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Sara Culzoni è una giovanissima drammaturga, con una formazione artistica ed una laurea sui linguaggi dei media, attualmente impegnata a diplomarsi presso la civica scuola Paolo Grassi di Milano. Ma il suo lavoro che qui presento ha sapori e profumi antichi, che rimandano a situazioni, luoghi e miti senza tempo. Deserti, capanne, poveri villaggi, ma anche personaggi profondamente umani e allo stesso tempo fortemente evocativi. Bacir, il ragazzino in cerca della conoscenza e della sapienza, Milac, la prostituta che assume il ruolo di osservatrice degli eventi e della gente, lo stilita dalla profonda saggezza e capace di parlare con il cielo, Dina Ashiri la madre di Bacir e di Giona. Un mondo affascinante perchè ci racconta, con un linguaggio ed una struttura da cantastorie, di fatti e situazioni semplici e concreti, che assumono a contrasto il colore della poesia e della riflessione esistenziale, filosofica e trascendente. Contenuti importanti dunque, inseriti in una forma curata ed originale. L'unica perplessità su questo lavoro teatrale sta proprio nella sua teatralità. Nella prima parte, infatti, la forma essenzialmente narrativa, è sostenuta da un conflitto e uno sviluppo drammatico convincente. La seconda parte, pur avendo una forma più teatrale, risulta invece povera di drammaticità, caratterizzata da falsi dialoghi che articolano soliloqui e riflessioni. Nel complesso un lavoro godibile, degno di nota e con spunti interessanti.

Beit Dabar
di Sara Culzoni
Europa edizioni 2014
Pagg. 61 € 9,50
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