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Nulla è ciò che appare. Un vecchio non è un vecchio, ma il suo amore per il mare. Un gabbiano non è un gabbiano, ma un cantastorie, una sedia non è una sedia, ma il timone di una nave. Nulla è ciò che appare. E’ una regola generale, ma a teatro vale ancora di più. Binario Mare, terzo spettacolo della stagione teatrale di Itineraria Teatro, con la direzione artistica di Marta Galli. La nuova stagione teatrale dal titolo “L'APPARENZA INGANNA” dà nuova vita alla Bottega di Itineraria di Cologno Monzese, uno spazio che per anni, ha realizzato importanti eventi culturali, presentazioni di libri con autori contemporanei, proposte per bambini e spettacoli di teatro civile. “Ridare vita e vitalità ad un luogo accogliente e famigliare, riempirlo nuovamente, con fatica certo, di contenuti importanti per fare nuove proposte culturali, di aggregazione, di svago alla Città e ai suoi cittadini”. Questo è l'obiettivo, sette spettacoli di compagnie teatrali di ricerca del territorio tra le più interessanti degli ultimi anni. Artisti che portano avanti un loro percorso di analisi e studio, sulle forme e sui linguaggi del teatro di parola. Una scelta coraggiosa, sostenere un piccolo spazio a Cologno Monzese, un comune che fa parte dell’area nord milanese della città metropolitana, un comune che ha un suo teatro, ma che a causa dei tagli, non può più sostenere le spese di una sua stagione teatrale, un comune in cui gli eventi teatrali sono affidati alle associazioni di volontariato. Nulla di male, ma non c’è ricerca, non c’è sperimentazione culturale, non c’è scuola. Ed ecco che, nella selva oscura dei tagli alla cultura, arriva Marta e porta in scena giovani compagnie che cercano luoghi per sperimentare in alcuni casi anche “provare” il proprio spettacolo. Gli Odemà, presentano Binario Mare, un anteprima teatrale che potremo rivedere a Milano. Lo spettacolo affronta il tema del viaggio i testi di Enrico Ballardini, raccontano tra realtà, mito e fantasia il desiderio di andare, conoscere, realizzare un sogno. Ma il viaggio non è solo fatto di distanze, chilometri, il viaggio può essere un percorso di scoperta, dentro di sé, andare oltre le proprie paure, le proprie convinzioni e convenzioni, andare oltre il proprio io. “Binario Mare è dunque un viaggio, ma al tempo stesso una fermata necessaria per potersi guardare indietro e accorgersi della scia lasciata dal proprio passaggio.” Non c’è una trama precisa e questo in parte crea disorientamento, ma un’idea dominante “il mare come simbolo di viaggio, scoperta, novità, coraggio, ignoto e anche di tragedia, miseria, fuga, emigrazione; ma il mare è anche una grande madre: nasciamo nell’acqua ed è bello pensare che lì ritorneremo. Il mare ci inghiottirà, ma non se lo sapremo considerare un cielo al contrario. In questo caso, invece di scendere, avremo imparato l’arte del volo … e la nostra discesa si trasformerà in salita.” Odemà (ode al mare, alle mani, al teatro inteso come laboratorio artigianale) si muove fra l’onirico e il reale, la parola scenica poetica e surreale, riempie il palco di personaggi che non esistono realmente ma diventano simbolo di una resistenza: una giovane immigrata, un traghettatore di disperati, un disoccupato, un vecchio, un gabbiano. La recitazione di Giulia D’Imperio è grottesca e clownesca, carica di segni metaforici, simbolici il suo viso è un segno. Affronta con presenza scenica disinvolta e ironica un vecchio e il mare che accoglie e definisce i dolori. Un meta personaggio, icona dell’uomo contemporaneo, divorato dalla sua stessa parola, confuso e in cerca di un luogo. I canti Enrico Ballardini, intensi e sognanti, sono la bussola, punto di riferimento e orientamento, per accogliere tutti noi, uomini e donne dispersi e disabitati.

Cologno Monzese, Itineraria Teatro, 31 Gennaio 2014