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Una donna ben vestita e elegante, al posto della testa tanti palloncini, un uomo ben vestito, elegante, al posto della testa un cactus, leggerezza e forza, voglia di volare e capacità di stare con i piedi per terra ben radicati e riserve di acqua, per soddisfare la sete di cultura ... È l’immagine del nuovo festival che si è svolto dal 17 al 25 settembre, al Teatro Elfo Puccini di Milano. Melting, una rassegna di drammaturgia contemporanea: 9 giorni,10 spettacoli, 5 laboratori per tutte le età,30 repliche in totale,40 professionisti coinvolti tra attori, tecnici, organizzatori...Cinque compagnie: Ludwig, Idiot Savant, Eco Di Fondo, Teatro Ma, Maniaci d’Amore. Gli artisti di queste compagnie hanno coltivato un sogno in

comune: pensare il processo di creazione artistica e creare un momento di incontro tra gli artisti e il loro pubblico. Chiari ed espliciti gli obiettivi del progetto:
fare un racconto diverso, per rovesciare il discorso, per rivoltare il destino.
fare un teatro sfaccettato. Investendo sul tempo, sulla società.
fare arte, con il teatro, con la performance.
creare spettatori che siano partner di un’avventura e non consumatori.
Fare e creare due verbi assolutamente indispensabili nel mondo teatrale, il teatro è artigianato puro. L’obiettivo principe riguarda il pubblico: deve acquisire coscienza del fatto che il teatro è una forma d’arte vivente, che ogni sera viene creato e ricreato, e che per questo è fragile. Dalla fragilità del teatro alla fragilità del contemporaneo le tematiche scelte fanno i conti con una sorta di malessere generalizzato, un approccio depresso nei confronti della vita e dell’amore, che accompagna le relazioni sociali. Le scene generalmente scarne e perfettamente in linea con la parola scenica, dai toni asciutti e taglienti: un continuo sovrapporsi di discorsi, discussioni, rimproveri e declamazioni, di espressioni poetiche. Ottimi tutti gli artisti in scena preparati e coinvolgenti, emerge in modo esemplare per originalità e abilità la coppia Maniaci-D ’amore. Una rassegna interessante sul panorama contemporaneo ma anche sul mondo teatrale contemporaneo. Abbiamo colto molta ricchezza nei gesti, negli sguardi, nei movimenti dei diversi interpreti, meno per quanto riguarda le scelte registiche, dove si è riscontrata una certa fissità e omogeneità. Diverse le tematiche: RICICLARE I CLASSICI (Una riflessione trasversale su quella che è oggi la funzione dei classici e dell'immaginario ad essi legato); SCENA DISTOPICA (quali sono le forme che si stanno affermando? Quali i nessi con i corrispettivi generi letterari?); SGUARDI SUL PRESENTE (linguaggi drammaturgici destrutturati, che alterano e mettono in discussione la nostra abituale percezione della realtà. Si parte proprio dai linguaggi scenici destrutturati e alterati. Di seguito riportiamo tutte le note degli spettacoli per chi voglia in futuro seguire questi artisti, queste compagnie.
Il silenzio dei cassetti con Cecilia Ligorio, Paola Michelini, Mauro Lamantia, Beppe Salmetti, Giorgio Sorrentino, Simone Tangolo, regia e drammaturgia Benedetto Sicca.
Una drammaturgia a quadri. L’azione nasce cresce e muore attraverso un meccanismo di montaggio che non segue le regole logiche e cronologiche ma quelle della sovrapposizione di immagini e pensieri come in uno schermo del pc: il piano della realtà, il piano della finzione e il piano del sogno sono tra loro sovrapponibili per costruire delle ipotesi di intreccio in cui il farsi della realtà è piuttosto un punto di vista dei personaggi, che non un racconto.
Le rotaie della memoria
Spettacolo vincitore del Premio A.N.P.I. Cultura Ovest Ticino 2008 di Giulia Viana e Giacomo Ferraù, regia di Giacomo Ferraù
Nella forma del monologo, ben interpretato da Giulia Viana, si affronta un argomento di grande importanza, lodevole per questo: non dimenticare... non solo... soprattutto non dimenticare di scrivere e raccontare... Sulla resistenza, c’è ancora molto da dire. La sfida del ricordo costituisce la natura più intima dello spettacolo. Albino Calletti si racconta: la Federazione giovanile comunista di Castelletto Ticino, il carcere, la guerra in Russia, l’esperienza da partigiano e il ritorno a casa.
