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“Sex Machine“ è una pièce particolare, di un raffinato ed a volte contorto sviluppo coreografico e drammaturgico, che trasporta lo spettatore in una sorta di officina -fabbrica dove l'essere umano, con il corpo e le sue parti, è costruito come parte di una catena. Lo spettacolo è stato proposto  lo scorso 7 Dicembre al Centro Culture Contemporanee Zo di Catania, dalla compagnia Oplas Teatro, fondata e animata da Luca Bruni e Mario Ferrari, all’interno della rassegna “AltreScene”. La pièce affronta il tema del sesso (per i temi trattati e per alcune immagini il lavoro è consigliato ad un pubblico adulto) da un punto di vista estremamente interiore ed il corpo umano è visto come una misteriosa, ingovernabile macchina, protagonista di un susseguirsi di eventi che, da solo o interagendo con altri, riesce a mettere sintonia fra gli animi.
Giocando sul buio, su musica meccanica ed ossessiva, specie nella prima parte, per circa 50’ vede protagonisti, nella loro ambigua ed abile performance, Luca Bruni e Mario Ferrari, i due danzatori che si muovono in una scenografia fatta di impalcature metalliche, tra un susseguirsi di immagini video sulla composizione e scomposizione del corpo umano (come le tavole di un trattato anatomico). I due danno vita ad un ironico gioco di indagine sul corpo e sull’istinto sessuale intesi come cloni. Le azioni dei protagonisti, nel gioco drammaturgico e di danza contemporanea di Oplas Teatro, si intrecciano e diventano ingenue, accattivanti, sensuali, romantiche, ambigue e si instaura un vero e proprio gioco, un continuo alternarsi fra due parti dello stesso corpo, si uniscono e si contrappongono la sfera sentimentale con quella istintiva. Il pubblico, inizialmente confuso dall’insolita performance, viene poi incuriosito dall’intreccio della pièce ed è introdotto nello spazio scenico (una sorta di fabbrica dove l'essere umano è costruito come parte di una catena) attraverso un percorso obbligato, un labirinto dove vengono esposti pezzi di corpi umani, principalmente organi sessuali e nelle pareti sono affisse le istruzioni per costruire la perfetta macchina del sesso.
Un lavoro, quello di Luca Bruni e Mario Ferrari che, in due parti separate, la prima statica e l’altra ricca di movimento, esplora ed esalta le varie dimensioni della corporeità, attraverso la danza, la musica e la contrastante relazione tra sfera della coscienza e spazio sociale. Il corpo, quindi, è visto come strumento di piacere, ma anche potente mezzo di comunicazione con gli altri, con il mondo.
Con una scenografia surreale, multimediale e supportato da immagini video e da effetti luce ben modulati, lo spettacolo offre al pubblico, specie nella seconda parte, una serie di balletti come sequenze di un film, dei frames emozionanti che riassumono convulsioni amorose, schermaglie, trasporto fisico o momenti di tenerezza di un rapporto a due.
Lavoro a tratti rude, complesso, ma d’effetto e di sicura presa sullo spettatore e che esalta soprattutto la performance di Luca Bruni e Mario Ferrari che, alla fine, riscuotono i consensi del pubblico.

“Sex Machine”
di Luca Bruni e Mario Ferrari - Oplas Teatro
con Luca Bruni e Mario Ferrari
Coreografie, elaborazioni musicali e disegno luci di Luca Bruni
Scene, costumi e video-project di Mario Ferrari
Musiche di autori vari
Produzione Oplas Teatro/Centro regionale danza Umbria
Rassegna AltreScene - Centro Zo - Catania - 7 Dicembre 2014