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Lo spazio di “Scenario Pubblico” a Catania ha ospitato, la pièce di Orazio Condorelli, autore e regista catanese, “La Famiglia M.”, produzione Santa Briganti, associazione culturale con sede a Vittoria, guidata da Andrea Burrafato. Lo spettacolo è un atto unico di circa 40 minuti, che richiama il tanto atteso e temuto, proprio nell’ambito familiare, Natale, sorretto da un buon impianto musicale, con le voci di Mina e di Michael Buble, con un gioco luci che ingigantisce ansie ed aspettative dei personaggi ed una scenografia volutamente spoglia con pochi oggetti (tazze da caffè, sedia a rotelle, scarpe, maglietta e pantaloncini da jogging) che servono a meglio definire le fisionomie, i profili dei cinque protagonisti. Al centro della pièce, sicuramente cruda, grottesca, di Orazio Condorelli che dalla cabina di regia mantiene sempre i ritmi elevati, ci sono i cinque componenti della Famiglia M. che

diventa una famiglia tipo e può essere quella del vicino, del nostro collega di lavoro o la nostra: c’è un padre, Giovanni, che prende tutto con leggerezza ed ama sempre raccontare barzellette, una madre, Luisa, ansiosa con se stessa e con i figli che sono Vittorio, alla continua ricerca della compagna giusta e Andrea, amante dello sport, insegnante di educazione fisica e sposato con una catalana, Zoe, che suona il violino e che non è ben vista dalla suocera.
I cinque  - in una sequenza di fotografie della loro esistenza - raccontano i loro caratteri, le loro indecisioni, il loro destino, discutono, piangono, ricordano, ridono, si azzuffano, rivendicano, rimpiangono. Sempre alle prese con le loro fragilità ed aspettative, in una sorta di prigione familiare, in un involucro indistruttibile, si raccontano quindi in un particolare ed emblematico periodo dell’anno, il Natale, festa in cui emergono, proprio all’interno delle famiglie, le incomprensioni, le cattiverie, le invidie nei confronti di tutti, adombrate, però, dall’atmosfera natalizia.
Una famiglia come tante, quindi, la Famiglia M. che racconta un percorso come tanti in cui, ognuno, può, in alcuni aspetti, riconoscersi e pensare alla propria vita. Convincenti e scatenati i cinque interpreti: Anna Galba, Margherita Bonomo, Peppe Macauda, Antonio Ruello e Salvatore Giannì, lineare la regia di Orazio Condorelli per una produzione di Santa Briganti sicuramente da lodare e che è ricca di mille spunti di riflessione proprio sul valore, sulla mancanza e sui significati, di ieri e di oggi, del nucleo familiare.
Applausi finali e reiterati, alla fine, da parte degli spettatori che premiano la rappresentazione, asciutta, amara e concreta e soprattutto le intenzioni dell’autore e regista Orazio Condorelli che ha voluto indagare sul modo in cui le dinamiche familiari ci formano e fanno di noi ciò che siamo, costruendo quindi cinque personaggi incastrati dentro ferree regole e che cercano, a volte, di liberarsi da una vita omologata dagli standard sociali.
“Famiglia M.- ribadisce l’autore – incarna tensioni, smarrimenti, inquietudini dei nostri giorni ma rappresenta anche la voglia di riscattarsi, di cambiare e di riappropriarsi del proprio destino”.

“La Famiglia M.”
testo e regia di Orazio Condorelli
con Anna Galba, Margherita Bonomo, Peppe Macauda, Antonio Ruello, Salvatore Giannì
Luci di Simone Fini
Produzione Santa Briganti
Scenario Pubblico - Catania - 1 Aprile 2017