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L’Associazione culturale “Oltre le quinte”, a chiusura della stagione di prosa 2015 della Sala Magma di Catania ha proposto l’attuale pièce di Luigi Favara “Era mia figlia”, atto unico drammatico che introduce il pubblico nell’oscuro mondo della pedofilia o meglio nell’uso ed abuso, soprattutto dei più giovani, dei computer, di internet e dei social network che, sempre di più, vengono sfruttati dai tanti malintenzionati presenti online, sotto mentite spoglie.
L’autore Luigi Favara, presente anche in scena, in circa 70 minuti, racconta legando l’antico con il moderno ed il futuristico con gli umori e i ritmi della musicalità siciliana, il dramma, la disperazione, di una madre siciliana, Lucia Reina, che, emigrata con la figlia tredicenne, Luisa,

per cause di forza maggiore, tra le colline venete, si trova improvvisamente coinvolta in uno dei drammi più devastanti che un genitore possa immaginare di trascorrere, ovvero il rapimento, lo stupro e la morte violenta della figlia per mano di un pedofilo conosciuto attraverso i social network. Il “bruto” presentatosi all’ingenua Luisa con il nomignolo “Il mago di Oz”, la incuriosisce ed attraverso uno stratagemma, la convince a uscire dal mondo virtuale e ad incontrarsi con lui, gettando la madre nella disperazione, fino al drammatico epilogo.
Sulla scena spoglia, con pochi essenziali oggetti (una sedia, un tavolo, un pc), si respira aria da tragedia greca ed in una atmosfera sempre di estrema sofferenza, di lucido delirio, si muovono Liliana Scalia (nei panni della disperata madre Lucia), Giuliana Bella (l’ingenua figlia Luisa), Jacopo Raniolo (il commissario di Polizia), Fiorella Tomaselli (la madre di Lucia) e lo stesso autore Luigi Favara (nel ruolo del pedofilo, dell’uomo delle chat), che cura anche la regìa.
Nel racconto, sempre teso e drammatico, della madre ferita per il dolore che ha subito si inserisce poi, nel finale, il dialogo-monologo, con l’aldilà e con la vecchia madre Adriana che, nel momento più difficile e con il suo ritorno in Sicilia, le ricorda i doveri d’amore e di civiltà che le sono imposti nel rispetto del suo dolore. Ed alla fine gli attori, a turno, leggono alcuni passi della Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 Novembre 1989 e lo spettacolo, a metà strada tra denuncia socio-culturale e poeticità musicale degli echi di una Sicilia ora lontana, ora anche tragicamente vicina, riscuote gli applausi del pubblico.

“Era mia figlia”
di Luigi Favara
Con Liliana Scalia, Giuliana Bella, Jacopo Raniolo, Luigi Favara e Fiorella Tomaselli
Regia di Luigi Favara
Direttore di scena Francesco Ranno
Tecnico delle luci e del suono Marco Favara
Costumi e coreografia di Cristina Favara
Stagione 2015 Sala Magma - Produzione Associazione Oltre le quinte - 12, 13, 14 Giugno 2015

Foto Salvo Nicotra