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L’attore, autore e regista catanese Silvio Laviano, dopo i suoi precedenti ed innovativi lavori-esperimenti (“S.O.G.N.O Ergo Sum” e “Diversi- Personaggi in cerca di un Altrove”), anche quest’anno ha voluto continuare il suo percorso che sposa una concezione visione reale, folle ed esplosiva della società, dei nostri tempi e della città etnea e con il Progetto S.E.T.A. (Studio Emotivo Teatro Azione), in residenza al Teatro Coppola di Catania, ha costruito e messo in scena - con un gruppo di interpreti affiatato e disinvolto - la pièce “Innamorati. Tragicommedia della Purificazione”, tratto da Sarah Kane e Nino Martoglio.  “Con il Progetto S.E.T.A. ho deciso quest'anno - spiega il regista-autore Silvio

Laviano - di esplorare gli archetipi sempiterni della Morte e dell'Amore…o se si vuole della Morte dell'Amore. L’inscindibilità dei due elementi, l'unione tutta umana dell' "ossessione amorosa" e dell'impossibilità del "ricevere" Amore. La scelta di far confrontare due autori apparentemente impossibili, la britannica "lesbica e suicida" Sarah Kane e il "catanese troppo catanese" Nino Martoglio è voluta e nasce dall'urgenza viva di costruire un racconto tragicomico e crudele. INNAMORATI racconta di una città Femmina Saffica, Madre assassina, Sporca Puttana che promette un Amore lavico impietrito in morte sifilitica. Un Amore Buttano che vive la sua Ricreazione stillando lacrime salate da un Mare Purificatore”.
In una scenografia ricca e confusa (un luogo ambiguo che può rappresentare un cielo azzurro, una prigione, la strada o l’ospedale psichiatrico), con svariati oggetti (ombrello, sedie e tavoli scolastici, secchi, corde e cestino di vimini, lavagna e persino un albero di Natale), costumi colorati che coesistono con gli interpreti e con il loro vissuto, tra oggi, ieri e domani, assemblata in modo volutamente caotico dallo stesso regista-autore Silvio Laviano, lo spettatore diventa parte integrante, viene quasi risucchiato in una qualsiasi città del Sud, la fantomatica “Bogotà Ionica”, dove regna incontrastata la violenza, il potere eterno di qualcuno (prima il Direttore-sindaco e poi il clown dal beffardo ghigno finale), dove cercano di sopravvivere gli infelici, i tossici, i gay, dove si incontrano e scontrano le sofferenze e soprattutto la follia, l’aggressività di chi vive nelle strade, nelle periferie. Questa atmosfera tanto reale e questi ambigui personaggi sono accompagnati da una colonna sonora di brani neomelodici che acuiscono le interferenze, i disturbi di chi vive il bisogno e la negazione dell’amore e proprio questi “innamorati” danno vita alla tragicommedia della purificazione.
L’atto unico di circa novanta minuti, secondo l’idea, l’intenzione dell’autore-regista Silvio Laviano, vede convergere, senza qualche titubanza ed incomprensione tra il pubblico, la britannica Sarah Kane ed il "catanese per eccellenza”, Nino Martoglio, che ha cantato il suo popolo ed i quartieri come la “Civita”. Questo confronto tra la Kane e Martoglio crea un mix, una pièce, un racconto tragicomico e crudele, dai connotati forti, reali, violenti e dove emerge la folle rabbia giovanile, figlia dei contrasti, dei desideri, dei bisogni, dell’impossibilità di dare e ricevere amore.
