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E’ un tuffo nella tragica, dura, realtà di tutti i giorni, quella che ci fa incontrare dietro l’angolo, scorgere sotto un ponte o per la strada, quel clochard che si trascina stancamente, con un carrello pieno di scatole e di sacchetti con dentro chissà che cosa. E’ un modo per ripensare ai rapporti con i propri figli, spesso gestiti con superficialità, pressapochismo, in nome di quello stress da arrivismo, da carriera o da quel voler a tutti i costi riuscire nella vita, accumulando successo, soldi, donne, titoli, ma trascurando proprio le cose più preziose: i propri affetti. Analizza proprio questi temi ed anche altri agghiaccianti aspetti della nostra società, ne scava le profondità più intime, con intelligenza e finezza psicologica, il testo “La cura del ponte” dell’autore romano Mario Alessandro Paolelli, portato in scena, come novità assoluta, a Catania, nell’accogliente Sala Magma, in un atto unico di spiazzante attualità, per la lineare regia di Mario Sorbello e con una messinscena che ben inquadra e raffigura l’ambiente in cui si muovono i due protagonisti della vicenda.
Nello spettacolo si ritrovano, si fondono insieme, tanti aspetti, legati proprio ai due personaggi in scena, così diversi ma così vicini, legati da varie vicissitudini, casualità (o forse no) della vita: un barbone ed ex esponente della società vincente dei camici bianchi (ex cardiochirurgo e primario affermato) ed un ventenne ricco, annoiato che prova a distrarsi impasticcandosi e che soffre la mancanza di un dialogo col padre avvocato affermato, preso dalla carriera e dall’arrivismo.
Una sera, per caso, sotto un ponte, in quella che è ormai la sua casa, tra cartoni, coperte, stracci, spazzatura, il barbone Luigi, tornato con il suo carrello pieno di cianfrusaglie e bofonchiando la solita cantilena “Notte stellata, notte fortunata” scorge a terra un giovane ben vestito, che prima scambia per un cadavere ma poi, resosi conto che è vivo, aiuta a riprendersi. E quando il ragazzo ha smaltito la sua sbornia da pasticca, ecco che inizia una sorta di dialogo via via sempre più rivelatore tra i due e che fa scoprire allo spettatore, intrigato dalla vicenda, dettagli più precisi sul presente del giovane e sul passato del clochard che, comunque, rivela subito di essere stato un uomo importante prima di ritrovarsi a vivere per la strada.
Il dialogo tra il ventenne ed il barbone, inizialmente è difficile, ma poi i due iniziano a raccontarsi ed in pratica all’attento spettatore si svelano due esistenze già segnate dalla vita, dagli errori propri e degli altri, da una società caratterizzata dall’arrivismo, dai soldi, dal consumismo, dalla noia, dalla tossicodipendenza.
Cadono quindi i veli sui due protagonisti e si rivelano due esistenza accomunate da tanti aspetti e che, purtroppo, risultano vittime e carnefici in una società spietata, disumana e fagocitante. Lo spettacolo, in un folgorante, scorrevole, atto unico di circa sessanta minuti, colpisce lo spettatore come un pugno allo stomaco, lo inchioda alla poltrona anche con un finale a sorpresa, facendolo riflettere su taluni aspetti della nostra società, quali i rapporti troppo spesso leggeri con i propri figli, il dramma della tossicodipendenza, il consumismo e l’arrivismo, il mondo surreale e poetico dei clochard.
Testo di straordinaria attualità che scava nella psicologia dei due personaggi della storia, aprendo poi un varco nell’assurdità della nostra società. Intenso, ben diretto e strutturato lo spettacolo, grazie all’immediata scenografia di Franco Sardo ed al gioco luci di Paolo Scalia che fa risaltare le angosce, i caratteri, dei due protagonisti. Applausi convinti alla fine da parte del pubblico, attento ed anche commosso dalla storia e soprattutto per le interpretazioni di Alex Caramma nei panni del giovane alla ricerca del proprio equilibrio e di Mario Sorbello, estremamente convincente e calato in modo esemplare nel ruolo del clochard Luigi.
Lo spettacolo è prodotto dal Centro teatrale e culturale Magma, Coop. La Terra del sole, Associazione culturale Terre forti, in collaborazione con C.G.S. Karol.

Foto di Salvo Nicotra

“La cura del ponte”
novità assoluta di Mario Alessandro Paolelli
con Alex Caramma e Mario Sorbello
Regia di Mario Sorbello
Scenografia di Franco Sardo
Luci e suoni di Paolo Scalia
Direttore di scena Orazio Indelicato
Foto di Salvo Nicotra/Sala Magma
Produzione Centro teatrale e culturale Magma, Coop. La Terra del sole, associazione culturale Terre forti , in collaborazione con C.G.S. Karol
Stagione teatrale 2013-2014 Sala Magma  Catania  11-12 - 13 Aprile 2014