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Un lavoro durato diversi mesi in cui regista ed attori hanno analizzato colori politici, sentimenti, passioni, aspirazioni, svaghi, delusioni dei catanesi nel mitico ’68. Da questa accurata riflessione su un periodo ricco di cambiamenti e di rivoluzioni, individuali e collettive, è nata la pièce, ideata e diretta dal regista catanese Nicola Alberto Orofino, “68 Punto e basta”, lavoro corale ed in quattro percorsi (Università, politica, lavoro, società & costume) proposto alle “Ciminiere” di Catania come ultimo segmento della rassegna itinerante di nuova drammaturgia “Altrove 2018”, prodotta dal Teatro Stabile etneo nei luoghi storici della città, alla ricerca di una specifica attenzione a tematiche sociali e civili. Lo spettacolo, in circa ’60, è un vero e proprio salto nella Catania del ’68, attraverso i suoi personaggi, le situazioni, le lotte, le rivendicazioni ed i sogni. Quel Sessantotto a Catania certamente per molti ha rappresentato il punto di riferimento, i sogni di una rivoluzione, il cambiamento, ma

nello spettacolo e dal punto di vista del regista e degli attori, viene visto e raccontato in modo leggero e scanzonato, cercando di porre in evidenza aspetti di particolare interesse quali ideali, voglia di cambiamento, sogni da inseguire, fobie, piccole manie.
La pièce, come detto, è itinerante nell’ampio spazio dell’anfiteatro delle “Ciminiere” ed è strutturata in quattro percorsi (Università, politica, lavoro, società & costume) che si svolgeranno contemporaneamente. Per lo spettatore c’è solo la possibilità nella stessa sera – tranne un momento comune all’inizio ed alla fine – di assistere ad un solo percorso ed è quindi un invito a tornare per assistere agli altri percorsi. Diretto abilmente da Nicola Alberto Orofino, regista catanese negli ultimi tempi molto  attivo, lo spettacolo risulta gradevole, ricco di musiche, di testimonianze di quel periodo, ma che comunque non rivela nessun segreto, non regala particolari analisi sociologiche del ’68 catanese, ma offre solo una visione, un punto di vista ironico, scanzonato di un periodo storico, tanto chiacchierato, ricordato e rimpianto.
L’insolita idea scenografica,  si avvale anche di video con testimonianze sul ’68, con noti stacchetti pubblicitari in bianco e nero dell’epoca e di piacevoli brani musicali quali “Zum zum zum” di Sylvie Vartan (sigla di “Canzonissima”) o “Il suo nome è Donna Rosa” di Nino Ferrer e gli spettatori, in gruppo, vengono accompagnati in un viaggio surreale nel tempo da quattro hostess del volo 1-9-6-8 che li introducono nei diversi percorsi, commentando, analizzando con il pubblico i personaggi, le storie che si vanno a raccontare nel percorso dello spettacolo.
Durante la pièce le hostess, i vari personaggi dei quattro percorsi dialogano con il pubblico, lo stimolano, lo interrogano su cosa è stato, cosa ha rappresentato, dove ha fallito, cosa ha scatenato il mitico Sessantotto e lo spettatore si ritrova, dall’inizio alla fine, a riflettere sugli aspetti, sui personaggi, sulle ripercussioni di quel periodo, paragonandoli, accostandoli, ai nostri giorni. Spettatori, quindi, che dal presente devono guardare al passato, proiettandosi in un nebuloso futuro.
Per la cronaca dei quattro percorsi abbiamo seguito quello relativo a “Società & Costume” dove accompagnati da una brillantissima Laura Portale nei panni della hostess, abbiamo incontrato prima un giovane filosofo del Nord, un figlio di papà, che ha avuto in regalo dal “papi” una villa in Terronia, a Zafferana Etnea e che espone le sue vuote idee di vita e poi un appassionato tifoso del Catania calcio che ama e vive per la sua squadra del cuore e racconta le gesta del terzino sinistro rossazzurro Luciano Limena, torinese, prematuramente scomparso (a 22 anni) nel dicembre del ’70 per un incidente stradale e completamente ignorato dai media del Centro-Nord e persino da Pippo Baudo.
