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Presento in un unico articolo tre degli ultimi volumi pubblicati da Titivillus perchè si tratta di uscite molto ravvicinate e che riguardano un unico importante autore. Sono tre pezzi di Edoardo Erba, drammaturgo tra i più noti ed affermati in Italia, con ottimi riscontri anche all'estero. Per Maratona di New York si tratta di una pubblicazione già avvenuta in passato, tra cui quella di Ubulibri, proprio come avviene per i classici. E di questo atto unico scritto 22 anni fa si può parlare a ragione di un vero e proprio classico della nostra drammaturgia contemporanea, non solo perchè dal suo debutto ad oggi è stato rappresentato migliaia di volte in diverse produzioni e in diverse lingue, e non sembra affatto che questa popolarità tenda a diminuire, ma soprattutto perchè, pur essendo una storia semplice, riesce a comunicare profondi significati a tutti, indipendentemente dalle coordinate geografiche e temporali. Un testo da leggere o da rileggere, senza temere di rimanere delusi. Il testo è arricchito dalla prefazione di Rodolfo Di Giammarco e dalla postfazione di Tiberia De Matteis. Gli altri due volumi ci consegnano due commedie recentissime, andate in scena nelle ultime stagioni: Italia anni dieci e Tante belle cose. Si tratta di lavori molto diversi tra loro ma abbastanza tipici delle corde di Edoardo Erba, con un'ironia sottile e intelligente su temi d'attualità sociale. Il primo fotografa, attraverso le vicende intrecciate di sette protagonisti, situazioni esemplari dell'Italia degli ultimi anni, con la crisi economica, i giovani senza lavoro, le piccole aziende in fallimento, il cancro delle infiltrazioni mafiose, l'incapacità di rinunciare al tenore di vita che non ci si può permettere più, gli immigrati che riescono meglio di tanti italiani a sfruttare le minime occasioni per "fare impresa". Un quadro impietoso e lucido, che ci fa ridere e riflettere. L'ultimo testo ritrae invece un fenomeno sociale poco "codificato" da noi ma già definito e studiato negli Stati Uniti. Gli "hoarders" sono quelle persone che non buttano nulla e anzi sono sempre impegnate ad accumulare qualsiasi tipo di oggetto. Un fenomeno frutto e negazione al tempo stesso del consumismo sfrenato, che lo asseconda con la mania di comperare tutto, ma ne nega la caratteristica principale che è quella di usare e gettare. La protagonista, una donnina candida ed ingenua, è affetta da questa sindrome dell'accumulo e, trovandosi accerchiata dalle minacce degli inquilini che la vogliono cacciare di casa per averla resa un magazzino stracolmo di oggetti, troverà comprensione in un uomo semplice e dal carattere debole, candido come lei. Una vera favola, per i toni e le atmosfere, dove chiari sono i buoni e i cattivi e che si conclude con un inatteso lieto fine. In questo volume sono pubblicate delle belle foto di scena del recente spettacolo. Tre libri interessanti: a voi la scelta.

Maratona di New York
55 pagg € 10,00
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Italia anni dieci
116 pagg € 12,00
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Tante belle cose
114 pagg € 11,00
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Titivillus 2014