Sempre su dei ritmi elevati, tra un direttore-sindaco che sembra dare i tempi a tutti ed alla vicenda, una scandita Via Crucis nelle sue dodici stazioni dei personaggi in scena, un tappeto musicale neomelodico e da quartieri periferici, innaffiato anche da note della “Sonnambula” che accompagna lo svolgersi della pièce con gli interpreti (Roberta Amato, GianMarco Arcadipane, Alessandra Barbagallo, Paolo Guagenti, Giada Morreale, Vincenzo Ricca, Diego Rifici) che danno il massimo per creare, rendere viva e caoticamente reale quell’atmosfera, fino alla purificazione finale e dalla quale, forse, si potrà ripartire per costruire un futuro. Nel finale, però, l’arrivo di un ambiguo clown (reso dall’autore e regista Silvio Laviano) con il suo ghigno agghiacciante e che si passa il testimone con il Direttore (interpretato dalla misurata Egle Doria), non promette nulla di buono, sottolineando che ci saranno sempre pupi e pupari. D’effetto, in un muro del “Coppola”, la frase di Antonin Artaud che così recita: “Impazzisci e muori o diventa equilibrato e malsano” e che riassume le due strade, le due possibilità, che abbiamo nella vita, ovvero continuare a subire da pupo o alzare la testa e provare a reagire e costruire qualcosa.
Nulla togliendo all’impatto, ai connotati fragorosi e volutamente dissacratori e reali della pièce, sfrontata nel linguaggio e nei gesti, con continue incursioni nell'universo neomelodico, dobbiamo annotare che, così come nei precedenti lavori di Laviano, lo sviluppo drammaturgico, anche se rigoroso e vario, appare, a tratti, confuso. Lo spettacolo, infatti, sembra a volte inciampare nei suoi stessi meriti ed assunti, con i protagonisti che, coinvolti assolutamente dalla storia narrata, si lasciano andare a gesti, a dialoghi in dialetto non proprio semplici da recepire per il pubblico. L’impegno degli attori in scena, dei protagonisti del Progetto, è comunque ammirevole e snervante ed il lavoro-studio di Silvio Laviano, attento e scrupoloso anche in cabina regia, come nei suoi precedenti spettacoli, contiene mille idee e spunti di riflessione e nel suo complesso è interessante. Crediamo poi che l’impianto, lo sviluppo drammaturgico della pièce, in una fase di work in progress, possa liberarsi di alcuni particolari ridondanti che finiscono per appesantire lo spettacolo e quindi affinarsi ed arricchirsi di altri aspetti e sollecitazioni contemporaneamente. 
Apprezzamenti infine per l’impegno continuo della struttura e degli organizzatori del Teatro Coppola di Catania ("il teatro dei cittadini") che, sempre a rischio di sfratto, sono giunti alla sesta stagione e continuano a proporre interessanti iniziative e spettacoli alternativi e soprattutto rivendicano la loro sopravvivenza in una città, in un settore culturale ed artistico che accusa preoccupanti pause e notevoli difficoltà.

“INNAMORATI. Tragicommedia della Purificazione”
di Silvio Laviano
da Sarah Kane e Nino Martoglio
con Roberta Amato, GianMarco Arcadipane, Alessandra Barbagallo, Egle Doria, Paolo Guagenti, Silvio Laviano, Giada Morreale, Vincenzo Ricca, Diego Rifici.
Ideazione scenica e regia di Silvio Laviano
Luci di Luca Giannone
Direzione degli allestimenti: Arsinoè Delacroix, Giuseppe Pomidoro
Aiuto Regia: Valentina Sardo e Diego Rifici
Assistente al Progetto S.E.T.A.  Stefania Bonanno e Ciccio Tellico
Stagione teatrale 2016-2017 - Progetto S.E.T.A. (Studio Emotivo Teatro Azione) - Teatro Coppola di Catania - 6-9, 14, 15 e 16 Ottobre 2016

Foto di Sebastiano Trigilio

L’autore e regista
Silvio Laviano, attore catanese, formatosi alla scuola del Teatro Stabile di Genova, da anni lontano dalla città di Catania, ha deciso di sperimentarsi con la chiara intenzione di sviluppare un nuovo linguaggio contemporaneo, che percorra il confine tra la performance e l'azione teatrale vera e propria.