Il complesso di Telemaco
Di Mauro Lamantia e Filippo Renda; con Mauro Lamantia e Simone Tangolo; regia di Filippo Renda Veloce dinamico con salti di tempi e di logica, si affronta in modo originale il tema della morte del padre. La messinscena si svolge in un tipico ufficio pubblico di una tipica provincia della tipica Italia. In questo luogo prende vita il dialogo tra due uomini che tanto ricordano gli Ulisse e i Telemaco della mitologia...tuttavia quante volte li incontriamo davanti allo specchio?
Il nostro amore schifo
Drammaturgia Francesco d’Amore e Luciana Maniaci; con Francesco d’Amore e Luciana Maniaci
Un’indagine dissacrante sui sentimenti. Uno spettacolo di parola, una storia di non-amore durata decenni e condensata nel giro di un’ora, tra picchi di sublime e cadute umilianti, tentativo ben riuscito di comporre la guida illustrata della prima esperienza sentimentale, letta come rito di passaggio obbligato prima di consacrarsi alla tiepidezza e alla stabilità dell’età adulta.
Il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler
Dal romanzo omonimo di Massimiliano Parente; con Filippo Renda e Beppe Salmetti; regia e drammaturgia di Filippo Renda.
Max Fontana è un artista contemporaneo. Un artista controverso, provocatorio, che scandalizza il mondo intero, che scherza su quello su cui non si può scherzare. Il pubblico è invitato a ragionare sulla difficoltà, tutta contemporanea, di distinguere un’opera d’arte da un’impostura. Il nostro Max potrebbe passare per un geniale artista ma anche per un furbo truffatore, e la linea di confine appare quanto mai indistinguibile.
Romeo e Giulietta
Con Beppe Salmetti e Simone Tangolo; regia di Cecilia Ligorio
In scena troviamo due attori, due amici, due persone innamorate, due amanti, che soffrono della condizione disumana dell’amore non corrisposto e degli sbalzi d’umore che l’amore causa. Cercano di venirne a capo. Cercano di capire cosa succeda al loro corpo, alle loro menti, alla loro percezione del mondo quando l’amore arriva.
Vincere nella vita
Con Sara Drago, Marco Rizzo, Beppe Salmetti, Carla Stara; testo e regia Michele Mariniello
La storia si svolge al giorno d’oggi, in una qualsiasi città. Fra desiderio e voglia di farcela, società narcisistica dove il desiderio più che l’impegno governa le vite metropolitane.
Portavoce di questa “filosofia del desiderio” è Alex Marchese, life coach, diventato fenomeno mediatico della metropoli, attraverso il programma televisivo, intitolato Vincere nella Vita.
Deliri
Di Antonella Moscati. Con Cecilia Ligorio.
Tratto dal romanzo autobiografico di Antonella Moscati, si racconta l’esperienza di una serie di attacchi psicotici. Malattia e cancellazione della malattia in una società contemporanea che ci vuole tutti belli giovani e vincenti.
Biografia della peste
Selezione Premio Scenario 2011 / Premio di drammaturgia: Il Centro del Discorso 2011;
drammaturgia Francesco d’Amore e Luciana Maniaci; con Francesco d’Amore e Luciana Maniaci Testo surreale e grottesco sul valore della vita ma anche della morte: un ragazzo viene investito da un’auto e muore sul colpo. Sarà questa la sua unica occasione per lasciare finalmente il paese. Nel villaggio tutti sono privi di vita, dichiararsi morto è una vergogna. Bravi i due interpreti coppia emergente del teatro contemporaneo
Nato ieri
Spettacolo finalista a Premio Scenario Infanzia 2012; miglior spettacolo teatro ragazzi 2014 2015 Teatro delle Ali / Breno; di Giulia Viana e Giacomo Ferraù; regia di Giacomo Ferraù; con Andrea Pinna, Libero Stelluti, Giulia Viana
Spettacolo per adulti e bambini sul mito di Pinocchio, Mino è nato in un corpo di un adulto. I suoi genitori, non sapendo cosa fare con lui, lo lasciano davanti alla porta di un orfanotrofio, chi si occuperà di lui? Lucignolo, un bambino rom di 10 anni. Lucignolo insegnerà a Mino come diventare grande, mentre Mino restituirà al suo amico la leggerezza dell’infanzia che la vita gli ha negato.
In conclusione dopo tante rappresentazioni, incontri, dopo tante parole, quali sono le regole necessarie da seguire a teatro per creare uno spettacolo che possa durare oltre la notte?
Una sola: non avere paura di sognare.

Milano Teatro Elfo Puccini 25 settembre 2016