Pin It

Il Teatro dell'Orologio di Roma propone, nell'ambito della sua nutrita stagione caratterizzata quest'anno da una serie di "personali" d'autore, la trilogia completa di Filippo Gili dedicata a grandi temi universali, come la vita e la morte, il destino e il libero arbitrio partendo dal contesto della famiglia e chiamata, in sintonia con le atmosfere create dalle tre opere, la trilogia di mezzonotte. I tre capitoli vengono offerti al pubblico per quest'ultima parte di gennaio e per tutto il mese di febbraio, rovesciando la cronologia creativa partendo dal pezzo più recente per finire col primo dei tre. Questo "L'ora accanto", che precede la messa in scena di "Dall'alto di una fredda torre" e "Prima di andar via" testo che è stato

da noi segnalato circa un anno fa, è incentrato sul tema della morte intesa soprattutto come elemento di dolorosa separazione tra persone della stessa famiglia. Un padre e marito, e la moglie con i suoi quattro figli. Il motore della vicenda è una premessa decisamente poco realistica che però è suffragata, nella finzione, da un sostegno teorico tanto complicato quanto convincente. Il risultato, davvero sorprendente, è quello di convincere il pubblico della verosimiglianza della situazione, che ha il doppio effetto di "sospendere l'incredulità" e quello di ottenere dagli spettatori un'attenzione totale. L'organizzazione dello spazio scenico ad azione centrale col pubblico su due lati aiuta a far entrare da subito chi osserva ed ascolta  all'interno dell'avvenimento che questa famiglia vivrà nella sala da pranzo della sua casa, una sala a due soli colori, bianco e nero, con un tavolo al centro e quattro sgabelli/divani ai quattro angoli. Si prende posto quando i quattro fratelli, in penombra, sono già seduti a tavola a parlare, e si capisce immediatamente che, mai come in questo caso, il pubblico sarà spettatore di vicende private ed intime. Non faccio cenno ne' della premessa fondamentale della storia, ne' dello sviluppo che ne scaturisce per lasciare a chi andrà a vedere questo spettacolo l'effetto sorpresa necessario al suo coinvlgimento. Solo si può dire che lo spettacolo fa riflettere su quello che è il ricordo ed il legame con una persona cara perduta per sempre, ricordo edulcorato spesso dalle esperienze negative vissute insieme e che congela i problemi irrisolti nella relazione lasciando che questi si sciolgano eventualmente non in soluzioni ma in piccole o grandi scelte oppure in nuovi problemi. Ritmi e toni, così come le luci e le musiche, caratterizzano bene i momenti vivaci e quelli sospesi, i passaggi più espliciti e quelli più intimi e toccanti. Gli attori sono bravissimi e mostrano una godibile abitudine a questa messinscena. Uno spettacolo che, a dispetto di qualche superflua lungaggine, funziona benissimo.

Foto di Manuela Giusto

L’ORA ACCANTO
di Filippo Gili
con Massimiliano Benvenuto, Silvia Benvenuto, Ermanno De Biagi, Vincenzo De Michele, Michela Martini, Vanessa Scalera
regia Francesco Frangipane
scene Francesco Ghisu
costumi Cristian Spadoni
luci Giuseppe Filipponio
musiche originali Roberto Angelini
assistente alla regia Giorgia Ferrara
assistente scenografo Lorena Curti
un progetto Uffici Teatrali
una produzione Progetto Goldstein
in collaborazione con Argot Studio
residenza produttiva Teatro dell'Orologio, Carrozzerie N.O.T.