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Il volume, curato da Rodolfo Di Giammarco e Valentina De Simone, raccoglie le tre drammaturgie rappresentate due anni fa nell'ambito della manifestazione "La provincia in scena" al Teatro Palladium di Roma con la produzione dell'ACTL. Si tratta di tre testi diversi ma per molti aspetti simili. I tre autori sono, per i parametri italiani, giovani drammaturghi, con esperienze varie di scrittura, recitazione e regia. Un ironico ma al tempo stesso amaro gioco al massacro è Peli di Carlotta Corradi che mette due donne, ma espressamente impersonate da attori uomini, ai due lati di un tavolo per una partita di Burraco che assume però l'aspetto di una resa di conti. La partita consiste dunque in un vuotare il sacco di tante cose non dette o non confessate che mettono in pericolo, ma solo per poco, un'amicizia che comunque è di lunga data. Enigmatico e surreale è Radici, il testo di Niccolò Matcovich, dialogo tra madre e figlio, ma sembra di assistere talvolta al dialogo di una coppia separata da tempo, che si reincontrano nella casa di montagna di lei. Una metafora dell'asocialità, della lontananza dal reale, della distanza dall'attualità del qui e ora. Personalità non rivelate, linguaggio rarefatto e argomenti surreali fanno di questo testo un quadro del mistero dell'essere umano e della difficoltà di comunicare, non solo con le parole ma anche con i sentimenti. Infine Sterli, di Maria Teresa Berardelli, premiato qualche anno fa al Premio Riccione, ci porta in una stazione della metropolitana milanese dove cinque personaggi, in attesa di un treno che non arriverà mai (vi ricorda qualcosa?), rivelano attraverso i loro dialoghi reticenti e sospesi, rapporti logori, problematici, senza prospettive, in una parola, appunto, sterili. Una coppia che forse si è amata e non sa se si ama più, un uomo che ama, e forse è riamato dalla donna della coppia di prima, due sorelle che forse tentano di riavvicinarsi dopo un trauma subito insieme in famiglia. Come i rapporti reciproci, le persone stesse sembrano incapaci di uscire da se' stesse per aprirsi all'altro/a o di liberarsi di una gabbia di pensieri, sentimenti e parole che li isola dal mondo esterno.  Testi diversi, dicevo, soprattutto Il primo rispetto agli altri due, ma anche simili in quanto all'uso di un linguaggio scarno, spezzato, trattenuto. Simili anche per la concentrazione sull'intimità dell'essere umano e il disinteresse alla realtà esterna. Tre testi che mostrano comunque una tendenza abbastanza generalizzata della drammaturgia italiana degli ultimi anni.  Il volume è introdotto da una lunga prefazione dei due curatori.

Per acquistare il volume

Trittico a nudo
Peli di Carlotta Corradi
Radici di Niccolò Matcovich
Sterili di Maria Teresa Berardelli
a cura di Rodolfo Di Giammarco e Valentina De Simone
Editoria & Spettacolo 2015
130 pagg € 15,00