Visite di cortesia

commedia in due atti scritta da

Daniela GM Zeffiro


Daniela Fracalosso
Pseudonimo Daniela Zeffiro
Posizione SIAE N.104036

ANNO PRIMA STESURA 2000
SECONDA STESURA 2005

PERSONAGGI E CARATTERISTICHE
Alessandra: professione architetto, testarda e puntigliosa, da sempre
innamorata di Nicola. Dotata di molta ironia, trascende a volte in un sarcasmo un po'
irritante, che usa per mascherare i suoi sentimenti. In realta' non ha mai dichiarato a Nicola il suo
amore. Alterna reazioni molto viscerali ad atteggiamenti tipici dell'aplomb inglese.
Nicola: socio e amico di Alessandra, un po' svogliato, molto distratto e principale vittima delle
ironie di Alessandra. A differenza dell'amica preferisce non lasciarsi condizionare
eccessivamente dalle regole della quotidianità', vive alla giornata e fa soprattutto ciò' che gli
piace. Non sopporta la rigidità' di Alessandra, che ha sempre visto come amica e appoggio per
ogni suo problema. Ingenuo e fondamentalmente privo di malizia. Si definisce uno scapolo
professionista, piace alle donne, ma lui non si è mai impegnato fino all'incontro con
un'affascinante modella francese.
Paulette:l'attuale fidanzata di Nicola. Apparentemente sciocca ma in realta'
scaltra e intelligente, costituisce un vero e proprio pericolo per
Alessandra. Paulette ha intuito i sentimenti della donna per Nicola, ma
fa finta di nulla per convenienza. Tenta di dividere i due amici per
raggiungere il suo scopo.
Eleonora:la madre di Alessandra, di circa sessantacinque anni, dotata di ironia come la figlia.
Molto elegante e piena di vita, anticonformista, cerca di spingere Alessandra ad uscire dalla
monotonia del suo rigore.
Etienne: L'ex fidanzato di Paulette, che ad un certo punto torna a cercarla.

L'azione si svolge ai giorni nostri.

ATTO PRIMO
Scena prima

II sipario si apre sul soggiorno dell'appartamento di Nicola situato al secondo piano di una
palazzina in centro città. Al primo piano abita Alessandra.
Nella stanza c'è un po' di disordine: qualche rivista buttata qua e là, una camicia abbandonata su
una sedia e dei Cd sul pavimento. Sono le sei del pomeriggio e i due protagonisti stanno
lavorando ai rispettivi tecnigrafi, l'uno di fronte all'altra. Improvvisamente Nicola ha un molo di
stizza, lascia cadere a terra la matita, si alza e comincia a passeggiare per la stanza seguito
dall'occhio attento di Alessandra, che lo osserva senza battere ciglio.
Ad Alessandra con impeto
Nicola: Ti rendi conto che non telefona da due giorni?... Che non si fa sentire...?
Alessandra: Beh, senti...
Nicola: Non ho chiesto il tuo parere!
Alessandra cerca di mantenere la calma. In tono serafico


Alessandra: Smettila di agitarti e torna a lavorare, dobbiamo consegnare il progetto entro
domani... nel caso contrario, potresti non rivederla più la tua Paulctte...
Nicola: Possibile che invece di appoggiarmi nei momenti difficili tu debba sempre
prospettarmene di peggiori?
Alessandra: Carino lui, sempre con quell'aria sognante...Sai perfettamente che questa volta
abbiamo a che fare con uno squilibrato...Squilibrato, ma tremendamente ricco e visto che, a
parte il suo stato mentale, abbiamo la fortuna di averlo per cliente...
Nicola: Ma cosa vuoi che sia un lieve ritardo...Piuttosto, bisogna preoccuparsi del telefono...
Nicola lo osserva con espressione minacciosa e preoccupata al tempo stesso. A sua volta
Alessandra guarda l'apparecchio perplessa
Alessandra: Cos'ha il telefono?
Nicola va a sedersi accanto al telefono e lo osserva ora languidamente Alessandra:
Se ti aspetti segni di vita comincia a pagare gli arretrati...
Nicola (distratto): Non te ne sei occupata tu?
Alessandra: L'ultima volta che mi hai incaricato di pagare la bolletta è stato l'anno scorso.
Nicola scatta in piedi
Nicola: Oh, mio Dio...! Non ci avranno tagliato i fili?...Forse è per questo che non ha
chiamato...
Drammatico
...E lei lì, da non so dove, che mi cerca disperatamente con l'impotenza di chi nulla può contro
gli attentati tecnologici...
Alessandra: Veramente la mia bolletta io l'ho pagata. In realtà penso che...
Nicola intanto ha portato la cornetta ali 'orecchio


Nicola: Zitta, zitta! Forse sento qualcosa...un lamento costante e
prolungato.. .Uuuuuuu...
Si lascia andare sul divano e appoggia il telefono accanto a sé. Piagnucoloso
...Dimmi che funziona... anzi no, dimmi che non funziona...Ma cosa le sarà successo?
Continua, continua...ti sto ascoltando...
Alessandra: Stavo dicendo che secondo me è morta... non c'è altra spiegazione. Una donna che
riesce a stare lontana da te la bellezza di due giorni non può essere che all'obitorio.
Alessandra si alza, va allo scrittoio e prende una sigaretta
Nicola: Chi è morta?
Alessandra: ...Anche se, poco prima di spirare, avrebbe potuto benissimo chiedere al becchino
di farsi portare qui...No, non regge.
Nicola: II becchino...
Alessandra: Pazza. È diventata pazza...
Nicola: Ah, allora è una becchina...pazza...
Alessandra: Nemmeno. Poteva affittare una camicia di forza e venire qui lo stesso...Tanto più
che, anche se avesse le gambe rotte, trascinandosi sui gomiti e facendo un isolato all'ora...
Lasciami fare due conti... Doveva arrivare ieri sera...
Fissa Nicola. Con calma
...E allora perché non è ancora qui?
Nicola :La becchina pazza con le gambe rotte?
Alessandra: No, la cotoletta...come si chiama? Paulette...
Nicola: Non iniziare a sfottere!
Alessandra: Come siamo suscettibili...va bene, sto zitta...
Nicola (con foga): No! Non devi stare zitta, non devi nemmeno parlare...ma fa qualcosa, devo
distrarmi
Alessandra va accanto a lui, sul divano. Nel farlo si siede sul telefono. Dopo un piccolo


sussulto, sposta l'apparecchio sulla fioriera alle loro spalle. Durante la battuta qui di
seguito, la donna tenterà di appoggiare la mano sul ginocchio di Nicola
Alessandra: Vorrà dire che ti porterò al cinema a vedere " Le inquietanti confessioni di una
pulce domestica" , ti terrò la mano dolcemente e...
Nicola si alza improvvisamente portandosi dietro il telefono, che ripone sullo sgabello
accanto al tecnigrafo di Alessandra. La donna resta con la mano sospesa, evidentemente
delusa e imbarazzata. La ritrae subito
...Lascia perdere, mi sento un avvoltoio per giunta molto scemo...Quando ti vedo così indifeso
mi viene voglia di abusare di te...
Ora in tono serrato
...A parte il fatto che non ci proverei nemmeno gusto, troppo facile...
Nicola: Ecco, brava...non sono in vena
Alessandra va verso il suo tecnigrafo
Alessandra: Allora? Devo farlo da sola il progetto?
Nicola (secco): Sì!
Accomodandosi sullo sgabello, la donna si siede di nuovo sul telefono. Lieve sussulto, lo
sposta sul tecnigrafo di Nicola.
Alessandra: Perché alla fine sono io quella che deve soffrire?
Nicola è come colto da raptus, occhi sbarrati. Andando al mobile bar Nicola:
Devo bere...e anche tu, hai bisogno di qualcosa di forte...
Alessandra: È incredibile! Quella donna è un virus...quello che non sono riuscita a fare io in
dieci anni, l'ha fatto lei in due settimane...! Ti ha talmente rimbambito da farti dimenticare che
sono astemia?
Nicola: Ti metti sempre in mezzo... Cosa c'entra? Tu sei Alessandra...
Alessandra: Eh certo... Alessandra è solo Alessandra!
Si alza. Con impeto


E va bene, berrò! Dammi un bicchiere d'acqua... Affogherò in un bicchiere d'acqua... Si può
morire anche con quella... Nel migliore dei casi, vorrà dire che ospiterò nel mio stomaco un
allevamento di rane...!
Nicola: Svelato il mistero del tuo gracchiare...
Alessandra (serafica): Così io gracchio? Beh, lascia che ti dica che la tua amichetta
invece starnazza...Come un'oca sperduta in una valle dell'astigiano!
Nicola: Tu come fai a saperlo?
Alessandra: Guardo i documentari, mio caro...
Nicola: Come fai a saperlo se non hai mai visto Paulette! Come fai a dire che è un'oca...
Alessandra: Non l'ho mai vista, è vero...e ho troppo rispetto per le oche...
Nicola: Non capisco perché tu ce l'abbia tanto con lei, l'hai solo sentita al telefono... Quando la
conoscerai di persona diventerete amiche, lo so...
Alessandra: Perché tutte le volte io devo diventare amica delle tue fidanzate?
Nicola: Non sei tu che sbandieri la solidarietà femminile? La verità è che, come tutte, sei gelosa
delle altre donne...
Alessandra: Io? Sono superiore a certe manifestazioni periferiche dell'animo umano...
Nicola: Io invece sono geloso, va bene?...Ma sì... parli tanto perché non ti sei mai innamorata...
Nicola va al suo tecnigrafo e osserva distrattamente il progetto
Alessandra: A parte il fatto che non sono tenuta a renderti partecipe delle mie relazioni, finora
ho incontrato solo imbecilli!
Pausa. Alessandra, pensierosa, mette jn ordine le riviste, mentre Nicola giocherella con la
matita. Poi prende il telefono e lo ripone su un tavolino. Alessandra torna al tecnigrafo.
Perché... tu sei innamorato?
Nicola: Mi pare non ci siano dubbi... sto male...
Alessandra: Tu stai sempre male! E...di chi? ... Non dirmelo... della svizzera per caso?


Nicola: Ti ho detto che è francese
Nicola si accomoda a sua volta al tecnigrafo
Alessandra: Qualsiasi cosa sia non mi interessa... ma bada bene... vedi di non coinvolgermi
quando ti stancherai di lei come con la zoologa giapponese...
Nicola: Rilassati, con Paulette non succederà... la adoro...
Alessandra: Adoravi anche la zoologa giapponese e la saltatrice svedese..a proposito non mi
hai mai spiegato che cosa o chi saltava…ma poi tutte straniere ti vai a scegliere?
Nicola: Ma perché non ti fai gli affari tuoi?
Alessandra: Guarda che sei tu a chiedermi di intervenire quando le cose vanno male...
Nicola: Ti ho detto che questa volta è diverso
Alessandra(fissandolo) Sarà... Ma cosa ci trovano...mah…
Nicola: Te lo dico io cosa ci trovano... Sono dolce, sensibile, comprensivo...
Alessandra: Soprattutto delirante...
Nicola: Ed esprimo queste mie qualità solo a chi voglio... volevo chiarirtelo prima che tu te ne
uscissi con battute sarcastiche...
Alessandra: Suppongo che la cotoletta sia fra le elette...
Nicola: La cotoletta ha un nome, si chiama Paulette...
Alessandra: Scusami, caro... non sapevo battezzassero anche loro...
Nicola (sbotta): Sono stanco della tua ironia! Ho l'esofago che mi si contorce, la mascella in
apnea, nonché un visibile accenno di follia... Vedi di piantarla alla svelta!
Nicola si alza e comincia a passeggiare furiosamente per la stanza. Alessandra fa
tamburellare le dita sul tecnigrafo. Esasperato dal suo atteggiamento le va incontro
brandendo un giornale. Si ferma davanti all'amica e strappa in due la rivista


Nicola: Ed è solo l'inizio se non la pianti con questa nenia!
Alessandra (amabile): Che tesoro, ti stai preoccupando delle mie reazioni
Nicola: No, voglio solo preservare le mie orecchie e i miei nervi da una fine orrenda!
Alessandra (spazientita): Insomma, la bocca non la posso muovere, le dita neppure, posso
almeno respirare?
Nicola: Nemmeno!
Alessandra: E morire rossa e gonfia? Decisamente poco elegante...
Nicola : Decisamente illuminante...
Alessandra ora è seriamente scocciata. Si alza e, andando al divano, fa cadere il telefono.
Lo raccoglie e lo mette sulla fioriera.
Alessandra: Va bene... va bene, visto che sei isterico me ne vado... Nicola:
Non sono isterico... tu semmai...
Alessandra si appoggia alla fioriera e si scontra col solito telefono
Alessandra: Sta diventando un incubo questo telefono.Tu semmai, che vuoi dire tu semmai? Su,
parla.
Nicola: Suscettibile e subdola, ecco come sei... Tu semmai sei suscettibile e subdola!
Alessandra: Capirai, tu hai le smanie di Romeo quando è in calore...
Nicola: Romeo?' Mi vuoi paragonare a quel gatto orribile che non mi fa dormire la notte?
Alessandra: Non è un gatto orribile! Essere arido e insensibile, prendersela con quel povero
innocente
Nicola (soffiandole sul collo): Non chiamare innocente quella presenza inquietante! Sai le volte
che ha sfogato le sue necessità fìsiologiche in casa mia? Quel gatto mi odia, lo so...


