XXX TRIPLO SMACK

di

Laura Bucciarelli



La Rossa si aggira per il palcoscenico con guanti di gomma e spazzolone.
Lui, fermo in piedi o seduto sul pavimento.


ROSSA - Lui sta in piedi e la Rossa cammina con il secchio in mano perché ci sarà senz'altro qualcosa da pulire. Lui, quando deve dire qualcosa, parla sottovoce alla Rossa che poi lo ripete.
Sono due: uno ascolta, l’altro parla.
Sono due: uno parla, l’altro ascolta.
Dove si trovano? Si trovano a casa loro che non è diversa da altre case. La loro casa ha una porta, alcune finestre, pareti, pavimento e soffitto. Un posto come un altro. Quello che c'è dentro non ha importanza. Sono suppellettili e oggetti di uso comune, la cui qualità non è interessante.
La Rossa ha una rabbia infinita dentro, così infinita che non sa più cos’è. Non è arrabbiata. Ha la rabbia di qualcun altro dentro. Ha una rabbia infinita e non sa più cos’è. Dire “più” poi è sbagliato perché non l’ha mai saputo cos’è. È infinita e si espande come la notte, come la borsa di Mary Poppins che contiene dentro anche quello che non può contenere.
Lui è l’insalata nel frigo coi bordi rossi e poi un po’ neri, moscia come la pelle del daino morto che si usa per la macchina. Lui che legge, Lui che scrive, Lui che è tornato analfabeta: a un certo punto ha smesso di fare tutto e non sa fare niente. Lui, quelli come lui, parlano di dentro e dentro non lo sai come è.
Dentro sembra un luogo infinito e la Rossa ha una rabbia infinita, uno sconforto senza abisso perché anche se sembriamo infiniti dentro, siamo comunque  un secchio da svuotare ogni volta che è pieno anzi, meglio: un cesso da svuotare con le mani senza
uno sciacquone rassicurante.
Lui la guarda e a volte non si ricorda di lei ma la Rossa si ricorda benissimo di Lui.  
La Rossa è profonda come una tazza da tè al massimo. La tazza da tè di Mary Poppins.
A svuotare quella non si inonda nulla.
La rabbia infinita è la rabbia di qualcuno altro ma non perché è infinita, la Rossa ha quella di qualcuno altro, un po’ come quando si prende il treno: il treno va, non siamo noi a guidarlo, la rabbia va come un treno non guidato da lei e supera ostacoli per poi guardarli da lontano alle spalle, le spalle degli altri,  non le sue. La Rossa guarda gli ostacoli, non li ha mai affrontati, non sa nemmeno come si chiamano e che dolore le  hanno dato e cosa ha imparato. Sta su un treno, il treno viaggia e lei sta  ferma e così ogni posto è uguale a un altro perché ci si illude di stare fermi e non andare da nessuna parte.
Lui la guarda, non sa di cosa parla la Rossa quando parla, cioè lo sa ma la crede un’idiota. Sicuro che la Rossa sia un’idiota che ha tempo da perdere facendo questi discorsi per scacciare la paura?

LUI - (all'orecchio della rossa) Tu dici così perché pensi di conoscermi XXX triplo smack.

ROSSA - “Tu dici così perché pensi di conoscermi XXX triplo smack.” (sorride)
La Rossa ha solo paura, paura infinita come la rabbia ma questa le appartiene, non è di qualcuno altro, la Rossa è fatta di paura, Lui lo sa perché è di Lui che ha paura.
Ma torniamo indietro. Dunque, dove si trovano? La casa si trova in una strada.
Il fioraio all’angolo ha delle deliziose roselline gialle con sfumature arancio, così delicate, e piccoli girasoli allevati in vaso. Sembra quasi impossibile. Forse sono di plastica, sarebbero perfetti per la casa.
Un chilo di pane dal fornaio vicino stamattina costa più di ieri. Se aumentasse tutte le mattine, finiremmo per non poter più comprare il pane.
C’era quel telefilm, una volta, dove un tizio viaggiava nel tempo in una cabina, era una specie di scienziato e aveva i capelli ricci, tanti capelli, finiva sempre per salvare qualcuno da morte certa. Alla Rossa piaceva tanto ai tempi in cui guardava la TV e non ricorda  il titolo.
La vita non dura che un istante, bisognerebbe passarla a fare quello che ci piace, ma cosa piace a loro due? Ci pensano e pensano notti, mattine, pomeriggi interi. Cosa ci piace? Ci piace il gelato, il vicino di casa, gli orologi, specialmente a Lui. Gli orecchini lunghi, a lei. I capelli rossi, solo a lei. I cani lupo, a Lui. Prendere l’autobus, a nessuno dei due. Viaggiare in macchina, piace a lei. L’acqua, a Lui. Il cioccolato fondente, a lei. I cuscini morbidi, a lei. Gli elettrodomestici, a Lui.
Tutto quello che piace è sostituibile, è il peccato di questi tempi direbbe lei, tutto sostituibile, tutto fragile, è così che un posto è uguale a un altro sebbene cambi il panorama. Non c’è niente che lasci un vuoto dentro. Ma che sarà mai? pensa la Rossa.

