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Cominciamo con l’affermare che questo spettacolo è costruito su “dati di fatto”. Nato da uno studio condotto su donne, blog, interviste e commenti anonimi, il suo testo, spezzettato, non lineare, mette in evidenza dati di fatto. Come è un dato di fatto che accanto al teatro che commuove, che infastidisce,

che annoia, che fa riflettere, c’è anche altro. PASSAGGIO SEGRETO ne è un esempio. La deformazione professionale ci fa sedere in platea cercando di osservare le minuzie, i contenuti, l’allestimento scenico, la condotta degli attori, il coinvolgimento del pubblico. Impossibile ormai analizzare uno spettacolo senza porsi continuamente  la domanda: quindi? Caro spettacolo forniscimi un accenno delle tue finalità, insegnami qualcosa, comunicami un sentimento. Ma non è possibile costruire l’approccio ad uno spettacolo sempre nello stesso modo. Il Piccolo del Bellini di Napoli ci accompagna attraverso un “PASSAGGIO SEGRETO”, che va in scena dal 20 al 23 febbraio e dal 27 febbraio al 2 marzo. Da un’idea di Maura Perrone, affiancata dalla regia di Roberta Serratiello, non ritroviamo solo donne su questo palcoscenico. L’ironia che pervade tutto lo spettacolo, a tratti comicità spinta ma mai volgare, scende impietosa su tutti gli spettatori, dai più giovani ai più anziani. Si parla di sesso, di vagina e di pene, che diventano a tratti i protagonisti di passaggi segreti, quelli più intimi e ingarbugliati della psiche umana. Ecco il senso del passaggio segreto, visto sin dai tempi remoti come incognita misteriosa e favolistica, non solo per gli uomini, ma ancora oggi, anche per le donne. Fisicamente e psicologicamente inteso come luogo oscuro di piacere, il “passaggio segreto” qui ha una molteplice funzionalità: da un lato si mettono in luce, su un palcoscenico, pregi e difetti dell’indole e della corporeità umana, dall’altro si cerca di rivelare i tabù ancora esistenti, spingendo il pubblico a ridere di se stesso. Nessuno escluso. Dall’adolescenza all’età adulta, passando attraverso gioie e dolori della lunga conoscenza del sesso, toccando anche l’omosessualità, la vita di coppia, la vita da single e le avventure, tutto il discorso sul sesso viene costruito in scena. La “narrazione” virtuale ed ironica avviene attraverso un collage di sketch in cui si utilizzano molteplici oggetti ed infinite simbologie visive, compresi  i cosiddetti “sex toys”, senza mai scadere nel volgare. La volontà di spingere il pubblico ad una duratura e riflessiva  risata liberatoria è il leitmotiv di tutto lo spettacolo. Non aspettatevi elucubrazioni mentali o riflessioni psicanalitiche sull’uomo e sulla donna: sono semplicemente dati di fatto, raccolti, analizzati, trasformati in spettacolo e presentati al pubblico. Gli attori, che costituiscono una compagnia coesa, compatta ed omogenea, riescono a scandire tempi e alternanza di momenti. Costruiscono, infatti, una velocissima azione incastrando perfettamente movimenti, colpi di scena, fluidità di tempi, alternanza di personaggi e doti canore. La regia sceglie degli escamotage scenici geniali: dall’attrice che si trasforma in bambola gonfiabile in eterna fuga, all’intimo femminile che, in macroscopiche dimensioni, diventa sipario velato sul proscenio, fino all’attrice che indossa un particolare abito da vagina. L’idea di uno spettacolo che nasce da una ricerca sull’umanità contemporanea, con tocchi di dialettalismi partenopei, dà freschezza. La sensazione è che per una sera il pubblico si sia liberato di impostazioni rigorose, di visioni critiche e si sia lasciato andare. L’occhio che ha costruito testo e spettacolo è di certo femminile, così come la maggior parte dei punti di vista nell’osservazione della sessualità.  Il ritmo accelera incessantemente durante tutto lo spettacolo, per poi subire una brusca frenata finale: avete riso fino ad ora? Vi siete riconosciuti? Ricordate che l’infibulazione non permette tutto questo. Dalle parole proiettate sul fondo, mentre il “caos” ridanciano si è placato improvvisamente, ne emerge una in particolare : “cusuta”, cucita, in siciliano.  Scelta saggia quella di non dilungarsi in un patetico  monito finale sulla questione della mutilazione dei genitali, poiché avrebbe cozzato fortemente con tutta la costruzione dello spettacolo e non avrebbe avuto lo stesso impatto sul pubblico. Gli spettatori, alla fine, rimangono infatti frastornati.  Per chi volesse conoscere  tutto ciò che sta dietro il progetto “Passaggio Segreto”, è possibile consultare il sito www.passaggiosegreto.org.

PASSAGGIO SEGRETO
Piccolo del Teatro Bellini Napoli
20 febbraio- 2 marzo 2014
Regia: Roberta Serretiello
Disegno luci: Delio Fusco
Costumi: Giulia D’Oriano
Scenografie: Antonella Di Martino
Attori: Maura Perrone, Fabiana Fazio, Loredana Carannante, Delio Fusco, Peppe Villa, Marco Amendola, Attilio Graziano, Sofia Campanile, Cira Sorrentino
Fotografie: Tiziana Mastropasqua
Comunicazione, grafica e ufficio stampa: Carmen Vicinanza e Annachiara Iannone per Officine Vonnegut
Produzione: “XX che è Femmina” e “Figli del Bronx”
Info: www.passaggiosegreto.org  Facebook: Passaggio Segreto