Alessandra gli va incontro infuriata
Alessandra: Puntualizziamo subito una cosa... fra i tre la persona che sfoga le sue necessità in
casa d'altri sei tu! Questo appartamento, compreso il bagno, è mio!
Nicola (offeso}: Se la metti su questo piano troverò un'altra sistemazione
Alessandra: Scusami... mi dispiace, non far caso a quello che ho detto... anche se ho ragione...
Nicola: Lo sapevo...sempre più subdola…
Alessandra: Io mi sto calmando, ma tu non esagerare..
Nicola riprende a passeggiare per la stanza
Nicola: Calma, certo ci vuole calma.. e intanto non telefona... non scrive... non arriva
Alessandra accende la radio. Nicola si avvicina alla finestra, fa per aprirla, poi ci ripensa.
Torna verso la donna
Nicola: Accidenti al giorno di dieci anni fa quando decisi di venire a vivere in questa città... Me
ne restavo a casa mia, respiravo aria buona e non ti conoscevo!
Alessandra: A parte l'ultima insinuazione che hai contro la mia città?
Nicola: È giusta per la gente come te...che pensa in continuazione al lavoro, con poca fantasia...
Prendi il progetto, stai sempre lì ad asfissiarmi con muoviti di qui, muoviti di là...
Alessandra: Eccolo, viene a galla lo scansafatiche...
Nicola: Che cos'hai contro quelli come me? Oltre che zitella sei anche piena di pregiudizi.
Alessandra: Zitella?! Lo vuoi sapere chi è che mi ha fatto restare zitella? Tu!
Nicola: Ti ho mai impedito di frequentare qualcuno? Disponiamo di esistenze separate...
Alessandra: Ah, sì? Vediamo di illustrare i lunghi anni di convivenza forzata... Se mio padre, da
persona magnanima e generosa, non avesse avuto pietà di una specie di pinguino traballante
arrivato dal paesello, chissà dove saresti con le tue ambizioni…ringrazia tuo padre e mio padre
per la loro amicizia…
Nicola: Di bene in meglio... rinfacciare in continuazione, ecco in cosa sei abile... Ed io, che in
tutti questi anni sono stato l'unico conforto alla tua triste esistenza? Mica semplice starti dietro...


considerando la tua testardaggine...
Alessandra: Sei stato solo una palla al piede, altro che conforto! Sempre tra le scatole, a
colazione, pranzo e cena... Come potevo avere la mia legittima indipendenza e invitare chi mi
pareva?
Dopo un attimo di riflessione ...
Quale testardaggine?
Nicola: Ti ricordi l'ultima volta che abbiamo mangiato fuori? Eri fissata sul fatto che la mia lotta
con i carciofi fosse sinonimo di disordine interiore... Avevo difficoltà motorie con la
forchetta...! Le piccole cose, assillata dalle piccole cose...
Alessandra: Era impossibile guardare nel tuo piatto! Avresti dovuto vedere la faccia di quelli del
tavolo vicino... una smorfia di disgusto, misto a qualcosa che assomigliava all'incredulità,
stampata sul volto...
Nicola: Borghese e snob…
Alessandra: La borghese ti è servita, però... Avanti, perché non elenchiamo le mie sacrosante
giornate buttate via per rifocillare te e consolare le tue amanti abbandonate?
Nicola: Non devi più preoccuparti, d'ora in avanti potrai goderti in pace la tua noia... Ti ho già
detto che ho intenzioni serie con Paulette... Il nostro rapporto sarà duraturo e privato! capito
l'antifona?
Alessandra: Se vuoi diventerò invisibile!
Nicola: È una promessa?
Alessandra: Questo non significa che scomparirò anche dalla tua esistenza professionale
Nicola sprofonda nel divano
Nicola: Che dolore...!
Alessandra: Ma veramente vuoi fidanzarti in casa?
Nicola (torvo): Sparisci!
Alessandra: Beh, senti... vedi di acquistare un po' di delicatezza, altrimenti la tua Paulette sfilerà
su un'altra passerella...


Nicola: So come trattare le donne...
Alessandra: Sento che sto per avere urrà grave crisi di identità...
Nicola: Senti, tu sei una mia amica... Non è la stessa cosa!
Alessandra: L'hai detto. Sono una tua amica, non una vittima sacrificale...! E comunque sappi
che sono stufa di fare il terzo incomodo, di calarmi nella parte della cara e paziente amica, di
non pensare a me e... continuare a rischiare di perdere...
Nicola: Io non ti capisco, sai? Secondo me hai bisogno di una vacanza... sul serio, cominci a
preoccuparmi... non afferro...
Alessandra (con foga): Già, tu afferri solo quello che ti fa comodo e cioè che so pulire,
cucinare e lavorare!
Nicola: II tuo è un ricatto morale continuo, non lo sopporto!
Alessandra: Beh, se non sopporti la chiarezza e la sottoscritta che ci stai a fare qui?
Nicola Appunto, me ne vado!
Nicola si dirige a verso la camera da letto
Alessandra: Ecco sì, vattene!
A sua volta va verso la porta di ingresso. Poi, contemporaneamente, si fermano di colpo e si
voltano fronteggiandosi, atteggiati a sfida. Restano così per qualche istante.
Alessandra (calma, sguardo torvo): Imbecille...
Nicola (calmo, sguardo torvo): Ritira quello che hai detto...
Alessandra (c.s.): No.
Nicola (c.s.): Prepotente...
Alessandra (c.s.): Dove credevi di andartene?
Nicola (c.s.): Nella mia camera da letto...
Alessandra (c.s.): Beh... l'ultima volta mi hai promesso che, quando arriverà il momento, sarò


io a sbatterti fuori di casa, non tu che deciderai di andartene...
Nicola (c.s.): Me ne andrò nottetempo...
Alessandra (c.s.): Non puoi...ricordati, il gatto vigila...
Nicola (c.s.): Perché non mi dici di tornare a lavorare? Mi è venuta una voglia tremenda
Tornano ai rispettivi tavoli da disegno
Nicola: Intanto non telefona
Alessandra lo guarda di nuovo minacciosa
Nicola:Lo so, dobbiamo finire il progetto.
Silenzio. Dopo pochi secondi squilla il telefono. Nicola scatta precipitandosi. Alza la cornetta
in stato decisamente confusionale, Alessandra lo guarda senza pietà scuotendo la testa.
Nicola: Sei tu cheriè..mon amour….ma petite …(riflettendo cercando il termine,poi
continuando) tu sai cosa…
Rimane in ascolto mentre Alessandra alza lo sguardo verso l'alto
Alessandra: Una volta era un uomo…(verso Nicola)ora è solo un materasso…
Nicola: Silenzio che non capisco…Piantala…(al telefono, ascoltando,la sua espressione si
trasforma e comincia a parlare camuffando la voce) Noooo…non sono io…cioè non sono
colui che sta cercando…sì…signorina…ha sbagliato numero …qui…è…è…(guardando
Alessandra disperato, a voce bassa) parlaci tu..per favore..
Alessandra (alzandosi, perplessa): Ma con chi stai parlando?...Chi è?
Nicola: Che ne so io…una pazza con accento straniero…non capisco..(le passa il ricevitore di
scatto)
Alessandra (al telefono): Pronto?...Chi parla?...(ascoltando)…si certo capisco (con tono
contrito)sorry miss, the accident, Nicola is dead…(al telefono) pronto…pronto…ma dov'è
andata?..(riattacca, a Nicola) Ha riattaccato…
Nicola(sguardo furioso) : Lo credo bene..gli hai detto che ero morto…sarà svenuta..Ora come
farò a spiegare a Jane che sono vivo? Sei una peste, ti chiedo un favore e guarda cosa mi
combini..
Alessandra: E' questo il ringraziamento per averti tolto dai pasticci? E poi non mi sembravi così


desideroso di sentire questa Jane….e poi chi è questa adesso?..Sarà meglio che tu ti dia una
calmata…
Nicola: Certo che con lei sarà una lunga calmata…girerà tutti i cimiteri per piangere sulla mia
tomba…
Alessandra (ironica): Ma che t'importa…tu hai Paulette adesso, non è la donna della tua vita?
Nicola(illuminandosi)Già Paulette(poi lugubre)ma perché non chiama?
Alessandra (ritornando al tecnigrafo):Chiamerà….
Nicola(con tono di speranza): Dici sul serio?....
Alessandra: Come no…non sei irresistibile?
Nicola (fissandola): Non mi sei affatto di conforto…(sedendosi di fronte a lei
Al suo tecnigrafo) Comunque sappi che, se Jane richiama, le devi dire che respiro ancora…
Alessandra: Non ci penso nemmeno…è troppo divertente..
Nicola: Ma tu non hai pietà?....
Alessandra (fissandolo, dopo una breve pausa)..Neanche un po'…
Musica.Le luci si abbassano.
FINE PRIMA SCENA



Scena seconda
II mattino seguente. Soggiorno dell'appartamento di Alessandra. L'ambiente è arredato con
gusto e ordinato. Ci sono piante disposte ovunque e vicino all'ingresso c'è un grande
acquario. Squilla il telefono. Alessandra, con indosso una vestaglia, esce dalla camera da
letto. Cerca il telefono un po' dappertutto, alla fine lo trova sotto il cuscino del divano.
Alessandra: Come diavolo c'era finito lì sotto...?...No, non dicevo a lei, signora... Mamma!
Dove sei? Alla stazione di quale città? A Milano?!... Sì, mamma, lo so che è in Lombardia... ma
perché non mi hai avvertita? No, non mi disturbi... Sì, io sto bene... Nicola chi, mamma? Ah,
quello! Spero sia affogato nel cappuccino... No mamma, non c'è nessun astio nel mio tono...
No, non c'è nemmeno qualcuno nella mia camera da letto... Come sarebbe a dire che ti
dispiace? ... Va bene... sì, ho capito... a dopo...
Riattacca e da un 'occhiata alla sveglia
Alessandra: Oh Dio come è tardi!
Si incammina verso la camera da letto sfilandosi la vestaglia. Nicola entra
all' improvviso, gridando euforico
Nicola: Alessandra esulta!... È viva... ha chiamato!
Alessandra, colta di sorpresa, è rimasta con la vestaglia in mano. Indossa solo una camicia
da notte corta.
Alessandra: Che c'è, chi sei, cosa succede?
Nicola passeggia incurante dell''imbarazzo dell' amica. Alessandra tenta di indossare la
vestaglia, ma il panico le fa fare solo movimenti goffi. Nicola la abbraccia, poi si allontana


saltellando
Nicola: Ha chiamato!... Poverina, ha avuto un imprevisto e non ha potuto avvertirmi...
Si avvicina di nuovo ad Alessandra, la guarda distratto.
Nicola: Stavi per uscire? Devo calmarmi... che emozione! L'ho invitata a cena, tu mi aiuterai
naturalmente, vero? Alessandra, stai bene?
Alessandra (voce strozzata): Non lo so...
Nicola: Bene... ma hai capito quello che ho detto?
Alessandra annaspa cercando un appiglio
Alessandra: Più o meno...
Nicola: Coraggio, muoviti... Dobbiamo comperare un regalo per Paulette... non è una scelta
facile, è molto esigente...
Alessandra: Chi è esigente?... Nicola?!
Nicola le urla nelle orecchie
Nicola: Paulette! Arriva Paulette!
Alessandra (scuotendosi): E chi se ne frega!
Esasperata, si lega la vestaglia intorno alla vita poi guarda Nicola furiosa
Alessandra: Come ti permetti di entrare in casa mia senza bussare?
Nicola: Non ho mai bussato...
Alessandra: Beh, è ora di cominciare... avrei potuto trovarmi in compagnia...Si può sapere cosa
vuoi?
Nicola: Di nuovo? Ti ho detto che arriva Paulette!


Alessandra: Ah, già... E io ti ho anche risposto chi se ne frega... Ti ho già detto ieri che non
voglio perdere tempo dietro alle tue donne... E aspetto qualcuno...
Nicola: Chi?
Alessandra: Uno...
Nicola: Uno chi?
Alessandra (indispettita): Che ti importa...?
Nicola:Eh dai sono un tuo amico... chi è ? Uno che assomiglia a Cary Grant? Ma perché ti
piacciono tutti così antichi?
Alessandra (sguardo torvo): Per eleganza e fascino che a voi maschietti moderni
manca…come molte altre cose…
Nicola: Che non devono certo piacere a te per quanto mi riguarda e poi (fissandola
divertito)potresti sempre presentarmi quest'uomo misterioso chissà..magari potrò imparare le
buone maniere…
Alessandra: Non mi credi…te ne accorgerai…ah..se te ne accorgerai…!
Nicola: Non sono affari miei ma dato che ci tieni no, almeno questa volta... avresti trovato il
modo di farmelo sapere prima... e mi ha telefonato tua madre...
Alessandra: Lei non sa nulla... non lo conosce
Nicola: Mi ha telefonato per dirmi che si fermerà qui per qualche giorno... Mi ha fatto una
strana domanda...
Alessandra: Cioè?
Nicola: Mi ha chiesto che cosa ti avessi fatto per affogarmi nel cappuccino... Le ho risposto
che sto benissimo e che il tuo umore è acido come al solito...
Alessandra (bruscamente): Sei la mia croce e disgrazia!


Si volta. Nicola la prende per un braccio, torna il pensiero di Paulette
Nicola: Mi è venuta un'idea... Non sarebbe meglio invitare Paulette qui, a casa tua?
Alessandra (esausta): Lo sapevo... non ne posso più!
Va a sedersi a grandi passi incespicando nella vestaglia
Nicola (implorante): Sei la mia migliore amica nonché socia... mi devi aiutare, casa mia è in
disordine come al solito, ho le tovaglie in lavanderia e tutti i piatti ammucchiati nel lavandino...
Alessandra: Va al ristorante!
Nicola: Al ristorante? È così impersonale... Mi piacerebbe un'atmosfera intima, Paulette ed io
soli...
Alessandra: E io dove vado?
Nicola: Ah, già... potresti restare in camera da letto, mangeremo alla svelta...
Si alza di scatto e va furiosa verso la camera da letto. Apre la parla, si volta verso Nicola con
lo sguardo lampeggiante
Alessandra: Scordatelo!
lenirà in camera sbattendo la porta
Nicola: Cosa le ho detto di male?
Si avvicina alla porta.
Nicola (suadente): Alessandra... un favore piccolo...
La porta si riapre, Alessandra si sporge per un attimo, i capelli arruffati
Alessandra: Vattene via... mostro egoista!
Richiude la porta violentemente
Nicola (fra sé): Cosa le ho chiesto, in fondo? Ma lei vuole farsi pregare, sentirsi al centro


dell'attenzione
Alza il tono di voce
Me la caverò da solo, non ho bisogno del tuo aiuto!
Alessandra (f.s.): Sei ancora qui?
Nicola: Me ne vado subito, non ti preoccupare... anzi, ti prendo la macchina, la mia è dal
meccanico...!
Alessandra (c.s.): Cosa fai?
Nicola: La macchina! Ti prendo la macchina!
Nicola prende le chiavi sulla mensola accanto alla porta
Alessandra: Aspetta un momento... non puoi...
Nicola: Dopo, dopo... vado a fare la spesa, ci vediamo tra un'ora
Nicola esce. Alessandra torna in scena
Alessandra: Un momento!
Corre alla porta di ingresso, da un'occhiata fuori, poi si precipita alla finestra. Si sente il
rumore di un 'auto che si allontana. La donna torna al centro della stanza con aria
sconsolata
Alessandra: E adesso come faccio? La spia della benzina non funziona... la macchina è in
riserva da tre giorni... e i benzinai sono in sciopero...(va al telefono compone un numero,
riappende )e ti pareva…sempre il cellulare spento…come lui!
Dopo una breve pausa sul suo volto un 'espressione di compiacimento
... però... sotto sotto la cosa mi fa felice... Oh, sì... come mi fa felice...
Raddrizza i quadri alle pareti, sistema i cuscini
e neanche tanto sotto...
Tornando in camera da letto
... un gaudio che mi sconvolge tutta...


