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Appuntamento del Festival Lunaria Teatro in corso tra Genova e la sua riviera, il 23 luglio nella bellissima cornice di Piazzetta San Matteo. La drammaturgia di Lorena Senestro è un interessante e ben riuscito esempio di trascrizione scenica di una delle più conosciute narrazioni di Flaubert, un classico dalle forme chiuse ed equilibrate che si dipanano tra psicologia e storia esistenziale e che per questo avrebbe potuto 'spaventare' anche il più esperto dei teatranti.
Girovagando tra i ricordi della propria vita e le suggestioni di un percorso di formazione dalle inaspettate assonanze, tra Piemonte e Francia, la Senestro sa cogliere con abilità sintattica e appropriatezza recitativa i suggerimenti profondi del testo d Flaubert e riesce così a creare una storia nuova e diversa senza tradire un personaggio dalla fascinazione intensa e forse in parte ancora inespressa.
Per questo percorso si avvale di una partitura sincretica che amalgama la narrazione con le corrispondenze liriche di Gozzano, ma soprattutto di una ampiezza inaspettata di vocalità e sonorità ben sostenute da una sorta di multilinguismo tra lingua e aspro dialetto piemontese, tra Madame Bovary dunque e Madama Bovary.
È brava pertanto la Senestro sia nella tessitura del testo che nella translitterazione recitativa dimostrando una padronanza mimica del corpo e della voce assai matura.
Assecondata dalla adeguata direzione di  Massimo Betti Merlin e Marco Bianchini, la drammaturgia occupa la scena spoglia ricreando paesaggi e movimenti oltre il ricordo e oltre la memoria, senza dimenticare la narrazione originale.
Un prova dunque ben riuscita del Teatro della Caduta, creazione non più recente, che a Torino sta sperimentando forme nuove di approccio al pubblico e di produzione con esiti positivi e anche inaspettati.
Musiche originali di Eric Maestri, costumi di Stefania Berrino e disegno luci di Roberto Tarasco, lo spettacolo verrà riproposto al Giardino di Villa Rocca a Chiavari il prossimo 14 agosto, crediamo con pari successo.