LUI - (all'orecchio della Rossa) La Rossa è vuota XXX triplo smack.

ROSSA - “La Rossa è vuota XXX triplo smack.” Lui, la pelle di daino, sia da sveglio sia da addormentato, fa paura. Sarà che la Rossa ha un problema con quello che sente cioè che non sente bene, che non capisce. Questo è quello che pensa Lui. Sarà che è tutta paura, tutta paura e basta. È  tutta colpa della paura, troppa paura perciò poi non si ricorda niente. Non ricorda i nomi. Gli indirizzi. La lista della spesa. La paura continua a starle dentro e occupare spazio, più di quello che crede. Sembra che lo occupi tutto anche se non è possibile. Tutta la paura che non serve, anche quella passata, sarebbe inutile trattenerla, invece ha messo radici.
Il suo più grande peccato è l’ostinazione con cui non si libera di quello che ha lasciato indietro. Inutile dirle che la memoria va spazzata, lavata e lucidata. Poi blatera di tutto quello che le viene in mente, come quell’altro telefilm, quello dell’uomo venuto dallo spazio che sembra proprio uno qualsiasi e divide l’appartamento con quella ragazza e conosce tutto per la prima volta e poi parla con qualcun altro che non si vede mai e ha una voce lontana e scura. E si stupisce di tutto continuamente. È proprio un cretino.
Parla tantissimo di televisione, la Rossa. Parla dei tempi in cui guardava la TV.
Lui invece non parla quasi mai, questo ormai è chiaro. La Rossa lo tiene chiuso in casa. La casa di cui sopra. Per via della paura. La casa, dicevamo. Ha porte, finestre, eccetera.

Silenzio. La Rossa pulisce il pavimento intorno a Lui.

ROSSA - Il pavimento, i mobili, ecco. Non sono molti. Come dicevamo, la qualità non ci deve interessare. Anche perché hanno breve durata. Il mobile della cucina? È senza sportelli. Dove sono? Appoggiati a terra con le loro cerniere e le loro viti e i loro pomelli accanto. I cassetti? Smembrati. Le sedie? Sedile, schienale e gambe, tutti allineati a terra. Tavolo: piano da una parte, gambe dall'altra. Nelle camere, i materassi sono a terra. E basta. Lampadine nude. Non ci sono quadri e  tende. Una scrivania da ufficio, con i componenti uniti in un incastro robusto, senza viti, è stata presa a martellate.
Lui mette in ordine, a suo modo.
La Rossa ripulisce: segatura, qualche scheggia. Guai a perdere le viti, le molle, le parti più piccole. I vetri e il pavimento sono sempre lustri.
La Rossa non sopporta il rumore delle martellate.
E i cacciavite che sono sempre in giro.

LUI - (sottovoce) I cacciavite vanno ordinati per tipo e poi per grandezza XXX triplo smack.

ROSSA - “I cacciavite vanno ordinati per tipo e poi per grandezza.”

LUI - I cacciavite vanno ordinati per tipo e poi per grandezza XXX triplo smack.
      
