Pin It

E’ stata pensata e scritta da Mauro Longo, giornalista, medico e storico del teatro siciliano, nel 1978 con un solo obiettivo: divertire il pubblico, senza alcun’altra pretesa. Ci riferiamo alla commedia in dialetto siciliano parlato, “Le cattive signore”, proposta al Teatro L’Istrione di Catania, per la regia di Valerio Santi, nell’ambito della stagione 2015-2016 “Servo di scena”. Il regista Valerio Santi, con un impianto scenografico semplice e luminoso, che raffigura lo studio di un avvocato, dove si dipana la vicenda, non fa altro che assecondare le intenzioni dell’autore confezionando uno spettacolo che, nei due scorrevoli atti, regala allo spettatore una serata davvero scacciapensieri, raccontando una storia leggera, gradevole e ricca di battute, situazioni esilaranti, ammiccamenti che divertono il pubblico, dall’inizio alla fine.  La vicenda, come detto, si svolge

nello studio dell’avvocato Piepiatti dove lavora, ormai da dieci anni, il buffo e pasticcione praticante Pasquale. Nello studio si ritrovano, uno dopo l’altro, gli altri personaggi della comica vicenda: la signora Rosa che vuole divorziare da un marito che non sopporta, il coniuge della donna, Filadelfo che rivela, dai fatti e dagli atteggiamenti, la sua natura gay e l’amica e “cattiva signora” Antonietta, che giunge a dar man forte all’alleata Rosa.
La commedia, sempre in modo leggero, racconta una vicenda dai contorni semplici e che delinea via via le intenzioni segrete della moglie Rosa e dell’amica (le cosiddette “cattive signore” del titolo), i gusti e la vera consistenza del marito Fidadelfo e mostra poi i contorni decisamente esilaranti dell’avv. Piepiatti e del suo assistente Pasquale.
In scena i cinque interpreti risultano perfettamente a loro agio nei loro ruoli che non necessitano di nessuna caratterizzazione o manipolazione del regista in quanto i loro caratteri e le relazioni che li legano gli uni agli altri, sono stati perfettamente pensati e descritti dall’autore Mauro Longo proprio per creare una autentica macchina comica.
Applauditissimi i cinque protagonisti in scena: dal buffo Pasquale di Francesco Russo alla stravagante e dal linguaggio sui generis Rosa di Rosaria Francese, dall’avvocato pasticcione ed impacciato, reso con grande padronanza da Valerio Santi al marito gay, con tanto di sciarpa e mossettine di Concetto Venti ed all’amica impicciona Antonietta di Maria Carla Aldisio.
Una commedia quindi lineare e che con una storia senza pretese, basata su battute e gag in serie, diverte il pubblico presente che, alla fine, non manca di tributare agli attori, al regista ed all’autore i giusti riconoscimenti.
“La commedia – così come sottolinea il prolifico autore Mauro Longo – leggera e senza altra pretesa se non quella di divertire il pubblico, ironizza su certe credulità ancora vive nell’opinione di un certo ceto sociale, forse perché fa comodo a taluni mascherare le proprie debolezze umane e ad altri per i vantaggi che la credulità apporta alla soluzione di certi guai personali”.
“Le cattive signore” è stata rappresentata per la prima volta a Catania nel 1979 al teatro San Vincenzo, in via Tezzano, dal gruppo “U Liotru” di Luzzu Maugeri e poi è stata proposta, nel 1966, sempre a Catania, al Nuovo Teatro di via Re Martino dalla compagnia di Pippo Barone.

“Le cattive signore”
di Mauro Longo
Regia di Valerio Santi
Con Francesco Russo, Rosaria Francese, Valerio Santi, Concetto Venti e Maria Carla Aldisio
Scenografie e musiche di Valerio Santi
Luci di Sègolene Le Contellec
Costumi a cura della Costumeria L’Istrione
Stagione Servo di Scena 205-2016 - Teatro L’Istrione di Catania -11/12/13 Dicembre 2015