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E' un salto nel vaudeville (genere teatrale nato in Francia a fine ‘700, dove alla prosa si alternavano strofe cantate, spesso su arie conosciute), nella commedia leggera e brillante, strizzando l'occhio alla satira di costume e politica. Stiamo parlando dello spettacolo "Il principe del foro", commedia in due atti di Pippo Pattavina, libero adattamento di "Durand et Durand" dei drammaturgh Albin Valabrègue e Maurice Ordonneau (il primo scrittore dei testi, il secondo musicista), in scena a Catania, al Teatro Vitaliano Brancati fino al 7 Aprile, con la regia di Ezio Donato, le scene di Susanna Messina, i costumi delle Sorelle Rinaldi e le luci di Sergio Noè. La produzione è dell’Associazione  Teatro della Città di Catania. La commedia, nei due scorrevoli e gradevoli atti, regala al pubblico una serata spensierata, grazie ad equivoci, malintesi, scambi di persona - tipici del vaudeville - che coinvolgono i personaggi della vicenda ambientata, nell'adattamento di Pippo Pattavina, negli anni ’30 del regime fascista. Al centro della bizzarra storia i due cugini Alberto Impallomeni, resi con grande partecipazione da Giampaolo Romania e Riccardo Maria Tarci, omonimi solo nel nome e diversi per

atteggiamento, status sociale e professione: il primo è un furbo, affermato e schietto salumiere e l'atro un avvocato di fama. Proprio la loro posizione sociale, la loro professione, il loro status fa scattare una serie di scambi di identità, di equivoci con mogli e fidanzate, con suoceri e suocere che generano mille e bizzarri imprevisti che tengono piacevolmente alta l'attenzione dello spettatore, coinvolto dalle disavventure, dalle vite diverse, dei due cugini Impallomeni.
Il salumiere Alberto (Giampaolo Romania) s’innamora di Luisa (Raffaella Bella) e viene scambiato per il noto e omonimo cugino Alberto, principe del foro (Riccardo Maria Tarci). Il salumiere decide allora di approfittare dell’equivoco grazie anche al benestare del suocero Francesco Cucurullo, (il divertente e sempre in forma Pippo Pattavina) imprenditore del mattone che vede nel genero un ottimo partito e che gli farà scalare la classifica nei salotti dell’alta borghesia. Lo scambio di persona studiato dal cugino salumiere nel tentativo di non far scoprire l’inghippo provoca continui contrattempi e sorprese tra i protagonisti come nel caso della futura suocera del cugino avvocato che pensa di essere stata truffata da quello che credeva un buon partito per la figlia cercando di vendicarsi per l’affronto subito e distruggendo l'interno della salumeria. Tutto si conclude poi con un lieto fine e con gli applausi di un divertito pubblico.
Tra contrattempi, camice nere del suocero, canzoni d'epoca, situazioni divertenti e paradossali, lo spettacolo è soprattutto una satira di costume, sottolineando determinati aspetti paradossali della nostra vita, cioè che, ieri come oggi, si finisce sempre per rimanere affascinati dal luccicante mondo del potere e del denaro che consente di stabilirti nei migliori posti della scala sociale.
La pièce, con una piacevole e gradita presenza delle canzoni italiane più popolari degli anni ’30, sulle ariose scene di Susanna Messina (salone del falso avvocato e studio legale Impallomeni), si rivela brillante, corale, con un cast davvero all'altezza. Oltre ai già segnalati Pippo Pattavina, Giampaolo Romania e Riccardo Maria Tarci, danno il loro notevole contributo alla riuscita dello spettacolo Raffaella Bella (Luisa, moglie del salumiere), Raniela Ragonese (Giovanna, la cameriera della famiglia del falso avvocato), Enrico Manna (Teodoro, il miope garzone della salumeria), Olivia Spigarelli (l'intrigante Amalia, la suocera del vero avvocato), Lucia Portale (Irma, la fidanzata dell'avvocato), Aldo Toscano (l'esilarante Giosuè Favaretto, il vicino balbuziente del salumiere) e Giulia Oliva (Saveria, la sdolcinata segretaria del principe del foro).

Il principe del foro
di Pippo Pattavina
da "Durand Durand" di Albin Valabrègue e Maurice Ordonneau
Regia di Ezio Donato
Con Giampaolo Romania, Pippo Pattavina, Riccardo Maria Tarci, Raffaella Bella, Aldo Toscano, Lucia Portale, Olivia Spigarelli, Enrico Manna, Raniela Ragonese e Giulia Oliva.
Scene di Susanna Messina
Costumi Sorelle Rinaldi
Luci di Sergio Noè
Produzione Associazione  Teatro della Città
Stagione Teatro Brancati di Catania - 21 Marzo-7 Aprile 2019
Foto  Dino Stornello