Il percorso porta poi a conoscere due imprevedibili ed agitatissime donne: una cantante fissata con la musica internazionale ed insofferente alle canzoni italiane e una aspirante attrice che spera di sfondare nel mondo teatrale, accontentandosi di qualche ruolo da comparsa. I protagonisti di questo segmento di spettacolo, tutti molto convincenti nei loro ruoli, sono Daniele Bruno, Gianmarco Arcadipane, Roberta Amato e Giorgia Boscarino, oltre alla già citata Lucia Portale.
Il viaggio “Società & Cultura”,  si conclude poi insieme agli altri tre gruppi con la visione di un video con le dichiarazioni - raccontate mezzo secolo dopo - di alcuni personaggi pubblici che hanno vissuto quell’anno, quel periodo a Catania (Emma Baeri, Giovanni Calogero, Anna Di Salvo, Eliana Rasera, Gianni Salvo, Enzo Trantino) e che hanno espresso quindi il loro personale giudizio sul mitico Sessantotto. Convincenti le interpretazioni delle quattro hostess di volo, ironiche, pungenti con le loro osservazioni ed interpretate da Egle Doria, Luana Toscano, Valeria La Bua e Lucia Portale, abili nell’accompagnare lo spettatore nel fantastico salto temporale nella Catania del ’68.
Negli altri percorsi della pièce (Politica, Lavoro e Università) ricordiamo, infine, Cosimo Coltraro, Silvio Laviano, Marcello Montalto, Alessandra Barbagallo che si disimpegno abilmente in ruoli di politici, studentesse e ribelli, poliziotti e giovani studenti di destra.
Gli elementi di scena ed i costumi sono di Vincenzo La Mendola, assistente alla regia Gabriella Caltabiano, direttore di scena Armando Sciuto, riprese e regia video-interviste sono di Enrico Bracchitta.
Una proposta innovativa e stimolante che, alla fine, riscuote gli applausi di un pubblico coinvolto ed incuriosito da una attenta regia e da un lavoro che regala spunti di riflessione, visione leggera e scanzonata di un periodo che ognuno ricorda, rimpiange, assolve, esalta o condanna secondo le proprie esperienze e sensazioni o che avverte ancora oggi, da figlio di questi anni, come anticipatore di grandi illusioni, rivoluzioni, crisi o trasformazioni dell’uomo e della società. Nel bene e nel male. Come è cosa è stato, allora, il ’68° Catania? La risposta spetta al pubblico, a tutti. Cittadini di ieri e di oggi e che, soprattutto, che guardano al domani, al futuro.

“68 Punto e basta”
spettacolo in quattro percorsi
ideato e diretto da Nicola Alberto Orofino
Drammaturgia della compagnia
con Roberta Amato, Gianmarco Arcadipane, Alessandra Barbagallo, Giorgia Boscarino, Daniele Bruno, Cosimo Coltraro,  Egle Doria, Valeria La Bua, Silvio Laviano, Marcello Montalto,  Lucia Portale, Luana Toscano
Elementi di scena e costumi di Vincenzo La Mendola
Assistente alla regia Gabriella Caltabiano
Direttore di scena Armando Sciuto
Riprese e regia video interviste Enrico Bracchitta
La compagnia ringrazia Emma Baeri, Giovanni Calogero, Anna Di Salvo, Eliana Rasera, Gianni Salvo, Enzo Trantino e i bambini Guglielmo Cantale, Aurora Caponnetto, Eleonora Corallo, Pierfrancesco Corallo, Giuseppe Cutugno, Arianna Guarneri, Rachele Maggiore, Noemi Tripolone
Produzione Teatro Stabile di Catania
Rassegna “Altrove” - Visioni di teatro contemporaneo
Le Ciminiere di Catania - 27-30 Settembre e 4-7 Ottobre 2018

Foto Antonio Parrinello