Esce. Passano pochi istanti e la porta di ingresso si apre lentamente. Fa capolino una
donna distinta. E la madre di Alessandra, Eleonora.
Eleonora (cinguettando): Tesoro... figlia cara, dove sei? È arrivata la mamma... Appoggia
il borsone e da un 'occhiata in giro
... Sempre tutto perfettamente in ordine... che noia...come suo padre...
Alessandra rientra in scena
Alessandra!: Ciao mamma!
La abbraccia, poi la osserva attentamente
... ti trovo bene, la riviera ti fa proprio bene...
Eleonora: Tu invece mi sembri stanca
Alessandra: Lascia perdere... Parliamo di te e papà, come vanno le cose L'ultima volta non
faceva che lamentarsi...
Eleonora si siede. Alessandra la segue
Eleonora: Per fortuna adesso è occupato, sta dirigendo i lavori della casa al mare, ma mi ha
fatto passare dei momenti... non gli andava bene niente, aveva da ridire su tutto: sullo strabismo
del portinaio, che secondo lui portava iella e poveretto non è colpa sua per nessuna delle due
cose... sul lattaio che, secondo lui ci avvelenava con le scorie della centrale... e perfino con la
tartaruga perché non rispondeva alle sue domande, vorrei proprio sapere come avrebbe
potuto... ci hanno detto che è sorda dalla nascita. Ah, non ti ho detto di quando pretendeva di
iscrivermi alle gite della Pro Loco,dal mare al lago di Garda pigiati come tonni dentro un
pullman probabilmente attrezzato con volante... Come ex cantante di operetta abituata agli
ambienti parigini ho opposto un netto rifiuto!
Alessandra (scattando): Non pronunciare nessuna parola che abbia attinenza con i
francesi !
Eleonora: Tesoro...! I francesi sono eleganti, raffinati, pieni di charme...
Alessandra: A parte il fatto che nutro serie perplessità su queste loro caratteristiche,
preciso che sono certamente rompiscatole!
Eleonora: Qualcuno ti ha pestato i piedi...


Alessandra: Mi ha praticamente travolta...
Eleonora: Chi? Finalmente qualcosa di interessante, dopo tuo padre... Dimmi, che
uomo è?
Alessandra: È una donna
Eleonora : Una donna...(dopo una breve pausa) bè la cosa non mi sconvolge…
Alessandra: Mamma, parlavo della nuova amichetta di Nicola...
Eleonora: Ah, Paulette!
Alessandra: Chi te l'ha detto?
Eleonora: Ma Nicola, naturalmente... posso capire i tuoi malumori
Eleonora si accende una sigaretta, Alessandra agita nervosamente le mani
Alessandra: Mai avuto malumori...
Eleonora: Non si direbbe...Dove si è nascosto quel gatto pestifero? Nicola mi raccontato delle
sue notti insonni... dice che per fargli dispetto si apposta dietro alla finestra e fa finta di essere
morto...
Alessandra: Che assurdità... Ma se fosse vero non dovrebbe limitarsi a spaventarlo, dovrebbe
metter su una comune di gatti malati di gravidanze isteriche!
Eleonora: Non aggiungere altro, ho capito...
Alessandra: Non mi piace quell'espressione, mamma... cerca di non volare troppo di fantasia...
Eleonora: Sai di cosa hai bisogno, tu? Alessandra
(blandamente): Di un marito, dei figli...
Eleonora: Scherzi? Di un amante!
Alessandra: Mamma!
Eleonora si alza


Eleonora: Cos'hai contro gli amanti? Come categoria si è rivelata la più coerente. Non ti
promettono amore eterno, in questo modo non si sentono autorizzati a rivoltare la tua vita. La
noia e' scongiurata e sono gentili e servizievoli. Ti aprono la portiera dell'auto senza sbatterti il
deflettore sul naso ... Poi un amante ti manda fiori, un marito, quando si ricorda, e' capace di
farli mettere sul tuo conto della spesa. Un amante e' sempre elegante, raffinato, non ti disturba
se vai a cena da un'amica, puoi andare in vacanza dove vuoi e con chi vuoi... Sei un caso
disperato... mia figlia! Bella, intelligente anche se un tantino noiosa e con tutto al posto giusto...
Cosa fai? Su', cosa fai?
Alessandra: Cosa faccio?
Eleonora: Dormi! Hai i sensi intorpiditi! A meno che ultimamente... o no?
Alessandra si alza imbarazzata
Alessandra: Devo dare le vitamine ai pesci
Eleonora: I pesci, il gatto, Nicola... Coraggio! Ci vuole un po' di pepe! Alla tua età' io...
Alessandra: Hai sposato mio padre
Eleonora: Beh... ho fatto qualcosa! E poi tuo padre aveva il fuoco nelle vene... si e' esaurito
presto...
Alessandra: Ha la sua età', cosa pretendi...
Eleonora: Si', ma la pensione in quel senso se l'è' presa con vent'anni di anticipo!
Alessandra: Tu e Nicola pensate sempre alla stessa cosa...
Eleonora: Sono le gioie della vita, la passione e il bel canto... Cosa resta, altrimenti?
Alessandra: In un'esistenza passata nella più' completa incoscienza dovevo essere una strega se
oggi mi tocca pagare gli errori del genere umano!
Eleonora: Cosa stai brontolando?
Alessandra: Parlavo con il mio angelo custode


Eleonora: Tu stai subendo delle metamorfosi preoccupanti
Alessandra: Senti, se lo fa James Stewart lo posso fare anch'io
Eleonora: … e il tuo angelo custode deve essere più imbranato di quello di James Stewart
anche se devo dire che accanto a James Stewart la vita sarebbe stata veramente meravigliosa
non russante come quella con tua padre.Parliamo della tua situazione... l'hai voluta tu. Non mi
stancherò' mai di ripetertelo, ti manca la carica! Se solo avessi vent'anni di meno...
Alessandra (taglia corto): Mamma, e' tardi... ho un paio di cose da fare qui in casa e...
Eleonora: No, non preoccuparti... devo sistemare il bagaglio alla pensione... che razza di nome,
pensione... ha un suono talmente macabro!
Alessandra: Esagerata...
Eleonora: Esagerata?! Pensa a quello che e' capitato a tuo padre da quando e' pensionato... A
dopo cara
Eleonora prende il borsone ed esce. Alessandra torna in camera da letto. Nicola sta
rientrando
Nicola (f.s. trafelato): Ciao Eleonora, come stai?
Eleorora (f.s.): D'incanto... ci si vede più' tardi
Nicola entra in scena.
Nicola: Arrivederci!
Ora a lunghi passi, con voce roca
...Vipera, vieni fuori! Inutile che ti nascondi... ho la lingua alle scarpe per colpa tua...!
Cerca Alessandra sotto il divano, nel! 'acquario, guarda fuori della finestra
...Pur di sfuggimi! sarai stata capace di buttarti di sotto! Alessandra esce dalla camera pronta
per uscire
Alessandra: Di nuovo... e' un incubo! Cerca di renderti utile se non riesci ad essere civile...
andiamo dal cliente...


Nicola (imbufalito): Tu, tu...!
Alessandra: Che lagna, non mi sono ancora pronunciata sul bipede franco-svizzero...
Nicola: Ti strozzo! Disgraziata, la macchina non funziona! Confessa, me l'hai nascosto per
farmi fare la via crucis fino al supermercato... mi sono fatto tutta la strada a piedi!
Alessandra: Cos'hai combinato alla mia macchina? Ah, si'...la benzina... non ce n'era...
Nicola: E non mi hai avvertito?!
Alessandra: Non me ne hai dato il tempo, ammesso che ti debba delle spiegazioni...e poi ho
fatto un tentativo di chiamarti sul cellulare, ma come al solito era spento….
Lo prende per un braccio e comincia a trascinarlo verso l'uscita
Nicola: Che intenzioni hai? Non vorrai uscire a piedi?!
Alessandro: Prenderemo il tram come tutte le persone normali... muoviti!
Escono. La scena resta vuota per pochi istanti. La porta si riapre ed entra Paulette, una
ragazza alta, molto elegante, dal portamento leggero e sinuoso. Trascina con se ' due grosse
valigie e un beauty-case. Lascia tutto al centro della stanza e si lascia cadere sul divano.
Paulette: Nicola...! Mon amour, ou esf-tu? Je sui arrivee! Nicola...sono arrivata!
Non ricevendo risposta accende il televisore.
FINE SCENA SECONDA
Scena terza


Pomeriggio inoltrato. Nell'appartamento di Alessandra regna il disordine: vestiti gettati
dovunque, una scarpa nell'acquario, i cuscini del divano sono a terra, il televisore acceso.
Nicola e Alessandra stanno rientrando
Alessandra (f.s.): Strano... la porta è aperta... sono sicura di averla chiusa...
/ due entrano m scena e restano attoniti. Dopo qualche istante di smarrimento si aggirano
per la stanza guardinghi. Improvvisamente Alessandra, dopo aver guardato
significativamente Nicola, si precipita in camera da letto. Dalla stanza proviene l'urlo di due
donne. Nicola, quindi, corre a sua volta in camera.
Nicola (f.c.): Paulette...! Tesoro, quando sei arrivata?... Un... un attimo, Alessandra... lascia che
ti spieghi...
/ tre rientrano in scena, Nicola e Paulette indietreggiano l'uno al fianco dell 'altra
fronteggiati da Alessandra, che è a dir poco furente
Alessandra (a Paulelte): Intanto lei vada a vestirsi!(a Nicola) Allora? Essere immondo... cosa
ci fa questa cosa in casa mia, nel mio letto'7
Nicola (timidamente): Che ne so io...?
Alessandra (a Paulette): Le chiavi chi gliele ha date?
Paulette: Parli più lentamente, non capisco...
Alessandra(scandendo): Chi le ha da-to le chi-a-vi!
Paulette: Niki gave me thè keys...
Alessandra: Parli in italiano, per favore... siamo a Milano e Milano è in Italia... non è che non la
capisca, è questione di principio!
Nicola: Senti Alessandra, cerca di calmarti... siamo tutti vittime di uno stupido
equivoco...
Alessandra: Come la tua nascita!
Nicola: Stai spaventando Paulette...


Alessandra: Vuoi chiederglielo tu cosa ci faceva in casa mia?
Nicola: Stava dormendo...sai il fuso orario!
Alessandra (veemente): Sto aspettando!
Nicola: Rilassati, per favore...
Alessandra comincia a battere la punta del piede sul pavimento
Alessandra: Aspetto una spiegazione logica... Nicola?
Nicola: Nel mazzo delle mie chiavi ci sono anche le tue... si è confusa, non è mai stata in casa
mia...(a Paulette) Non potevi avvisare, scusa?
Nicola, protettivo, stringe a sé Paulette, che gli si appende al collo
Paulette: Mon amour, mi sei tanto mancato(ad Alessandra,radiosa)Mi è
tanto mancato, sa?
Alessandra (mani sui fianchi): E adesso che vi siete ritrovati, cosa dovrei fare? Saltellare nuda
tra le petunie?
Nicola (imbarazzato): Paulette... dopo, adesso contieniti...
Alessandra (indispettita): Dunque, allora...Ha altro da aggiungere?
Paulette: Fagottino mio...
Alessandra: Brava... E adesso se lo porti via insieme alle sue valigie!
Nicola: Senti, mi dispiace... sei arrabbiata?
Alessandra: I cani si arrabbiano, io mi infurio!
Nicola: Che altro vuoi? Ti ho dato una spiegazione... Su, fate le brave e presentatevi come si
deve...(prende la mano ad entrambe) Paulette ti presento Alessandra...(la ragazza si


nasconde dietro Nicola) Alessandra ti presento Paulette...
Pausa 1 tre si osservano sospettosi. Alessandra è la prima a muoversi e, con scatto felino,
comincia a raccogliere tutto ciò che appartiene a Paulelte.
Alessandra: Questo è suo... quest'altro è ancora suo... no, questo è mio... la scarpa
nell'acquario servirà ai pesci per dormire... tanto non era un granché, anzi... mi sarà grata per
averla liberata di un oggetto di dubbio gusto... e forse le saranno riconoscenti anche i pesci...
Le mette fra le mani un fagotto di abiti e la spinge verso la porta
... Se ne vada di sopra!
Paulette (piagnucolosa): Ma... !
Alessandra: Niente lacrime o faccio una strage!
Paulette (a Nicola): Chi è questa donna? Dove mi hai
portata?
Nicola: Alessandra, adesso basta! Stai diventando sgradevole..! Sei completamente fuori di
te..un'isterica….
(a Paulelte) Sali, ti prego... Ti raggiungo subito...
Paulette esce. Alessandra, in preda ad un grande nervosismo, gira per il soggiorno
controllando ogni cosa, poi va in camera da letto. Nicola si ferma sulla soglia della stanza,
mentre Alessandra fa volare fuori altri indumenti. Appoggiato allo stipite, tenta di schivarli
Nicola: Spiegami cosa significa questa sceneggiata... Brava, bella figura con Paulette... Non ti
sai controllare, è il tuo difetto peggiore... Le avevo dato di te l'immagine di una persona posata
e di buon senso!
Alessandra esce e lo fronteggia. Lui indietreggia e arrivano al centro della stanza
Alessandra: Cosa hai detto prima di me, davanti alla tua sardina9
Nicola: Quando?


Alessandra: Non fare lo scemo!
Adesso è Nicola che fronteggia Alessandra. Lei indietreggia e tornano all'altezza della
camera da letto
Nicola: Una pazza isterica... dirò di più, una nevrotica completamente paranoica...
una...una...Quella roba lì, insomma!
Alessandra: Hai osato darle le mie chiavi, vuoi usare casa mia per i tuoi porci comodi e non
dovrei farmi venire una crisi isterica?! Cerca di sentirti mortificato almeno per questa volta... e
vedi di rispettare il mio spazio vitale! Fila dalla tua ragazzina!
Nicola:L'hai terrorizzata... penserà di essere capitata in un manicomio, dovrò convincerla che
non è come sembra...
Alessandra: Esci subito, sai? Vattene... sciò, sciò...!
Nicola (uscendo): Va bene... però tu fra poco sali e le chiedi scusa
Lei, tirandogli dietro una scarpa
Alessandra: Vandalo... fuori!
Nicola esce. Alessandra si lascia cadere stancamente sul divano, la testa fra le mani. Ride
piano, poi più forte fino a sfociare in una risata mollo simile al pianto. La madre, entrata
senza che lei se ne accorgesse, la trova così
Eleonora: Ne devono essere successe durante la mia assenza!
Alessandra: Sono distrutta... Cielo, ho il singhiozzo... Come sono infelice!... Vado a prendere
un po' d'acqua...
Alessandra esce e rientra immediatamente
Eleonora: Allora?
Alessandra: Cosa?
Eleonora: Vorrei sapere cosa ti è successo...
Alessandra (a denti stretti): E arrivata Paulette...
Eleonora: Davvero?! E com'è? Come si muove?
Alessandra: Per quello che ho potuto vedere saltella...


Eleonora: E com'è, com'è?
Alessandra: Niente di eclatante, come tutte le altre ragazze di Nicola….
Eleonora: Guarda che il giovanotto ha buon gusto…loro un po' meno…ma fa sul serio con
questa ragazza?
Alessandra(irritata): Non lo so e non mi interessa…E poi quando mai Nicola ha fatto sul
serio…quante volte gli ho sistemato io le situazioni difficile con le sue avventure passeggere
Eleonora: A quanto pare dal tuo atteggiamento ho l'impressione che non lo sia affatto…è
questo che temi?
Alessandra: Di un po', ma da che parte stai?
Eleonora: Dalla tua, cara... ma diamine, lascia che mi diverta un po'... in riviera le uniche
indiscrezioni sono sul torneo di bocce!
Alessandra (si siede): Succederà qualcosa di spiacevole, lo sento...
Eleonora: Non capisco tanta agitazione, dopotutto Nicola è solo un uomo... che sarà mai! Gli
sono affezionata, ma in giro ce ne sono tanti altri...e tu, per favore, smetti di sistemargli la vita!
Alessandra: Io? Figurati, ho altro per la testa...
Eleonora: Si vede...
Alessandra: E poi non sono io che mi intrometto, caso mai il contrario...
Eleonora: Probabilmente entro tre giorni se la dimenticherà da qualche parte, è già successo.
Tu comunque non immischiarti...
Alessandra: Non ne ho la minima intenzione…Che si goda in pace la sua nuova conquista il
grande seduttore…(al soffitto) capito?... Cosa crede? non aspetterò certo il suo grido di
aiuto...


