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C’è tanta fantasia, estro, professionalità. E’ un misto di arti performative, il trionfo del circo contemporaneo, lo spettacolo “Popcorn Machine (a domestic apocalypse)”, proposto dalla compagnia sub-europea My!Laika al Centro Zo di Catania, in apertura della mini rassegna “Altre Scene Perfoming Art Fest”, curata dal direttore artistico Sergio Zinna, da Felicita Platania, responsabile organizzativa Zo e dal regista di Statale 114 Salvo Gennuso.
Sul palco del Centro Zo la compagnia francese My!Laika propone una sorta di metafora della metamorfosi esplosiva, incuriosisce, diverte ed impressiona gli spettatori per la perfezione delle varie performance. In una scenografia particolare, tra strani rumori, strumenti, lampadari con mille fili ed interruttori, macchine che sfornano popcorn, si muovono, suonano, cantano, il giocoliere Paolino, la trapezista Elvira, le acrobate Elvira H ed Elske. Tutti e quattro giocano la loro partita sul filo dell’ironia e del surrealismo, tra il desiderio di esprimere scenicamente conflitti intimi  e tecniche di circo. I quattro artisti internazionali condividono situazioni estreme, sentimenti ambigui, riflessi di relazioni che sono altrettanto ambivalenti, il tutto in un panorama scenico e coreografico post-apocalittico e con un senso d'umorismo assurdo e dadaista. I personaggi quindi rivelano la loro intima natura a volte crudele, sfiorando il sadismo e il masochismo, a volte misteriosa e conturbante.
Con le loro tecniche (acrobazia, mano-a-mano, trapezio, giocoleria, bicicletta e apnea) i protagonisti di “Popcorn machine” sono al servizio di situazioni teatrali improbabili, tentano di provocare un caos di sentimenti, sia per pubblico che per loro stessi, ma il loro credo è far ridere quando si vorrebbe piangere. Le loro fonti di ispirazione sono le discipline del circo classico, la danza e il rugby come la musica d'ascensore o il colore delle camicette di Angela Merkel. Si ispirano ad artisti quali Kurt Schwitters, Jacky Chan, Samuel Beckett, Lady Di, Fryderyk Franciszek Chopin, Elvira Hancock, Frank Zappa e ancora producono ispirazione per il loro lavoro artistico i film Star Trek, Fellini, Los Ramones. I quattro artisti suonano musica dal vivo e praticano il loro Kunst-cirque in modo da trascinare il pubblico in una confusione di sentimento, azioni, stimoli.
Durante l’intrigante proposta una tigre cade dal cielo, una Barbie balla, la corda ruvida del trapezio segna il corpo di Elvira, un ventilatore accarezza un vulcano di Popcorn, un uomo è in continua agonia: il teatro si mescola al circo nella tecnica del “mano a mano” che reinventata diventa “capelli-a-capelli”, nel trapezio vissuto come una esperienza sentimentale e in una bicicletta acrobatica sulla quale le gambe spettacolari di Paolino giocano alla roulette russa. Le note del violoncello si contrappongono ora al ritmo della macchina da cucire, ora a quello di una canzone d'amore siciliana.
“Popcorn Machine” è nato in maniera itinerante. Muovendo dalla base di Toluouse, la compagnia francese ha viaggiato di residenza in residenza lungo un anno e mezzo attraversando 10 paesi. Tutti i giorni gli artisti hanno avuto modo di confrontarsi con le diversità linguistiche e le complicazioni dovute al viaggio costante, alla ricerca di materiali e di mezzi per la creazione dello spettacolo. Ed il percorso di scambi e confronto con pubblici ed artisti, di origini culturali diversissime, ha arricchito ed alimentato considerevolmente il lavoro creativo della compagnia.
Lo spettacolo ha vinto nel 2010 “Jeunes Talents Cirque Europe” e nel 2011 il “Prix Mirabilia”. La compagnia ha poi abbandonato il campo della ricerca del puro circo, avventurandosi nella performance e nella musica, componendo un collage turbolento che non ha più legami con l'immagine abituale del cliché circo.
Lo spettacolo, per la durata di quasi 60 minuti, risulta per il pubblico - che alla fine applaude convinto e soddisfatto - una fonte inesauribile di numeri, di sorprese, di insoliti e divertenti assoli, di straordinari duetti che esaltano la preparazione, la professionalità dei quattro protagonisti in scena: le tre eccezionali ragazze (l’argentina Eva Ordonez Benedetto, la tedesca Philine Dahlmann e l’olandese Elske van Gelder) ed il dinamico e simpatico siciliano Salvatore Frasca, originario di Vittoria.
La produzione è della compagnia My!Laika, la messinscena è di Florent Bergal, la creazione luci è di Luca Baraldo, regia suono e luci è di Alessandro Angius.

“Popcorn Machine (a domestic apocalypse)”
della compagnia My!Laika
Con Eva Ordonez Benedetto, Philine Dahlmann, Elske van Gelder e Salvatore Frasca
Regia suono e luci di Alessandro Angius
Messinscena di Florent Bergal
Creazione luci di Luca Baraldo
Produzione compagnia My!Laika
Centro Zo di Catania – Rassegna “Altre Scene Perfoming Art Fest” - 2 Maggio 2014