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Titivillus raccoglie in questo volume una scelta significativa di tre drammaturgie di Sigitas Parulskis, giornalista, saggista, drammaturgo e poeta Lituano. Si tratta di tre pezzi scritti tra il 1997 e il 2006, pubblicati in ordine cronologico, che vantano numerose rappresentazioni e traduzioni. Va detto prima di tutto che l'autore, nato nel 1965, fa parte di quella generazione di Lituani che sono cresciuti all'interno dello stato Sovietico e sono diventati adulti durante e dopo il crollo dell'impero comunista. Il primo dramma "P.S. fascicolo O.K.", scritto dopo pochi anni dall'indipendenza Lituana, porta un titolo criptico che solo in parte fa riferimento all'argomento dell'opera, ma sopratutto è formato dalle iniziali dell'autore (P.S.) e da quelle del regista Oskaras Korsunuovas che ha messo in scena questo e molti dei testi di Parulskis. Al di là della situazione realistica, l'indagine di un omicidio avvenuto all'interno di una scuola, questa drammaturgia non ha nulla di realistico a cominciare dai dialoghi per finire nello sviluppo dell'azione e passando per i numerosi personaggi. In una visione d'insieme sembra di osservare le macerie prodotte da un terremoto devastante, dove la polvere fa solo intravedere i movimenti dei sopravvisuti che animano la scena con azioni spesso difficilmente comprensibili o logiche, dove le tracce degli edifici crollati mostrano quello che erano e possono solo far immaginare ciò che diverranno dopo la ricostruzione. Un commissario indaga su quello che si capirà essere un caso di parricidio, senza però che ci sia un cadavere e dove il colpevole assume aspetti diversi e mutevoli. Al di là dell'immagine del tutto personale, se c'è una metafora che emerge da questo lavoro ricchissimo di sfaccettature poetiche e grottesche, questa è sicuramente da riferire all'esperienza di una generazione di ventenni che all'improvviso hanno visto disintegrarsi il mondo granitico in cui erano nati e cresciuti per affacciarsi ad un altro del tutto sconosciuto, in cui però è subito nata la consapevolezza di una grande colpa: quella dei padri che non avevano mai fatto nulla per ribellarsi. Il secondo lavoro, "Solitudine a due" del 2001, si presenta sicuramente con una progressione narrativa più concreta, composto da diversi quadri in cui si assiste a diverse situazioni vissute da una coppia. Anche qui il realismo delle situazioni si stempera nel linguaggio ma soprattutto nei diversi piani narrativi: quello del dialogo, quello dei pensieri, e quello del racconto, attraverso cui vengono presentate le vicende e i due personaggi. Protagonista assolua è comunque la solitudine, intesa sia come isolamento dagli altri che come impossibilità di comunicare. Il terzo dramma "Il traghettatore" del 2006, è la storia, tra sogno e realtà, dell'ultimo giorno di vita di un uomo a cui è stata annunciata l'inevitabile morte per una grave malattia. La peripezia del protagonista, portato in luoghi diversi dal traghettatore (un tassista) e presso vari personaggi, tutti fortemente simbolici, è vivace e talvolta comica, ricca di spunti e situazioni varie e curiose. L'attenta prefazione al volume è firmata da Graziano Graziani.

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Tre pièces
P.S. fascicolo O.K. - Solitudine a due - Il traghettatore
di Sigitas Parulskis
Titivillus 2015
201 pagg. € 13,00