ROSSA - “I cacciavite vanno ordinati per tipo e poi per grandezza XXX triplo smack.” La Rossa si chiede se Lui si stupisca mai. O rimanga anche solo un po’ sorpreso, meravigliato, incantato.
Cibo in quantità industriale sistemato per terra, compresi frutta, verdura e carne in scatola, alcol, dolci, caramelle e cioccolatini. Lo scatolame negli anni ha sostituito gli alimenti freschi. Francobolli, biglietti dell'autobus, del treno, del cinema organizzati per data e archiviati ciascuno in un raccoglitore. Libri, quaderni, blocchi da disegno, matite, gomme da cancellare, penne e pennarelli – ovviamente tappi da una parte, anime e involucri dall'altra.
La lavatrice balla tutto il giorno perché tutto ciò che è sporco non è catalogabile.
Una bicicletta ridotta ai suoi componenti in un angolo del corridoio. Caffè, caffè, caffè. Il tè alla menta, la tisana al finocchio: polverizzate.
La radio – miracolosamente intera, intera perché strenuamente difesa – sta insieme a una vecchia parabola grande come la luna che acchiappava qualsiasi cosa passasse nello spazio. Segnali, segnali di fumo, segnali audio, video, segnali di tutti i tipi, anche quelli stellari entrano dentro i televisori ed esplodono. Lo sa, la Rossa, che gli alieni potrebbero farci esplodere tutti lanciando contemporaneamente segnali a tutte le antenne paraboliche del mondo? Le antenne diventerebbero canali di un’energia centomila milioni di volte più potente di quella nucleare e tutti gli apparecchi televisivi esploderebbero e gli appartamenti e i palazzi esploderebbero e si formerebbero enormi crateri dentro le città. Poche zone sarebbero risparmiate. Questa sarebbe una di quelle, ma è inutile parlarne con lei.
Per la TV, la Rossa non ha potuto intervenire in tempo, ma la radio non si tocca.
Alla Rossa piacerebbe parlargli di più, starebbe volentieri in sua compagnia. Cucina per Lui e insieme mangiano per terra.

LUI - (sottovoce) Le uova vanno con le uova, il formaggio va con il formaggio XXX triplo smack.

Silenzio. La Rossa pulisce il pavimento intorno a Lui.

LUI - (all'orecchio della Rossa) Le uova vanno con le uova, il formaggio va con il formaggio XXX triplo smack.

ROSSA - “Le uova vanno con le uova, il formaggio va con il formaggio XXX triplo smack.” La Rossa pensa: sarà meglio prendere i garofani e non le roselline, mica stiamo al mondo per le romanticherie. La Rossa compra spesso fiori recisi. Ha provato a portare a casa piante in vaso ma Lui ha le ha sradicate, ha pulito le radici, svuotato il vaso, ammucchiato la terra sul pavimento. Anche i fiori recisi sono fonte di fastidio perché non possono stare in un vaso pieno d'acqua. Devono stare soli, sdraiati per terra, uno per uno, finché non vengono smembrati: stelo, foglie se presenti, petali, pistilli e minuscoli, polverosi stami pieni di polline.

Lui si avvicina, fa per parlare all'orecchio della Rossa, ma si ferma.

LUI - Il polline è un problema, per questo c'è lo straccio XXX triplo smack. E la Rossa pulisce subito perché quello che vuole più di tutto è stare tranquilla XXX triplo smack.

ROSSA - Bisogna raccontare quello che è successo. (lo guarda)

Lui fa per parlare, si interrompe.

ROSSA - Quel giorno la Rossa ha pulito proprio per bene. Lui se ne sta sul pavimento. La radio è accesa. Trasmette canzoni estive. La Rossa balla in cucina, intorno ai barattoli. Ne ha due in mano e li agita come maracas. Così. (balla)

LUI - (sottovoce) Così non è corretto XXX triplo smack. La prima volta. La sveglia si compone di una cassa si dice, il campanello, svariati meccanismi, bilanciere, corone, molle e poi le lancette, il disco con i numeri, ci sono più di cento pezzi. Lui non fa l'elenco adesso XXX triplo smack. Lui non fa l'elenco adesso XXX triplo smack. La sveglia. Sette anni. Il padre sta urlando qualcosa. La Rossa cerca di calmarlo XXX triplo smack. Le penne. Nove anni. Lui è circondato dai compagni di classe. Tutte le loro penne biro sono a terra divise per tappi, cannucce o, come si dice più precisamente, cannule, tappi per chiudere le cannule, serbatoio dell'inchiostro, punta XXX triplo smack. La maestra è muta, comunque ferma i ragazzini che stanno per picchiarlo. La Rossa va a prenderlo a scuola e parla con la maestra XXX triplo smack. Quindici anni. Non vorrebbe che si sapesse questo XXX triplo smack. Lei è allegra, le piacciono i libri e i giochi elettronici. Lo invita a casa per un pomeriggio. Lei va in cucina a prendere da bere e al ritorno non lo trova. Se ne è andato prima di toccare la console XXX triplo smack. D'altra parte non aveva gli strumenti adatti, ma questo è un episodio che è sfuggito al controllo XXX triplo smack.

