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“Non si sta mai bene dove siamo”. Giocando su questa frase che esprime il profondo senso di disagio che ognuno di noi prova nella vita, si può tranquillamente affermare che Arianna Scommegna, invece, in scena sta benissimo, gesti composti e misurati, recita anche con gli occhi in modo mirabile. Da diversi anni porta in scena il monologo di Molly Boom che conclude l’Ulisse di Joyce, le ultime quaranta pagine che chiudono il romanzo.  Stando seduta su una sedia, racconta in quella immobilità, tutto un mondo dinamico di sentimenti e di emozioni: il suo rapporto con il marito e con gli altri uomini, il suo rapporto con la vita. La regia di Gabriele Vacis (produzione ATIR) valorizza al massimo il flusso di parole di Molli, in una scena completamente nuda. Il monologo del romanzo, diventa, nella trasposizione drammaturgica, una donna dei nostri tempi, sonorità ed espressioni milanesi, canzoni e riferimenti culturali del nostro tempo, abilmente rese in una parola scenica che scorre come

un fiume in piena. La Molli, ride, piange, canta, sussurra e soprattutto dice sì alla vita, all’amore, non si tira indietro di fronte a quello che il suo tempo le offre, consapevole della fine, a terra un bicchiere d’acqua e due fazzoletti, per asciugare le lacrime per raccogliere i liquidi di una vita. Il fiume di parole è lo stesso flusso di coscienza del personaggio di Joyce che riempie una notte insonne di pensieri e bugie, mentre aspetta il ritorno a casa del marito, Leopold (la Molli aspetta il suo Poldi). Tutto il monologo corre verso quel sì finale gridato in un solo respiro con forza, con decisione ma soprattutto con amore, concedersi, darsi a chi ci chiede un bacio e ci desidera veramente: «e sì dissi sì voglio Sì». Scommegna Premio Ubu 2014 come miglior attrice, vincitrice del Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro (per Cleopatràs), è tra le attrici più versatili e straordinarie della scena contemporanea. Lo dimostra ogni volta che sale sul palcoscenico: sa portare il personaggio verso la platea, rendendolo vivo, al di là del luogo scenico, anche in una sala non propriamente teatrale, come quella di Villa Casati a Cologno Monzese. L’evento nasce nell’ambito di una serie di iniziative promosse dalla Biblioteca Civica e dal Comune, una rassegna di appuntamenti tra arte, teatro, poesia musica libri cinema ...e tanto altro ancora. La piccola sala è pienissima, dall’esterno provengono rumori di passi, chiacchierio di persone e anche qualche squillo di cellulare fuori luogo ma l’attenzione del pubblico è tutta per Arianna e il suo magico filo teatrale.
Cologno Monzese, 16 marzo 2019, Aperitivi in Biblioteca.