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Non è facile incontrare circostanze in cui la narrazione della Storia, quella con la S maiuscola che però si compone di tante e più piccole esistenze, diventa luogo della nostra coscienza che, transitando attraverso quella e quelle, filtra e decanta la nostra identità costantemente messa a dura prova dagli inviti, mai neutrali, al silenzio e all'oblio. È il caso, inatteso forse, di questa drammaturgia che interpreta e anche deforma esistenze reali, e per questo talvolta discusse e difficili, per costruire appunto un luogo condiviso ove il racconto assume le cadenze del teatro, con quanto di più profondo e significativo vi è nel teatro, senza perdere i richiami alla realtà dell'inchiesta. Nei giorni della commemorazione delle vittime innocenti delle mafie, tra cui non ultima la nostra coscienza civica e la nostra memoria, questo spettacolo ripropone le riflessioni del Presidente del Senato Pietro Grasso saldamente affondate nel tempo in cui, con Falcone e Borsellino, era in prima fila nel pool antimafia di

Palermo. Infatti è a partire dal libro di Pietro Grasso “Liberi Tutti” che il bravo Francesco Niccolini si è confrontato con quella memoria, con il rigore ed il rispetto dello storico ma anche con la libertà che l'arte scenica impone, dando così vita insieme a Margherita Rubino ad una drammaturgia secca ed essenziale che cresce man mano, emozionando ben oltre la commemorazione, ed in cui il personaggio in scena assorbe l'esistente per offrire una dimensione di elaborazione intima ed insieme collettiva.
È dunque la Società, questa nostra società infiltrata e afflitta non solo al Sud, l'oggetto della narrazione ma è la nostra coscienza la sua finalità, quella coscienza che l'arte e l'arte scenica in particolare può irrobustire nella consapevolezza e nella libertà.
Uno spettacolo intenso e commovente che vede in scena Sebastiano Lo Monaco, Elisabetta Pozzi e Turi Moricca, riconoscibili certo nei ruoli ma in grado di ricostruire da quegli stessi ruoli una presenza scenica rinnovata e profondamente sincera.
Una produzione Sicilia Teatro arricchita dalle essenziali scenografie di Giacomo Tringali, dai costumi di Cristina Da Roid, dalle musiche di Dario Arcidiacono e dalle luci di Luigi Ascione.
Al teatro Duse, ospite dello Stabile di Genova, dal 20 al 25 marzo. Molto applaudito.