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Vincitore del premio della critica al Teatro dei Contrari, vincitore del premio Talenti Under 35 sulla via Emilia, vincitore del Premio dei Giornalisti al concorso Nuove Realtà del Teatro. È vero, non dovremmo farci influenzare dai premi che vengono attribuiti ad uno spettacolo o ad una compagnia, ma poiché abbiamo visto con i nostri occhi, ben venga la considerazione positiva su questo lavoro. La cartella stampa riporta la durata di sessanta minuti ma non siamo riusciti ad andare via dal teatro prima di due ore. Parliamo dello spettacolo CRONACA DI UNA CRISI ANNUNCIATA, in scena al Teatro Nuovo di Napoli dal 7 al 9 febbraio. Definito “lo spettacolo che aveva previsto il governo Letta con 10 mesi di anticipo”, presenta  in scena Tiziano Turci, autore, attore, regista, pianista e showman, accompagnato dalla cantante Rossella Teramano (aiuto regista), il chitarrista Francesco Provenzano, il batterista Giulio Maschio, e due new entries, il bassista siciliano Ennio Maltese, incontrato per caso a Roma, ed il giovanissimo Enrico Valanzuolo, trombettista napoletano, richiesto, trovato e inserito nella band a poche ore dal debutto partenopeo. La storia della crisi italiana, ma soprattutto europea, viene raccontata attraverso musica e immagini. Spettacolo di difficile costruzione, viene sorretto da una sorta di canovaccio da commedia dell’arte, peraltro genere amato dal Turci, affinché la struttura portante della narrazione interagisca perfettamente con la reazione del pubblico. Quest’ultimo, diverso in ogni città, è un incognita da sviluppare. In effetti il pubblico napoletano della prima appare poco reattivo all’inizio dello spettacolo, nonostante sia abituato all’impatto con elementi scenici e testuali innovativi. Il ghiaccio poi si rompe, e il post spettacolo continua oltre i sessanta minuti previsti. In realtà il dubbio del canovaccio presente anche negli eccessi, nei “fuori programma”, rimane: davvero si tratta di improvvisazione o forse la bravura del Turci permette una coesione perfetta tra i membri del cast, anche tra quelli inseriti in un secondo momento? Dubbi a parte, si tratta di un attore-autore giovane ma dalle grandi capacità da performer. Il testo viene costruito attraverso un dossier che analizza l’evoluzione delle decisioni europee in merito alla crisi che colpisce diversi Paesi della Comunità. Crisi indotte o preannunciate? L’attore instilla nel pubblico il dubbio, la riflessione, la paura. Ebbene sì: andare via da questo spettacolo, nonostante l’atmosfera festaiola costituita da musica e prosecco offerto in platea ( niente di improvvisato in questo!), significa soffermarsi su una riflessione profonda ed avere paura. I volti e i nomi che compaiono nelle foto proiettate sul fondo vengono articolati attraverso dei garbugli di potere politico ed economico inimmaginabili. E se all’inizio si sospira un po’, erroneamente pensando “ ecco, il solito spettacolo antiberlusconiano, in ritardo di qualche anno”, in realtà dobbiamo ricrederci. Qui la questione è molto più complessa e sfrutta le inchieste che partono dalla crisi in Grecia per arrivare al gruppo Bilderberg, alle conferenze e ai meeting che si svolgono in questo contesto. Il tutto legato ai nomi dei Presidenti italiani ed europei, tutti misteriosamente aderenti al gruppo citato e tutti partecipanti agli incontri annuali. Il pubblico napoletano non reagisce, sembra frastornato all’inizio. Poi, finalmente, si ride, si parla, si risponde, si interagisce. Le tematiche trattate sono specifiche, frutto di studio e ricerca, di analisi, per arrivare a teorie e non a soluzioni, articolando una documentazione reperibile e analizzabile anche attraverso la rete. Il Turci non esista ad utilizzare un linguaggio specifico che porta in scena terminologia giuridica, politica e specificatamente  economica. Questo potrebbe in qualche modo limitare la comprensione da parte di una larga fetta di pubblico, ma in realtà la costruzione del “racconto” scabroso sembra scorrere veloce  ed essere percepita dagli spettatori. Momenti di forte descrittivismo vengono alternati alla “leggerezza” musicale, allo sketch, alla battuta, alla risata: intervalli dovuti e voluti, necessari a smorzare la pressione delle notizie fornite ad un pubblico, all’inizio inconsapevole. L’originalità di questo spettacolo che, da un lato, presenta in scena una ricerca già conosciuta, quella del teatro civile e documentario, dall’altro presenta in suo favore diversi elementi. Non solo la bravura degli artisti, ma la “scientificità” della ricerca documentaria, pur avanzando “allusioni” o teorie, e l’interazione con il pubblico, che è spronato continuamente a reagire. Tutti questi elementi forniscono un documento storico-sociale importante che dovrebbe essere riletto, in un secondo momento, in virtù delle reazioni del pubblico di diverse città. Solo alla fine se ne potrebbe scrivere ed evidenziare una visione completa. Di certo non possiamo distogliere lo sguardo, sicuramente positivo, su uno spettacolo che fra dieci o più anni, sarà un documento storico- artistico dei nostri tempi. E non solo. L’analisi, infatti, attraversa un arco di tempo ampio, dagli anni ’60 ai nostri giorni.

CRONACA DI UNA CRISI ANNUNCIATA
Ovvero La crisi come caratteristica strutturale di un pensiero economico
Teatro Nuovo Napoli
7-9 febbraio 2014

testo e regia Tiziano Turci
vincitore del Premio della critica al Teatro dei Contrari
vincitore del Premio Talenti Under 35 sulla via Emilia
vincitore del Premio dei Giornalisti al concorso Nuove Realtà del Teatro
con
Rossella Teramano (voce), Francesco Provenzano (chitarra),
Giulio Maschio (batteria), Tiziano Turci (piano e voce),
Enrico Valanzuolo ( tromba), Ennio Maltese (basso).

aiuto regia Rossella Teramano