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«Marti, Alice e Benedetta sono tre giovanissime alle prese con l’eroina. Compagne di scuola, compagne di gioco, compagne nel presente, unica dimensione temporale che percorre il testo. Vivono in simbiosi e parlano in continuazione: di cinema, di cibo, di uomini, ma mai dei loro dolori. Fra loro non si apre mai lo spiraglio verbale che come un raggio di luce potrebbe aiutarle a sbirciare nel buio. Il buio interiore resta tale. E per sopravvivere, rimane l’eroina: lenimento all’angoscia, espiazione di colpe non formulate, surrogato di affetti familiari mancanti. In questa overdose di droga e di parole, il testo teatrale si corrompe, si sgretola, sconfina in altri generi letterari, diventa narrazione, flusso di coscienza fra il presente, il passato, il sogno, la realtà, il ricordo. Il testo richiama alcune poetiche del teatro di Beckett, laddove l’assenza di senso del vivere è coperta dalle parole ossessive e la banalità del chiacchiericcio diventa l’ancora di salvezza alla quale aggrapparsi, per riempire il tempo e il vuoto. MITIGARE IL BUIO testimonia ancora una volta la tenace ricerca di Francesca Sangalli di una drammaturgia nuova che non solo nei contenuti, ma soprattutto nella forma, diventi epifania del nostro sentire postmoderno».
Dalla motivazione del Premio Enrico Maria Salerno per la Drammaturgia 2009

MITIGARE IL BUIO ha segnato per me l’inizio della professione di drammaturga e mi ha permesso allo stesso tempo, grazie al Premio Solinas - Storie per il cinema 2009, di intraprendere anche la strada della scrittura cinematografica e in seguito dei film d’animazione. Dal testo è nata una messinscena prodotta nel 2011 da Giovio15 rappresentata al Teatro Out Off di Milano, al teatro del carcere di Rebibbia e andata in tournée per le scuole del nord Italia con il sostegno di FederSerd. Come autrice, ho poi spaziato per i più differenti generi scrivendo storie drammatiche, biografiche, di realismo magico, teatro civile e sketch comici. Amo esplorare linguaggi anche molto diversi tra loro, impegnandomi nello studio e nella ricerca dei principi che legano assieme ogni storia ben raccontata.
Francesca Sangalli

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Francesca Sangalli (nella foto di Laila Pozzo) è nata a Milano nel 1980. Dopo la maturità classica, si è diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine. Dal 2007 ottiene numerosi riconoscimenti per la sua scrittura di poliedrica autrice di teatro, radio, fiction e film d’animazione. Tra i più importanti: il Premio Lama e Trama per il Radiodramma (da cui una produzione Rai) e la Menzione Speciale al Premio Dante Cappelletti, entrambi nel 2008; a cui seguono, nel 2009, la Borsa di scrittura al menzionato Premio Solinas e quello dedicato a Enrico Maria Salerno, oltre al Premio Giovani Realtà del Teatro (Giuria dei giornalisti) che rivince pure nel 2010; del 2015 sono, infine, il Premio Teatro e disabilità (promosso da Ecad e Avi onlus) e il terzo posto al Concorso nazionale di drammaturgia civile intitolato a Giuseppe Bertolucci. I suoi testi sono stati rappresentati in tutta Italia, in Svizzera e sono stati diretti da Alex Cendron, Renato Sarti, Massimiliano Speziani, Riccardo Mallus, Andrea Lanza, Paola Bigatto, Omar Nedjari. Attiva in ambito televisivo e cinematografico, dal 2010 al 2012 ha lavorato come editor e sceneggiatrice per l’Italian International Film di Fulvio Lucisano a Roma; ha inoltre collaborato con la produzione milanese Quadrio – affiancando il collettivo di autori La Buoncostume – e lavora per Maga Animation Studio come sceneggiatrice di film d’animazione distribuiti a livello internazionale. Infine, nel 2014 ha collaborato come autrice alla trasmissione televisiva “Crozza nel paese delle meraviglie” e alle copertine dello stesso Maurizio Crozza per i talk show “Ballarò” e “DiMartedì”. Insegna scrittura creativa e storytelling a Milano.