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Una Stagione dinamica e in movimento al TEATRO LINGUAGGICREATIVI; il titolo non è stato scelto a caso, EPPUR SI MUOVE, in qualche modo racconta le difficoltà di tenere in vita un teatro, le difficoltà del vivere. A Milano ci sono spazi teatrali, non sempre riconosciuti o promossi da media e istituzioni, ed è proprio in questi spazi che la cultura si muove dando voce alla ricerca di drammaturgie contemporanee che rispecchiano il mondo in cui viviamo. Comicità, dramma, ricerca visiva e musicale, apertura verso il territorio, la città, il mondo. Linguaggi diversificati, espressioni molteplici, parole, musica, movimenti corporei e soprattutto creatività e criticità. “Eppur si muove" perché nonostante la crisi, la mancanza di spazi adeguatamente finanziati e la mancanza di idee da parte dei teatri convenzionali, il teatro è in continuo movimento, nelle strade, negli spazi off, ritrova la sua anima la sua voglia di mettersi in gioco e sperimentare. Uno spirito politico, perché tutto quello che riguarda la comunicazione con il pubblico è un gesto politico; uno spirito etico, artistico, non convenzionale. Non è un caso che per inaugurare la nuova stagione si sia scelto lo storico spettacolo "Come un frigo, ovvero vuoto" di Walter Leonardi e Flavio Pirini, che racconta mirabilmente, attraverso il linguaggio del teatro canzone, una generazione dimenticata, quella cresciuta negli anni '80. Il cartellone è molto ricco e vario. Lo racconterò con le parole dei protagonisti con la pluralità di voci che l’hanno pensato, immaginato. La programmazione di Simona Migliori, Paolo Trotti e Amedeo Romeo, gioca su un coro di personaggi in cerca di pubblico attento e desideroso di mettersi in gioco.
Ad ottobre si gioca con IL GIOCO DI EFFE (social game over) di Paolo Trotti . Effe non ha un nome. È stata sradicata dal proprio ambiente, ha una madre distratta, una sorella incapace di capire se stessa e le persone che la circondano, un padre lontano. Effe ha sedici anni e ha smarrito tutti i suoi punti di riferimento. È attratta dal bianco e si perde nello spazio indefinito del mondo dei social network. Effe diventa whitesnow98, e inizia la sua discesa verso il basso. In un ambiente sonoro che evoca le atmosfere dei rave, un'attrice dà voce a tutti i personaggi e all'urlo disperato di Effe. Il gioco di Effe è uno spettacolo sui nostri figli che si sono persi, ma è anche uno spettacolo su di noi adulti, che ci siamo persi prima di loro.
A Novembre c’è poco da giocare, perché il teatro ci spingerà a riflettere con RICCHI DI COSA POVERI DI COSA? Reportage teatrale tra giornalismo, fotografia e musica; testo e voce Livia Grossi scrittura scenica Emanuela Villagrossi. Un viaggio tra Italia, Burkina Faso e Senegal per parlare di teatro ed emigrazione, in tempo di crisi, tra video, interviste e musica. Al centro del lavoro la riflessione per un Occidente alla deriva, la necessità di una nuova ridefinizione delle parole “ricchezza” e “povertà”. A dicembre sogniamo una vita nuova. NELLA PROSSIMA VITA Stand-up concert con testi e canzoni Federico Sirianni. In una prossima vita tutti potrebbero essere migliori, portandosi dietro le bellezze e gli incanti e lasciandosi alle spalle gli errori e le miserie. Da questo spunto Federico Sirianni (pluripremiato cantautore genovese) porta in scena un recital che sta a metà fra la stand-up comedy e il concerto. A gennaio LUREX di Simona Migliori, svela le delusioni, la solitudine dell’uomo contemporaneo.
A Febbraio - Marzo il Cartellone è molto denso. NELLA GIOIA, lo spettacolo di Amedeo Romeo e Sabina Villa ci regala frammenti da “L’arte della gioia” di Goliarda Sapienza. Si porta in teatro una storia al femminile, capace di infondere speranza alle donne, e coraggio a quegli uomini che alle donne si vogliono affiancare. Sempre parlando al femminile, entriamo nel mondo di MADAME CYCLETTE. “Madame Cyclette” è una panoramica su una guerra vana e sublime: quella contro il tempo e le sue tracce impietose. Su quando è la pelle a decidere chi siamo e quanto tempo ci rimane per esserlo. In una forma brillante, anarchica, visionaria, fatta di sorprendenti salti logici e connessioni misteriose, tanti diversi quadri, tutti legati dal tema del nostro apparire pubblico, si ricompattano in un insieme armonioso, bieco e candido insieme, sotto l'ossessione dei nostri visi, delle nostre rughe e delle nostre creme. MALEDIREZIONI , sempre a marzo,  presenta  PIOMBO, un progetto di
Martina De Santis,  Carlotta Origoni,  Sara Urban, si riflette sulla politica e sulle sue connessioni con il mondo “reale” attraverso il linguaggio teatrale.
