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Il volume è dedicato ad una drammaturgia che Roberto Morpurgo ha scritto nel 1986 ma che è riuscita ad approdare in scena, prima quella teatrale e subito dopo quella radiofonica, soltanto 20 anni dopo allorchè lo stesso autore ne ha curato la regia per lo spazio Zazie di Milano nel 2008 e l'adattamento a radiodramma per la Radio Svizzera. Due personaggi chiusi in un ambiente semibuio e opprimente intessono un dialogo serrato con un linguaggio sofisticato e letterario in cui i classici ruoli di vittima e carnefice si capovolgono nel corso dello sviluppo drammatico. Il conflitto è incentrato sulla descrizione/interpretazione di un dipinto, appeso sulla quarta parete e che quindi lo spettatore non vedrà mai, che raffigura un enigmatico ritratto che solo alla fine si scoprirà dipinto dal personaggio non vedente. E' proprio il tema della cecità che è centrale nella vicenda perdendo il senso di uno stato della persona per assumere quello metaforico della visione più profonda, che va al di là di ciò che è normalmente visibile. L'atto unico è accompagnato in questo libro da un'introduzione critica di Massimo Marino, da una nota dell'autore, da approfondimenti di Renato Giordano, Diego Cassani, Edoardo Razzini, da testimonianze di chi ha partecipato, a vario titolo, alla messa in scena della pièce: Fabio Mazzari che ha prodotto lo spettacolo, Massimo Galimberti che ha interpretato il ruolo del non vedente, Salvatore Mancinelli che ha curato il disegno luci, Francesca Giorzi che ha prodotto la versione radiofonica.

L'autoritratto
di Roberto Morpurgo
Falsopiano 2013
Pagg. 120 € 13,00
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