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“Viola dalla parte delle cicogne”, spettacolo pensato e scritto dalla drammaturga catanese Lina Maria Ugolini e diretto da Giannella D’Izzia, ha debuttato il 9 agosto scorso, ad Augusta (in provincia di Siracusa) in un suggestivo spazio scenico realizzato in un agriturismo. Si tratta, sinteticamente, di uno spettacolo che costringe il pubblico a confrontarsi con la sostanza poetica della sua tessitura linguistica e scenica. Cosa si vuol dire con l’espressione “sostanza poetica”? Si vuole indicare un impasto linguistico e/o più ampiamente segnico nel quale, all’insegna del ritmo, la connotatività prevale di gran lunga sulla denotatività del discorso. Segni e simboli vengono accostati e intrecciati non sulla base di riferimenti logici, ma sulla base di percorsi emozionali e simbolici: così sulla spina dorsale del racconto doloroso, poeticissimo e suggestivo di Viola, la giovane rom e prostituta poverissima del Lentinese che viene aggredita e costretta a scappare da un maniaco e infine salvata in

extremis da un prodigioso e immaginifico intervento delle cicogne, s’innestano ed esplodono moltissime altre suggestioni che afferiscono alla sfera mitica e mitologica (la Sibilla e la sua misteriosa e cantilenante arte mantica che attraversa il tempo e si ritrova nelle fattezze della vecchia Sara), all’aspetto simbolico (le foglie, le arance da sbucciare, da annusare, da mangiare, le stesse cicogne nella loro maestosa e misteriosa presenza), al complessivo tono quasi sapienziale della vicenda («in ogni cosa c’è un dentro e un fuori…») o alla sfera della lettura politica e critica di una realtà che vede un territorio bellissimo ma colpevolmente segnato dal disastro morale, politico e, non da ultimo, ambientale. Questa poeticità della tessitura linguistica e dell’organizzazione dei vari materiali scenici (spazio, musiche, oggetti di scena, recitazione) racconta di un dialogo fitto tra drammaturga e regista e rende affascinante da un lato il dispiegarsi del dramma in tutta la sua densità, dall’altro rende talvolta faticosa la percezione del fatto teatrale in sé, del nudo accadimento senza il quale la scrittura perde comunque forza e potenza di senso. In questo contesto, ovviamente, c’è una gran parte da assegnare ad Anna Passanisi, la brava interprete che, con solida professione d’attrice e autentica sensibilità poetica, attraversa con consapevolezza ogni piega e tono del discorso della Ugolini e arriva fino in fondo allo spettacolo senza perdere tensione nel dialogo, doppio e istantaneo, con il testo e con il pubblico. Uno spettacolo interessante, insomma, ma la cui esplicita dimensione poetica andrebbe forse un po’ asciugata a favore di una più chiara ed evidente teatralità.

Viola dalla parte delle cicogne.
Debutto: 9 Agosto, Brucoli, Augusta. Testo di Lima Maria Ugolini. Regia di Giannella D’Izzia. Con Anna Passanisi.

Foto Lina Maria Ugolini.