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Il filo del TEATRO DELLE MOIRE dura da vent’anni. Bisogna festeggiare. Vent’anni trascorsi su e giù per la città a sperimentare a rivoluzionare l’idea stessa di teatro. Una fila di abiti sospesi lungo il corridoio del LachesiLAB, atelier creativo della compagnia e spazio aperto a residenze artistiche. Si comincia dagli abiti, protagonisti di tante performance, abiti in stile anni venti, trenta o di tempi indefiniti. Un primo sguardo sugli oggetti, fonti materiali della storia di questa compagnia, storie di azione, senza parole, o con la parola ridotta al minimo, una drammaturgia del corpo. Alessandra De Santis ha nei capelli i colori dell’arcobaleno e con la gioia di una bambina racconta la storia di una passione, la passione per tutto ciò che è scena, per un particolare tipo di scena che caratterizza l’esperienza teatrale che da anni condivide con Attilio Nicoli Cristiani : «Lavorare sulla scena, riflettere sull’estetica e sulla poetica implica, a nostro avviso, una riflessione sull’etica e quindi anche sulla politica. Per questa riflessione ci serviamo del corpo inteso come punto nodale di

lettura della cultura, delle convenzioni, nel suo significato sociale, politico e per la sua potenzialità eversiva. Convinti che il corpo sia l’elemento della scena che possa farsi migliore veicolo per una critica nei confronti del nostro tempo, attraverso il nostro lavoro, cerchiamo ribaltamenti e stratificazioni di sensi, sabotaggi dei cliché, corto circuiti.» Nello spazio laboratorio c’è una sezione dedicata ai video. Attilio mostra al pubblico i numerosi trailer degli spettacoli. C’è moltissima storia, quindi, incisa negli oggetti, negli abiti sospesi, nei cappelli bizzarri, nell’amore con cui Attilio conduce da anni questa avventura di ricerca teatrale insieme ad Alessandra. La parola è negli oggetti bisogna saperla coglierla. La poetica degli oggetti per parlare dello stato d’animo dei soggetti. Il TEATRO DELLE MOIRE nasce nel 1997 per indagare nuove forme di linguaggio. Gli spettacoli della compagnia sono caratterizzati da una dimensione non narrativa, che ha il suo punto di forza nella creazione di suggestioni visive. Altra caratteristica evidente il gusto per il paradosso e una dimensione surreale. Dal 2001 il Teatro delle Moire si dedica per alcuni anni ad una ricerca attorno a personaggi molto popolari dei cartoni animati e dei fumetti e successivamente su alcuni miti contemporanei Marilyn Monroe, Elvis Presley, Michael Jackson. In questi anni vengono prodotti: SuperNaturalMinnie, ViolentlySnowWhite, Marilyn’s Bedroom, ClaraB, Elvis’Stardust. Nel 2008 inaugura a Milano LachesiLab uno spazio polifunzionale, un laboratorio permanente: Corpo Scenico. A partire dal 2014 comincia un percorso produttivo che prevede la collaborazione con artisti/e di varie discipline, dando luogo alla realizzazione dei seguenti spettacoli: il concept concert Songs for Edgar ispirato all’immaginario e alla vita di Edgar Allan Poe con la collaborazione della cantante e attrice Camilla Barbarito; Sante di Scena con la collaborazione della danzatrice e coreografa Cinzia Delorenzi e la consulenza drammaturgica di Luca Scarlini, vincitore del Bando Teatri del Sacro 2015. Fino alle ultime collaborazioni con il drammaturg Renato Gabrielli che interviene anche nel corso della serata raccontando l’esperienza di quest’incontro. Ultimo respiro teatrale nel 2016 la realizzazione di “Vous êtes pleine de désespoir” con la collaborazione del danzatore e coreografo Alessandro Bedosti. “Vous êtes pleine de désespoir” è un’interpretazione scenica sul mito della sirena. La figura evocata  lontana da certe immagini di bellezza della società contemporanea, è una creatura avvilita, una massa scura irriconoscibile, ripescata dal fondo delle nostre disperazioni quotidiane. Un canto dolente e silenzioso A partire dal 1999 il Teatro delle Moire cura a Milano la direzione artistica ed organizzativa di DANAE FESTIVAL, che sostiene progetti di creazione contemporanea alla ricerca di nuovi linguaggi. (www.danaefestival.com). Danae Festival (partner del network europeo Open Latitudes (3), progetto sostenuto dal Programma Cultura dell’Unione Europea) ha come obiettivo la diffusione, il sostegno, la conoscenza di spettacoli e artisti che indagano la contaminazione tra generi e l’uso di nuovi linguaggi, in un perenne spirito di ricerca nel campo della performing arts. TEATRO DELLE MOIRE nel nome la storia: le Moire intrecciano i fili delle vite come Alessandra e Attilio intrecciano percorsi nella città con uno sguardo sempre attento alla contemporaneità. La testa nel passato pensando ai miti, ai personaggi delle fiabe e i piedi in aria in cerca del vuoto, perché nel vuoto si può cogliere l’essenza delle cose presenti e si può progettare il futuro. Buona futura, mitica, vita.

Foto Michela Di Savino