Eleonora: Speriamo...ma dalle premesse ne dubito…
Alessandra passeggia nervosamente per la stanza seguita dallo sguardo della madre. Sta
per accendersi una sigaretta
Eleonora: Ferma lì, cosa fai...? Fumi adesso?
Alessandra: Che c'è di strano?
Eleonora: Da qua... tu le sigarette le rovini solamente...
Alessandra: Non dovresti fumare, lo sai...
Eleonora: Perché in questo momento mi ricordi tanto tuo padre?
Alessandra: Probabilmente perché c'era anche lui quando mi avete fatta...
(rivolta al piano di sopra) Senti che confusione!
Eleonora: Alessandra, ti prego... Non si sente niente...
Alessandra: II fatto che non si senta nulla, non significa che non stiano combinando qualcosa...
Devo vigilare, è questione di principio... L'appartamento di sopra è mio...
Entra Nicola fischiettando
Nicola: Oh, sono proprio contento... ecco le mie donne riunite in armonia...
Alessandra: Cos'è questa allegria? L'amichetta dove l'hai lasciata, all'infanzia abbandonata?
Nicola: È di sopra, fuori dal girello... Ad ogni modo non preoccuparti, ti ha già perdonata...
Alessandra: Commovente...
Nicola: Ascoltatemi attentamente, adesso... devo fare un annuncio...
Le due donne si guardano perplesse
Nicola: Da oggi la mia vita cambierà... Ho chiesto a Paulette di trasferirsi da me e... le ha
accettato... Ci pensate? La mia prima convivenza! Non è meraviglioso?


Eleonora e Alessandra sono attonite. Eleonora va a sedersi e resta con lo sguardo perso nel
vuoto
Nicola: Beh? Non dite niente?
Alessandra si avvicina a Nicola, lo fissa per qualche istante. Poi si volta di scatto va verso
la camera da letto
Alessandra (veemente): Congratulazioni! Entra
sbattendo la porta

Sipario
FINE PRIMO ATTO

ATTO SECONDO
Scena prima

Appartamento di Nicola. È mattina. Sono trascorsi circa tre mesi dall'arrivo di Paulette. La
sua presenza in casa è molto evidente. Il sipario si apre a scena vuota. Fuori scena una
donna sta canticchiando. La finestra è spalancata, sui tecnigrafi ci sono degli abiti, alcuni
libri sono caduti dagli scaffali, riviste e fogli sono ammucchiati un po' ovunque. Si apre la
porta d'ingresso ed entra Alessandra. Si guarda intorno con circospezione, ha sotto il
braccio dei lucidi arrotolati.
Alessandra: Nicola... Nicola, dove sei? C'è nessuno? Che disastro... vorrei tanto sapere cosa
combinano quei due... Allora, ci sono superstiti?
Paulette esce dal bagno. Indossa una vestaglia e si sta asciugando i capelli con un
asciugamano
Alessandra: Sempre più vestita... Stavi facendo la foca come al tuo solito?
Paulette (altezzosa): Potresti suonare prima di entrare...
Alessandra: Non ce n'è bisogno... dimentichi che io lavoro qui, anche se il mio socio
ultimamente batte la fiacca più del solito...
Paulette: Sono le otto del mattino…..
Alessandra va al tavolo da disegno
Alessandra: E allora? (ripone i disegni sul tavolo dopo aver gettato a terra gli indumenti che
lo ingombravano) ...Hai mai sentito parlare di quegli strani oggetti chiamati armadi?
Paulette : Che intenzioni hai?
Alessandra: Di lavorare...
Paulette: Non puoi farlo lunedì?
Alessandra: No!
Paulette: Oggi è sabato e Nicola ha promesso di portarmi al lago...
Alessandra (laconica): Non allarmarti... riempi la vasca da bagno, ci metti una papera di
gomma e una barchetta e con un po' di fantasia puoi vedere anche le scogliere di Dover...
Paulette (riflettendo): Sono bianche...
Alessandra: Sì, certo...


Paulette (c.s.): devono essere così suggestive...(si riprende) ... Spiritosa!
Alessandra: Sarcastica, vorrai dire...
Paulette: Alessandra, noi due dovremmo parlare
Alessandra: Magnifico... e fino ad ora che cosa abbiamo fatto? Trasmissione del pensiero?
Paulette: Penso che tu abbia dell'astio nei miei confronti, n'est pas?
Alessandra (disinvolta): Ammetto che la tua presenza non mi esalta, mi sentivo più felice
quando stavi al di là delle Alpi... In ogni caso non ti conosco poi tanto bene...
Paulette: Hai detto giusto, non mi conosci. Dovresti essere meno diffidente...
Alessandra (si avvicina): Ti ho trattata male?
Paulette (indietreggia): No, ma...
Alcssandra: Ho per caso disturbato la tua love story con il mio migliore amico?
Paulette si ferma, bloccata dal divano
Paulette: No, ma...
Alessandro le da una leggera spinta facendola sedere
Alessandra: A allora non mi angosciare!
Alessandra torna al tecnigrafo. Paulette si alza furiosa
Paulette: Riprenderemo l'argomento più tardi... non sono scema come credi!
Alessandra: Sono certa che non lo sei...
Paulette rientra in bagno sbattendo la porta
Alessandra: Che caratterino...!
Si alza dal tecnigrafo e attraversa la scena diretta nella stanza di Nicola, ma Paulette
rientra
Paulette: Dove stai andando?


Alessandra (colla di sorpresa): Veramente... sto andando a svegliare Nicola...
Paul et te si frappone fra lei e la porta
Paulette: Direi proprio di no... se permetti lo faccio io
Paulette entra in camera da letto: Alessandra, un pò ' scossa e avvilita, si allontana e, come
fa abitualmente quando è nervosa, comincia a sistemare gli oggetti fuori posto. La sta
assalendo un certo disagio. Intanto Nicola entra in scena barcollando, il volto assonnato.
Indossa un pigiama estivo con i calzoncini
Nicola (sbadigliando): Ciao... Vuoi un caffè?
Alessandra: Dell'arsenico, grazie... Nicola: Quanto zucchero ci metto?
Alessandra (distratta): Due cucchiaini... per stroncarla sono sufficienti credo...
Nicola: Ok...
Nicola va in cucina. Alessandra si scuote e gli va dietro
Alessandra: Nicola...Nicola, guarda che io non lo v...
In quel momento Nicola esce con le due tazzine colme di caffè e si scontra con
A lessandra, rovesciandoglielo addosso
Alessandra (rigida): ...Non lo voglio il caffè...
Nicola (serafico): Preferivi del thè?... Oh, Alessandra... Cosa hai combinato? Alessandra:
Io! Mi hai quasi ustionata!
Nicola: Era caffè freddo...
Alessandra: Peggio, non mi piace il caffè freddo...
Comincia a raccogliere i cocci dal pavimento. Nicola la aiuta
Alessandra: ...Ma sì, hai ragione... è stata colpa mia, sono distratta... Nicola la
osserva stupito mentre Alessandra continua a brontolare
... Una sbadata davvero... sto rimbambendo, non c'è che dire... potevi farti male andare


all'ospedale, romperti una gamba... E l'assicurazione avrebbe fatto storie, lo so...
Nicola: Alessandra, scusa...
Alessandra: Sì, hai ragione... l'assicurazione va rinnovata, ti chiedo perdono anche per
questo...
Nicola: Alessandra!
Alessandra: Va bene, va bene... vado a pagare la rata Lunedì... ho trovato il piattino, è rimasto
intatto...
Nicola: Vuoi calmarti? Smettila di dire sciocchezze... Cosa è successo? Tua madre sta male, il
gatto ha mangiato il pesce?
Alessandra: Niente di tutto questo ….
Nicola: Bene, il pesce è vivo... E allora perche', per la prima volta da quando ci conosciamo, mi
chiedi scusa? Devo interpretarlo come pentimento prima della dipartita?
Alessandra: La scrivo come battuta del giorno?
Nicola (sbadiglia): Sto morendo di sonno, non infierire troppo... ho mal di testa...(si butta sul
divano) ... se devi parlare, fallo da casa tua... Anzi scrivi... no, neppure... non ci vedo...
Alessandra: A proposito! Ieri notte avete fatto un pandemonio tu e la tua amica... siete rincasati
urlando come pazzi...
Nicola (ridacchiando): Tutto sotto controllo, eh?
Alessandra: Con te e' inutile intavolare un discorso serio e decente... E' normale urlare nel cuore
della notte e spaventare la gente che dorme?
Nicola: Quale gente?
Alessandra: Io!
Nicola: Tu saresti la gente?
Alessandra: Alle volte...
Nicola: Le tue solite manie...


Alessandra: Ti rendi conto di quanto sei imbecille?
Nicola: Ebbene si'...
Alessandra. E la cosa non ti preoccupa?
Nicola: Assolutamente... E' bello ogni tanto esserlo, mica come te... sempre attenta a quello che
fa e dice...
Alessandra: Questi sono pretesti di litigio storici e siccome io dalla storia ho imparato qualcosa,
sorvolo...
Nicola, sorridendo, si alza e gioiosamente avvolge la donna in un abbraccio. Si sfiorano il
viso
Nicola: Sono felice... ho il mal di testa, ma sono felice... e tu?
Alessandra: No, non ho il mal di testa...
Nicola: Ma dimmelo che sei contenta... Dico un sacco di sciocchezze ma ti voglio un gran
bene, quindi devi sapere per prima quando sono felice... Contenta?
Alessandra: Come no...
Si guardano negli occhi a lungo, poi Nicola .scioglie l'abbraccio e si allontana per
osservarla meglio
Nicola: Volevo dirtelo prima... stamattina sei diversa, hai... non so... eppure sono convinto che
qualcosa c'è'...
Alessandra (sorridendo): Ho cambiato pettinatura...
Nicola: Ecco, si'... quella macchia scura sulla camicia... Ti dona, ma se fosse stata più' a
sinistra...
Alessandra (prontamente): Nicola...
Nicola: Si', cara?
Alessandra: Buttati dalla finestra, ma per favore non sulle mie rose...(uscendo)... Un' ultima


cosa... io vado a cambiarmi, pero' torno!... Ah, dimenticavo... Sei un microcefalo presuntuoso
e villano!
Alessandra esce. Nicola fa per inseguirla
Nicola: Alessandra, aspetta! Stavo scherzando...(torna sui
suoi passi) Microcefalo...che vuoi dire? (va alla libreria
e prende il dizionario che comincia a sfogliare con foga)
... Giuro che l'ammazzo se e' quello che penso... vediamo,
microcamera no... microcefalia... non sarà' questa?!
Mancanza di intelligenza...L'ammazzo!... No, eccolo qui:
"Microcefalo: chi ha il cranio poco sviluppato. Idiota,
stupido, di scarsa o tarda intelligenza"... Beh, scarsa o
tarda intelligenza... credevo peggio...(trova un biglietto)...
E questo cos'è'? Se ti sembra poco cerca
microbio...(riprende a sfogliare)... Microbio:
"Comunemente detto microbo, microorganismo animale o
vegetale spesso causa di malattie, in breve piccolo essere
vivente"(chiude di scatto il dizionario) ...A me?!
L'ammazzo!(si precipita allo specchio sopra la scrivania
e si guarda tastandosi il cranio)...E' perfetto...
Paulette entra in scena.
Nicola (urlando)...lo ho il cranio perfettamente regolare!!
Paulette (seriamente): Ha qualche speciale significato?


Nicola: Paulette... scusa amore, ma stavo pensando ad alta voce... non mi sono accorte che eri
tu...
Paulette: Io ne ho abbastanza di questa storia...
Nicola: Quale storia?
Paulette: Non mi avevi detto che avresti lavorato anche oggi...
Nicola: Infatti... vado a vestirmi e usciamo
Paulette incrocia le braccia, espressione severa
Paulette: Alessandra non e' dello stesso parere
Nicola: Cos'ha combinato? Peggio, cos'ha detto9
Pauiette: Sta esagerando e questo basta!
La prende per mano e la fa sedere accanto a se '
Nicola: Non fare il broncio... Alessandra ne dice di cose, non farci caso...
Paulette: Sara'... ma da quando sono arrivata non fa che provocarmi...
Nicola (stupito): Chi, Alessandra? Non dire sciocchezze...
Paulette (si alza): Non sto affatto dicendo sciocchezze e tu faresti meglio a riflettere un po' su...
Nicola: Adesso sei tu che esageri...
Paulette: Ah, si'? Da quanto tempo sto qui in casa tua?
Nicola: Tre mesi...perche'?
Paulette (lo fìssa passeggia per la stanza) ... E per 3 mesi la tua amica ha fatto irruzione, in una
maniera o nell'altra...
Nicola: Un momento, ragiona... Alessandra e' mia socia... Inoltre, se non lo sai, da quando sei
qui le sue visite si sono diradate di parecchio... non ne capisco il motivo...ma e' cosi'.
Paulette: E meno male...! Anche perche' per me c'è' qualcosa di strano in tutto questo...
Nicola: Strano?