ROSSA - Controllo. La Rossa è un'esperta di controllo. Se non avesse avuto controllo- Non ha mai potuto invitare qualcuno in casa. Non ha mai avuto un'amica o un amico. Quando il padre, quello che urlava per la sveglia, se ne è andato, nemmeno allora ha perso il controllo. Non ha perso il controllo perché è destinata al controllo perché l'ha preso su di sé come un macigno da portare da una parte all'altra della sua strada e ogni ora, ogni minuto cammina su quella strada. Perché la Rossa spazza il polline che Lui lascia cadere. E su quel polline, Lui non lo ammette, Lui non può ammetterlo, su quel polline Lui non ha controllo. La Rossa rinuncia. La Rossa rinuncia a comprare un nuovo televisore perché altrimenti avrebbe solo pezzi di televisore. La Rossa rinuncia a fare le torte perché altrimenti non avrebbe che briciole di torte. Può comunque cucinare biscotti purché siano senza pezzi di cioccolato, gocce di cioccolato, marmellata, frutta. Biscotti e basta. Un biscotto, anche se con qualche sforzo, può essere considerato un elemento singolo. La Rossa rinuncia a uscire la sera per stargli vicino. Quando Lui sta per addormentarsi, soffre di tremende scosse al corpo, scosse che partono dall'addome e si propagano alle gambe e alle braccia finché non crolla esausto e riesce finalmente a riposare qualche ora. La Rossa si sdraia sul materasso accanto al suo. L'idraulico, quante volte le ha detto che se vuole smontare da sola gli impianti bisogna anche che li rimonti. E anche l'elettricista, meno spesso per fortuna.

LUI - (all'orecchio della Rossa) Fortuna non esiste XXX triplo smack.

ROSSA - “Fortuna non esiste XXX triplo smack.” Paura, la paura funziona per chiunque. La paura funziona dalla notte dei tempi. Non sbaglia un colpo.

LUI - Lui non ha paura. Ci sono forze XXX triplo smack. Che combattono insieme a lui. Sanno quando c'è pericolo XXX triplo smack.

ROSSA - Quando era piccolo era così- Era docile. Gli andava bene qualsiasi cosa. Tutti dicevano dove lo metti sta. Che bambino obbediente. Gli mancavano i capelli pettinati con la riga in mezzo, il pullover, la camicia e i pantaloni di lana per essere un modello di virtù. La mattina prima di colazione aveva già disfatto il letto e piegato federa, copri-cuscino, lenzuola, copri-materasso, ognuno per proprio conto, tutti allineati per terra. Con le forbicine aveva aperto il cuscino e tirato fuori il ripieno. E inciso alla meno peggio il materasso per smembrarlo a sua volta. Sui materassi in seguito sono riusciti a fare un patto, Lui e la Rossa. I materassi non si toccano. E non solo. Altri oggetti  devono rimanere intatti, per questo vengono circondati da un perimetro di scotch nero. Il permesso di utilizzare ciò che serve per i bisogni essenziali è stato sancito una volta per tutte, scritto e appeso in ogni stanza per memoria futura.

LUI - Lui ha scritto i cartelli. Sa rispettare le regole XXX triplo smack. La Rossa è nervosa. Da un po' di tempo capita che lo lasci senza mangiare XXX triplo smack. A volte Lui cerca di succhiare i sapori dalle confezioni XXX triplo smack. A volte la Rossa sparpaglia i pezzi XXX triplo smack. Lui prende a pugni il pavimento XXX triplo smack. La Rossa piange XXX triplo smack.

ROSSA - Quando è stanca, la Rossa si chiude in bagno. La porta non ha serratura. Solo un buco. La porta del bagno è delimitata dallo scotch nero. Le altre porte non ci sono più.

LUI - La Rossa inganna Lui appena può XXX triplo smack.

ROSSA - La Rossa si è dannata l'anima per lui XXX triplo smack.

