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E' toccato all'Associazione "F. Campogalliani" di Mantova alzare  il sipario sulla 67ª edizione del Festival Nazionale d'Arte Drammatica di Pesaro, organizzato presso il Teatro Rossini  dall'Associazione “Amici della Prosa”, presieduta da Giovanni Paccapelo (direttore artistico Cristian Della Chiara). Nove le compagnie in concorso su centodieci iscritte, mentre  due commedie saranno fuori concorso, rappresentate in occasione del trentennale (3/10) della morte di Eduardo De Filippo (Natale in casa Cupiello) e della ricorrenza (4/11) della Grande Guerra 1915-18 (Mato de Guera).
Ben nota al pubblico pesarese e presente nell'edizione 2013 con Pigmalione di B.Show, la compagnia lombarda ha esordito riscuotendo  un caldo successo, con “La dodicesima notte ovvero Quel che volete” di William Shakespeare (traduzione e riduzione teatrale di Luigi Lunari).
“Ho deciso di mettere in scena Shakespeare perché nel 2014 ricorre l’anniversario della sua nascita, il 1564. La  scelta della commedia nasce invece dall’intenzione di proporre  quella che è la parodia di altre commedie del  poeta e drammaturgo inglese e che potrebbe per complessità e struttura rimanere l’ultima nella sua creazione”  ha esordito la regista  Maria Grazia Bettini, spiegando alla stampa il suo lavoro.

“Com'é noto, la commedia è ambientata in Illiria, tuttavia Shakespeare intendeva l'Illiria come luogo fantastico. Anche la popolazione del luogo non rispecchiava uno specifico popolo illirico. Il tempo in cui si svolge la commedia è indefinito, quindi l'epoca alla quale più si potrebbe avvicinare è la stessa in cui Shakespeare l'ha scritta. Io ho immaginato la commedia  senza tempo e luogo, come una ballata dell’autore, che nell'opera prende le vesti di Feste, il matto arguto e saggio, trasformato in un cantastorie alla fine del suo viaggio” - ha continuato - Ecco che costumi e  scene non hanno epoca, ma presentano fogge vagamente classicheggianti con alcuni elementi che riconducono alla modernità, così pure la traduzione di Luigi Lunari propone un linguaggio moderno ed attuale”.

“Solitamente nella commedia le storie si risolvono in un cerchio che si chiude con il lieto fine, ma ne La Dodicesima notte  la fine  resta  sospesa perché nulla si risolve, anche l’amore non trionfa sulla realtà in cui, al contrario, le cose belle vivono accanto a quelle brutte, le crudeltà accanto ai buoni sentimenti, l’amore romantico insieme a quello irrisolto. Insomma nella realtà non tutto finisce bene e “quel che volete” è proprio quello che Shakespeare, nella sua ultima commedia, ci suggerisce di ricercare anche nella nostra vita” - ha commentato la regista.

La commedia, piena di equivoci, amori incrociati, travestimenti, sotterfugi, inganni e lettere appassionate, definita da molti incantevole e poetica, é stata
scritta  tra il 1599 e il 1601 e rappresentata per la prima volta il giorno della Candelora (2 febbraio) del  1602 presso la Middle Temple Hall.

Alcuni elementi dell'opera derivano dall'opera Menecmi di Plauto, dove uno dei due gemelli si reca a Epidamno (Durazzo) in cerca del fratello. La commedia plautina è peraltro all'origine di molti intrecci basati sullo scambio di identità, tra cui La commedia degli errori, composta dello stesso Shakespeare dieci anni prima.
Tra le fonti figura quasi sicuramente Gl'ingannati, una commedia  italiana allestita a Siena dall' Accademia degli Intronati nel 1531 e stampata a Venezia nel 1537. La storia era nota in Inghilterra attraverso le imitazioni e le riscritture del sedicesimo secolo, tra cui il racconto Of Apolonius and Silla, presente nel Rich his Farewell to Military Profession (1581) di Barnabe Rich che Shakespeare potrebbe aver avuto a disposizione.

Dall'opera sono stati tratti diversi film. Esiste altresì  una versione operistica realizzata nel 1820 da parte di Frederic Reynolds, con musica di Henry Bishop, presentata per la prima volta al Covent Garden di Londra.