Pauìette: Secondo me avete avuto una relazione...
Pausa. Poi Nicola scoppia in una risata fragorosa
Nicola (convulsamente): E' la cosa più' assurda che abbia mai sentito... Io e Alessandra...
Alessandra ed io... Veramente lo pensi?!(nota la serietà ' della ragazza)... Si', lo pensi...
Paulette: Perche', non e' vero? Nicola: Non e' cosi'!
Paulette: Bene, allora perche' non cambi casa?
Nicola: Cambiare casa...
Paulette (petulante): Questo appartamento e' piccolo... potresti usarlo come studio, cosi'
Alessandra la vedremo il meno possibile... Anzi, io praticamente mai...
Nicola: Beh, non ho mai pensato di trasferirmi... non ce n'e' motivo...
Paulette: Come sarebbe non ce n'e' motivo? Io sono il motivo!
Nicola (sbuffando): Non farmi prendere decisioni affrettate, qui c'è' un'attività' da
salvaguardare... E poi ci vivo bene... Senti, prometto che ci penserò... ho bisogno di un po' di
tempo...
La attira a se ' e la bacia appassionatamente. Entra Alessandra. Si accorge dei due dopo
aver preso una rivista, si copre la faccia
Alessandra (indietreggiando): Prego, prego... non abbiate timore, l'unica cosa che riesco a
vedere e' la gigantografia di un cercopiteco...
Paulette e Nicola la osservano seri
Alessandra: L'hanno ripreso col teleobbiettivo, sul serio...
Alessandra esce. Paulette si alza stizzita e va verso la camera da letto. Nicola la segue, ma la
ragazza gli sbatte la porta letteralmente in faccia
Nicola: Ahia, il naso! Prendo sempre porte in faccia...!
Cerca un fazzoletto e lo mette sul naso. Il campanello suona
Nicola: Avanti...
Ancora il campanello


Nicola: Avanti!
di nuovo il campanello. Nicola va alla porta e la apre con forza
Nicola: Ho detto avanti!
Alessandra entra avanzando cautamente
Alessandra: Disturbo?
Nicola: Si'!
Alessandra: Ci sei rimasto male per il cercopiteco...Ho suonato, sono stata educata...(si fìnge
interessala a un quadro)... Non volevo trovarmi di fronte alla scena di poco fa...
Nicola: Ci mancavi solo tu... dovunque arrivi io ho guai!
Alessandra: Cos'è', ti ha staccato il naso per la passione?
Nicola: Taci...
Alessandra: Nicola, devo farti una confessione... e' un quadro orribile...(si accorge del sangue)
... Ma ti sei fatto male sul serio!
Nicola scrolla e va a sedersi
Nicola: Fatti miei...
Alessandra sì avvicina e si curva su di lui
Alessandra: Sul serio, stai sanguinando
Nicola (agitato): Come sto sanguinando?! Fa qualcosa, ti prego... lo sai che mi impressiono!
Alessandra gli reclina la testa
Alessandra: Ti ricordi di quella volta che sei caduto in cortile?
Nicola: Avevi nascosto un mio libro in cantina e tuo padre proprio quel giorno decise di fare
pulizia... Cosi il mio libro fini nell'inceneritore insieme a tutto il resto di stracci e roba vecchia


Alessandra: Eri furioso... mi corresti dietro, solo che per tua sfortuna inciampasti nel rastrello...
Giù, a muso per terra tra i gerani di mia madre!
Nicola: Ancora oggi mi chiedo se la tua preoccupazione più grande fossero i gerani o il mio
naso rotto...
Alessandra: Non muoverti... stenditi tranquillo...
Nicola: Confessa, ti senti superiore... Io disteso alla tua mercè, padrona assoluta del mio
destino...
Alessandra: Dove le hai sentite queste scemenze?
Nicola: Sei irrecuperabile... volevo sondare nella tua anima, ama quello che si vede in superficie
e' la cruda realta', Alessandra la dura.
Alessandra: Non prendo mai sul serio un uomo in calzoncini corti e maglietta... E' già' stato
difficile scoprire che hai le gambe cosi' pelose...
Nicola si osserva le gambe
Nicola:... Per un attimo ho pensato che facessi sul serio...
Guarda Alessandra sogghignando
Alessandra: Cos'hai da ridacchiare?
Nicola: Sto pensando a una cosa che mi ha detto Paulette... Hai voglia di farti quattro risate?
Alessandra: Non può' aver detto nulla di buono quel tacchino!
Nicola: Per favore...
Alessandra: Che ha detto?
Nicola è in preda ad un altro attacco di ilarità '
Nicola: E' convinta... che fra me e te ci sia stata una relazione... te lo immagini? Noi
due...ridicolo
Alessandra: Non mi sembra affatto ridicolo...
Nicola: Io e te?!


Alessandra (nervosa): Smettila di ridere... era una possibilità...
Nicola: Ma e' incredibile...!
Alessandra(cercando di essere naturale): Ma... e' talmente incredibile?
Nicola: Senza dubbio...(comincia a grattarsi un orecchio}:Noi due amanti... bah!
Alessandra: ti stai grattando l'orecchio...
Nicola: Mi prude...
Alessandra: Fai cosi solo quando ti senti confuso... Ammetti, dunque, che ci sarebbe potuto
essere qualcosa tra noi... Se e' accaduto o meno e' un fatto marginale... Dimmi solo se
realisticamente sarebbe potuto capitare...
Nicola: Se fossi stato preda di una crisi di identità, forse...
Alessandra: Ma sono così sgradevole ai tuoi occhi?
Nicola: Osservandoti attentamente, no... non sei da buttare via... Hai finito, adesso?
Alessandra: No...e già' che siamo in argomento, dimmi: le tue preferenze sono rivolte tutte alle
donne come Paulette?
Nicola: Esatto... cosa c'è' di strano? Sono innamorato di Paulette, mi piace Paulette... E' piena
di entusiasmo, ha continue novità da propormi... alle volte e' un po' stancante, ma il suo
carattere mi da' carica
Alessandra: E vuoi solo questo?
Nicola (in fretta): Si'...credo... molto probabile...
Alessandra: Dovresti pensarci molto bene...
Nicola: Io non ci voglio pensare, invece... voglio godermi la vita senza patemi d'animo. Anzi, se


mi sei amica devi incoraggi anni... Non come stai facendo ora, sembra che lo fai apposta a
starmi addosso! Mi togli aria e fiato, stai attento di qui... stai attento di la'... ci manca solo che
mi imbocchi! So camminare da solo, io!(guarda il fazzoletto) Oh mio Dio! Sto morendo
dissanguato...! Alessandra!
Alessandra: Alessandra dice che dovresti inciampare nel tappeto e stramazzare al suolo... giusto
perche' sai camminare da solo, tu!
Nicola: Sfotti, sfotti... lo sai per quale motivo non ti sei mai innamorata seriamente di qualcuno e
viceversa?
Alessandra: Sentiamo...
Nicola: Sei arrogante e petulante... gli uomini li fai scappare! Scommetto che se a qualcuno
venisse in mente di baciarti gli molleresti un pugno pensando che voglia morderti...
Alessandra: Qualcuno chi?
Nicola: Io per esempio..
Alessandra: Tu?!
Nicola: E' ora che ti insegni a non parlare a vanvera!
Alessandra: Sei solo un presuntuoso che pensa di avere tutte le donne ai suoi piedi…
Nicola : Hai ragione….non ne vale la pena e poi sono troppo stanco…
Alessandra (nervosa): Così non ne vale la pena eh? Ti sei sgonfiato presto…
Nicola: Non provocarmi…
Alessandra (andando verso l'uscita) : Non ci penso nemmeno…e sappi che io posso avere
tutti gli uomini che voglio mio caro..solo che non ho tempo…
Nicola (sfottendola): Si certo…li voglio proprio vedere tutti questi uomini…
Alessandra (aprendo la porta, orgogliosa): Te ne accorgerai …
Nicola (con un ghigno) : Che fai ti ripeti?....
Squilla il telefono. Nicola va rispondere mentre Alessandra sta uscendo.


Nicola: Sì..pronto…(ascoltando tranquillo, poi gonfiandosi di rabbia) che cosa?...Si sono
Nicola, il morto…(poi scuotendosi)cioè no…non sono io..nel senso che respiro e dato che le
sto rispondendo non mi pare d'essere defunto…non sto scherzando…Cosa? Quale funzione
religiosa..no…no, lei è molto gentile, la ringrazio, ma non ho nessuna intenzione d'esser
presente al mio funerale..grazie…(riattacca, guarda verso la porta aperta dove è appena
uscita Alessandra,urlando e correndo verso l'uscita, si blocca sulla soglia) Alessandra
..Alessandra…Torna qui immediatamente…
Entra in scena Paulette
Paulette(furiosa): Lo sapevo…lo sapevo…quando finirà questa storia?
Paulette rientra in camera sbattendo la porta. Nicola accorgendosi della ragazza la
rincorre, ma trova la porta chiusa.
Nicola:Paulette per favore…non fare i capricci
Entra in scena Alessandra
Alessandra: Si può sapere che hai da urlare tanto?...Potresti contenere i tuoi ormoni ogni
tanto…
Nicola (voltandosi, fissandola torvo): Tu..tu..sempre per causa tua….ma ora a te ci penso io
così te ne starai zitta per un po' e la smetterai di combinar guai con la tua linguaccia…
Alessandra : Sono sconvolta dal terrore….
Nicola le va incontro d'impeto e improvvisamente la prende fra le braccia e la bacia, poi
trionfante va verso il bagno. Alessandra rimane ferma in mezzo alla scena completamente
inebetita
FINE PRIMA SCENA

Scena seconda
Il giorno successivo, mattino inoltrato. Appartamento di Nicola. Paulette sta telefonando. Si
guarda in tono sospettosa, parla a voce molto bassa.
Paulette: Quando sei arrivato?... No, ti scongiuro... non adesso... Lo so che dobbiamo parlare,
ma non ora... Te lo farò sapere io... Sta arrivando qualcuno!
Riattacca e corre in camera. Entrano Nicola e Alessandra
Nicola:... No e poi no!... Questa volta ci penserò io a liberarmi di quelle cose striscianti...!
Alessandra: Quante storie per delle innocue formiche...
Nicola comincia a controllare il pavimento
Nicola: Tutti gli anni la stessa storia!
Comincia a battere i pugni sul pavimento
Alessandra: Cosa stai facendo?
Nicola: Controllo le loro posizioni...
Alessandra: Ma se fai così non ti correranno certo incontro...
Nicola: Smettila, sono già abbastanza nervoso!
Alessandra: È tutto il giorno che sei intrattabile...(riflettendo, poi con voce quasi timida) se è
per l'episodio di ieri (fingendo indifferenza)non devi crearti problemi, in fondo è stato solo un
bacio..niente di speciale..(fissandolo con speranza)o no?...
Nicola(distratto): Di che stai parlando?
Alessandra(noncurante, riprendendosi): Lascia stare, vedo che con il passare degli anni la tua
memoria evapora…Che c'è che non va…ti conosco…
Nicola:Prima che tu giunga a conclusioni affrettate, sappi che tra me e Paulette sta andando a
meraviglia
Alessandra: Sarò tremenda come dici tu, ma non ti ho mai augurato delusioni sentimentali... non
coscientemente almeno...Quindi se hai voglia di parlare...


Nicola: Come mai tua madre è scappata da casa?
Alessandra: Cosa c'entra mia madre...
Nicola: Rispondi... perché è scappata da casa?
Alessandra: Mia madre non è scappata! Mio padre le sta rendendo la vita un po' difficile, ma è
solo questione di giorni...
Nicola: Giorni lunghi più di due mesi...
Alessandra: Passerà... non è certo la prima volta... loro si divertono così..e poi non mi
incanti…sei troppo evasivo..confidati…
Nicola: Adesso non ne ho voglia e poi non ti ho ancora perdonato lo scherzetto che mi hai
combinato….
Alessandra: Quale?...Ah sì la tua prematura dipartita…
Nicola: Smettila…e io non mi sto affatto divertendo…e poi ora come faccio con Jane?
Alessandra: Ma sei insaziabile…ora non c'è Paulette nella tua esistenza da scapolo impenitente?
Nicola: Che vuol dire, Paulette è un'altra storia e poi io e Jane siamo solo amici..
Alessandra: E lei lo sa?
Nicola: Chi?
Alessandra: Ma la tua amica Jane..lo sa che siete solo amici?
Nicola: Che ne so…forse…ho dimenticato questo piccolo particolare, ma è solo una facezia….
Alessandra: Perché hai intenzione di rivederla..e anche qualcun'altra?....E che dirai alla tua
Paulette?
Nicola: Non intendo dare spiegazioni a te e poi, ti ripeto per me sono solo amiche…


Alessandra: Sì…amiche…amiche ai box…per ora…
Squilla il telefono. Paulette esce precipitosamente dalla stanza da letto
Paulette: Fermi tutti! Rispondo io...!
Nicola (allibito): Paulette, che ti prende?
Alessandra: L'algida creatura ha fatto il suo ingresso e con quale stile!
Nicola: Taci...
Alessandra: Vi comunico che il telefono sta ancora squillando... qualcuno vuole rispondere?
Nicola fa per rispondere
Paulette: No! Fermo lì...!
Alessandra: Va bene, lo farò io...
Paulette: Tu ancora meno!
Nicola: E chi risponde?
Alessandra, ignorando Paulette, prende l'iniziativa
Alessandra: Sì, pronto?... No, sono Alessandra... tesoro, sei tu?
Nicola: Ma chi è?
Paulelte scrolla le spalle, sguardo indispettito
Alessandra: A presto...(fìssa Nicola, poi al ricevitore, sensuale) ... Caro...
Riappende e con molta calma, davanti allo sguardo perplesso di Nicola si avvia alla porta
di ingresso con passo sinuoso
Nicola (seccato): Si può sapere chi era?


Alessandra (uscendo): Nessuno
Nicola: Adesso parla da sola al telefono?
Paulette: Non lo so e non lo voglio sapere... Sarà un corteggiatore... ne avrà anche qualcuno,
no?
Nicola: E telefona qui? Cosa crede, che questa sia il suo pied a terre?... No... non mi
convince... c'è qualcosa... Se la telefonata era per Alessandra, cosa c'entri tu?
Paulette (frettolosa): Niente!
Nicola: Riprova...
Paulette (c.s.): Niente!... Mi stai forse accusando di nasconderti qualcosa?
Nicola: Ebbene sì... Parla! Alessandra ha detto: "No, sono Alessandra"... Io non sono una voce
bianca e Alessandra non è un baritono, quindi quel qualcuno ha chiesto di te...
Paulette (sbottando): Stavo aspettando una telefonata dall'agenzia...
Nicola: Ci sei andata ieri e oggi sei libera... E poi, se fosse stata l'agenzia, Alessandra te
l'avrebbe passata!
Paulette: Mi avrà fatto uno dei suoi dispetti cretini!
Nicola: Tu non volevi che si rispondesse la telefono...Chi era!? Paulette:
Non lo so!
Nicola: Insisto!
Paulette: Senti... qualcuno avrà sbagliato numero... E poi perché non lo chiedi ad Alessandra?...
A parte il fatto che confermerà i tuoi sospetti pur di darmi dei fastidi!
Nicola: Non fino a questo punto, sei completamente fuori strada... Alessandra gioca e se tu
fossi provvista di un po' di umorismo sapresti come reagire!
Paulette (furiosa): Lo vedi cosa sta facendo la tua amica? Ci sta mettendo l'uno contro l'altra!
Nicola:... Qui Alessandra non c'entra... E se c'è una cosa che non sopporto, invece, è proprio il


tuo atteggiamento!
Paulette: Credi pure a quello che vuoi...!
Nicola va al mobile bar
Nicola: non mi fai fesso...
Paulette: Non dovresti bere l'alcool fa cadere i capelli
Nicola: Sono miei e posso anche decidere di cacciarli... capito?
Paulette: Stai diventando sgradevole...
Nicola: È uno dei miei lati migliori, non lo sapevi? Tra poco mi spunteranno anche gli artigli...
Abituati!
Paulette: È di cattivo gusto tutto questo...
Nicola le va incontro
Nicola (ringhiando): Ah, sì? Ora l'uomo delle caverne ti porterà nella sua tana...
Paulette: Non avvicinarti, stai lontano da me!
Si rifugia in camera. Suonano alla porta. Fa capolino Eleonora
Eleonora: Nicola... sono io...
Nicola: Scusami... vieni, vieni avanti
Eleonora: Nicola, stavo parlando con Alessandra e...
Nicola :(con impeto): ...È stata lei a cominciare... Dovrò sistemarla a dovere!
Eleonora: Ma perché voi uomini siete tutti così prevedibili…appena qualcosa non funziona
sfoggiate la vostra virilità con urla e muscoli….come se bastasse per far funzionare i rapporti.


