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Ho iniziato a scrivere 4 nel 2009. Il testo è nato all’interno di “Bancone di Prova”, gruppo di scrittura nato, cresciuto e morto a Milano. Tutto finisce; non per questo dobbiamo vestire a lutto. Anche perché quel gruppo qualche buon frutto lo ha generato. Per questo ci tengo a ringraziare i miei compagni di allora, senza i quali 4 non sarebbe nato e non avrebbe la forma attuale: Elisabetta Bocchino, Lorenzo Piccolo, Magdalena Barile, Alessandro Quattro, Alessandra Scotti, Gianluca De Col e Maria Antonia Pingitore. Qualcuno l’ho perso. Qualcuno mi è tuttora vicino. Ringrazio Teatro I che ha ospitato “Bancone di Prova” per più di una stagione e che ha reso possibile il nostro periodico incontro con il pubblico.
La prima versione di 4 è rimasta nel cassetto molto tempo. I fatti di quest'anno (2015) mi hanno spinto a completare il testo. I migranti trovati morti dopo estenuanti viaggi in camion non sono più una novità.
Ringrazio Damiano Pignedoli che di 4 ha curato la pubblicazione e che mi ha dato la possibilità di fare una redazione definitiva del lavoro.
Sul testo ho poco da dire, spero che parli per sé. È la storia di quattro migranti che cercano di passare la frontiera su un container. Che sia realistico o metaforico, sta a voi deciderlo, anche perché io non lo so. So solo di essere ossessionato da una domanda e che su questa domanda ho incentrato buona parte del mio lavoro: perché un essere umano – qualsiasi essere umano – non ha il diritto di viaggiare liberamente su tutto il globo terrestre?
Sono abituato a pensare che ognuno debba andare dove è in grado di arrivare. I confini mi mettono a disagio.
Guardando a ritroso, trovo in 4 tutti i semi che hanno portato alla nascita di PENTATEUCO, il progetto sulla migrazione al quale sto lavorando attualmente con la mia compagnia, La Confraternita del Chianti; ed è curioso che questa pubblicazione arrivi un mese dopo il debutto di GENESI, primo dei cinque spettacoli che ci siamo promessi di realizzare a partire da tale progetto.
Ma sicuramente non è un caso. Anche perché io non credo alle coincidenze.
Marco Di Stefano

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Marco Di Stefano. Regista e autore, nasce a Milano nel 1981. Diplomato in drammaturgia alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano e laureato in Teatro al DAMS di Bologna. Nel 2007 vince il premio ETI Nuove Sensibilità con il testo FALENE. I suoi testi e spettacoli sono stati tradotti e rappresentati in Italia, Svizzera, Regno Unito, Germania, Spagna, Cina e Romania. È fondatore e regista della compagnia La Confraternita del Chianti (www.laconfraternitadelchianti.eu), con cui ha prodotto le messinscene dei testi NON VOLTARTI INDIETRO (2013) e GENESI - PENTATEUCO #1 (2015) di Chiara Boscaro, più LA BOTTEGA DEL CAFFÈ da Carlo Goldoni (2015) e la performance LE SACRE DU PRINTEMPS (2012). Tra le sue regie: GLI STRANIERI dall’opera di Armin Greder per la produzione di Nudoecrudo Teatro (2014), MATTATOIO di cui ne ha scritto anche la drammaturgia (produzione Teatro della Cooperativa, 2011) e XX presentato in anteprima per Marathon of the Unexpected alla Biennale Danza di Venezia 2010. Ha scritto e diretto lo spettacolo IO SONO FIGLIO, una produzione Sanpapié del 2012: lavoro che, con le coreografie di Lara Guidetti, è inserito nel progetto internazionale Teatro Inestable ed è andato in scena in alcune delle principali città europee come Edimburgo, Valencia, Dresda, Bilbao ed è stato ospitato a Pechino per la sesta edizione delle Olimpiadi del Teatro dirette da Bob Wilson, Tadashi Suzuki e Theodoros Terzopoulos. Il testo di MATTATOIO è stato tradotto in rumeno (ABATOR) e ha debuttato nel 2014 al Teatrul Nottara di Bucarest con la regia di Madalina Turcanu. Come drammaturgo, Di Stefano partecipa inoltre a “Short Latitudes”: progetto di scambio tra drammaturgia italiana e britannica organizzato dal British Council. Come regista e autore ha collaborato al progetto “Working for Paradise” diretto da Matthias Langhoff e prodotto da Napoli Teatro Festival Italia e Heiner Müller Gesellschaft di Berlino. Ha pubblicato le pièce IO SONO FIGLIO e CHECKPOINT sulla collana spagnola “RED”, MATTATOIO sulla rivista italiana “Sipario” e il testo breve ICARUS all'interno del volume WORKING FOR PARADISE della collana “Theater der Zeit” di Berlino. Ha collaborato al libro LA VOCAZIONE TEATRALE, curato da Renata Molinari per le edizioni de Il Principe Costante di Milano (2006). Ha scritto e pubblicato due raccolte di poesie: SESSANTA LAME ALL’ORA e VERSIONE 2.0, rispettivamente nel 2006 e nel 2008 per i tipi de Il Filo di Viterbo e quelli di Tespi di Roma. Con La Confraternita del Chianti sta proseguendo a sviluppare il progetto internazionale PENTATEUCO mentre, con Chiara Boscaro, è curatore artistico della residenza teatrale Manifattura K (www.manifatturak.it).

A cura di Damiano Pignedoli