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La compagnia A.P.S. MUSE al Piccolo Teatro della Città di Catania, nell’ambito della stagione di prosa 2015-2016, lo spettacolo “La vita che mi diedi” diretto da Turi Giordano”, atto unico che assembla, in modo godibile ed intrigante, alcune novelle di Luigi Pirandello. Attraverso l’adattamento drammaturgico, la riduzione delle novelle operata dallo stesso Giordano e da Angelo D’Agosta, viene fuori una pièce elegante e che fa penetrare lo spettatore nei meandri, nelle angosce dei personaggi del drammaturgo agrigentino e nei mille dubbi, ripensamenti, sofferenze interiori dello stesso Pirandello come ad esempio la preoccupazione per l’imminente partenza del figlio Stefano per la Grande Guerra.

Lo spettacolo, in circa un ora e 40’, si avvale, oltre che di una scenografia sobria ed evocativa di casa Pirandello, curata da Riccardo Cappello (con tanto di letto, scrivania con macchina da scrivere ed al centro un suggestivo librone con le sue novelle da dove vengono fuori i disperati personaggi), delle musiche composte dal maestro Alberto Alibrandi ed eseguite dal vivo, con sax e clarinetto, da Samyr Guarrera e Salvatore Assenza che accompagnano i vari momenti della pièce, integrandosi perfettamente con le storie raccontate.
A dettare i tempi, sul palco, della propria vita e dei suoi personaggi che vivono le loro tragedie, è proprio il drammaturgo agrigentino (interpretato in modo convincente da Francesco Foti che alterna diversi stati d’animo con dramma ed ironia) che, coadiuvato dall’effervescente domestica Fantasia, riceve i personaggi delle sue future novelle ogni domenica, per cinque ore, dalle 8 alle 13, li accoglie ed ascolta le loro disperate storie. Dalle pagine del libro aperto, al centro della scena, si materializzano, per essere ascoltati e capiti, i personaggi delle novelle “Zia Michelina”, “Leonora, addio” (poi inserita nella nota “Questa sera si recita a soggetto”), “L’altro figlio”, “Lo scaldino”, “Dialogo con la madre”. I vari personaggi, maschili e femminili, raccontano quindi i loro drammi quotidiani, le loro sofferenze, che l’autore raccoglie, rende vive e proprio gli stessi personaggi vivono attraverso il loro autore che, a sua volta, si sente vivo proprio quando loro gli stanno vicino. Lo spettacolo, attraverso l’interpretazione di Francesco Foti, offre anche due monologhi di Pirandello tratti da “I pensionati della memoria” e “La tragedia d’un personaggio” dove l’autore sviluppa alcune delle sue più affascinanti teorie, coinvolgendo così lo spettatore.
Sulla scena molto credibile il Luigi Pirandello di Francesco Foti, ma anche la vivace Marta Limoli nei panni della domestica Fantasia ed Emanuela Muni si avvale della carica interpretativa e del fascino di Emanuela Muni, coinvolgente e commovente nei panni di zia Michelina, di Maragrazia e della mamma di Pirandello. Completano l’ottimo cast Davide Sbrogiò (nei ruoli di Rico Verri e Papa Re) e Anna Maria Marchese (l’intensa Mommina e la sfortunata canzonettista Rosalba).
Lavoro di grande suggestione, con una costruzione drammaturgica ed una resa scenica di assoluto valore e che si avvale delle funzionali e perfettamente integrate musiche di Alberto Alibrandi eseguite sulla scena da Samyr Guarrera al sax e Salvatore Assenza al clarinetto.
Pubblico, alla fine, coinvolto, convinto e che ha applaudito lungamente interpreti e regista di una pièce di assoluto valore culturale, da proporre nelle scuole ed ai giovani. Un lavoro che immerge lo spettatore nelle novelle, nella filosofia e nel pensiero di Pirandello attraverso suoni, rumori e stimolazioni uditive che vanno dalla campagna girgentana, da cui lo stesso Pirandello ha preso spunto, ai suoni/rumori della grande guerra, che coinvolgerà anche il figlio Stefano, tra le preoccupazioni  del padre alle prese con i deliri dei suoi personaggi, con la smania di “volersi dare una vita”, un ruolo, una funzione eterna.

“La vita che mi diedi”
(Percorso tra le novelle di Luigi Pirandello)
Adattamento teatrale di Turi Giordano ed Angelo D’Agosta
Regia di Turi Giordano
Con Francesco Foti, Emanuela Muni, Marta Limoli, Davide Sbrogiò, Anna Maria Marchese
Scene e costumi di Riccardo Cappello
Disegno luci di Nino Trovato
Musiche di Aberto Alibrandi eseguite dal vivo al sax da Samyr Guarrera ed al clarinetto da Salvatore Assenza
Produzione compagnia A.P.S. MUSE
Stagione 2015-2016 Piccolo Teatro della Città - Catania - 14 e 15 Maggio 2016

Foto di Dino Stornello