Nicola, sbuffando, va alla scrivania e prende una rivista. Da una pagina scivola un
biglietto. Lo legge ad alla voce
Nicola: "Porco, lasciala stare"... Guarda, ecco cosa semina per casa la tua adorata figlia! Il suo
comportamento mi fa andare in bestia! Eleonora ti prego falla rinsavire... sto uscendo di senno,
non ne posso più!
singhiozzi prolungati di Paulette f.s. ...
Nicola : E' Paulette... abbiamo litigato...
Eleonora: E allora?
Nicola: Come allora! Ogni volta che Alessandra si catapulta, è il termine esatto, qui dentro, io
perdo il controllo e divento villano perché mi esaspera... e finisco col litigare con Paulette... Se
non si trova una soluzione seguirò il suo consiglio...
Eleonora: Sarebbe?
Nicola: Trasferirmi
Eleonora (apprensiva): Spero tu abbia bevuto...
Nicola: Sono lucidissimo... Casa nuova, vita nuova! Non mi ritroverò tra libri e giornali
messaggi irritanti, la farò finita con animali di vario genere e sesso, basta... con le visite di
cortesia di Alessandra!
Eleonora: Certo che sono bastati tre mesi di euforia...
Nicola: Non esattamente di euforia quando c'era di mezzo Alessandra….
Eleonora: ... Lo vedi che ho ragione, basta così poco per voi uomini per cancellare anni di
profonda amicizia... due coccole e un po' di solletico sotto il mento e via... si dimenticano di
chi per loro farebbe qualsiasi cosa... Ingordi pusillanimi senza memoria, ecco quello che siete!
Nicola (pensieroso): Non ho capito...
Eleonora (gridando): Ho detto che...


Nicola (sobbalza): Non sono sordo!
Lamento prolungalo di Paulette
Eleonora: Che impressione...lo fa spesso?
Nicola: Andrò a chiederle scusa...
Paulette (f.c.): Noooo...!
Squilla il telefono. Risponde Eleonora
Eleonora: Sì, era il lamento di un essere umano...
Riappende
Nicola: Chi era?
Eleonora: Il tuo vicino, quello col binocolo... Non riesce a vedere cosa sta succedendo e si
chiedeva se...
Nicola: Eleonora, per cortesia!Non ti ci mettere anche tu, noi non abbiamo nessun vicino con
binocolo o senza binocolo
Paulelte si precipita in scena
Paulette: Dov'è... dov'è? Ditemi chi è e dov'è!
Eleonora: Ragazza mia, com'è pallida... e non corra, se cade da quell'altezza rischia di farsi
male...
Paulette prende Nicola per le spalle e lo scuote
Paulette: Voglio sapere chi era al telefono!
Entra Alessandra
Alessandra: Io...
/ tre la osservano. Alessandra, un pò 'perplessa, si guarda allo specchio
Alessandra: Cosa c'è? Sono sempre io...


Nicola. Purtroppo...
Alessandra: La tua gentilezza è in aumento vertiginoso...
Paulette si ritira in bagno altezzosamente e Nicola va in camera da letto stizzito
Alessandra: Chi li ha morsi?
Eleonora: Hanno litigato, ma se fossi in te non esulterei... Ti stai rendendo
insopportabile... E gli uomini non vanno presi per i nervi... Cerca di adeguarti alla situazione
invece di ostacolarla in modo così evidente... vedrai che Nicola rinsavirà in poco tempo...
Alessandra: Mamma, questo l'hai detto anche tre mesi fa...
Eleonora: Ah, sì? Beh, è solo un problema di tempi, ognuno ha i suoi... Quella di Nicola è la
classica situazione da innamorato non corrisposto, in realtà... Ha preso una sbandata e non si
rende conto di quello che succede... Guarda che la tua situazione capita a metà del genere
umano... basta non angustiare l'altra metà e tutto si può risolvere... Assecondalo...E capitato
anche a tuo padre, sai?
Alessandra: Ti ha tradita?!
Eleonora: No, questo no... ma per un certo periodo ha vissuto in un mondo tutto suo... Per sei
mesi il letto gli è servito solo per dormire... Le ho provate tutte e sai lui cosa faceva? Le si
metteva vicino e le raccontava favole per farla addormentare mentre io ero lì, in tutta
l'esplosione della mia giovinezza... beh... è successo l'anno scorso... comunque ero lì, adagiata
sul nostro giaciglio d'amore e lui passiva in rassegna tutte le favole della Walt Disney prima che
lei prendesse sonno...
Alessandra: Lei chi, mamma...
Eleonora (solenne): Cipetta...!
Alessandra: La nostra canarina?!
Eleonora: Proprio lei...ed io ho dovuto adeguarmi... Mi sono occupata del sottofondo
musicale...
Alessandra: Mamma... Paulette non è un canarino... e Nicola ed io non abbiamo nessuna
relazione sentimentale…


Eleonora: Avete qualcosa in più, ma non ve ne rendete ancora conto …
Alessandra:Mamma, non insistere su fantasie romantiche … Nicola è innamorato di Paulette...
Elconora: Lo crede... e lei non lo è di lui... Nicola si sta distraendo dal suo quotidiano che,
sappiamo bene anche grazie a te, è tutt'altro che spensierato... è solamente attratto dalla
situazione…
Alessandra: Cosa devo fare?
Eleonora: Ti devi comportare con fantasia e qualche malizia tipicamente femminile... slaccia un
paio di bottoni, ogni tanto! Fa vedere cosa c'è... e poi le gambe! Mai una volta che un uomo ti
abbia vista con un misero spacco sulla gonna...
Alessandra: Beh, non è vero...poco tempo Nicola fa mi ha vista in sottoveste e non si è accorto
di niente...
Eleonora: Ci sono momenti e momenti per suscitare interesse... Nicola ti ha sempre vista in un
unico e deprimente modo... praticamente calata in uno scafandro... Dovresti trasformarti un po',
scendi dal piedistallo! Vuoi sembrare superiore a troppe cose e questo lo allontana... Hai paura
di tradire i tuoi stati d'animo? Prima o poi dovrai pur cedere qualcosa se tieni a lui... Devi
correre ai ripari, non sarà facile ma almeno provaci... la ragazzina ti darà una mano vedrai e
testarda come sei sono sicura che escogiterai qualcosa...
Alessandra: Temo di avere esaurito le mie riserve... Mamma... potrei comparire nuda davanti a
Nicola, soffiandogli paroline provocanti all'orecchio e sai cosa farebbe? Mi farebbe ricoverare!
Ieri mi ha baciata e lo sai perché lo ha fatto?..solo per lasciarmi senza parole..la cosa che mi fa
rabbia è che c'è riuscito..mannaggia a lui….e poi tutto è tornato come prima..
Eleonora: Hai molte più anni di Paulette... usale! Conosci tutto di Nicola... sai quali giri strani fa
la sua testa e puoi prevenire le sue mosse... La tua esperienza incenerirà quel manichino griffato
Alessandra: Paulette è un manichino pericoloso, non sottovalutarla e poi... quell'altra volta...
ricordi mamma? Io lo ricordo molto bene sai...? Ricordi come se ne è andato senza nemmeno
ringraziarmi, portandosi via una parte di me? Dopo che non mi ero risparmiata nulla... Non deve
succedere più, mai più... E con Nicola... con lui credo di non avere più speranze. Si comporta
come se dovessi riconoscente di stargli vicino! Il suo ritornello è Alessandra dammi questo,
Alessandra per favore vacci tu perché io sono stanco, Alessandra fammi quest'altro...
Eleoncra: A proposito... il tuo incubo finirà presto, Nicola sta pensando seriamente di cambiare
casa...


Alessandra: Cambiare casa?!
Alessandra (urlando): I patti non erano questi! Sono io che devo sfrattarti, non tu che te ne
vuoi andare...!!
Eleonora: Non sarebbe più semplice chiedergli di restare?
Alessandra. Non resterà vivo uno solo dei suoi germi appena l'avrò fra le mani!
Eleonora: Non eri tu che speravi in questo allontanamento? Tanto non c'è più nulla da fare...
Alessandra: Dare soddisfazione a quella cosa che vive con lui? Non ci penso
nemmeno! E bada, lo faccio solo per...
Eleonora: ...Principio, certo. A questo punto ci vuole un breve armistizio...Intanto potresti
chiedergli scusa... Dopodiché ti offrirai per organizzare una cena nel tuo appartamento.
L'aperitivo lo sarà di Nicola, invece... È evidente che ci deve essere anche Paulette... levati
quella smorfia dalla faccia
Suono del campanello
Alessandra: Chi può essere...?
Eleonora: Andando ad aprire ci sforzeremo meno
Alessandra va alla porta, lontra un giovane di bell'aspetto. Nello stesso istante Paulette esce
dal bagno e, dopo aver lancialo un urlo, rientra in bagno con il solito lamento prolungato.
Nicola esce dalla camera da letto e guarda il nuovo arrivato interrogativa mente
Nicola: E questo adesso chi è?
Etienne (confuso): Sono io...
Nicola: II suo nome non mi piace come la sua faccia
Etienne: Volevo dire che sono Etienne...
Nicola: Beh, non è colpa mia
Alessandra: Lo perdoni, è rimasto allo stadio primitivo...


Nicola: ...e dato che questa è la mia caverna... Avanti, si sbrighi... non so lei, ma io non ho
tempo da perdere... Non voglio niente, qualsiasi cosa venda
Etienne: Io non le voglio vendere nulla
Nicola: Ecco bravo... provi dall'altro lato dell'Europa, sicuramente le compreranno qualcosa
Etienne: Le ho detto che io non vendo niente
Nicola: Bene, l'ho convinta a cambiare lavoro... e non si aspetti mance.
Alessandra: Lascialo parlare... Etienne, la sua voce mi è familiare... con quell'accento francese,
poi... Ah, sì... ci siamo sentiti al telefono, ricorda?
Etienne (imbarazzato): Vagamente...
Nicola: Le presentazioni rimandatele a dopo... piuttosto mi dica cosa vuole da me.
Etienne: Da lei niente, come glielo devo spiegare?
Alessandra: Abbia pazienza... i primi segni di senilità precoce...
Nicola: Tu ne sai qualcosa, vero?
Eleonora: Insomma, lasciate parlare questo bel giovanotto...! Avanti, non abbia paura... in
fondo siamo persone normali...
Etienne: lo... cercavo Paulette... credo che abiti qui. Nicola:
Paulette chi? Perché?
Alessandra: Qui c'è una Paulette... potrebbe essere quella che cerca... Nicola, sii gentile per una
volta... chiamala e dille che un suo amico è venuto a trovarla
Nicola (urlando): Paulette!1
Paulelle entra Paulette
Paulette: Eccomi! Etienne... carissimo... che bella sorpresa!(sussurra ad Etienne) ...
suggeriscimi subito qualcosa da raccontare, imbecille!(a Nicola) Amore... ti presento mio
cugino, amico, fotografo dell'agenzia di Parigi
Eleonora: Giovanotto, non le sembra di essere un po' troppe cose insieme?


Nicola: Sì... che roba è questo... un fotografo, un amico o un cugino?
Paulette: Tutti e tre, caro... è un tipo versatile...
Alessandra: Che bello, sarà sempre in compagnia...
Etienne (sussurra): Non potevi inventarti dell'altro9
Paulette: Sta zitto! Lascia fare a me...
Nicola: Possiamo essere partecipi dei vostri bisbigli?
Alessandra: Paulette, perché non inviti il tuo amico-cugino-fotografo alla cena di questa sera?
Paulette e Nicola la guardano stupiti poi insieme
............."Quale cena?!"
Alessandra: Te ne sei già scordata? È da due settimane che mi parli di questa cena nel mio
appartamento che ti piace tanto...!
Nicola: Cosa festeggiamo?
Alessandra: Dipende dai punti di vista... per Paulette può essere una riconciliazione, per
me..chissà!
Nicola: Una riconciliazione?
Alessandra: Ti dirò... saprai...
Nicola prende per un braccio Paulette e cerca di trascinarla m camera da letto
Nicola: Vieni di là a spiegarmi tutto...
Paulette si scioglie dalla stretta
Paulette: Non ne ho voglia! Mi sono stancata di te...(ad Alessandra) ... di te poi non parliamo
nemmeno...(ad Etienne) ... della tua presenza inopportuna(ad Eleonora) ... di lei...anche lei
vada al diavolo!(istericamente a tutti) ... lasciatemi in pace voi, le formiche, il gatto e...
(lamento prolungato)... Ooooh...dio questa casa!(a Nicola)... Tu...tu... è tutto per colpa


tua...!!
Va verso l'uscita
Nicola: Paulette... dove stai andando?
Paulette (uscendo): Dovunque... in Cappadocia, nelle Indie... in Russia, nella steppa Ucraina,
l'importante è che non vi veda!!
Esce sbattendo la porta. Nicola, come allucinato, la insegne
Nicola: Paulette!... torna indietro!
Alessandra: Dove vuoi che vada senza il beauty-case...?
Anche Etienne si lancia al!' inseguimento di Paulette
Etienne: Pardon...tolgo il disturbo...
Eleonora ed Alessandra, rimaste sale, vanno a sedersi sul divano
Alessandra (ammiccante): Champagne, mamma?
Eleonora: Con piacere! A cosa brindiamo9
Alessandra: Alla fine dell'astinenza!!
FINE SCENA SECONDA
Scena terza
L'appartamento di Nicola è illuminato. La finestra che da sul balcone è aperta. Si
odono delle voci provenire dal giardino. Poco dopo entra Paulette, che indossa un abito
da sera, seguita da Etienne, che pare molto restio. La giovane gli fa cenno di seguirla
con gesti molto eloquenti


Paulette: Sbrigati!... Non c'è nessuno...
Etienne: Sei sicura?
Paulette: Tu vedi qualcuno qui dentro17
Etienne: No...
Paulette: E allora fammi la grande cortesia di muoverti!
Etienne: Ma cosa facciamo adesso.?
Paulette: Piantala di fare domande e aiutami a preparare i bagagli
Etienne: Ne sei convinta?
Paulette: Sì, prima che mi venga una crisi di nervi!
Etienne: Non mi sembra molto carino nei confronti del tuo amico...
Paulette: Chiamalo amico... guarda che non abbiamo solo dormito in quella stanza da letto...
Etienne la abbraccia di slancio
Etienne! Mi soffochi... lasciami andare, potrebbe entrare Nicola...o peggio Alessandra!
Etienne: Voglio sentire che sei di nuovo mia... e poi, che ti importa? Te ne stai andando...
Paulette risce a sfuggirgli
Paulette: Sta calmo!... Comunque ho deciso... ce ne andremo domani...
Etienne: Devi stare con lui stanotte?! Non lo permetterò...
Paulette: Tu realizzi sempre con qualche minuto di ritardo, eh? Per il momento lui non sospetta
nulla di te e cerchiamo di non far precipitare le cose... Ti prego... solo per questa sera...ma
guarda un po' in che pasticcio sono andata a ficcarmi! Sembrava così semplice... Nicola
disponibile, una bella sistemazione a Milano dopo che tu mi avevi maltrattata e abbandonata per
quella contorsionista bengalese... Mi era parso tutto comodo, magari sarei riuscita ad
innamorarmi veramente di lui... E invece tu torni all'improvviso e sconvolgi di nuovo la mia vita!


