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La poesia salva la vita? Qualcuno desidera fortemente crederci.  Un quaderno per l'inverno, testo per due attori in tre scene, pone domande «sulla scrittura e la sua possibilità di incidere direttamente sulla realtà: la forza miracolosa della poesia, non come semplice esercizio di tecnica letteraria, ma per la dirompente carica vitale che suscita, nonostante tutto, nelle persone». Armando Pirozzi, ci regala, con questo testo, immagini di stupore, riflessioni di rara semplicità, su ciò che è veramente necessario nella nostra vita, spesso immersa nel consumo inutile. La scrittura poetica del dialogo, a volte serrato, a volte muto fra i due protagonisti, scorre fino all’epilogo finale che non ha fine. La regia di Massimiliano Civica con delicatezza e sensibilità chiude la scena fra un tavolo bianco e due

sedie rosse. Un tavolo con due cassetti in cui sono racchiusi tutti gli oggetti scenici come i sogni nel cassetto dei due personaggi. Gesti misurati, espressioni smarrite, rendono questo lavoro un piccolo gioiello: Alberto Astorri e Luca Zacchini, recitano ad arte la parte di due uomini, due mondi che si incontrano a distanza di tempo. Premio Ubu 2017 come miglior testo italiano, “Un quaderno per l’inverno” racconta di un incontro fra due personaggi ma molti altri mondi ruotano intorno ai due uomini: un figlio, una moglie, una fidanzata... Non svelerò la trama perché è bello andare a teatro e lasciarsi rapire, viaggiare senza conoscere la meta. Abbiamo bisogno del teatro e delle sue magie e delle sue finzioni reali, per ritrovare quello sguardo di meraviglia che viene dall'infanzia. Allora il teatro, quando risponde a questo bisogno, come la poesia, può davvero salvare la nostra vita. Quando siamo presi dalla malinconia, dalla tristezza quando i nostri sogni rimangono chiusi e dimenticati in un cassetto, prendiamo un piccolo quaderno e cominciamo a scrivere per affrontare l’inverno che è passato ma soprattutto quello che verrà.
Milano, Teatro Elfo Puccini, 10 aprile 2019