IL VIGILANTE

di

Roberto Braida


(entra di corsa con la pistola in pugno) Fermi tutti! Mani in alto! Giratevi di spalle tenendo le mani alzate! Ho detto giratevi di spalle con le mani alzate! Polizia!

Ah, che bella soddisfazione… Io me lo sogno la notte. Sto lì, in mezzo alla stazione della metro e improvvisamente una vecchietta viene scippata da due zingarelle che cominciano a correre verso l’uscita. La vecchietta cade, si frattura il femore e il gomito, comincia a lamentarsi, a cercare aiuto, ma nessuno interviene, tutti che si girano dall’altra parte impauriti; ed improvvisamente entro in scena io, con la mia pistola in pugno, comincio a correre più veloce che posso, ma non ci riesco, non ce la faccio, mi sento come bloccato… Oddio che brutta sensazione! Le due zingarelle intanto vedendomi come incollato al terreno ne approfittano per derubare altri 3 turisti che osservavano la scena impotenti. E allora i tre cominciano a chiedermi aiuto, e io non ce la faccio a correre! (piange)
Ma improvvisamente arriva un passeggero ubriacone che mi da due calci  agli stinchi per farmi staccare dal terreno, per farmi correre, mi picchia selvaggiamente, mi insulta: corri pezzo di merda! Non lo vedi che c’è gente che ha bisogno del tuo aiuto, animale?!!!!
Mi sveglio tutto sudato! Era mia moglie che mi stava dando due calci agli stinchi. Dice che le rompo i coglioni, che ormai io penso solo a tenere a bada la banchina della stazione.
Forse ha ragione. Io non vedo altro.
Io entro e comincio ad osservarvi tutti; voi pensate di passare inosservati ma io vi vedo: pendolari con le palle piene, signore che vanno avanti e indietro  per tutta la giornata, studenti scoglionati. Io vi vedo tutti. Vi osservo, vi scruto, vi studio.
Poi però non faccio un cazzo perché non posso fare più di questo. Ah, quanto mi manca un bell’inseguimento sulle rotaie, una corsa per acchiappare un malvivente sulle scale mobili che vanno al contrario. Mi manca tutto questo.
Una volta ho dovuto correre dietro un venditore abusivo da Policlinico a Magliana: non so nemmeno quanti chilometri ho fatto ma tanto non l’ho preso, e così sono stato pure punito per abbandono del posto di guardia.
Io sono qui dalle 8.00 alle 20.00, sempre allo stesso punto, mangio, bevo, rutto e scorreggio sempre qui. Delle volte mi faccio anche i bisogni addosso, ma sto sempre qui, non mi muovo, sono in servizio perenne. E così per essere in servizio perenne, sono in servizio anche a casa, con mia moglie che guardo, osservo, scruto, studio… e lei mi sfancula scrutandomi…
Non ho una vita normale, come la vostra, io sono una sorta di autorità qui, tutti mi rispettano, incuto timore, vi guardo con lo sguardo torvo dell’investigatore privato che guarda, osserva, scruta, studia… ma non fa niente di tutto questo.
In realtà ho una malformazione oculare che non mi permette di girare gli occhi e così se mantengo una posizione per più di 5 minuti sono costretto a mantenerla dalle 8.00 alle  20.00. Oddio, potrei pure dirlo ai miei capi ma poi mi trasferirebbero in chissà quale posto ed io non voglio. Io sono una specie di Re qui dentro, molte volte mi chiamano “agente”, alcune volte “maresciallo”, alcune volte “scusi”… ecco, io non l’ho mai capito che cosa voglia dire ma appena dicono “scusi” io mi giro. Bah…
E comunque rifacciamo la prova:
Fermi tutti! Faccia a terra! Roteate la testa di 180°! Silenzio! Il primo che parla gli sparo! (ridacchia) Che bello! Quasi quasi lo vado a fare là fuori, magari mi nota qualcuno della Polizia e mi prende  a lavorare con loro. Beh, certo che con il mio difetto potrei fare solo gli appostamenti sotto le case dei delinquenti.

(come se avesse sentito un pericolo) Scusate, devo correre!