LUI - La Rossa inganna Lui appena può XXX triplo smack. La Rossa inganna Lui appena può XXX triplo smack. La Rossa inganna Lui appena può XXX triplo smack. La Rossa inganna Lui appena può XXX triplo smack. La Rossa inganna Lui-

ROSSA - (lo interrompe) “La Rossa inganna Lui appena può XXX triplo smack.” Bisogna raccontare quello che è successo. La Rossa non vuole prenderlo in giro. Le piace ballare da sola in cucina. Ha spostato la radio senza pensarci. L'ha portata fuori dal perimetro di scotch. Trasmette canzoni leggere. Lui ha preso la radio e ha iniziato a smontarla. La Rossa, con la sua rabbia infinita dentro, gli ha tolto la radio dalle mani e l'ha buttata fuori dalla finestra. Lui è rimasto immobile per un po' poi è tornato ai suoi cacciavite, li ha rimessi in ordine. Quel giorno il datore di lavoro l'ha avvertita. Arriva in ritardo un giorno, due giorni, una settimana, un mese, chiede permessi, chiede giorni di ferie. Chiede. Ma signora il suo contratto non lo prevede. Lei è una collaboratrice. Se non verrà dovrò sostituirla un giorno dopo l'altro e alla fine in modo permanente. Allora la Rossa cercherà di impegnarsi di più. Di esserci sempre e comunque anche se, è chiaro, arriverà il momento di arrendersi.
La Rossa avrebbe voluto una vita normale, normale come tutti quelli che escono di casa la mattina e vanno al lavoro e poi tornano a casa e fanno cose normali come pagare le bollette, fare la spesa, guardare la TV o uscire a fare una passeggiata o leggere un libro o andare a ballare come quando andava a ballare con gli amici e la chiamavano Rossa per via di quei capelli tinti color ciliegia e perché arrossiva costantemente sudando e ridendo insieme a loro.
La mattina adesso bisogna seguire una routine precisa. In bagno deve entrare Lui per primo perché la sera prima di andare a letto ha preparato tutto per lavarsi e vestirsi. E si alza sempre alla stessa ora. Tardi, per la Rossa. In bagno Lui ci sta un tempo preciso che è 50 minuti: 35 per l'igiene, 15 per vestirsi. Il procedimento è sistematico. Ciascuna parte del corpo richiede il proprio tempo così come ciascun indumento. La Rossa inizia a prepararsi fuori dal bagno. In camera. Non può entrare in cucina. Perché in cucina deve entrare Lui per primo perché ha già preparato la tavola e gli alimenti per la colazione già dalla sera precedente. Lui deve rispettare gli orari. La Rossa accumula ritardo, però quando tutto fila liscio riesce a uscire di casa. Se tutto fila liscio.

LUI - Questa mattina la Rossa entra in bagno mentre Lui si pulisce accuratamente le orecchie XXX triplo smack. La Rossa lo spinge fuori. È forte, Lui cede. Non si interrompe un flusso XXX triplo smack. Il flusso è continuo XXX triplo smack. Il flusso non ha distacchi XXX triplo smack. Il flusso non si interrompe XXX triplo smack. Qualsiasi interruzione avrà conseguenze XXX triplo smack. Ci sono cerimonie di riparazione XXX triplo smack. È  importante riprendere il flusso dal momento in cui si è spezzato XXX triplo smack. Lui prova a rientrare in bagno XXX triplo smack. La Rossa gli sbarra la strada. La Rossa gli sbarra la strada XXX triplo smack.

ROSSA - La Rossa sente arrivare una forza formidabile, è inarrestabile, lo respinge. Lui cade, si rialza e torna alla carica. Sta per succedere una catastrofe. Lui non lo sa dire ma è così e allora inizia a tempestare la Rossa di schiaffi e pugni e calci, che per lo più vanno a vuoto perché non riesce a controllare le braccia e le gambe. La Rossa lo afferra e lo scuote. Lo scuote forte, così forte che a un certo punto lo sente cedere come se fosse diventato fluido, morbido - una pelle di daino - e lo sente piangere, ululare. Lui inizia a ululare come tutte le volte che c'è qualcosa che non va. E l'ululato è così straziante che la Rossa non riesce a tollerarlo. Si butta sul pavimento insieme a Lui. Lo prende per le spalle. Lo accarezza. E l'ululato diventa un urlo, un urlo sempre più acuto e rotto e stridente e allora la Rossa gli stringe il collo e stringe e stringe e stringe finché l'urlo non si placa.

LUI - La Rossa toglie lo scotch dalla porta del bagno, dal perimetro dei materassi, lo toglie dappertutto, fa una sfera appiccicosa di scotch. Poi prende il telefono. Ho ucciso mio figlio. Dice.

Buio