Non manca la riflessione sul rapporto padri figli STUDIO SUL COMPLESSO DI TELEMACO
di Mauro Lamantia e Filippo Renda, racconta la storia di una generazione cresciuta senza padri; “Il Nome del padre non ha più forza, né consistenza, ha smarrito la sua autorevolezza simbolica” scrive Massimo Recalcati. Il mese di Marzo finisce con RUMORI (Inutili conversazioni su rimbalzi di Mosche) di Antonello Antinolfi. Lo spettacolo, cerca di riprodurre quella sensazione di impassibilità nella quale siamo immersi nonostante il continuo succedersi degli eventi nel mondo circostante.
I dialoghi rarefatti, irreali, grotteschi restituiscono il continuo rimbalzare tra la necessità interiore di cambiare il proprio stato e il rifugiarsi nella costante altra possibilità di scelta.
Il rumore di fondo di una televisione perennemente accesa avvolge i protagonisti e rappresenta l’unico varco verso il mondo esterno. Tre attori, ognuno a suo modo, che cercano di sforzarsi a far qualcosa per cambiare il loro stato. Ad Aprile LA SOLITA TRUFFA drammaturgia di Renato Gabrielli
Due sorelle sono davanti a una sedia a rotelle per invalido, vuota. La sedia, ci dicono, apparteneva a loro padre. Di lui “resta ciò che non è bruciato: qualche vestito, scarpe, occhiali, brandelli di fogli di quaderno, una bottiglia mezzo vuota”. Interpretando a turno con appassionata ironia il padre assente, un visionario truffatore, e fornendo due contrapposte versioni del “giallo” della sua scomparsa, le due sorelle perpetuano un quotidiano rito familiare che consente loro di sopravvivere e al tempo stesso le imprigiona.
CARNE E WIRELESS ci riporta sull’onda della musica (Testi  Francesco Camattini e Federica Bognetti).Tagliente e ironico spettacolo sul precariato dei nostri giorni. I protagonisti si muovono nel mondo del lavoro. La precarietà del vivere moderno si camuffa dietro a figure rigide e traballanti destinate a crollare. I testi e le canzoni di Francesco Camattini  si prestano ad una scrittura scenica  da cui emergono diverse umanità attraverso le quali viene raccontata la caducità del nostro tempo. Un tempo in cui anche il suicidio diventa una realtà troppo spesso attuata: un suicidio fisico ma anche intellettuale, creativo.
Nel mese dedicato al lavoro, e alle madri, si riflette con CHI NON LAVORA NON, in cui Amedeo Romeo, affronta i fantasmi di una società allo sbando, aggrappato alla futilità di un oggetto di lusso mentre Serena Facchini ed Elena Parretti, in  BARBIE È MORTA!, riflettono sulle nostre madri e le nostre nonne che  lottarono in passato perché la donna potesse godere della stessa dignità e degli stessi diritti concessi all’universo maschile. Cosa è rimasto della loro ribellione?
Si termina pensando a quelli che hanno dato la loro vita per un ideale nel mese in cui si ricordano le vittime di ogni strage. AUT un viaggio con Peppino Impastato.
Aut è il viaggio di un treno fantasma, un treno che corre su quelle rotaie che saranno la tomba di Peppino. Lui è seduto su quel treno e dal finestrino vede passare la sua vita. Una vita di lotta, d'impegno e di politica. Il treno e la radio, Radio Aut, diventano teatro per raccontare la sua storia. Peppino si racconta e lo fa in modo schizofrenico, saltando da un’immagine, da un ricordo, da una trasmissione all'altra, arrivando fino al sogno... Lo spettacolo è lui, solo come negli ultimi giorni di vita, “eroe o vittima è il protagonista della propria esistenza”. Il catalogo è questo. Il viaggio nel nostro contemporaneo, nei molteplici aspetti e nelle molteplici forme è possibile, basta solo avere voglia di uscire di casa. Con questo cartellone così ricco di proposte, vale la pena farlo.

Milano, Teatro Linguaggicreativi.