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Una messinscena estremamente coraggiosa, con un taglio moderno, cinematografico e dal tema sempre attuale ed agghiacciante, come quello dei tossici e della vita bruciata, condotta all’estremo limite in nome di una dose di eroina, quella proposta alla Sala Musco di Catania

dall’attore, regista e musicista Giampaolo Romania, che con quattordici allievi della Scuola d’Arte drammatica “Umberto Spadaro” di Catania si è cimentato nello spettacolo “Trainspotting” che s’ispira al romanzo dello scozzese Irvine Welsh, pubblicato nel 1993 e oggetto del cult movie di David Boyle del 1996.
Prodotta dal Teatro Stabile di Catania, in collaborazione con Spazio Naselli Comiso, nell’ambito della rassegna “L’isola del teatro”, la graffiante ed irriverente pièce, in un solo atto di circa 90’, è caratterizzata dal linguaggio crudo dei protagonisti, da scene, movimenti ed immagini forti, tanto da consigliare la visione ad un pubblico adulto. L’adattamento teatrale è quello di Harry Gibson, riproposto nella traduzione italiana di Salvo Giorgio che firma anche le musiche. Il termine “Trainspotting”, si riferisce all’episodio del romanzo “Guardando i treni alla stazione centrale di Leith” e indica un’espressione tipica nel Regno Unito, riferita a chi, immerso nella sua banalità esistenziale, per riempire il proprio tempo libero, conta incessantemente i treni in arrivo o in partenza.
Lo spettacolo, introdotto, guidato, da un narratore esterno ed onnisciente che parla in terza persona, racconta la vita ai limiti della legalità di un gruppo di giovani edimburghesi di periferia, ognuno con una propria dipendenza: dall'eroina di Spud, Sick Boy e Renton alla violenza insensata di Begbie: esistenze al limite della legalità, della noia e dei fallimenti sentimentali e soprattutto sul filo della tossicodipendenza. I tre giovani tossicodipendenti ed il violento seriale, soffrono quindi di una dipendenza ed insieme intraprendono un viaggio allucinante in un mondo dove la droga è scelta di vita, la ricerca del puro godimento.
La scena di Carmelo Maceo, che firma anche i costumi, fotografa una sorta di impalcatura ed un piano stradale dove ancheggiano, si muovono, si contorcono i protagonisti distrutti dall’eroina. Il disegno luci è di Giuseppe Corallo e Salvo Lauretta. Al centro della torbida ed alienante vicenda, che comunque intriga e suscita, alla fine, gli applausi degli spettatori della Sala Musco, una generazione sprecata e distrutta dall’eroina. Rispettando il copione originale dell’autore Irvine Welsh il regista Giampaolo Romania, con abilità, punta sul ritmo accelerato, sullo stile per fotogrammi, sulla visionarietà drammatica che può ottenersi simulando la macchina da presa. Ecco quindi effetti luce, stroboscopiche, musiche e linguaggio corrosivo, ironico e drammatico allo stesso tempo, per raccontare di una generazione allo sbando che alla vita di tutti i giorni (casa, lavoro, ufficio, famiglia, figli, mutuo), troppo normale, contrappone un mondo fatto di cose straordinarie: il sesso, l’eroina, lo sballo in ogni sfaccettatura dell’esistenza per trovare una ragione di vita.
I personaggi in scena sono tutti interpretati dagli applauditi quattordici allievi della Scuola d’Arte drammatica “Umberto Spadaro” di Catania: Roberta Andronico, Michele Arcidiacono, Ludovica Calabrese, Pietro Casano, Marta Cirello, Lorenza Denaro, Azzurra Drago, Federico Fiorenza, Luciano Fioretto, Vincenzo Laurella, Valeria La Bua, Graziana Lo Brutto, Gaia Lo Vecchio e Luigi Nicotra.
Ironico, ma anche introspettivo, crudo e pesante, il romanzo ed anche la movimentata trasposizione teatrale di Giampaolo Romania, è utile per capire le dinamiche della generazione di fine anni Ottanta, essendo un viaggio nella sporcizia delle periferie e nel dramma contorto, quasi sempre senza ritorno, della droga.

Trainspotting
di Irvine Welsh
Adattamento di Harry Gibson
Traduzione italiana di Salvo Giorgio
Regia di Giampaolo Romania
con Roberta Andronico, Michele Arcidiacono, Ludovica Calabrese, Pietro Casano, Marta Cirello, Lorenza Denaro, Azzurra Drago, Federico Fiorenza, Luciano Fioretto, Vincenzo Laurella, Valeria La Bua, Graziana Lo Brutto, Gaia Lo Vecchio, Luigi Nicotra
Scene e costumi di Carmelo Maceo
Musiche di Salvo Giorgio
Sonorizzazione NORMA www.normatheband.com
Disegno luci di Giuseppe Corallo e Salvo Lauretta
Produzione Teatro Stabile di Catania in collaborazione con Spazio Naselli Comiso
Sala Musco - Catania - Rassegna L’isola del teatro - 20, 21 e 22 febbraio 2015