Etienne (offeso): Ah, se le cose stanno così me ne posso anche andare!
Paul ette si getta tra la site braccia
Paulette: Ti arrabbi per ogni sciocchezza... tesoro ... giuro che non ti lascio più!
In quel mentre entra Alessandra. Paulette la vede con la coda dell'occhio e finge uno
svenimento. Etienne, colto di sorpresa, la sostiene per un pelo e in posizione molto goffa
Alessandra: Oh, che sbadata... ho dimenticato di bussare... Eravate occupati? La lasci pure
cadere, tanto non si rompe...
Paulette sibila tra i denti
Paulette: Mettimi sul divano, non ce la faccio più!...
Etienne: Non capisco, stava bene pochi minuti fa...
Alessandra: Segua un mio consiglio, la infili nella doccia... per questo tipo di svenimento è un
rimedio molto efficace
Etienne (frastornato): Ha ragione... mi dia una mano, la prenda per i piedi... Paulette
rinviene prontamente
Paulette: Noo! Lasciami stare...!
Alessandra: Bentornata tra i vivi! Come ci si sente laggiù? Stai d'incanto vestita così, non ti si
può certo rimproverare la mancanza di eleganza...
Paulette (secca): Grazie Alessandra:
Nicola dov'è? Paulette: Tornerà tra
poco
Alessandra: Bene., ne approfitterò per andare a cambiarmi... Voi continuate pure con comodo,
ne avrò per un'ora...
Alessandra esce


Etienne: Sa tutto, Paulette!... La tua amica sa tutto!
Paulette: Non sa e non è una mia amica... a malapena una conoscente
Etienne: Speriamo tu abbia ragione
Paulette: Si crogiola nel ruolo dell'amica saggia e previdente, fedele fino alla nausea Sfodera gli
artigli appena sente odore di donne... pur di difendere Nicola chissà cosa farebbe. Comunque
stasera le metterò i bastoni tra le ruote, se mi riesce le darò un po' di fastidio(prende Elienne
per mano) ... Vieni in bagno, ti spiegherò come comportarti
I due entrano in bagno. Dall'ingresso entrano Nicola ed Eleonora carichi di pacchetti
Nicola (sbuffando): Non mi sembrava necessario comprare tanto champagne... a me non piace
nemmeno, preferisco lo spumante...
Eleonora: Uomo poco chic... un omaggio ai tuoi ospiti devi pur farlo...
Nicola: Quali ospiti?
Eleonora: Caro ragazzo, tu mi devi spiegare se sei tonto sul serio o se lo fai apposta..
Nicola: Certe volte vorrei esserlo...Abbiamo comperato roba per un esercito! Poggia lì... che
ore sono?
Eleonora: Quasi le sette e mezza... hai tutto il tempo per vestirti...
Nicola: Ma perché, così non vado bene? Nudo non sono...
Eleonora: Voglio dire... indossa qualcosa di più elegante... dove li trovi quei colorini smunti e
depressi?
Nicola: Ho un diavolo per capello... È tutto il pomeriggio che rimugino... sospetto un imbroglio
di tua figlia e il peggio è che non riesco ad immaginare cosa possa essere...
Eleonora: Alessandra?!


Nicola: Lei, esattamente... o ne hai qualcun'altra e me l'hai tenuta nascosta?
Eleonora (noncurante): Sotterra il muso imbronciato e sfodera uno dei tuoi più bei sorrisi,
quando lo fai non sei poi tanto male... su, fila a cambiarti!
Nicola: Deve esserci per forza anche quel tipo... come si chiama?
Eleonora: Etienne... vattelappesca
Nicola: Che razza di cognome è?
Eleonora (spingendolo): Francese... sbrigati
Nicola (riluttante): Vado, vado... però non mi piace, ho una strana sensazione
Eleonora: Fartela passare!
Eleonora lo spinge in camera e richiude la porta
Eleonora: E anche questo è posto...
Va alla scrivania, Etienne e Paulette escono dal bagno confabulando tra loro. Con
rapidità, prima che Eleonora si accorga di loro, vanno in cucina. Nello stesso istante Nicola
esce dalla camera da letto
Nicola: Non era Paulette quella che a passata?
Paulette (f.s): No!
Nicola (pensieroso): Mi sembrava...
Nicola torna in camera Eleonora va al ripiano su cui stanno i sacchetti. Paulette ed Etienne
escono dalla cucina in punta di piedi e rientrano in bagno. Eleonora prende due bottiglie e
va in cucina, Nicola torna in scena
Nicola: Eleonora...!
Tenta dì entrare in bagno ma trova la porta chiusa
Nicola: Ah, sei qui... ascolta, quando torna Paulette avvertimi...
Va in camera da letto, Paulette ed Etienne escono dal bagno


Paulette (agitata): Hai capito bene?
Trascina il giovane per la giacca, lui cerca di divincolarsi
Etienne: Sì, sì... PAULETTE!!! la giacca!
Paulette: Non ho tempo di preoccuparmi della tua giacca... adesso va e fra mezz'ora suona alla
porta
Lo tira per la manica
Etienne (esasperato): Ho capito!... Paulette, la manica della giacca... per piacere!
Si sentono dei passi dall'esterno, sta arrivando qualcuno, prontamente Pendette da un giro
di chiave alla porta. Suono del campanello
Paulette (gesticolando): Via...! Esci dal terrazzo e calati nall'appartamento di Alessandra... Poi
torna come d'accordo... Tutto con molta naturalezza...
Etienne: Con naturalezza, cherie? Perché, c'è qualcosa di naturale in questa faccenda?
Paulette: Tesoro... amore... lo vuoi un pugno che ti accorci di venti centimetri?... Muoviti!!
Etienne esce sul terrazzo. Paulette apre la porta
Paulette (ampio sorriso): Oh, sei tu... chi l'avrebbe mai immaginato? Scusa, ero in bagno...
Alessandra: Organizzate dei party là dentro9
Alessandra indossa un abito mollo elegante e sexy. Va allo stereo
Alessandra: Un po' di musica è l'ideale, non trovi?
Paulette: No!
Alessandra (soave): Ma come...? Non sei contenta di trascorrere una serata diversa dalla
solita routine, ovvero vasca da bagno, lampade e riflettori? Una cena con dei comuni
mortali non ti rovinerà certo la permanente...
Paulette: Io non ho la permanente...! E adesso, se permetti, vado a rinfrescarmi...


Va in bagno sbattendo la porta. Alessandra alza il volume della musica e comincia ad
accennare qualche passo di danza. Nicola esce dalla camera da letto tutto concentrato nell
'allacciarsi un polsino della camicia. Si imbatte in Alessandra
Nicola: Mi scusi...
Prosegue verso la scrivania, apre dei cassetti cercando qualcosa e torna sui suoi passi. Si
imbatte nuovamente in Alessandra
Nicola: Mi scusi di nuovo...
Si dirige verso la camera da letto. Ne apre la porta, si ferma sulla soglia, guarda per pochi
secondi la maniglia, scuote la testa, entra in camera. Pochi secondi e la porta si spalanca.
Nicola esce d'impeto
Nicola: Alessandra?!
Alessandra: No... una fotografìa istantanea!
Nicola le va incontro
Nicola: Sei proprio tu... hai subito una metamorfosi folgorante!
Alessandra: È un complimento o cosa?
Nicola: Non fare la petulante... ti ho detto semplicemente che sei affascinante...
Alessandra: Già... fino a ieri sembravo uno dei sette nani...
Nicola: No che non lo sembravi... sei troppo alta...
La osserva compiaciuto
Nicola: ... Hai un alone particolare... Sto parlando da amico, sia chiaro...
Alessandra (imbarazzata): Sì, certo... è chiarissimo...ma facciamo un esempio... Visto che sei
un amico mi puoi consigliare. Secondo te se un uomo mi facesse la corte, come mi dovrei
comportare?


Nicola: Chi è? Lo conosco?
Alessandra: È un esempio...Cosa faresti al mio posto?
Nicola: Beh... intanto lo guarderei con un certo languore...
Alessandra: Come un pasticcino?
Nicola: Se ti piace l'esempio...
Alessandra: Facciamo finta che tu sia me ed io un mio corteggiatore... Dai, muoviti...!
Nicola: Scherzi?!
Alessandra: Nemmeno per sogno... Coraggio, lezione numero uno: ti ho appena accompagnata
a casa...
Si alza e va verso la porta
Nicola: Te ne vai già'7
Alessandra: Seguimi alla porta, siamo appena rientrati...
Nicola (protestando): Non sono mai stato una donna prima di essere te…
Alessandra: Allora... Io, l'accompagnatore, sono qui sulla soglia e ti chiedo di entrare...
Nicola: Perché?
Alessandra: Ma è normale! lo ti piaccio...
Nicola: Nemmeno per malattia mentale...!
Alessandra: Voglio dire... Tu, Alessandra, piaci a me, Goffredo...e io, Goffredo, piaccio a te,
Alessandra...
Nicola: Come si fa ad uscire con uno con quel nome...
Alessandra (veemente): Tu l'hai fatto, va bene?


Nicola: Va bene, va bene...
Nicola comincia ad osservarla con espressione dolce e seducente
Nicola: Che magnifica serata Goffredo... entra ti prego... accomodati, sarò da te in un attimo...
Le soffia sul collo
Nicola: Fa come se fossi a casa tua... tesoro...
Alessandra improvvisamente lo prende per la vita e lo al tira a sé
Alessandra: Quanto ho aspettato questo momento... per tutta la sera...Sei dolce, diversa dal
solito
Si guardano negli occhi
Nicola: Tu non sai quanto... Goffredo
Alessandra: Appena ti ho vista ho capito che eravamo fatti l'uno per l'altra
Nicola (sbottando): Eh, no... Adesso me lo devi dire chi è questo Goffredo... Ma come si fa a
dire certe scemenze?
Alessandra: Non lo conosci nemmeno... e poi non esiste questo Goffredo...
Nicola: Sarà... Insomma, quanto deve durare questa specie di corteggiamento?
Alessandra: Fino a che non avrò imparato a comportarmi come si deve... altrimenti a cosa
servono gli amici?
Nicola: Eh, già... a cosa servono...? Dove eravamo rimasti? Io... cioè tu, invece di staccare
l'orecchio al tuo spasimante, ti avvicini e...
Le prende le mani e la guarda. Poi, dopo un ali imo di indecisione, si allontana
borbottando
Nicola: Per cortesia, allacciami questo polsino e facciamola finita!


Alessandra: Fa vedere...
Dal bagno si sente bussare energicamente
Nicola: Chi c'è in bagno...?
Alessandra (noncurante): Penso Paulette...
Nicola. Ah....
Con un balzo
Nicola: Come sarebbe a dire...Che ci fa nel bagno? Perché bussa?
Paulette (f.c.): Non riesco ad uscire, imbranato! Fammi uscire o mi metto ad urlare!
Alessandra si dirige in cucina
Alessandra: Adesso cosa sta facendo, sussurra?
Nicola cerca di aprire la porta
Nicola: Maledetta porta, si incastra in continuazione!... Tesoro, non avere paura, ti libero
subito...!
Appoggia l'orecchio alla porta
Nicola: Oh, cielo...Paulette! Mi senti? Dì qualcosa, perché non rispondi?
Paulette esce dalla camera da letto tutta scarmigliata. Alle spalle di Nicola
Paulette (in crescendo, isterica): Mi hai costretta a strisciare sul cornicione... Ho i piedi che
sembrano le zampe di un piccione!!!
Nicola, dopo un sobbalzo
Nicola: Paulette, mi hai spaventato...!
Paulette si osserva le mani
Paulette (voce incrinata): ... Per non parlare delle mie mani... guarda che unghie! Si è rovinato
lo smalto...!


Si siede sconsolala
Paulette: Non oso pensare al resto della serata
Eleonora e Alessandro escono dalla cucina. Eleonora appoggia un vassoio di tartine sul
tavolino davanti al divano
Eleonora (squillante): Et voilà, ragazzi... ci siamo tutti? Nicola, darti da fare... porta lo
champagne
Nicola: Ma io ho fame...
Alessandra: Prosaico fino al midollo... Non ti piacciono le deliziose conversazioni prima dei
pasti triviali?
Nicola (grugnendo): No, grazie...!
Suono del campanello. Eleonora va ad aprire, entra trienne
Eleonora: Giusto lei... venga, si accomodi
Etienne va vicino ad Alessandra. La guarda allusivo, Alessandra è leggermente
impressiontla dal suo atteggiamento
Nicola: Sta a vedere che Alessandra ha conquistato il tuo coso, lì...
Paulette: Le coup -de foudre!
Nicola: La colpa di chi?!
Paulette gli allunga il bicchiere
Paulette: Bevi e sta zitto, per piacere...!
Eleonora: Giovanotto, si sieda qui vicino a me...
Etienne (romantico): Preferisco stare accanto ad Alessandra... Le spiace?
Alessandra : Hai mai preso in considerazione un bel viaggetto in Amazzonia? Lì può incrociare


qualche tagliatore di teste... un'avventura elettrizzante se si ha la possibilità di raccontarla...
Etienne (con passione): Sì, mi piacciono le donne come lei... selvatiche... aggressive. con il
fuoco dentro...!
Alessandra: Ecco bravo... mi stia lontano, brucio...
Etienne: Un po' di champagne cheriè
Nicola: A parte che Alessandra è astemia, non le sembra di esagerare? Siamo in pubblico...
Alessandra: A parte che sono fatti miei e non tuoi... oggi farò un'eccezione...
Etienne: Stasera la trovo eccitante...
Alessandra: Come dire che stamani avevo il fascino di un ferro da stiro!
Nicola (sbuffando): Perché non brindiamo e andiamo a mangiare? Ho fame...
Eleonora: Santo cielo Nicola, limitati!
Eleonora guarda la figlia perplessa, mentre lei è impegnata a sfuggire alle avances insistenti
di Eitenne, che ha su di sé lo sguardo di disapprovazione di Nicola. Alessandro si alza e va
verso il mobile dove è posto lo stereo con i CD, Nicola la segue e soffiandole sul collo
Nicola: Dì al tuo spasimante che si sta comportando da cretino!
Alessandra: È una scenata di gelosia? Vai a dirglielo tu...
Nicola: Dovresti contenere i tuoi pruriti, non sopporto le smancerie fuori luogo... e poi, con uno
appena conosciuto!
Alessandra: I miei cosa?
Nicola: Controllati...


