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Buonanotte mamma è uno di quei testi che ogni attrice vorrebbe interpretare. Estremo, rigoroso, spregiudicato e coraggioso. Argomento: il suicidio. Il suicidio di una figlia annunciato alla madre come  il postulato irrinunciabile di un teorema che in quanto tale non ammette deroghe.

La cui dimostrazione è il testo stesso, un testa a testa tra le due che comincia con una dichiarazione di intenti e termina con un colpo di pistola. Scritto dall'autrice americana Marsha Norman vinse il premio Pulitzer  nel 1983, ma sembra che quando venne rappresentato la prima volta scosse di molto la sensibilità e la prudeire del pubblico americano.
Tra le attrici che l'anno interpretato si annoverano Kathy Bates e Anne Pitoniak, mentre Anne Bancroft e Sissy Spacek, rispettivamente madre e figlia, furono protagoniste della versione cinematografica del 1986 con la regia di Tom Moore. 
In Italia è memorabile l'edizione prodotta dal Piccolo di Milano con Lina Volonghi e Giulia Lazzarini dirette da Carlo Battistoni, ma sono moltissime le attrici che in questi anni hanno portato sulle scene questa pièce, da Athina Cenci  e  Marioletta Bideri  dirette da Lorenzo Salveti a Ariella Reggio e Marcela Serli dirette da Serena Sinigaglia. Recente è la messa in scena di Nora Venturini con Gaia de Laurentis e  Valeria D'Obici, e quindi quella in corso al teatro Belli di Roma con Elisabetta De Vito e Sarah Biacchi, rispettivamente madre e figlia, dirette da Ciro Scalera. 
Si tratta di un allestimento molto realistico che mira a restituire uno spaccato di provincia  americana molto simile a certo Tennessee Williams, dove non ci sono eroi o grandi martiri tragici ma solo piccole figure rassegnate che, come la Jessie di questa pièce, scelgono il suicidio come epilogo di una vita arrivata al capolinea.
L'ultima incombenza di una serie, annunciata con la medesima solennità con cui si annuncia che il frigorifero è stato rimpinguato a dovere.
Né appare più compresa la madre quando propone come alternativa al suicidio l'acquisto di un nuovo servizio di piatti e la rinnovata disposizione dei mobili.
Il contesto infatti è quello di una quotidianità banale e avvilita, che si consuma in una casa  piena di  cose bruttarelle di poco valore- quadretti centrini soprammobili, e una cucina dominata da un grande frigorifero molto americano-, unico riempitivo di una vita senza interessi né palliativi che non siano il cibo o il ricamo.
Che se bastano a consolare la madre Thelma, rassegnata nel tirare a campare senza fare progetti perché "chi ti ha detto che si deve essere felici?", nulla possono per la di lei figlia Jessie, divorziata e malata di epilessia.
Tra loro una relazione stentata fatta di silenzi, reticenze, sensi di colpa non elaborati e menzogne, tante menzogne, smascherate nel corso di una lunga nottata che se fa luce su molte ombre passate, non fornisce nessuna soluzione al presente.
Il testo procede per rivelazioni progressive, che non scuotono e non incrinano il progetto di Jessie, a cui Thelma si oppone come si trattasse di una licenza qualunque, un capriccio, quasi, da mettere a tacere con una cioccolata calda o una manicure, sempre rinviata. 
Fino all'ultima seduta per cui non c'è più tempo nemmeno di mettere le mani a bagno e allora il testo vira d'un colpo verso la disperazione, e le due attrici con esso, regalandoci un finale di verità dolorosa e commuovente.
La domanda è se non fosse stato possibile, almeno una volta, almeno un momento, illudere lo spettatore (o il lettore), che forse un ripensamento sarebbe possibile: imbrogliandolo, intendo, con quache trovata, prevedendo un 'errore' nella dimostrazione del teorema, il cui 'come volevasi dimostrare' sarebbe ancora più   implacabile e duro. Probabilmente il testo non offre grandi possibilità in questa direzione ma potrebbe essere un indirizzo di lavoro.
Lo spettacolo sarà in scena fino al 22 febbraio 2015 al teatro Belli di Roma.

Foto di Marco Pasqua

BUONANOTTE MAMMA
di Marsha Norman
con Elisabetta De Vito e Sarah Biacchi
regia di Ciro Scalera
Scena e costumi Massimo Marafante
Roma Teatro Belli fino al 22 febbraio