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Uno spettacolo certamente originale quello che va in scena al Teatro dell'Orologio di Roma fino al 29 novembre e che ha debuttato con esiti positivi, visto che ha vinto anche il premio di produzione, lo scorso giugno al Napoli teatro festival. I tre attori in scena, Federico Giani, Celeste Gugliandolo, Mauro Parrinello, coautori e coregisti dello spettacolo insieme a Francesca Montanino e Federica Alloro aiuto regista, hanno costruito una rappresentazione fatta di immagini e suggestioni, più che di una storia, che intende celebrare il cinema attraverso i personaggi che più sono legati alla sua nascita: Louis e Auguste Lumiere. Il titolo riprende proprio una convinzione dei due fratelli francesi,

che lavorarono con entusiasmo alla loro idea di mostrare al "pubblico" lo scorrere della vita, brevettando la "scatola magica" che fungeva allo stesso tempo da macchina da presa e da proiettore, brevettando la ruota dentata che consentiva ai fotogrammi di ruotare con regolarità per dare l'illusione del movimento e brevettando altre migliorie che perfezionavano la loro invenzione, ma che sapevano anche che presto la gente non si sarebbe più meravigliata delle immagini in movimento e avrebbe smesso di pagare per vedere i loro cortometraggi. Lo spettacolo, montato per quadri, segue il filo del racconto di alcuni episodi della vita dei Lumière, ma soprattutto crea, attraverso l'efficace mimica dei tre attori che simulano le proiezioni delle prime pellicole, le belle musiche di Giorgio Mirto suonate al pianoforte da Francesco Villa, alcuni brani cantati egregiamente da Celeste Gugliandolo, le luci disegnate da Liliana Ladeluca, un'atmosfera suggestiva che prende il pubblico e lo immerge in un mondo d'immagini e suoni, proprio come è in grado di fare il cinema. In questo senso è intuibile, e godibile, il lavoro collettivo di tutti gli artisti che hanno lavorato allo spettacolo anche se, mi è sembrato, si tratta di un lavoro che ha bisogno di essere perfezionato perchè appare a tratti funzionare meno e accusare cali di ritmo. Alcune scene sono molto belle e inserite con omogeneità nel contesto altre, soprattutto alcune di quelle dialogate, faticano un po' di più ed appaiono meno in sintonia col resto. Complessivamente comunque si tratta di un lavoro apprezzabile e gli aspetti positivi prevalgono sui pochi negativi. Per un'ora i bravi attori in scena accompagnano lo spettatore con echi e rimandi di tutta la storia del cinema e chi lo ama, oltre ad amare il teatro, non potrà che godersi questo spettacolo che dopo Roma, sarà in tournée a partire dal prossimo gennaio.

Foto Marco Sommella

L'INVENZIONE SENZA FUTURO
Viaggio nel cinema in 60 minuti
ideazione: Federico Giani, Celeste Gugliandolo, Francesca Montanino, Mauro Parrinello
con: Federico Giani, Celeste Gugliandolo, Mauro Parrinello
musiche: Giorgio Mirto
eseguite al pianoforte da: Francesco Villa
disegno Luci: Liliana Iadeluca
elementi scenici: Veronica Santia' e Maria Mineo
aiuto regia: Federica Alloro
una produzione Tedacà OffRome Compagnia DeiDemoni in co-produzione con Fondazione Campania dei Festival e con il sostegno Fondazione Luzzati e Teatro della Tosse