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Si presta a tantissime riflessioni sul senso della vita in relazione alla fede, sul rapporto tra l’uomo ed il suo Creatore, sulle difficoltà che incontriamo nella vita, sulla riconoscenza e sulle richieste degli uomini, soprattutto quando hanno bisogno, nei confronti dell’Onnipotente. E’ uno spettacolo dai mille spunti e di grande suggestione "Oh Dio mio!" di Anat Gov, una delle più importanti scrittrici e drammaturghe israeliane, in scena al “Musco” di Catania, per l’odierna stagione dello Stabile etneo, prodotto dalla Compagnia Attori & Tecnici, per la delicata ed elegante regia di Nicola Pistoia. Si tratta di un gioco brillante, capace di far riflettere, senza pretese filosofiche, una pièce davvero fine, delicata anche nella luminosa scenografia di Alessandra Ricci, che ambienta la vicenda nello studio confortevole e moderno di una psicanalista affermata, ma anche nei costumi di Isabella Rizza e nel disegno luci di Luigi Ascione. In scena, in un solo atto, per la traduzione e adattamento di Enrico Luttmann e Pino Tierno, un duo davvero affiatato e di notevole qualità professionale come Viviana Toniolo e Vittorio Viviani, affiancati da Roberto  Albin.
La vicenda è, sin dall’inizio, simpatica ed intrigante e si segnala per i piacevoli dialoghi caratterizzati da una comicità ebraica e venata di humour yiddish, ma che lasciano spazio a momenti di grande commozione e riflessione. Protagonisti sono Ella, affermata psicanalista, madre di un ragazzo autistico che in casa suona il violino ed un paziente insolito che si prenota con una telefonata, presentandosi come il signor D. Nello studio - soggiorno della psicanalista agnostica si presenta proprio Dio, truccato come Marlon Brando ne “Il Padrino”, chiedendo di essere psicanalizzato in quanto è in crisi, è depresso. L’onnipotente pone, però, all’unica seduta il limite di un’ora in quanto dopo dovrà succedere qualcosa. Ella, la psicanalista, sottopone l’insolito paziente a domande taglienti sul suo operato. Ed ecco che si parla di fede, di creazione, di aspettative, di amore e poi s’intersecano le vicende personali della psicologa, del suo passato da ragazzina e di donna.
Il dialogo tra i due si fa spesso aspro e Dio appare sempre più debole e spaventato. Ma quando pare che voglia andar via, intenzionato a non perdonare l’uomo e pronto a scatenare un nuovo diluvio universale, ecco che Ella riesce a scioglierlo con un abbraccio sincero e tutto si sistema. Dio ritorna sereno e la psicologa si sente finalmente chiamare mamma dal figlio autistico.
Lavoro di ottima fattura, ben diretto da Nicola Pistoia e che fa registrare l’ottima interpretazione di Vittorio Viviani nei non facili panni di un Dio in crisi e deluso dalle sue creature e di Viviana Toniolo, nel ruolo di una efficace psicologa, anche lei in crisi col suo passato ed angosciata per il destino del figlio autistico, reso credibile da Roberto Albin.
Applausi convinti da parte del pubblico per uno spettacolo tragicomico nel quale la comicità non è mai banale, ma che induce lo spettatore alla riflessione sui problemi esistenziali, in particolare sul rapporto dell’uomo con il mistero e la divinità.

L’autrice
Anat Gov, tra le più acclamate drammaturghe israeliane, ha portato in scena “Oh Dio mio!” nel 2010 a Tel Aviv, è stata ospite del Festival di Edimburgo nel 2004 con “Il casalingo” e ha vinto il premio nazionale israeliano con la commedia “Care amiche” che ha fatto registrare oltre 700 repliche nel 2000.
Ha curato l’adattamento di “Lisistrata” di Aristofane ed è famosa in patria anche come autrice televisiva. Attivista del Campo della Pace, appoggiato anche dal premio Nobel per la pace Shimon Peres, si è battuta per la parità dei diritti per i cittadini arabi d’Israele e per una pacifica relazione con i Paesi vicini.  Ha scritto per il più diffuso quotidiano di Israele, “Yedioth Ahronoth”. Si è spenta, a 58 anni, il 9 dicembre del 2012.

Oh Dio mio!
di Anat Gov
traduzione e adattamento di Enrico Luttmann e Pino Tierno
regia di Nicola Pistoia
scene di Alessandra Ricci
costumi di Isabella Rizza
disegno luci Luigi Ascione
con Viviana Toniolo, Vittorio Viviani e Roberto Albin
produzione  Attori e Tecnici
Teatro Musco di Catania, stagione L’Isola del Teatro, 9/17 gennaio 2013