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Vincitore della IV edizione del premio Teatro cinema e Shoah questo testo di Alessandro Izzi, prolifico saggista soprattutto per il cinema, ma anche drammaturgo e autore di un romanzo, ha risposto alle intenzioni degli organizzatori del premio trattando la tematica della Shoah in modo originale. Soggetto necessario e per questo al centro di tanta produzione letteraria, teatrale e cinematografica, la tematica presta il fianco naturalmente al rischio del già visto o del banale. Le motivazioni del Premio invece riconoscono ad Izzi proprio la capacità di aver trovato una chiave di lettura nuova e per nulla scontata. La protagonista del dramma è infatti un'anziana signora, affetta dai mali senili e quindi non sempre lucida, che non è stata vittima sopravvissuta dell'Olocausto ma testimone diretta. La signora ode per casa strani runori (i topi nel muro del titolo) parla di guerra come se vivesse ancora in quegli anni, vede cose strane e parla come se in casa ci fosse qualcuno. La figlia ed il nipote sono preoccupati soltanto che stia tranquilla, che riposi, che prenda le medicine e che venga accudita da una badante che invece sarà proprio quella che farà tornare a galla la verità. I suoi "deliri" sono fastidiosi, non vengono ascoltati. La protagonista sembra allora farsi metafora del senso di colpa che il mondo ha nei confronti del popolo ebreo, metafora del ricordo che pesa e che si vuole dimenticare o, talvolta, addirittura negare. In questo risiede la forza del testo che, a mio parere, è però debole dal punto di vista dei dialoghi e del linguaggio. Il volume è introdotto da Vittorio Pavoncello, direttore artistico di Ecad che organizza il Premio, e chiuso da due interventi da parte di Marina Formico (direttore del Centro romano di studi sull'Ebraismo) e da Leone Paserman (Presidente Fondazione Museo della Shoah).

Per acquistare il volume

I topi nel muro
di Alessandro Izzi
Edizioni Progetto Cultura 2014
39 pagg € 5,00