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Una novità assoluta che, con una messinscena scorrevole ed azzeccata, racconta una storia reale, quella di un siciliano che si affermò con le sue forze, con il suo lavoro e che rifiutando, allontanando, i poteri dominanti nell’Isola (nobili e mafia), riuscì a realizzare il suo sogno: quello di costruire biciclette, creare un marchio, un mito e affermarsi, con la sua semplicità e la sua precisione, come personaggio, come imprenditore davvero unico e da tutti applaudito e ricordato. Il Teatro Stabile di Catania, per la stagione "L'isola del teatro", ha messo in scena dal 13 al 25 gennaio, alla sala Musco di Catania, il vibrante e gradevolissimo atto unico “La volata di Calò” dello scrittore e giornalista Gaetano Savatteri, pièce incentrata, tra video, cartoni animati, filmati e canzoni d’epoca, sulla leggenda di Calogero Montante, imprenditore di biciclette, attivo nella provincia agrigentina del secondo dopoguerra.
Lo spettacolo, fortemente voluto dal direttore dello Stabile etneo Giuseppe Dipasquale, è una intelligente trasposizione per le scene, di circa 70 minuti, dell’omonimo bestseller di Gaetano Savatteri, pubblicato nel 2008 da Sellerio, insieme ad un racconto di Andrea Camilleri, che rievoca una pagina autobiografica a cavallo di una bici di Montante.
Grazie all’accattivante e lineare regia di Fabio Grossi, all’impianto scenografico semplice e colorato di Angela Gallaro (che cura anche i costumi), i cartoon di Turi Scandurra, i video di Mimmo Verdesca, i movimenti coreografici di Donatella Capraro ed il gioco luci di Franco Buzzanca, viene proposta all’interessato e coinvolto pubblico una storia dai contorni quasi favolistici, ma reale, resa particolarmente viva e gradevole grazie all’interpretazione di un cast ben miscelato e che da veramente brio ad un lavoro che vanta, quale media partner, la collaborazione dello storico quotidiano “La Gazzetta dello Sport”.
Sulla scena con l’io narrante affidato al saggio e divertente maestro Grillo (interpretato con equilibrio e professionalità da Mimmo Mignemi), si muovono i vari personaggi quali il protagonista Calò Montante, il cugino Lillo, la moglie Maria ed un gruppo di abitanti di Serradifalco, il paese natio dell’ingegnoso e sognatore, Calogero Montante che si mise a produrre biciclette negli Anni Trenta, in una parte di Sicilia latifondista, tra miniere di zolfo e di povertà, realizzando con idee e lavoro il suo sogno di sempre e dando filo da torcere ai marchi di biciclette del Nord.
E lo spettacolo, quasi come una favola appassionante, narra la vita, il percorso di Calò, la sua volata verso il successo, armato di una grande e buona volontà, dei suoi principi, respingendo i sogni di nobiltà, conoscendo l’amore per Maria, le tristezze, la lontananza e la devastazione della guerra, ma anche i successi nel lavoro come imprenditore,segnalandosi anche come uomo “tutto di un pezzo” nel respingere le pressioni della mafia, con il coraggio e la determinazione, qualità che purtroppo  sono invece mancate a molti siciliani. Nato nel 1908 in una famiglia benestante di proprietari terrieri, Calò si tirò su nell’officina dello zio fabbro, dove giunse l’eco dei trionfatori dei primi giri d’Italia e da lì nacque in lui l’idea di costruire una bicicletta tutta sua. Nel 1926 costruì a Serradifalco la sua fabbrica di velocipedi da corsa ed iniziò così la volata di Calò imprenditore, sino alla sua morte avvenuta, a novantadue anni, nel 2000.
La pièce, molto gradita ed applaudita dal pubblico, anche per l’interpretazione frizzante e convincente dell’intero cast, con la voce del favoliere di Leo Gullotta, introduce in un mondo d’altri tempi, quasi eroico, raccontando l’autentica volata verso un sogno di un mito siciliano, che ha scommesso, rischiato e vinto, affermandosi con la propria industria, nonostante le difficoltà in una Sicilia aspra e diffidente ed in un periodo storico molto complicato.    
Gradevoli anche le notizie letterarie (su Verga, Brancati, Sciascia, Tomasi di Lampedusa), storiche (l’entrata in guerra) e sportive (il primo Giro d’Italia, Ganna, le vittorie di Girardengo, le gesta di Binda), che lo spettacolo racconta o il contatto, l’incontro casuale tra Calò e Camilleri, avvenuto per una bicicletta, infatti nell'estate del 1943 Calò combatteva sul fronte jugoslavo, mentre Camilleri, che da quindici giorni non aveva più notizie del padre,  si avventurò in una lunga marcia di cinquantacinque chilometri da Serradifalco a Porto Empedocle utilizzando una bici “Montante”.
Sulla scena, oltre al già citato Mimmo Mignemi, nei panni del simpatico maestro Grillo e che guida l’intero cast, si guadagnano meritatamente gli applausi degli spettatori Liborio Natali, nel ruolo protagonistico di Calò, Giorgio Musumeci (il cugino Lillo), Lucia Portale (la moglie di Calò, Maria), Mara Di Maura (la nipote), il piccolo Alessandro Giorgianni (Calò da bambino) e poi, nei panni degli abitanti di Serradifalco, i giovani allievi della Scuola d'arte drammatica Umberto Spadaro dello Stabile di Catania, Michele Arcidiacono, Azzurra Drago, Luciano Fioretto, Gaia Lo Vecchio, Luigi Nicotra.
Alla pièce, davvero valida e da non perdere, anche per il suo valore storico, sono state abbinate, alla Sala Musco, due interessanti iniziative: prima della recita di apertura dello spettacolo, nel pomeriggio, un incontro incentrato sul giornalista sportivo Candido Cannavò e realizzato in sinergia con la Fondazione a lui dedicata e poi, nel corso delle rappresentazioni e fino al 15 febbraio, la mostra in tema, “Ciclico”, curata da Marco Goracci, una selezione di opere di Angela Gallaro, pittrice e scultrice, oltre che scenografa e costumista.

“La volata di Calò”
novità assoluta di Gaetano Savatteri
tratta dal romanzo omonimo (Sellerio, 2008)
Con Mimmo Mignemi, Liborio Natali, Giorgio Musumeci, Lucia Portale, Mara Di Maura, il piccolo Alessandro Giorgianni e gli allievi della Scuola d'Arte drammatica del TSC Umberto Spadaro, Michele Arcidiacono, Azzurra Drago, Luciano Fioretto, Gaia Lo Vecchio, Luigi Nicotra
Regia di Fabio Grossi
Costumi e opere in scena di Angela Gallaro
Video di Mimmo Verdesca
Luci di Franco Buzzanca
Foto di Antonio Parrinello
In collaborazione con Gazzetta dello Sport, Fondazione Candido Cannavò, Galleria Gallaro
Produzione Teatro Stabile di Catania
Stagione “L'isola del teatro” - Sala Musco - Catania - 13/25 gennaio 2015