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Il teatro è un atto corale, in cui il successo si raggiunge se l’interpretazione, la regia, la drammaturgia, le musiche sono le une adatte alle altre. Va riconosciuto che questa coralità di armoniosi intenti si realizza al Teatro Franco Parenti di Milano (via Pier Lombardo 14) fino al 3 febbraio. Prendiamo una delle migliori penne teatrali in circolazione, Mattia Torre – che ne cura anche la regia - , uniscila ad un animale da palcoscenico come Geppi Cucciari, musica il tutto con Paolo Fresu e rivesti la protagonista con Antonio Marras. E’ “Perfetta”, il monologo tutto dedicato alle donne che porta in scena in modo molto convincente la Cucciari. Di acqua ne è passata sotto i ponti da quel lontano Zelig 2001 che la fece conoscere e apprezzare. Poi le “Invasioni Barbariche” e tanta tv come conduttrice o

ospite, oltre a fortunate incursioni nel teatro. E’ brava e penetrante, così apparentemente dimessa nella sua vis comica da risultare di un tagliente minimalismo che diventa irresistibile. Non si sbraccia, non sbraita e non si scompone, perché per far ridere non serve l’istrionismo a tutti i costi. Ti coinvolge con le pause e i silenzi, con il tono e l’accento.
Il testo di Torre funziona, parte da una materia di riconosciuta pertinenza della Littizzetto, sessualità- cicli mestruali e prosaicità varie – fino a renderle la base biologica e di fatto di una narrazione che si erge al di sopra per raccontare di una condizione, il femminile. Attraverso le quattro fasi delle mestruazioni si narra della percezione del mondo da parte della protagonista, una venditrice di automobili con marito apatico, figli caotici e suocera dalla cucina pensante. Storie di vita quotidiana che sdoganano la fatica dell’essere donna e del sentirsi costretta a portare tutte le fatiche del mondo. Non un argomento nuovo di certo, già ben esplorato dalle ex Tv delle Ragazze che, dalla Dandini alla Faiella, hanno saputo portare al teatro comico questo piano di tematiche. Ma funziona, diverte, fa riflettere e quelle quasi due ore volano via filate con piacere. Ci voleva!