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Lo spettacolo che apre la lunga stagione del teatro Lo Spazio di Roma, scritto da Paolo Camilli e Simone Zafferani, ha l’ambizione encomiabile di far riflettere il suo pubblico su tanti temi scottanti del nostro tempo e della nostra società in un modo originale, immaginifico e divertente. Come spunto iniziale e direi fin troppo esplicito sul loro intento, gli autori scelgono il mito di Alice che, alla ricerca di qualcosa di diverso e di nuovo, ma soprattutto qualcosa di bello, decide di seguire il coniglio che la porterà in un mondo fantastico. L’Alice di questo spettacolo però non sarà altrettanto fortunata. Non affronterà varie peripezie per uscire vittoriosa come l’eroina di Carroll ma continuerà ad inseguire il suo coniglio

senza mai riuscire a trovarlo, come in una vana ricerca del suo Godot. Ma questa di Alice è soltanto la cornice dello spettacolo che infatti raccoglie in sé una varietà di personaggi e di quadri, ciascuno pensato per affrontare i temi di cui dicevo all’inzio. Il pregiudizio, soprattutto, ma anche la paura dell’altro, la violenza delle relazioni, lo straniamento prodotto dai social media, il cinismo dei media tradizionali, la crisi della genitorialità, la società omologante capace di uccidere come un tiranno le speranze ed i sogni. Qui nessuna eroina potrà combattere e sconfiggere la Regina di cuori, qui l’immaginazione che servirebbe al potere resta solo la canzone icona di John Lennon ma con il testo di "Jump" dei Van Halen. Nessun mondo fantastico, dunque, nessuna fuga dalla realtà per aspirare ad una migliore. Il senso del lavoro in scena mi è sembrato questo anche se non in tutte le parti dello spettacolo la resa è efficace. E' interpretato con generosità e bravura dallo stesso Camilli in coppia con Moira Angelastri. I due attori cambiano personaggio quasi ad ogni quadro e mostrano una buona versatilità in tal senso. La girandola di scene e situazioni che fanno procedere lo spettacolo avrebbe però richiesto, a mio parere, una maggiore coesione e soprattutto un ritmo più omogeneo ed agile. Forse a questo proposito un regista non anche impegnato in scena avrebbe aiutato. Lo spettacolo ha debuttato in primavera ed ha ripreso con una buona tenitura e una buona affluenza di pubblico.

PER COLPA DI UN CONIGLIO
di Paolo Camilli e Simone Zafferani
Regia: Moira Angelastri e Paolo Camilli
Aiuto Regia: Paolo Macedonio
Costumi: Barbara Calderoni
Scene: Alessandro Di Cola
Luci: Alessio Pascale
Assistente: Saba Lucidi
Foto Locandina: Riccardo Bagnoli
Graphic: Luigi D’Onofrio