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Prodotta da “Retablo”, che ha così festeggiato i suoi trent’anni di attività, è stata proposta al Centro Zo di Catania, nell’ambito della rassegna di teatro contemporaneo “Altrescene”, la pièce "Shock in my town", ideata, composta ed interpretata da Turi Zinna che si avvale della collaborazione del video design di mammasONica.org, con l’allestimento di scena & concept di Salvo Pappalardo e Anthea Ipsale, della direzione tecnica di Aldo Ciulla e dell’ambiente sonoro di Fabio Grasso. Con la regia di Federico Magnano San Lio, il lavoro, in circa sessanta minuti, fa abbondantemente uso sulla scena della tecnologia, con 16 schermi disposti in quattro colonne dove si alternano a musiche elettroniche le immagini e le parole del protagonista con tanto di pistola. E’ sicuramente una proposta fuori dal normale rispetto alle classiche rappresentazioni e lo stesso autore ed interprete l’ha classificata come una “farsa tragica, un azzardo drammaturgico” dove il protagonista si sofferma su un corto circuito

di una realtà cittadina come Catania, una città che racchiude, che nasconde, tanti aspetti oscuri quali ad esempio la riunione del Gotha della mafia negli anni Settanta. Attraverso suoni, video e la presenza di Turi Zinna, autentico deus ex machina della proposta, il pubblico assiste ad un cosiddetto saggio post-drammatico sull'inganno della rappresentazione sociale e, come si legge nelle note di regia, ad una sorta di accordo tacito non più tra scena e platea, ma tra società politica-economica-civile e agenzie criminali che per conto della prima svolgono occultamente le funzioni di tutela degli interessi comuni.
Lo stesso Zinna racconta, durante l’insolita performance, che una pallottola vagante lo stava per colpire agli inizi degli anni ‘80, in piena guerra di mafia, sparata da un gruppo di poliziotti che recitavano la parte dei delinquenti (i cosiddetti falchi) alcuni dei quali, però, erano dei killer al soldo del capo dei capi di cosa nostra catanese, Nitto Santapaola. Dei mafiosi finti poliziotti, che recitavano la parte dei mafiosi, cioè di ciò che in realtà erano. Un congegno teatrale quello di "Shock in my town" che intriga ed a tratti confonde lo spettatore, tra realtà e finzione, e l’idea dello spettacolo nasce dall'urlo del titolo dell'omonima canzone di Franco Battiato.
“Shock in my town” si propone come esperimento tra performance, drammaturgia sonora e nuove tecnologie tentando di squarciare sulla scena, in modo anomalo, inusuale, la distanza che separa lo spettatore dalla realtà sociale, economica e civile che lo circonda.
"La mia città è un fondale virtuale - spiega Turi Zinna - che incornicia il balletto farsesco del mio paese. Un paese palcoscenico in cui poliziotti, mafiosi, cittadini, politici, raccomandati e integerrimi spettatori sono conniventi attori di una pochade autistica, chi simulando di essere ciò che non è, chi facendo finta di credere all'inattendibile rappresentazione".

Shock in my town
Drammaturgia e interpretazione Turi Zinna
Regia di Federico Magnano San Lio
Video design  mammasONica.org
Ambiente Sonoro Fabio Grasso
Allestimento di scena e concept Salvo Pappalardo, Anthea Ipsale
Direzione tecnica Aldo Ciulla
Assistente alla regia Anthea Ipsale
Rassegna Altrescene - Centro Zo di Catania- 26 e 27 Ottobre 2019