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Magda, ultima figura femminile della trilogia di Sgorbani, ultima innamorata dello spavento dopo il cane Blondi e la romantica Eva. Magda Goebbles, lucida razionale, capace di far morire i propri figli a sangue freddo dopo il bacio della buonanotte. Magda in scena, con il suo adorato Hitler, come due amanti si cercano, si respingono, si amano si odiano. “Innamorate dello spavento” è un progetto di “Teatro i” in cui l’autore, Massimo Sgorbani, cattura le voci di alcune donne legate al Führer che precipitano inarrestabili verso la fine del Reich. Tra il 29 aprile e il 1° maggio del 1945, nel bunker sotterraneo del Palazzo della Cancelleria di Berlino, alcuni dei principali rappresentanti del partito nazionalsocialista si suicidano: Hitler e Eva Braun, Magda Goebbels e il marito. Una scena terrificante di uomini e donne spaventati e a loro volta attratti dallo spavento... non solo gerarchi, non solo burocrati ma il popolo stesso che per anni ha sostenuto il nazismo, ha vissuto per il nazismo, ha perseguitato chi si opponeva. Renzo Martinelli progetta una visione teatrale ricca di metafore che nobilitano il valore della rappresentazione: una grande gabbia chiusa fra pannelli argentati, una fittissima rete (uno schermo cinematografico) e in fondo il grande ventilatore, presente sia in Blondi che in Eva. Il ventilatore, la sirena e il vento scandiscono di volta in volta, una nuova realtà un altro incubo. I grandi pannelli tirati giù da Magda, indicano passaggi di tempo e di luogo...ma l’ultimo non cade, il loro tempo è ormai scaduto, tragicamente compiuto. Al centro della scena, un piccolo palco a cui i personaggi accedono per rappresentarsi simbolicamente, per raccontare la loro verità, per ripararsi dalla pioggia seduti di spalle come in un film di Charlot...tutto questo attraverso gli occhi e il corpo di Magda e di Hitler che si destrutturano si decompongono fino a diventare burattini senza anima. I suoni dal vivo curati con precisione e vivacità da Fabio Cinicola, contribuiscono a creare una scena sognante, fiabescamente terrificante, la partitura sonora accompagna il delirio dei protagonisti integrando aggiungendo, intessendo una relazione con i personaggi, potenziando i significati. Una narrazione metaforicamente vissuta attraverso i personaggi dei cartoni animati amati e odiati da Hitler: Topolino, Minnie, Pluto, Biancaneve e i Sette Nani, tutti simbolicamente espressione di un regime lucidamente folle. La parola scenica d Massimo Sgorbani, (ben resa dalla drammaturg Francesca Garolla) ancora una volta regala un fiume in piena di parole che non si dimenticano, che risuonano anche dopo, quando il disegno delle luci preciso ed efficace di Mattia De Pace, precipita lentamente nel buio. Milutin Dapcevic e Federica Fracassi, raffinati e veri, immersi pienamente nella loro arte teatrale, drammatici e grotteschi in grado di rendere ogni sfumatura del testo, ogni carismatica traccia del disegno della regia. Nel finale, ecco gli ultimi bagliori, il regime si svela: un piccolo travestimento, una bacchetta magica che non fa magie e la banalità del male nascosta dietro una maschera spettrale.

Teatro i 16 Novembre 2014
MAGDA E LO SPAVENTO
dalla trilogia di Massimo Sgorbani
“Innamorate dello spavento”