Ma, secondo te, quando due persone si lasciano, chi è dei due a vincere? Quello che lascia o quello che viene lasciato?
JON Non lo so. Forse nessuno dei due.
SAM Ho sempre pensato che la fine di un amore sia una cosa inspiegabile. E’ come incontrarsi a metà di una salita. La sofferenza di chi viene lasciato inizia nell’attimo in cui finisce il dolore di chi lascia. E’ li che si crea il vero distacco, quando la sofferenza dell’uno si allontana dalla forza dell’altro.
JON Sam, hai mai sofferto per questo? 
SAM (Questa volta non evita la domanda) Perché mi fai questa domanda se conosci già la risposta?
JON Mi diverte farlo.
SAM Ti diverte?
JON Voglio sentirlo da te.
SAM (Pensando a lei) Aveva tutto. Aveva l’allegria, la timidezza, l’ironia, il profumo della sua età. Aveva quell’aria da bambina che non scorderò mai. Aveva la capacità di catturare ogni mia attenzione. Aveva la magia di essere l’inizio e la fine della mia giornata.
JON Aveva il tuo cuore…è per questo che non potrai mai dimenticarla.
SAM Era la mia rivincita contro il mondo. (Con un piccolo sorriso) Ricordo come fosse oggi il giorno in cui l’ho incontrata per la prima volta. (A Jon) Te lo ricordi Jon?
JON Me lo ricordo si. 
SAM Ogni volta che gli parlavo di te si innervosiva. Non ho mai capito perché.
JON Era gelosa.
SAM Di te?!
JON (Si atteggia un po’)Beh!! Cosa c’è di strano?
SAM Mi manca Jon….mi manca.

(Improvvisamente si sente un fortissimo tuono. Si spengono le luci per un istante. Quando si riaccendono in scena Sam ha di fronte a sè Jon e gli punta un dito contro. Durante le battute seguenti Jon indietreggerà alle incalzanti domande di Sam. Durante questa scena un sottofondo musicale accompagna la tensione dei protagonisti). 

SAM Jon.
JON Sam.
SAM Bianco o nero?
JON Come?
SAM Bianco o nero?
JON Che domanda è?
SAM Bene o male?
JON Cosa?
SAM Bene o male?
JON Perche me lo chiedi?
SAM Vita o morte?
JON Vita Sam, vita.
SAM Vincere o perdere?
JON Lottare Sam.
SAM (Alzando un po’ il tono) Vincere o perdere?
JON Vincere.
SAM Avanti o indietro?
JON Avanti.
SAM Bastardi o perdenti?
JON Bastardi no.
SAM Bastardi o perdenti?
JON Non lo so.
SAM Perché tutte queste domande?
JON Non lo so.
SAM Ce la faremo Jon?
JON Ce la farai.
SAM Apparenza o realtà ?
JON Ce la farai Sam.
SAM Apparenza o realtà ?
JON Non posso risponderti.
SAM Chi sei?
JON Sono Jon.
SAM Apparenza o realtà?
JON Sono Jon.
SAM Come ci siamo conosciuti noi due Jon?
JON Sono Jon e sono felice di essere qui.
SAM Perché non rispondi?
JON A cosa?
SAM Come ci siamo conosciuti noi due? 
JON Perché vuoi saperlo?
SAM Non riesco a ricordarmelo.
JON Non ci siamo mai conosciuti Sam.
SAM Non ti ho mai incontrato in vita mia. Vero Jon? (Jon non risponde) Noi non ci conosciamo.(tra sè)
JON No Sam. Non ci conosciamo.
SAM Non siamo mai stati amici?
JON Non lo siamo mai stati.
SAM Tu non sei mai esistito.
JON No Sam.
SAM Non sei qui con me, ora?
JON Non sono qui e in nessun’altro luogo.
SAM Ma io ti sto vedendo, ti ascolto. (lo tocca) Posso anche toccarti.
JON Puoi immaginare di farlo, nella tua mente, ma io non sono qui.
SAM Chi sei Jon?
JON Sono il coraggio che non hai la forza di cercare.
SAM (Tra sè) Tu non sei qui.
JON Sam, io non sono.
SAM Ed io? Io sono qui?
JON Non come credi tu.
SAM Cosa mi sta succedendo Jon? Ho paura… ho paura Jon, stammi vicino.
JON Non posso aiutarti.( Si allontana da Sam)
SAM (si butta a terra) Sono solo…sono solo.
JON Grazie Sam. 
SAM Ho paura… ho paura… non te ne andare.
JON Non sono mai stato qui Sam. Tutto questo non è mai esistito.
SAM Ma io sto parlando con te?!
JON Sam?! Guarda dove sei. Osserva bene questo luogo. In questo presente ci sono tutti i frammenti del tuo passato. E’ solo pensando a loro che potrai trovare la forza di camminare verso il domani…Sono stato io a portarti fino qui. Nel luogo della tua memoria. In un posto che pur non essendo è per te indispensabile. E’ il tuo sogno Sam. Non uno dei tanti, è il tuo sogno.
SAM (tra sé) Apparenza.
JON Sono i tuoi desideri.
SAM (tra sé) Apparenza.
JON Le tue speranze.
SAM (tra sé) Apparenza.
JON Le tue paure.
SAM (tra sé) Apparenza.
JON Sei tu Sam…Sei tu.
SAM (tra sé) Apparenza.
JON (Dopo una pausa) Non arrenderti. Non farlo mai.
SAM Non ce la faccio… non ce la faccio.
JON Arriverai Sam… tu arriverai. 
SAM Sto perdendo un’altra volta.
JON E’ facile lasciare tutto, quando questo tutto è poco più di niente. Ma il coraggio di una persona nasce dove muore la paura di dire addio alle abitudini, a quello che si ha, per inseguire un qualcosa di diverso, un qualcosa di più, un qualcosa che abbia veramente un senso….addio Sam. (Jon esce di scena) 

(Si abbassano appena le luci. Parte una leggera musica di sottofondo. Sam è solo al centro del palco).

SAM Paura… apparenza… sogno… 
SAM e JON: Arriverai Sam… arriverai. 

(Buio improvviso. Una musica accompagna l’ultima scena. Improvvisamente si sente un rumore ed una luce diretta illumina la gabbia in ferro che sta sul proscenio. La gabbia è aperta ma al suo interno non c’è più il palloncino bianco. Sam è sdraiato come all’inizio dello spettacolo, appoggiato alla gabbia con gli occhi chiusi). 

FINE