Sorrìde a Paulette
Nicola: ...stai dando cattivo esempio a Paulette... torna al tuo posto e sta buona
Alessandra beve d'un fiato lo champagne e dopo un attimo di smarrimento, dovuto
all'alcol, ha un singulto, si ricompone e poi con sorriso un pò ' beota va a sedersi in
braccio a Paulette
Alessandra: Ciao, fatalona....'
Paulette: Mi stai sgualcendo il vestito!
Nicola solleva Alessandra per un braccio
Nicola: Non farmi fare figuracce!
Alessandra: Adesso posso dirti che non punge, cosa vuoi di più?
Eleonora: Paulette, ci racconti dei suoi viaggi... col mestiere che fa chissà quante città avrà
visitato...
Etienne: Alessandra, ancora vino?
Alessandra: Mi servo da me, non sono ancora paralitica!
Nicola: Non le pare di essere invadente?
Paulette: Amore, se Etienne è galante con Alessandra non vedo cosa ci sia di male...
Ad Eleonora con tono mondano
Paulette: ... Sì ha ragione... ho viaggiato molto...Ho visitato quasi tutte le capitali del mondo...
Su e giù dagli aerei, su e giù dalle passerelle... Ogni tanto rischia di essere monotona la mia vita,
so che può sembrare assurdo, ma ci sono sempre episodi curiosi che spezzano la noia... Me ne
ricordo uno particlarimente curioso, una circostanza spiritosa. Ero sull'aereo da Roma a New
York... sapete, all'andata si sorvola l'Artico... Ebbene, ad un certo punto osservando fuori del
finestrino notai qualcosa di bianco galleggiare nell'Oceano... sembravano proprio tanti pezzi di
carta... mi ha veramente affascinata, tant'è che ho passai tutto il tempo a fantasticare su cosa
potessero essere... Poi l'hostess mi disse che erano iceberg... non è buffo?
Silenzio. Nicola .si osserva le scarpe, Etienne cerca di assumere un tono dignitoso, Eleonora


rimane impassibile.
Alessandra: Cosa hai pensato che fosse, la carta igienica degli eschimesi?
Paulette freddamente a Nicola
Paulette: Un po' di vino, grazie!
Etienne (languido): Alessandra, lei ha un appartamento delizioso..(facendole un cenno
d'intesa) e la camera poi…un bijoux…un nido perfetto d'amore…
Nicola: E lei come lo sa?.....(ad Alessandra) nido d'amore?... E sarebbe lui il Cary Grant della
situazione?
Paulette (a Nicola) : Caro, non essere indiscreto.
Alessandra: E allora? Qualcuno c'è che mi apprezza…E poi…pensa alle tue donne…
Paulette (a Nicola, pungente):Nicola…sta parlando di quante donne..?
Alessandra(ad Etienne, irritata): E lei non mi aliti addosso per piacere….
Eleonora si avvicina alla figlia.
Eleonora (sottovoce): Si sta degenerando... sarà meglio finirla, non era così che immaginavo la
serata.. Alessandra mi ascolti…sei ubriaca?
Alessandra: Non dire sciocchezze! E poi, no... adesso no... mi sto divertendo... Chi balla con
me?
Fissa Nicola negli occhi
Alessandra: Ciccio, vuoi ballare?
Nicola: Sta seduta!
Alessandra gli scompiglia i capelli
Alessandra: Sono entusiasta di te... ciccio!


Abbandona la testa sulla spalla di lui
Aiessandra: Ho le vertigini...
Nicola: Più tardi faremo i conti... e lei, seduttore da quattro soldi... se la riprenda.. !
Etienne: Con piacere...
Alessandra: Non ho bisogno della balia!
Nicola: Mi sto trattenendo dal prenderti a schiaffi, stai dando spettacolo...
Alessandra: Non era quello che volevi? Via tutte le inibizioni... Ho il mal di mare
Nicola: Ben ti sta
Alessandra: Non parlarmi con quel tono saccente
Eleonora: Sarà bene andare a tavola...
Paulette: Non ho fame
Etienne: Io sì
Nicola cerca di calmare Alessandra
Nicola: Va a passeggiare, ti si snebbierà il cervello
Alessandra: Non ordinarmi quello che devo fare!
Paulette: L'aria fresca ti farà bene
Alessandra: Sta zitta, gallina...
Nicola: È il colmo! Chiedile subito scusa...
Alessandra (inchinandosi): Le chiedo venia, signora gallina...
Etienne: Porto via Alessandra
Nicola: Non porta nessuno da nessuna parte, ci pensa Eleonora
Etienne: Non vedo come una signora anziana possa trasportare un peso morto


Eleonora (inorridita): Persona anziana?
Alessandra: Peso morto?
Etienne: Pardon...
Eleonora: Cafone! Nicola, caccia via questo individuo da casa nostra!
Paulette: Mon Dieu, che piattole!
Nicola è sul l'orlo della disperazione. Ad Alessandra
Nicola: Hai rovinato tutto, non te lo perdonerò mai!
Prende per mano Paulette
Nicola: Andiamo...
Ad Alessandra
Nicola: Non muoverti
Ad Etienne
Nicola: Lei in effetti non è indispensabile...
Paulette si lìbera da lui
Paulette: Vieni di qui, vieni di là... mi hai presa per una pallina da tennis?
Etienne le si affianca
Etienne: Paulette ha ragione
Nicola: Non si intrometta nelle mie faccende private!
Etienne: Lei è un buzzurro…
Eleonora: Alessandra, ritira le bottiglie
Alessandra: E come, trascinandomi sui gomiti?
Eleonora le da una mano e la accompagna in cucina


Nicola: Vuoi ripetere, prego?
Etienne: Lei è un buzzurro
Nicola gli da una spinta che lo fa caracollare al di là del divano
Nicola: Caprone vanesio…
Paulette accorre in aiuto di Etienne
Paulette: Etienne! Ti ha fatto male?
Torna da Nicola e lo colpisce sul mento
Paulette: Prepotente... violento sanguinario!
Alessandra torna in scena insieme alla madre
Alessandra: Giù le mani da Nicola!
Paulette: È tutto tuo
Nicola (confusamente): Dove sono?
Si aggrappa ad Alessandra
Nicola: Chi ha spostato il pavimento9
Paulette ed Etienne escono di scena. Alessandra sostiene Nicola a fatica, mentre Eleonora,
con molta calma, appoggia due tazze di caffè sul tavolino
FINE SCENA TERZA
Scena quarta
Il giorno dopo. Soggiorno dell'appartamento di Nicola. Alessandra è ancora un po' intontita


dalla sbornia, ha la borsa del ghiaccio sulla testa. Nicola, molto serio, passeggia per la
stanza
Nicola: Non provi nessuna vergogna? Sei stata patetica e non aggiungo altro...
Alessandra: Affatto... il mal di testa mi sembra sopportabilissimo se penso al
divertimento di ieri sera. Piuttosto... Paulette mi è sembrata parecchio strana...
Nicola (assorto): Lascia perdere... Senti, sto riflettendo seriamente... dopotutto è da un po' che
ci conosciamo, ormai ho capito che siamo fatti l'uno per l'altra a parte qualche piccola
incomprensione. Inoltre sono arrivato ad un punto della vita in cui è necessario compiere il
fatidico passo del matrimonio... Noi due ci amiamo…
Va a sedersi accanto ad Alessandra e le prende le mani
Nicola: E allora io dico... sposiamoci! Trascorriamo la vita insieme, vicini... uniti dall'amore e
dal sacro vincolo del matrimonio... Sai Alessandra, a me piacerebbero tanti bambini... vedrai,
piaceranno anche a te. Naturalmente non resteremo qui, sceglieremo un appartamento più
spazioso.
In tutto questo tempo Alessandra passa dalla sorpresa allo choc
Nicola: La gioia che provo nel dirti queste cose non può trovare fedele corrispondenza nel
messaggio fonetico! ... Alessandra...
Alessandra lo guarda sempre con lo sguardo perplesso
Nicola: Lo sai che non hai proprio niente di Paulette?
Alessandra, dopo un attimo di smarrimento
Alessandra: Orrido verme viscido e appiccicoso! Serpente a sonagli... vipero! Come osi
approfittare così della mia buona fede? Brutto scimmione peloso... te lo do io l'ampio spazio
vitale! Ti regalo un castello e ti faccio murare vivo! Non ti preoccupare che...
Si toglie la borsa del ghiaccio e la sbatte sulla lesta di Nicola
Aiessandra: ...So come farti passare i furori procreativi!
Si alza e cammina furente avanti e indietro per la scena
Alessandra: Quanti figli vorresti? Quanti, quanti piccoli mostri dovrebbero infestare ii resto del


globo? Quante altre persone dovranno patire quello che sto passando io? Tu vuoi farmi morire
di crepacuore, lo so...!
Nicola: Non hai capito niente, come al solito! Se non mi fai finire il discorso è chiaro che ci
sono malintesi... Volevo un tuo parere se un discorso come quello che ho fatto avrebbe avuto
l'effetto giusto su Paulette...
Alessandra (sibilando): Bene, vorrà dire che per non turbare la tranquillità di chi ci sente ti
ucciderò in silenzio... lo non sono Paulette, essere subdolo... Mi hai usata! Anzi, l'idiota sono io
che mi presto ad ascoltare i discorsi perversi di un morto di sonno...
Nicola: Certo che sei offensiva, sai?
Alessandra: ... Come vivi? Le vedi le cose? Capisci chi ti sta di fronte? No, tu vivi in un mondo
tutto tuo dove puoi fare e disfare a tuo piacimento... Non ti rendi conto che c'è chi si fa beffe
del tuo mondo, che io come una cretina amo da sempre e dal quale non voglio più essere
esclusa... Paulette! Tu caro non hai capito niente nemmeno di lei... pensi di conoscere i suoi
sentimenti, ma non ne sai assolutamente nulla! Chi credi che sia Etienne?
Nicola: Dimmelo tu, sembravate tanto affiatati...
Alessandra: Non meriti nemmeno la mia comprensione...
Nicola stizzoso va alla segreteria telefonica
Nicola: Non ho tempo per risponderti a dovere... devo sentire se Paulette mi ha lasciato
messaggi
Alessandra: Comunicate a distanza?
Nicola: Stamattina è uscita molto presto, mi avrà chiamato dall'agenzia per darmi il ben alzato
Nicola aziona la segreteria. Rumore, stacco
Voce di Alessandra: Se sei Paulette all'ascolto ti consiglio di andare a chiuderti in bagno, ti
consumerai un giorno o l'altro... Se invece sei Nicola va in bagno a controllare cosa sta facendo
Paulette. Stamattina all'alba mi ha chiesto in prestito una confezione di lassativo... Tengo a
precisare che non ho intenzione di cambiare i sanitari... Ah, dimenticavo... si può sapere cosa
se ne fa della pinza? Dille che non è indicata per la pulizia del viso... e che vorrei riaverla
Rumore, stacco


Voce di Alessandra: Nicola! Per la lavanderia passino le camicie... ma le mutande! Non è sei
capace di lavarti nemmeno quelle?
Fischio, rumore, stacco
Nicola: Non ce le ho messe io le mutande insieme alle camicie... potevi dirmelo, le avrei riprese
Alessandra: Mi sono trovata il sacchetto dietro la porta di casa!
Nicola: Avevo fretta... Comunque vorrei sapere perché ci sei solo tu qui dentro e non Paulette!
Alessandra (indifferente): Che ne so, probabilmente anche le segreterie telefoniche hanno
un'anima
Nicola manda avanti il nastro. Si ode la voce di Paulette, un rumore copre metà delle sue
parole
Voce di Paulette: Ciao, cher... scu... mi... sono... aeroporto... partendo per... empre Non
avertela a male... non averti mai amato... un bacio e abbracci da Etienne
Nicola, impallidendo, comincia a scuotere l'apparecchio
Nicola: Paulette, aspetta! Non te ne andare, non ho capito... che ci fai all'aeroporto?
Pausa, guarda Alessandra
Nicola: Guarda cosa mi fai fare, sto supplicando una segreteria telefonica!
Alessandra: lo?!
Nicola compone un numero telefonico
Nicola: Devo scoprire cosa succede...
Alessandra: Sarà già partita, non affannarti...
Nicola riattacca
Nicola: Che ne sai tu...? Partita per dove, quando, con chi?
Si precipita in bagno, rientra subito
Nicola: I suoi cosmetici non ci sono più1


Corre in camera da letto, rientra subito
Nicola: Nemmeno i suoi vestiti! Chiama la polizia, devo denunciare un rapimento... A cosa le
sarà servito il purgante?
Alessandra: Nicola... siediti e parliamo...
Nicola: Non posso, devo chiamare aiuto!
Alessandra: Siediti!
Nicola le si siede accanto
Alessandra: Non ti sembra che sia arrivato il momento di aprire gli occhi? Cosa ti serve ancora?
Sforzati di capire...
Nicola: Capire? Ti rendi conto che sono stato piantato da una segreteria telefonica?
Alessandra: È successo!
Nicola: E non dirmi te l'avevo detto...
Alessandra: Infatti non te l'ho mai detto... stavo per farlo...
Nicola: Etienne?
Alessandra: Proprio...
Nicola: Se tu ieri sera avessi accettato le sue avances. tutto questo non sarebbe successo! E
comunque... che cattivo gusto! Etienne! Con una faccia e un nome simili non andrà molto
lontano, te lo garantisco... Da quando?
Alessandra: Da sempre, credo... Sei stato una parentesi, piacevole forse, ma una parentesi si
chiude inevitabilmente...
Nicola: La vita è una parentesi! E ne ho viste altre che sono rimaste aperte per tutta la sua
durata... Fa male...


Alessandra: A me lo dici? Lo so...
Nicola: A te non succede...sei troppo prudente …
Alessandra: Lascia perdere... ancora adesso me ne sto zitta a consolarti e basta... Ma un
discorso dovrò farlo prima o poi... magari un giorno ti rivelerò qualcosa che ti sconvolgerà... O
forse no... non siamo in un film, mi pare che se ne siano accorti tutti... Siamo andati avanti così
per anni, perché cambiare le cose? Quando ti sentirai pronto... o più responsabile, cosa che
dubito possa succedere... Vai bene anche così, sai? In fondo hai una tua originalità...
Scatta in piedi
Alessandra: ... Adesso basta o rovino tutto...
Nicola: Non ci ho capito niente, ma doveva essere un discorso denso e interessante...
Squilla il telefono. Risponde Alessandra
Alessandra: Pronto?
Nicola (agitato): Chi è?
Alessandra allontana la cornetta e la tiene sospesa a mezz 'aria
Alessandra: Un maniaco...
Dopo qualche istante riporta la cornei la all'orecchio
Alessandra: A che punto è? Bene, allora se lo leghi al palo della luce!
Riappende. Osserva Nicola
Alessandra: Hai sperato fosse lei?
Nicola: Ma figurati... chi ci pensa... E va bene, Ci speravo... Comunque mi rimetterò presto, sta
tranquilla... E poi posso sempre contare sulla tua amicizia, no?
Alessandra (rassegnata): Sì, sì... che vuoi farci? sarà difficile estirparmi...
Si avvia al tecnigrafo
Nicola: Dove stai andando?


Alessandra: Sarà bene mettersi al lavoro...
Nicola: Alessandra è sempre Alessandra!
Alessandra: Ci mancherebbe... dobbiamo…
Nicola: ..Finire il progetto
Si siedono ridendo ai rispettivi tecnigrafi mentre il gatto attraversa la scena.
SIPARIO