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Dalla motivazione del Primo Premio al Concorso Nazionale di Drammaturgia Civile “Giuseppe Bertolucci” 2015, vinto da Diego Runko con ESODO: «Per aver saputo raccontare con voce chiara, ritmo calzante e senza artifici una pagina dolorosa e complessa della storia recente, l’esodo istriano, sottraendo le vicende della città di Pola alle retoriche delle narrazioni contrapposte per restituirle, attraverso la lingua del teatro, a una dimensione umana. Il testo si avventura, attraverso la materia umana più vicina, quella che parte dalla biografia famigliare, nelle contraddizioni di una pagina storica controversa e per certi versi non ancora risolta, il cui ultimo risvolto si è avuto solo pochi anni fa con la sanguinosa disintegrazione della Jugoslavia. Runko tiene assieme questi elementi e le loro contraddizioni, ricollocandoli nel quadro di una vicenda personale. Segue così i dettami profondi del teatro, che non usa il palcoscenico per professare una verità ma indaga l’ambiguità, la materia torbida di cui è fatta la vita, per suggerire, al di là delle retoriche, un possibile livello più profondo».

Era da molto tempo che desideravo scrivere un testo su questo argomento. È capitato poi che con la mia compagnia, La Confraternita del Chianti, dall’anno scorso si sia deciso di affrontare una serie di monologhi riguardanti la migrazione dei popoli.
Visti pure certi sviluppi recenti, abbiamo sentito l’urgenza di parlare di questi temi.
Il progetto completo si chiama PENTATEUCO e prende spunto dai primi cinque libri della BIBBIA, pur non trattando argomenti prettamente religiosi.
ESODO è una storia molto personale ma nondimeno universale. Racconta una terra di confine in un preciso momento storico, oltre alla vita di due ragazzi a quarant’anni di distanza l’uno dall’altro: cioè, io e mio nonno.
Prima di scrivere questo lavoro mi sono documentato parecchio, attingendo anche a memorie personali e famigliari. Mi premeva raccontare, peraltro, di una domenica estiva di tanti anni fa: il 18 agosto 1946, giorno in cui delle bombe – apparentemente inoffensive – scoppiano sulla spiaggia di Vergarolla, a Pola, e segnano simbolicamente l’inizio dell’esodo degli Italiani dall’Istria. Un avvenimento terribile di cui, a oggi, si sa ancora pochissimo.
A partire dalla breve pièce presentata qui, ho scritto poi – insieme alla drammaturga Chiara Boscaro e al regista-autore Marco Di Stefano – la drammaturgia della messinscena intitolata ESODO pentateuco #2, in cui si sviluppano e si approfondiscono personaggi e tematiche della storia originale.
Uno spettacolo che va in scena, in prima nazionale, dal 18 sino al 21 novembre 2015, al Teatro Verdi di Milano (www.teatrodelburatto.it). Il debutto internazionale è invece previsto per il 10 febbraio 2016 a Fiume (Croazia), essendo stato coprodotto dal Dramma Italiano di Fiume - Teatro Nazionale Croato Ivan de Zajc che è l’unico teatro stabile in lingua italiana all’infuori dell’Italia.
Diego Runko

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Diego Runko è attore, drammaturgo, regista. Nato nel 1981 a Lubiana (Slovenia) e cresciuto a Pola (Croazia), si è laureato in Lettere Moderne con Specialistica in Scrittura e Arti Drammatiche presso l’Università Cattolica di Milano. Membro della compagnia La Confraternita del Chianti (www.laconfraternitadelchianti.eu), si forma come attore presso la scuola di Teatri Possibili di Milano diretta da Corrado D’Elia e prosegue la formazione seguendo laboratori tenuti – tra gli altri – da Luca Ronconi, Gabriele Vacis, Laura Curino, Mario Perrotta, Roberto Latini e Giuseppe Manfridi. Con Marco Maccaferri, invece, scrive il soggetto e la sceneggiatura del film D.A.D. di prossima uscita nelle sale, sostenuto dal MiBACT e dalla Film Commission Lombardia, per la regia dello stesso Maccaferri. Nel 2014, il suo testo LE PAROLE CHE TI HO DETTO viene presentato in lettura al Giardino degli Aranci a Roma per Improvvisi Urbani - XX Festival Internazionale del Teatro Urbano. Nel 2013 partecipa al laboratorio internazionale di scrittura drammaturgica Short Latitudes, organizzato dal British Council. Scrive, inoltre, dirige e interpreta i lavori della compagnia Unzip Universo, di cui è fondatore; e con lo spettacolo FERMATA TORINO-PALLA, UN DESIDERIO CHE SI CHIAMA TRAM, partecipa nel 2011 alla rassegna di drammaturgia contemporanea Stazioni d’Emergenza, presso il Teatro Stabile d’Innovazione Galleria Toledo di Napoli. Nello stesso periodo, Unzip Universo è finalista al Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro – promosso dalla Civica Scuola d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine – con lo spettacolo MILANO MUORE DOMANI, di cui Runko pubblicherà la drammaturgia nel 2012 sul Numero 2 del «non periodico» online “Perlascena”. Collabora stabilmente con Teatro in-folio dal 2010 in qualità di attore, drammaturgo e regista, partecipando a tutte le produzioni tra cui DESIGN DANCE, spettacolo ufficiale del Salone del Mobile di Milano 2012. Col testo NELL’ALTRA STANZA, compare nel volume I LUOGHI DEL POSSIBILE: CINQUE PEZZI DI TEATRO ITALIANO CONTEMPORANEO, edito da La Mongolfiera nel 2013. Diversamente, col racconto NEL PAESE DEI SANTI E DEI GIUSTI è finalista a Subway Letteratura 2013. Come attore, infine, partecipa a sit-com e programmi televisivi Rai, Mediaset e Sky; mentre scrive anche sul suo blog “Io cammino sulle acque” (iocamminosulleacque.blogspot.it) e su quello della Confraternita del Chianti “Aspetta Primavera” (laconfraternitadelchianti.blogspot.it).